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Autore: Cinziart_96    31/07/2013    2 recensioni
Salve! :)
Dato che mi voglio tanto male, ho pubblicato questa ff depressa su Jenny, la figlia della macchina e Ten, ovviamente. I personaggi sono leggermente OOC.
Avevo già una mezza idea, ma parlandone con una mia amica ho deciso di dedicagliela. ^_^
"La ragazza alzò debolmente una mano e con un tocco leggero mosse l’altalena. Poco dopo un soffio di vento gelido mosse anche la gemella. E lei ebbe paura. Una paura grandissima che non aveva mai provato prima. Si girò di scatto pensando di vedere qualcuno. Ma niente la osservava."
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Jenny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jenny aprì di scatto gli occhi.
Il soffitto di una stanza non sua la sovrastava.
Sospirò, cercando di capire perché non ricordava nulla di quello che aveva sognato.
Solitamente non mancava giorno in cui si scriveva i sogni che faceva la notte.
Ma niente.
Quella notte non ricordava proprio nulla.
E forse era meglio così.
Da troppo tempo sognava solo Jim.
Stava bene.
O perlomeno meglio delle altre mattine.
Si alzò dal letto barcollando leggermente.
Inavvertitamente il suo sguardo si posò su una tazza di The appoggiata sul comodino.
Sorridendo la prese tra le mani.
Era ancora tiepida.
Senza pensarci troppo ne bevve un sorso e poco dopo il bicchiere si svuotò tra le sue labbra secche.
Jenny si guardò intorno e si diresse verso il bagno.
Un’enorme specchio circolare rifletteva ogni oggetto della stanza.
E fu proprio nel riflesso che la ragazza notò su uno scaffale una spazzola.
La prese e iniziò a pettinarsi.
Ogni volta che appoggiava la spazzola tra i capelli le tornavano in mente i particolare della notte precedente.
Suo padre, la cabina blu, la pioggia, il freddo…
“E così questo è il TARDIS… mi piace.”
Ogni cosa, ogni ricordo trovava la giusta collocazione nella sua testa.
Non che questo le piacesse.
Tutt’altro.
Che cosa doveva aspettarsi tornando da lui?
Amore?
Compassione?
Lei non voleva né l’una né l’altra.
Jenny voleva solo Jim.
Lentamente ripose la spazzola sulla mensola e uscì dal bagno.
Prese il bicchiere vuoto e uscì su uno dei corridoi del TARDIS.
Iniziò a camminare e per un po’ di tempo le sembrò di essersi persa.
Poi le sue gambe iniziarono a portarla in un posto preciso.
Se lo sentiva nei muscoli.
Loro sapevano dove andare.
Pochi istanti dopo, con stupore, arrivò alla sala consolle.
Il Dottore le dava la schiena.
Jenny lo sbirciò ruotare maniglie e premere bottoni con precisione.
Girava intorno alla Macchina come una trottola, borbottando parole tra sé.
Jenny si perse nei suoi gesti così naturali e precisi, simili ai suoi.
Rimase a guardarlo finché non le rivolse la parola, sorridendo.
-Ciao Jenny! Come va?-
-Bene. Bene grazie.-
-Dai fai un sorriso! Non posso vederti con il broncio già alla mattina!-
Detto questo riprese a camminare intorno al TARDIS.
-Cosa stai facendo?-
-Mmh? Oh. Sto cercando un alieno. Mi è già sfuggito sei volte nell’arco di quattro giorni.-
-Che tipo di alieno?-
-Un tipo molto particolare. Pensa che riesce a percepire i tuoi desideri e avverarli. L’unico problema è che nel momento in cui lo fa, la persona interessata va in coma.-
-Caspita…- Jenny gli rispose senza alcun tono, non realmente interessata alla cosa.
Il Dottore guardò la figlia.
Era seduta sul divanetto e teneva tra le mani la tazza.
Lui le si avvicinò.
-Ti è piaciuto il The?-
-Sì… era molto buono, grazie.-
Il Signore del Tempo sorrise, compiaciuto.
-Sai che una tazza di The una volta mi ha salvato la vita?-
Ma la ragazza non sembrava interessata. Aveva lo sguardo perso nel fondo della tazza e da lì non si muoveva.
