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Autore: CixRed_    31/07/2013    2 recensioni
Rose Weasley si ritrova inspiegabilmente innamorata pazza di suo cugino Albus.
Ambientata nel sesto anno di Rose, vi ritroverete catapultati nella vita di questa adolescente con un piccolo problema di cuore.
Riuscirà a dimenticare suo cugino? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo Undici.
 
 
 
 
 
<< Forza Rose muoviti! >>
 
Come al solito è mattina e io e Al siamo in ritardo. Stiamo correndo come pazzi per tutti i corridoi per arrivare nell’aula di Pozioni.
 
<< Al rallenta, non riesco a starti dietro se continui a correre così! >> mi lamento cercando di correre veloce.
 
Al sbuffa, si gira verso di me continuando a correre e mi sorride. << E’ mai possibile che ogni mattina tocca fare sempre le cor…>> ma inciampa su qualcosa e cade.
 
Allarmata mi fiondo su di lui e vedo che tiene gli occhi chiusi. << Al? Stai bene? >>
 
Apre piano gli occhi, li punta sul soffitto e sospira.
 
<< Credo che ho preso una storta.. >> dice continuando a fissare il soffitto.
 
Gli sposto i capelli dagli occhi e mi avvicino. << Forse è meglio se ti porto in Infermeria. >> annuncio con tono autoritario.
 
Albus si mette seduto e fa no con la testa. << Tranquilla, ora mi passa. Mi è già successo. Guarda, già mi sento meglio! >>
 
Lo guardo sospettosa negli occhi, cercando di capire se mente o no, ma i suoi occhi sono tremendamente sinceri.
 
<< D’accordo, ma ti devo portare nel tuo dormitorio così potrai riposarti. Ci penserò io a spiegare la situazione a Lumacorno. >>
 
<< No ce la faccio, andiamo. >> afferma alzandosi in piedi.
 
Arriviamo in classe con trenta cinque minuti di ritardo e una volta inventate una marea di scuse per il ritardo, il vecchio professore ci fa entrare in classe con un sorriso bonario.
 
Io e Al ci mettiamo seduti al nostro solito tavolo vicino a Zabini e Charlotte Lightwood* di Grifondoro.
 
Chris alza lo sguardo su di noi e ci guarda malizioso. << Hey piccioncini che avete combinato in tutto questo tempo? Non eravate neanche a colazione… >> dice mescolando con aria annoiata dentro al suo calderone.
 
Charlotte gli tira in testa il libro di Pozioni e sospira. << Possibile che fai sempre così? Ma perché ho un cugino così idiota? >>
 
Ah giusto. Loro due sono cugini. Li guardo per un secondo e mentalmente alzo gli occhi al cielo. Mentre leggo la pozione di oggi e tutti gli ingredienti sulla lavagna, sento Charlotte e Chris che bisticciano come al solito.
 
Mi alzo sbuffando e vado a prendere gli ingredienti elencati. Mentre cerco un ingrediente che puntualmente non trovo, sento qualcuno che si avvicina ma non ci faccio caso. Sarà qualcuno che è venuto a prendere un ingrediente all’ultimo secondo. Ma quando sento qualcuno che mi tocca la spalla mi giro di scatto e mi ritrovo davanti Scorpius.
 
<< Ah, sei tu.  >> constato indifferente mentre riprendo la ricerca dell’ingrediente, ignorandolo bellamente.
 
Sento un sospiro dietro di me. << Si, sono io. Noi due dobbiamo parlare. >>
 
Sono giorni che Scorpius mi cerca dappertutto, mi sbuca davanti ad ogni ora solo per parlarmi. Ma io ogni volta che lo vedo scappo come una matta. Quindi, facendo finta di non aver sentito nulla me ne vado a mani vuote, ma non ci riesco. Qualcosa, o meglio, qualcuno mi sta trattenendo per un braccio.
 
<< Non puoi scappare in eterno Rose. Dobbiamo parlare, e lo faremo qui e subito. >>
 
Ho una voglia irrefrenabile di Schiantarlo, e non penso che sta volta la metterò a tacere. Cerco la mia bacchetta ma non la trovo, eppure sono sicura di averla infilata nelle calze…
 
<< So che in questo momento hai voglia di lanciarmi qualche incantesimo ma prima, quando eri occupata a sentire Zabini e la Lightwood litigare ho appellato la tua bacchetta. Sai, io voglio continuare a vivere. >> confessa Scorpius per niente pentito.
 
