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Autore: J_Marti_96    31/07/2013    1 recensioni
è la prima volta che scrivo una fan fiction con la McLennon. All'inizio non ero particolarmente attratta dalle fan fictions con le coppie slash, però da quando ho letto la "sala rossa" e " boy, you've been a naughty girl", ho iniziato ad appazzionarmi a quella categoria .. e dopo giorni di meditazione ho deciso di scriverne anche io una. non sono particolarmente sicura dei risultati, ma spero vi piacerà lo stesso!
dal primo capitolo:
Paul –“ John! Ti prego!!”-
John scuotendo il capo –“ no!!!”-
Paul facendo il labbruccio e gli occhi dolci –“ ti supplico!!!”-
Era da più di un ora che Paul stava implorando John, ma questo era irremovibile –“È inutile che continui!! La mia risposta è no!!”-
Paul non si lasciò scoraggiare –“ se vieni, ti prometto che farò qualsiasi cosa tu mi chiederai! Te lo giuro!!”-
John allora si mostrò interessato dalla sua proposta –“ davvero??”-
Paul –“ si!! Farò tutto quello che vorrai!!”-
John sorrise malizioso –“ allora devi farmi un pompino!!”-
Paul lo guardò contrariato e estremamente imbarazzato –“ io .. cosa???”-
John scoppiò a ridere –“ stavo scherzando!! .. non sono mica una checca come te!!”-
Paul fece una smorfia –“ che simpatico!!”-
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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John e Paul quando erano ritornati a Liverpool non parlarono più del loro bacio. Quello che era successo in quel campo estivo rimase un segreto, ma non per questo i due smisero di provare dei sentimenti l’uno per l’altro, anzi più passavano i giorni e che più si facevano forti.
 