-A cosa pensi?-
-Penso… penso… oh, non lo so.-
-Perché sei triste se non sai a cosa pensi?-
-Non lo so…-
-Sì invece. Lo sai.-
Lei sospirò. -Penso a lui.-
Il Dottore annuì.
-E com’era?-
-Era tutto ciò che avevo.-
-Davvero? E perché?-
-Perché quando tu te ne sei andato io ho iniziato a viaggiare. E sono arrivata qui. Sulla Terra. Era la prima volta che ci venivo e per poco non fui investita da un’auto. Jim… lui mi salvò, quel pomeriggio.-
-Moto romantico...-
-Già. E tu?-
-Io?-
-Sì tu. Sei qui solo per l’alieno?-
-Oh no. Quando ti ho sentita urlare nel parco ho capito che eri tu. Ma non avevo idea che tu… insomma… con Jim.-
Lei annuì.
-Com’è successo? Hai voglia di raccontarmelo?-
Per rispondergli Jenny iniziò a parlare dell’incidente in macchina. Di come la macchina si ribaltò e di come lei assistì alla scena, impotente.
Si ritrovò ancora una volta con le lacrime agli occhi.
Il Dottore la abbracciò stretta.
-Jenny… ti ricordi cosa mi hai chiesto ieri sera?-
Lei annuì tra i singhiozzi.
-Vuoi sapere?-
-Sì. Per piacere, papà-
E lui iniziò a raccontare.
Di Gallifrey, dei Dalek, della Guerra del Tempo.
Di quante compagne lo avevano seguito, di come ogni volta gli avevano spezzato i cuori.
Le raccontò dei Soli del loro pianeta.
E la cittadina, il suo popolo, le loro culture e tradizioni.
-E Martha? E Donna? Dove sono?-
Il Dottore la guardò tristemente.
-Stanno bene entrambe. Ma non è questo il punto.-
-No?-
Lui scosse la testa.
-Sai cosa pensavo fino a poco fa? Che il mio destino è rimanere da solo. Per sempre.-
-No… non puoi…-
-Non l’ho mai fatto.- il Dottore prese le mani di sua figlia tra le sue, guardandola negli occhi.- Cosa vorresti fare adesso?-
-Non ne ho idea. Probabilmente continuerò a viaggiare.-
Per dimenticare, forse.
-E Jenny… ti piacerebbe viaggiare con me?-
La ragazza guardò un momento il padre, poi lo abbracciò.
-Lo prendo come un sì?-
-Sì! Sì papà!-
-Vedo che finalmente ti è tornato il sorriso!-
-Già!- Jenny guardò lo schermo della consolle. -Allora? Quell’alieno?-
Il Dottore si grattò la testa, alzandosi dalla poltroncina di pelle.
-Ouh… non è nulla di che…-
-Non mi importa. E poi in due lo troveremo prima, no?-
-Ah… già è vero!-
Con un unico fluido gesto il Signore del Tempo aprì le porte del TARDIS e uscì, seguito dalla figlia.
-E ora?-
-E ora iniziamo la ricerca, mia cara Jenny!-
Lui iniziò a scansionare l’aria intorno a loro con uno strumento rettangolare pieno di luci e lancette in movimento.
Jenny invece si guardò intorno.
Non pioveva più ma l’erba era ancora bagnata e le foglie degli alberi lasciavano cadere sul terreno piccole gocce d’acqua. C’era un’atmosfera strana, irreale. Ma il Dottore non sembrava rendersene conto, mentre  si guardava intorno borbottando tra sé.
Ancora il vento freddo.
Jenny ebbe un sussulto.
-Papà…-
-Un attimo Jenny. Forse ho trovato qualcosa…-
-Papà come fai a sapere quando arriva questo alieno?-
Il Dottore non alzò lo sguardo quando rispose alla figlia, troppo occupato a scandagliare il suolo.
-Ipoteticamente l’alieno è fatto di nulla quindi dovrebbe essere nebbia. O vento. Magari leggero. Però non muove l’erba o le foglie degli alberi. E’ come una sensazione di fresco…-
Ancora una volta il vento inconsistente scompigliò i capelli della ragazza.
Ancora freddo.
Ancora più vicino.
-Papà…- chiamò con un sussurro.
Non aveva la forza di parlare più forte.
Il vento le mozzava il respiro.
Le prosciugava la vita.