Gli lancio un’occhiata furiosa. << Dammi la mia bacchetta. >> ordino, cercando di calmarmi.
 
Lui scuote la testa.
 
<< Dammi la mia bacchetta. >> ripeto, guardandolo con odio.
 
<< No. >> dice sostenendo il mio sguardo omicida con coraggio.
 
<< Malfoy, dammi la mia maledetta bacchetta! >> urlo cercando di levare la sua mano intorno al mio braccio.
 
In un secondo mi tappa la bocca con l’altra sua mano libera. << Stai zitta! Non urlare, sennò ci scoprono! >>
 
Dato che la sua mano è ancora sulla mia bocca, e mi da un certo fastidio, gli mollo un bel morso, facendolo urlare dal dolore. Lascia il mio braccio di colpo e io, approfittando che è distratto, sgattaiolo via. Nessuno pare aver sentito l’urlo di Malfoy dato che la stanza è piena di chiacchiere, risolini e rumori strani provenienti dai calderoni. Mi fiondo sul mio banco e inizio a lavorare, prendendo gli ingredienti che erano rimasti a Charlotte. Quando sono arrivata a metà pozione, mi sento osservata e infatti, una volta girata, trovo Scorpius che mi fissa con occhi pieni d’odio. Evidentemente quel piccolo ed innocente morso che gli ho dato non l’ha apprezzato. Mi giro e inizio a ghignare, sentendomi all’improvviso come Malfoy Senior.
 
Albus, che ha notato quel ghigno, mi guarda interrogativo. << Che ti ghigni? >>
 
Gli sorrido e racconto di cosa era successo nello stanzino degli ingredienti con quel mente catto di Scorpius. Quando arrivo al punto del mio morso, lui posa un barattolo per abbracciarmi e urlare “la mia ragazza è la più figa!”, facendo ridere tutti. Dopo due ore di tortura, Lumacorno inizia a fare il solito giro per la segreta, per controllare le pozioni.
 
Quando arriva al nostro tavolo, rivolge un’occhiata stranita al calderone di Zabini. La pozione Annulla Peli dovrebbe essere di un verde smeraldo, mentre quella di Zabini è…
 
<< Blu, Zabini. >> dice inorridito Lumacorno.
 
Chris pare accorgersi solo ora della presenza del professore che sta guardando la sua pozione come si guarda di solito un ammasso di cacca puzzolente. << Lo so, e allora? >>
 
Lumacorno pare che stia sul punto di vomitare. In effetti dal suo calderone proviene una forte puzza. << Emh, è sbagliata. Mi dispiace ma devo togliere cinque punti a Serpeverde.. >> dice, e va da Charlotte.
 
La sua pozione è di un lieve verde e Lumacorno si limita a sorriderle. Poi tocca ad Al. Ovviamente la sua pozione è perfetta. E Lumacorno lo adora non solo perché è un abile pozionista, ma soprattutto perché è figlio di Harry Potter. E dato che Lumacorno venera Zio, ha deciso di venerare di conseguenza anche suo figlio.
 
Appena si avvicina al suo calderone si apre in un sorrisone. << Ah, Albus, sei proprio come tua nonna e tuo padre! Sono così orgoglioso.. La tua pozione è perfetta.  Direi… Trenta punti per Serperverde. >> e si sposta allegro. Albus sembra sul punto di ballare la macarena per quanto è felice. La faccia grassa e speranzosa di Lumacorno ora è di fronte a me e mi sta fissando.
 
<< Che dice Signorina Weasley, diamo un’occhiata alla sua pozione? >> dice cordiale. Io annuisco e lui mi sorride incoraggiante. Lumacorno guarda la mia pozione e quando tira su la testa ha stampato in faccia un sorriso. << Ottimo lavoro Roseline. Non è della stessa sfumatura di verde descritta sulla lavagna, ma ci sei andata molto vicina. Quindici punti per Grifondoro. >> e battendomi la mano sulla spalla sinistra si allontana dal nostro tavolo.
 
Zabini sbuffa e con tono lamentoso inizia a chiedere ad Al cosa aveva sbagliato nella sua pozione. Conoscendolo, Albus lo fa chiacchierare e risponde pigramente alle sue domande con un si  o hai proprio ragione. 
 