Il 16 luglio però quell’incubo che aveva fatto John si rivelò essere un sogno premonitore. Infatti sua madre morì investita da un poliziotto ubriaco.
John non aveva detto niente a Paul di sua madre, o meglio non aveva più detto una sola parola da quel giorno.
Paul lo seppe la sera del giorno dopo quando Mimi preoccupata chiamò a casa sua per sapere se John era da lui. Infatti era uscito di casa, ed era dalla mattina che non aveva più sue notizie.
Paul, anche se era tardi, decise di uscire di nascosto di casa per andare a cercarlo. Era troppo in pensiero per l’amico per preoccuparsi delle brontolate del padre.
Aveva un’idea di dove potesse essere e così andò lì per vedere se il suo istinto non si era sbagliato.
Appena arrivato a Strawberry Fields, scavalcò con agilità il grosso cancello rosso e poi iniziò a chiamare ad alta voce il nome dell’amico –“ JOHN! .. JOHN! .. SONO PAUL”-
John che era disteso in mezzo al prato, appena sentì la voce del ragazzo si alzò di scatto.
Quando Paul lo vide gli andò in contro, correndo nonostante avesse il fiatone. Era felice di averlo trovato, ma John invece non era altrettanto contento e lo aggredì scatenando la sua ira contro di lui.
Lo prese per i risvolti della camicia e lo percosse urlando-“ MI AVEVI DETTO CHE ERA SOLO UN SOGNO E CHE A MIA MADRE NON SAREBBE SUCCESSO NULLA! MI HAI MENTITO! È TUTTA COLPA TUA!!”-
Paul cercò di farlo ragionare –“ John io non sono un veggente. Come potevo sapere che le sarebbe successo questo. Io non ho fatto niente!”-
Lo scaraventò violentemente per terra –“ sta zitto!! Sei un bugiardo! … è tutta colpa tua! .. è colpa tua!”- ma fu interrotto dal sopraggiungere inaspettato e violento delle lacrime che oscurarono ulteriormente la sua già scarsa vista –“perché ? perché a me? .. cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo dolore? Dimmelo, Paul! Come mai a me? .. io non ho fatto niente!”-
Poi crollò in ginocchio per terra scoppiando a piangere come non aveva mai fatto in vita sua.
Paul si alzò da terra per inginocchiarsi accanto a lui, ed ignorando le proteste dell’altro lo strinse in un caldo e rassicurante abbraccio.
John anche se all’inizio lo aveva respinto si poi era abbandonato a quella manifestazione di affetto e amore di cui aveva bisogno in quel momento così cupo della vita, e che gli ricordava in qualche modo l’abbraccio materno che non avrebbe più ricevuto.
-“ non la vedrò più, vero?”-
-“ no, John, non la vedrai più”-
-“ ma io non ce la posso fare .. sono solo adesso”-
Paul prese il volto di John tra le sue mani , ma questo abbassò lo sguardo –“ John, ti prego guardami .. tu non sei solo, chiaro? No fino a che ci sarò io .. io starò sempre con te e non ti abbandonerò mai, e non smetterò mai di volerti bene e di amarti, qualsiasi cosa succeda .. capito?”-
John annuì e fu lui adesso a stringere Paul e a dargli dei piccoli teneri baci per tutto il suo viso –“ mi dispiace per averti trattato male, scusami ti prego .. non volevo veramente”-
Paul che era arrossito per quelle attenzioni inaspettate-“ non ti preoccupare Johnny .. ti capisco .. io so quello che stai provando”-
John scoppiò a ridere–“ già solo tu mi puoi capire”-
Paul all’inizio lo guardò sbalordito, ma poi anche lui si abbandonò a quella macabra risata.
Senza rendersene conto le loro mani si sfiorarono, e prima che potessero dire qualcosa le loro bocche si incontrarono in un caldo bacio. Questa volta però non ci furono ripensamenti e nessuno dei due era intenzionato ad interrompere quel bacio. L’unico momento in cui le loro bocche si separarono fu per prendere fiato, e per poi riprendere subito. Le loro mani cominciarono a liberare dai vestiti i loro corpi in attesa. Per entrambi tutto questo era nuovo, e quindi data l’inesperienza la presero con molta insicurezza ma anche delicatezza.
Anche se non sapevano precisamente cosa stessero per fare, seguirono il loro istinto. Paul si distese per terra e John subito dopo si posizionò sopra di lui. Appena John spinse dentro a Paul, il ragazzo affondò le unghie nella pelle delle spalle dell’altro e gemette di dolore. Preoccupato il più grande uscì da lui –“ oh cielo, Paulie! Non volevo farti de male .. scusami”-
Ma Paul avvicinandolo a sé lo incoraggiò a non smettere –“ no, ti prego! .. continua”-
Infatti dopo pochi minuti quel bruciore intenso che aveva provato all’inizio svanì, per dare spazio al piacere che si stava diffondendo sempre di più nel suo corpo.
John anche lui dopo la rigidità iniziale e la paura di fare male a Paul, si sciolse e cominciò a spingere sempre più forte, mai sazio di udire i gemiti lussuriosi sempre più alti dell’altro.
L’estasi non tardò ad arrivare, e i due raggiunsero l’orgasmo insieme invocando i reciprochi nomi.
John sfinito crollò sopra al corpo ancora percorso dagli spasmi di Paul.
Con la voce ancora affannosa e flebile Paul disse -“ John!”-
John alzò pigramente la testa –“ si?”-
-“ è stato bellissimo! Però adesso potresti scendere, mi stai schiacciando!”-
-“ oh si! Scusami!”- così scese da Paul.
-“ grazie”-
Il corpo di Paul fu attraversato da un brivido di freddo e John lo notò –“ forse è meglio se ci rivestiamo”-
Una volta vestiti i due rimasero seduti in silenzio a fissare le stelle.
Fu Paul ad interrompere quel silenzio –“ quello che .. insomma .. è successo prima .. io .. non”-
John lo interruppe con un bacio –“ non è stato un errore, chiaro? ..non lo dire!! .. io non lo sopporterei .. per me è stato molto importante … Io non sono gay , ma quello che è successo tra noi è stato .. non so come spiegarlo.. è stato magico”-
-“ davvero??”- chiese Paul con desiderio misto a curiosità.
-“ si!!”- poi però si alzò da terra –“ ma ora che ne dici di ritornare a casa? Sicuramente tuo padre non sarà felice che tu sia fuori di casa a quest’ora, e non voglio che tu finisca nei guai per me .. poi anche se questo mi rattrista ammetterlo, non mi piace che quella scorbutica di Mimì stia in pensiero per me .. su! Alza il culo”- e lo aiutò ad alzarsi.
 
Lungo la strada del ritorno–“ senti John .. se vuoi puoi rimanere con me stanotte, così non rimani solo .. ad avvisare tua zia ci penso io se per te è un problema”-
John diede una piccola spintarella con il suo fianco contro quello di Paul –“ te ne vuoi approfittare,eh??”- disse sbeffeggiandolo.
Paul imbarazzato si strinse nelle spalle –“ no! Certo che no!”-
-“ stavo scherzando! .. lo so che non vuoi approfittartene”-
-“ok!”-
-“ comunque va bene”-
-“cosa?”-
John rimase a bocca aperta -“ Paul ma che sei demente?? Menomale che sono io quello che non si ricorda nulla .. ho detto che per me va bene rimanere a dormire da te, e soprattutto mi va bene che sia tu a parlare con mia zia”-
 
****
Mimi era felice di sapere che il nipote stesse bene, e non fece punte proteste quando Paul gli chiese se John potesse rimanere a dormire da lui.
Preferiva che John ritornasse a casa ma se stare da Paul lo faceva stare meglio, lei non voleva impedirglielo, perché ora come non mai aveva bisogno di sentirsi al sicuro e rassicurato.
Paul senza problemi gli cedette il suo letto, ma John protestò –“ Paul, non se ne parla, tu non ci dormi per terra, chiaro?”-
-“ ok! .. ma tu?”-
-“ Paul, dormiamo nello stesso letto”- poi però rifletté su quello che aveva appena detto e timidamente chiese –“ se a te va bene, ovviamente”-
-“ certo!”- disse l’altro senza pensarci un secondo.
 