-Jenny?-
Il padre alzò lo sguardo sulla figlia.
-Jenny!!-
Lei era sospesa a qualche centimetro da terra, sostenuta da una figura semi-trasparente dall’aspetto bizzarro.
Era grande il doppio di lei e sembrava mutare a ogni sospiro di vento. I contorni della figura bruciavano e un sottile filo di fumo bianco si innalzava sull’alieno.
Non sembrava essere costituito di materia solida, eppure riusciva a sorreggere il peso di Jenny con tre spine che le sbucavano dal petto.
E sebbene le ferite non sanguinassero, la ragazza aveva iniziato il suo processo di rigenerazione.
Era uno spettacolo inquietante.
L’alieno torreggiava su Jenny, imprigionandola.
E lei esplodeva di energia dorata, incapace di rivoltarsi contro la sua natura.
-Lasciala! Lasciala subito!-
La creatura sibilò, malvagia.
-Di cosa hai bisogno? Una casa? Un corpo da ospitare?-
Ora l’energia rigenerativa circondava non solo Jenny ma anche l’alieno, il quale rispose telepaticamente al Dottore, in piedi di fronte a lui.
-Energia…-
La sua voce era un fischio.
Un sussurro nel vento.
-Ce né così tanta sulla Terra! Perché non…-
-Non è quella giusta…-
-E allora vattene! Lasciala andare! La stai uccidendo!-
-Non posso…-
Al Dottore vennero i brividi.
-Perché…-
La creatura non rispose e lui comunque non avrebbe ascoltato la sua risposta.
Semplicemente si inginocchiò di fronte a lui, implorandolo.
-Ti prego… ti posso riportare a casa. Lasciala… è l’unica cosa che ti chiedo…-
L’alieno rimase immobile.
Tuttavia canalizzò l’energia di Jenny all’interno del suo corpo, facendolo brillare.
-Perché non mi ascolti?!-
Quasi urlava dalla disperazione.
-Perché hai preso lei? Cosa ti ha fatto?-
-Ha subito una perdita… troppo grande per i suoi cuori.-
-Ed è per questo? Per questo la uccidi?-
-No…-
-E allora perché? Dimmelo!-
-Ho bisogno della sua energia… e delle sue emozioni per tornare… a casa mia…-
Jenny era completamente ricoperta di luce dorata.
Rimase incosciente per tutto il tempo.
Solo quando l’alieno si decise a togliere le spine dal suo corpo, lei aprì gli occhi.
-Papà…-
Il Dottore si alzò in piedi, avvicinandosi all’alieno e alla figlia.
-Jenny! Lascialo! So che puoi farlo! Devi andartene!-
-Ma io l’ho visto papà. Mi ha detto che posso tornare con lui…-
-Non è vero! Non ascoltarlo!-
-Papà…- lei faticosamente abbassò lo sguardo su di lui, costringendosi a non spostarlo dai suoi occhi marroni. -…devo andare. Lui mi tende le mani… mi dice cose…-
Prima che il Dottore potesse dire qualcosa intervenne l’alieno.
-E’ a un passo dalla morte… grazie Jenny, figlia della macchina… mi hai aiutato a tornare a casa…-
L’alieno sembrò sorridere, alzando la testa al cielo.
Perché… Jenny torna da me! Non lasciarmi… non lasciarmi anche tu!-
Il Dottore si avvicinò ancora di più alla figlia ma a pochi centimetri dalla sua mano un’esplosione lo scaraventò a terra.
L’ultima cosa che vide prima di perdere i sensi fu una nuvola di fumo bianco salire alta nel cielo e il corpo di Jenny accasciarsi a terra.
Non stare solo papà… trova qualcuno… anche se la perdita ti romperà il cuore… non stare da solo… non stare da solo, papà…
 
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Note Autore:
Eccomi con il secondo capitolo! :)
Avevo intenzione di aggiornare prima ma alcuni imprevisti hanno rallentato l’arrivo di questo giorno…
Anyway! Che ve ne pare? Fatemi sapere mi raccomando!
Tra poco arriverà anche l’ultimo capitolo. Ho già qualche idea ma spero di non rendere noioso/improbabile proprio il finale. *incrocia le dita* ^_^
Grazie a tutte le persone che gentilmente passano a leggere la mia storia!
 
A presto
Gallifrey_96
  
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