<< Insomma, il Blu è un colore che si assomiglia con il verde smeraldo, no? Perché poi quel vecchiaccio aveva quella faccia? Sembrava che stava per vomitare.. >>
 
Dato che nessuno stava facendo niente per farlo stare zitto, decido di entrare in azione con la mia franchezza. << Scusa Zab, ma la tua pozione fa veramente cagare. >>
 
Lui mi rivolge uno sguardo offeso. << Rose ma che dici? Tu e quel vecchio panzone non riuscite a cogliere la magnificenza della mia pozione! >> dice guardando con affetto quella brodaglia nel suo calderone.
 
Charlotte mi guarda con lo sguardo di una che dice lascialo perdere, assecondalo. 
 
Mentre sto per ribattere, Lumacorno ci fa cenno di stare zitti.<< Allora ragazzi, per la prossima volta voglio trenta centimetri su che colore ha la pozione Annulla Peli – e lì guarda con esasperazione Zabini che si sta dondolando con tutta tranquillità sulla sedia.- , l’uso e la durata. Buona giornata! >>
 
Si sentono rumori di sedie che si spostano e chiacchiere.
 
<< Sto morendo di fame! >> dico con lo stomaco che brontola.
 
<< Se magari Chris si muove a prendere le sue cose andiamo a pranzo. >> risponde seccato Albus mentre guarda Chris che con tutta la lentezza del mondo sta mettendo tutte le sue cose dentro alla borsa.
 
<< Chris, muovi il culo che ho fame anch’io! >> dice Charlotte irritata aiutando il cugino a mettere a posto.
 
Zabini guarda la cugina interrogativo. << Perché mi stai aiutando? >>
 
Lei sbuffa continuando ad infilare roba nella borsa. << Perché sei lento come una lumaca e noi abbiamo fame. >>
 
<< Ecco fatto, andiamo? >> chiede Chris cinque minuti dopo.
 
Io mi limito ad annuire e li precedo.
 
<< Era ora! >> dice ironico Albus, venendomi incontro.
 
<< Già! Ho così fame che potrei mangiarmi anche quel ragazzino lì! >> rispondo indicando un primino davanti a me che scappa via con occhi sgranati.
 
Io, Charlotte, Albus e Chris ci dirigiamo insieme verso la Sala Grande. Charlotte e io salutiamo con la mano i due Serpeverde e ci andiamo a sedere al tavolo rosso e oro.
 
Charlotte oggi si siede vicino a me, ed è diventata all’improvviso rossa per l’imbarazzo.
 
<< Come va mie stupende ragazze? >> ci chiede Fred che sta vicino a lei.
 
Afferro un piatto pieno di salsicce e me le divoro.
 
<< Fene, frafie. >> dico con la bocca piena.
 
Noto che tutti mi stanno guardando con un sorrisino. << Che c’è? >> chiedo una volta ingoiato tutto.
 
<< Sei sempre la solita ingorda. Sei come zio Ron! >> dice Fred sorridendo.
 
<< Beh mi pare normale, sono sua figlia! >> rispondo con tono ovvio.
 
Nel frattempo Charlotte è sempre più rossa. Così, chiedo sussurrando che cosa ha e lei fa un cenno a Fred. Guardo meglio e noto che ha messo un braccio intorno alle spalle di Charlotte. Sorrido istintivamente e lei mi da un pugno affettuoso il braccio.
 
<< Ragazzi devo andare in Biblioteca. Ci vediamo dopo. >> annuncio alzandomi. La mia frase fa subito effetto. C’è chi mi guarda con aria stralunata, chi ha la bocca spalancata, chi mi dice che sono impazzita e via discorrendo.
 
James, che in quel momento si stava ingozzando quasi peggio di me, ha mollato di scatto le posate e mi fissa con la bocca aperta piena di cibo; Fred, che stava bevendo, ha sputato tutto il succo di zucca addosso a Lily e Charlotte, che stava fissando Fred, prima ha fatto una faccia schifata, e poi si è girata stupita verso di me.
 
Li guardo uno per uno e chiedo seccata. << Beh, che sono quelle facce da pesci lessi? Ho detto che vado in Biblioteca mica che mi voglio sposare con Lumacorno! >>
 
Lily, che è la pervertita del gruppo, mi lancia una classica occhiata maliziosa in stile Zabini. << Che ti devi incontrare con Al, vero? Certo, limonare in Biblioteca non è proprio il massimo ma meglio di niente..>>
 
James inizia a tossire, Fred fa il vago e Charlotte ridacchia.
 
<< Quanto sei stupida Lily, devo andare lì per fare i compiti di Pozioni che poi non ho più tempo per farli. >> sbotto mentre Lily sorride.
 
