Sulla pelle e appena dietro

7. Maggio

Confuso nell’abbraccio di quella tiepida notte primaverile –  dove l’eco amara del rifiuto di Julia si ergeva nel buio di un cielo spesso e senza stelle –, John si sentiva divorato dal ghiaccio dell’inverno. Il mondo aveva assunto i contorni di una finestra un po' scrostata ed il sapore del tabacco di decine di sigarette consumate nell’ombra della sua stanza. Ogni cosa sembrava sbiadita, dissolta nel momento esatto in cui Julia se n’era andata ed il suo profumo aveva smesso di carezzare l’aria e le lenzuola.
Credeva, John – ci aveva creduto veramente –, di poter finalmente riempire tutte le piccole crepe che sporcavano il suo cuore, un cuore ferito, dilaniato, ma talmente smanioso d’amare che doleva. E invece ora si ritrovava con una bestia scura al centro esatto del petto che, silenziosa ed assetata, beveva tutto il suo essere.
Ondeggiando, la fulgida fiammella dell’accendino baciò l’ennesima Marlboro. John serrò le palpebre, per assaporare la lenta, profonda, calda colata di fumo che scese nei suoi polmoni. Si costringeva a sentire, a provare qualcosa, ma neanche più il pensiero di star macchiando il suo corpo con del denso catrame riusciva a scuoterlo dal torpore innaturale che l’aveva rapito. Poggiò i gomiti sull’imposta, premendo forte sul sottile strato di pelle che li ricopriva. Sospirò, grattò via un pezzo di vernice bianca dal legno della finestra e fece volare nella notte tante piccole scintille velenose, trasportate dalla sigaretta un attimo prima di spengersi nell’oscurità.
Qualcuno si mosse alle spalle del ragazzo. Un alito di vento fresco sfiorò la pelle di John, facendola increspare: il suo corpo nudo, esposto alla pallida luce della luna, agognava un calore che, invano, aveva cercato fino a pochi istanti prima, quando, ansimante, teneva stretta fra le braccia quella sconosciuta, muovendosi in lei – un bar, uno sguardo, una storia smile, una ricerca comune, un invito silenzioso, sesso, la reciproca consapevolezza di star usando l’altro, di nuovo sesso. John si voltò, incontrando un sorriso morbido ed estraneo.
«Che fai? Torna a letto, avanti».
Era stato piacevole per qualche ora fingere di stare bene, ma, tornato alla realtà,  la voglia che John avvertiva intrinseca in lui si ripresentò più violenta e brusca che mai. Era lacerante: Julia era fuoco e fiamma, ardeva di una passione sconsiderata e lui, oh, avrebbe sacrificato qualsiasi cosa pur di ustionarsi ancora, un’ultima volta. Ma lei non c’era, non più.
«Certo, arrivo».
E tornò a buttare ghiaccio sulle sue bruciature. 






Sono tornata, finalmente. Perdonate il ritardo :3 ♥
Allora, qualche parolina sul capitolo. Julia, spaventata dal peso dei sentimenti di John - e dei suoi - se n'è andata. E' passato un mese dall'ultima volta che i due si sono visti e John tenta, come può, di ritrovare la sua amata in altre donne. E' stata un'illuminazione improvvisa questa, non sarebbe dovuta andare cosi nell'idea originale ma, mentre scrivevo, sono stati i personaggi stessi a guidarmi qui. Quindi, cosa ne pensate ? Julia tornerà ? 
Vi ringrazio immensamente della fiducia che riponete in me, vi ringrazio delle meravigliose recensioni che - sorprendentemente - trovo sotto ogni capitolo. Vi adoro, davvero. Continuate a farvi sentire, siete voi che fate esistere questa storia. Grazie ! 
Alla prossima - presto !