Mentre erano sdraiati nel letto di Paul cercando di prendere sonno, il più giovane osò chiedere –“ quando c’è il funerale di Julia?”-
-“ domani”-
-“ ci andrai?”-
John si innervosì –“ che cazzo di domanda è? Certo che ci vado”-
-“ scusami, non volevo”-
-“ scusa per cosa? Non hai mica ammazzato nessuno”- voltandosi di fianco verso Paul –“tu ci sarai, vero?”-
Paul gli strinse la mano in maniera rassicurante –“ certo John. Non posso abbandonarti in un momento così difficile”-
John si strinse a lui –“ grazie”- poi esclamò –“ ti amo”-
Paul sorrise a quell’inaspettata rivelazione –“ anche io”-
 
 
****
Il funerale di Julia fu uno dei giorni più deprimenti della sua vita. Adesso era sicuro che non c’era più. Non c’era più nessuna possibilità che ritornasse. Non avrebbe più abbracciato sua madre, la donna che gli aveva insegnato come essere felici e a non curarsi dell’ipocrisia della gente.
Non avrebbe più udito quella spensierata risata che la caratterizzava. Non sarebbe più stato contagiato da quell’ingenuità con cui lei affrontava l’amarezza e la tristezza della vita. Non avrebbe più rivisto quei bellissimi e fluenti capelli rossi che risplendevano sempre alla luce del sole, e che venivano sempre scompigliati in maniera ipnotica dal vento. I suoi occhi verdi non avrebbero più brillato di quella magica luce. Tutto questo, non lo avrebbe più rivisto e questa volta non era più per qualche giorno, qualche mese o qualche anno, ma era per sempre. Questa consapevolezza era insopportabile, ma sapere che Paul era lì con lui e che anche lui aveva provato le stesse cose rendeva il tutto meno difficile e doloroso.
Incurante di quello che la gente avrebbe pensato di questa debolezza, pianse per tutto il tempo con la faccia nascosta nella spalla di Paul.
Quando però arrivò il momento in cui gettarono la terra sopra la sua bara, lui non ce la fece più e se ne andò via. Paul lo seguì a ruota e dicendo a Mimi –“vado io da John”-
John era seduto sopra una tomba e stava fumando una sigaretta.
Paul si sedette accanto a lui –“ ciao”-
John alzò lo sguardo e gli offrì una sigaretta –“ vuoi?”-
-“ no, grazie .. come va?”-
John rispose alla domanda facendogliene un’altra–“ tu cosa hai provato quando hanno sepolto Mary?”-
-“ io non c’ero al suo funerale .. mio padre non volle che io e mio fratello ci andassimo”-
-“ allora sei stato fortunato”-
-“ no, perché sono stato male lo stesso”-
John si voltò a guardare la tomba su cui era seduto e scoppiò a ridere istericamente.
Paul incuriosito gli chiese il motivo –“ perché stai ridendo?”-
-“ Questa Eleanor Rigby è morta in solitudine. Proprio come succederà a me .. poveretta ti immagini il suo funerale? Gli unici presenti erano lei dentro alla sua bara ed il prete che diceva il suo sermone che nessuno ha ascoltato .. questa Eleanor avrà vissuto sognando il suo matrimonio che non ha mai avuto perché il suo amato è morto prima. Perché Paul siamo tutti soli a questo mondo. Nasciamo soli e moriamo soli”-
Paul divenne scuro in volto –“ finiscila di pensare a queste stronzate. Julia non avrebbe voluto questo, lei avrebbe voluto che tu fossi felice.”-
-“ allora perché è morta?”-
-“ perché era destino .. John, cerca di non mollare. Fallo per Julia e fallo per me, ti prego. Tu e la musica siete le cose a cui tengo di più, senza di voi non ce la posso fare.”-
Così John si alzò –“ avanti andiamo a prendere le nostre chitarre”-
-“ che hai in mente?”- chiese curioso l’altro.
-“ voglio dare un ultimo addio come si deve a mia madre, e voglio che tu insieme a me suoni una canzone per lei”-
-“ ci sto”-
I due amici diedero un loro ultimo saluto alla madre di John suonando al meglio tutte quelle canzoni che lei amava, compresa “I lost my little girl” che aveva scritto Paul quando era morta sua madre.
 
 

NOTE DELL’AUTRICE:
perdonate il ritardo con cui ho pubblicato questo capitolo, ma non ho avuto tempo e anche ispirazione ultimamente. Ma soprattutto perdonate questo schifo che ho scritto. La parte della morte di Julia mi ha messo così tanta tristezza che non so se sono riuscita ad esprimere al meglio i sentimenti che ha provato il povero Johnny. Mentre la parte in cui loro due hanno fatto l’amore (era l’ora XD), lo so che sono stata piuttosto breve e non molto dettagliata, ma il rating non mi ha consentito di fare altrimenti..ed io inizialmente non volevo essere molto accurata, quindi sono rimasta in linea, perché credo di non essere capace di scriverla più hot.
Ancora scusate questo schifo e prima che mi tiriate i mattoni levo le tende.
 
Mrs. McCartney
  

   
 
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