<< E da quando tu ti anticipi i compiti? >> chiede quel gorilla di James .
 
Sbuffo e lo guardo disperata. << Mi hai sentita prima? Ho detto che poi non tempo per farli quindi li faccio ora, razza di idiota! >>
 
<< Ok, calmi tutti! Rose, posso venire anch’io? Così li faccio anch’io e me li levo di torno.. >> chiede Charlotte alzandosi in piedi ma non prima di aver dato un bacio sulla guancia a Fred.
 
<< D’accordo. >> salutiamo tutti, Charlotte mi prende a braccetto e usciamo insieme dalla Sala Grande.
 
Proprio quando stavo per aprire il portone sento in lontananza una voce terribilmente familiare che mi chiama.
 
Oh no, ti prego Merlino fa che non sia lui..
 
Charlotte mi tira la manica del mantello. << Hey Malfoy ti sta chiamando.. Che fai, non vai da lui? >>
 
Mi giro lentamente e vedo che Scorpius sta a tre metri di distanza da noi.
 
<< No. Neanche morta. >> e inizio a correre.
 
Charlotte è rimasta lì sul portone, e mi sta fissando mentre corro per il corridoio.
 
Sento che Scorpius gli sta chiedendo dove sto andando e lei ha detto che non ha la più pallida idea.
 
Ragiona Rose. Qual è un posto dove Scorpius non può entrare?
 
Sto nel panico, Malfoy è dietro di me e sta guadagnando terreno. All’improvviso mi viene in mente l’idea di andarmi a rifugiare nella Sala Comune dei Grifondoro. E così faccio. Cambio percorso e arrivo davanti alla Signora Grassa con il fiatone.
 
Pronuncio la parola d’ordine ma il passaggio non ha fatto in tempo a chiudersi che Scorpius è riuscito ad entrare. Imprecando nella mia mente corro come un fulmine le scale che portano nel dormitorio delle femmine, arrivo nella mia camera e mi ci chiudo a chiave. Però mentre mi butto con poca grazia sul mio letto, mi si forma un pensiero orribile.
 
Lui sa l’incantesimo che non fa trasformare le scale in uno scivolo. E sa anche qual è la mia stanza.
 
Tempo due secondi e la mia porta si spalanca, facendo entrare Malfoy. Mi alzo di scatto e lui mi sorride.
 
<< Ora non mi scappi più. >> esclama trionfante.
 
Inizio a cercare nervosamente la mia bacchetta, ma proprio quando ho impugnato il manico Scorpius l’appella e la mia bacchetta vola via dalle mie calze e arriva nella sua mano.
 
Cazzo.
 
<< Malfoy sei un imbroglione. Dammi la mia bacchetta! >> dico furiosa.
 
Scorpius si avvicina sempre di più, e io inizio ad indietreggiare fino ad arrivare al letto. Scorpius ghigna e mi butta sul letto e poi sale su di me a cavalcioni.
 
<< Ora mi stai ad ascoltare Rose. Ti devo spiegare il motivo per cui ti ho lasciata. >> dice avvicinando il suo viso al mio. Inizio a divincolarmi dalla sua presa ma non ci riesco.
 
<< Ho voglia di baciarti da non si sa quanto tempo. >> ammette guardando con desiderio le mie labbra. Si avvicina ancora un po’, provo a liberarmi dalla sua presa ma quando capisco che non ce l’avrei mai fatta a scappare mi arrendo e guardo con gli occhi pieni di paura le sue labbra che toccano leggere le mie.
 
E’ stato un tocco leggero, delicato. Ed io non ho sentito niente. Solo disgusto. Ma nient’altro. Niente scarica di eccitazione, niente cuore galoppante, niente di niente.
 
Continuo a muovermi, ma lui mi blocca ancora con più forza di prima.
 
<< Mi fai schifo! Levati! >> urlo a pieni polmoni ma lui mi tappa la bocca con una mano, proprio come stamattina.  
 
<< Scusa. >> sussurra.
 
<< Che cazzo vuoi? >> chiedo con cattiveria.
 
<< Farti capire che non ho mai voluto lasciarti. Sono stato costretto. >>
 
<< In che senso sei stato costretto? >> chiedo mentre lui si allontana.
 
<< Nel senso che quella stupida della Nott al gioco della bottiglia mi ha chiesto due cose. Un bacio e che io ti lasciavo. Non ho potuto ribellarmi. Sai, non è come il gioco dei babbani. Se non fai una cosa ti capita una cosa. >> dice guardandomi negli occhi.
 
<< Che cosa? >> chiedo con un filo di voce.
 
<< Muori. >> dice con semplicità.
 
<< Quindi… Tu non mi hai mai voluto lasciare, giusto? >> chiedo mentre lui si allontana da me sempre di più.
 
<< Esatto. Vedi Rose, io ti amo ancora. Forse più di prima. >> risponde dolcemente.
 
<< Oh.. >> dico, incapace di formulare una frase migliore.
 
Mentre mi guarda negli occhi si sposta da sopra di me e mi si mette seduto accanto. << Ora che ti ho detto tutto e che ho realizzato una mia fantasia che porto con me da due mesi hai tutto il diritto di Schiantarmi o Cruciarmi. A te la scelta. >> dice porgendomi la mia bacchetta.
 
Lo guardo esterrefatta. << P-perché mi hai .. b-b-baciata?>> chiedo balbettando mentre afferro la mia bacchetta.
 
Scorpius mi sorride. << Già te l’ho detto. Ti ho baciata perché sono mesi che desideravo farlo. Mi dispiace averlo fatto mentre eri disarmata. In effetti mi sto sentendo un po’ in colpa. Non so cosa diavolo mi era preso ma giuro che non alzerò mai più un dito. >>
 
Mi alzo dal letto e lo guardo. Mi guarda come se sono un dolce dall’aria particolarmente golosa. Sentendomi a disagio inizio a camminare.
 
<< Senti.. So che ora stai con Albus e se vorrai dirgli del bacio fai pure. Me lo merito. >> dice con aria affranta.
 
Mi avvicino a lui e gli prendo le mani. << Non gli dirò nulla. Ti sei scusato, e questo mi basta. E poi una volta è successo anche a me quindi ti capisco… A proposito, mi dispiace di essere scappata così ogni volta che ti avvicinavi a me ma sai, non ti volevo ascoltare per niente. >> concludo con un sorrisino.
 
<< Grazie, sul serio. Mi sento così in colpa.. Sono un verme. >> dice abbassando lo sguardo.
 
<< In teoria sei una serpe, non un verme. >> constato scherzosamente mentre lui mi abbraccia forte. Continua a sussurrarmi delle scuse e pare che sta tremando.
 
<< Tranquillo.. Smettila di tremare.. >> dico con la voce che mi si incrina. Sta piangendo .
 
La situazione è alquanto imbarazzante. Sto consolando un mio ex che non prima di dieci minuti prima mi ha baciata.
 
<< Non ci ..r-riesco! >> non sono mai stata brava a consolare le persone, proprio per niente. E infatti in questo momento non so che diamine fare. Sto in palla.
 
Toc toc.
 
Appena sentiamo questo rumore sia io che Scorpius ci giriamo e in stanza entra Charlotte. Non pare per niente sorpresa di trovarci anche Scorpius dentro.
 
<< Malfoy, devi andartene. Albus sta arrivando qua, dice che vuole stare con Rose. >> dice di corsa.
 
Lui lascia le mie mani e mi fa un sorriso triste. << Allora vado. Divertiti con Albus. >> apre la porta se ne va con la testa abbassata.
 
Mi faccio sfuggire un sospiro che non passa inosservato a Charlotte.
 
<< Che è successo? Malfoy sembrava a pezzi.. >> chiede sedendosi dove prima c’era Malfoy con voce preoccupata.
 
La guardo. Io e lei siamo amiche fin dal primo anno, dal terzo anno ci siamo allontanate dato che a lei piaceva Albus ed era gelosa di me, ma poi quest’anno ci siamo riavvicinate. Le voglio un gran bene, ovviamente non come a Lily che l’ho vista nascere ed è la mia migliore amica.
 
E così inizio a raccontarle tutto. Quando arrivo al bacio lei fa un gridolino e si copre la bocca con tutte e due le mani e mi guarda sconvolta. << Emh.. senti è ora di cena.. che ne dici se scendiamo? >> chiede cercando di nascondere la sua preoccupazione.
 
<< D’accordo. >> ci alziamo dal letto e usciamo. Mentre chiudo la porta della camera sospiro di nuovo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Come avrete notato il cognome di Charlotte è Lightwood, ed è il cognome di alcuni personaggi di Shadowhunters, una bellissima saga che amo di Cassandra Clare.


  
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