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Autore: Riri4evar    31/07/2013    1 recensioni
Ci ho pensato tutta la notte e sai una cosa Vegeta? Non ci ho capito nulla.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ah, e tanto per la cronaca ti amo
Capitolo 10

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Due mesi erano passati, due lunghi mesi che per Vegeta non ebbero altro che un effetto distruttivo, in tutti i sensi e su tutti i fronti.
Quella notizia si era aggiunta alla sua lista di pressioni, dove sentiva la testa traboccare in un mare di disperazione dove troppe volte era affogato raccontandosi così spesso di esser sempre rimasto a galla.
Non era una persona fragile, proprio no, ma non era infrangibile ed ogni giorno si sentiva più oppresso da una morsa invisibile e chiuso in una gabbia di pensieri non riusciva ad essere quello che voleva, non riusciva ad essere duro, freddo, apatico e cinico come sempre si era detto di essere.
Una grande bugia questa, perchè lui non lo era mai stato, il tempo e le persone lo avevano cambiato fin nel profondo facendolo divenire quello che tutti sapevano.
Si ricordava tristemente, mentre la sua immagine si infrangeva nello specchio, i primi periodi sotto Freezer, le prime volte che aveva visto la morte, le prime volte che aveva dovuto contare solo su se stesso, le prime volte che avevano abusato di lui, si ricordava tutto, ogni cosa e più andava avanti più riconosceva che alle spalle aveva troppo, troppo di tutto, troppo di niente, troppe delusioni, troppe botte, troppe lacrime nascoste e troppe cadute.
Puntava le iridi nere su se stesso, su quel riflesso alterato dalla sua mente.
Si vedeva brutto, basso, grasso, quando in realtà era un ragazzo bellissimo, ma niente... Proprio non riusciva a vedersi meglio di una sasso.

Da quando Bulma era tornata le cose non erano migliorate, anzi, il loro rapporto si era ridotto a meno di zero.
Lei non si fermava un attimo, era sempre indaffarata ad organizzare il suo grande giorno nei minimi dettagli, dal colore delle bomboniere al vestito da sposa al quale avevano provveduto le sue amiche prendendo in prestito almeno una ventina di vestiti ogni giorno da negozi sempre diversi, ma niente, Bulma li provava e li riprovava ma proprio non gli ne piaceva mai nemmeno uno e passava i pomeriggi in mezzo alle amiche in salotto.
Più la vedeva con quei vestiti bianchi e più lui si sentiva morire, odiava quella situazione, e ad aggravare tutto c'era anche il fatto che Bulma era nervosissima, le sue amiche lo odiavano e il suo futuro sposo era gelosissimo di lei soprattutto se scambiava due parole con quel poveretto che vagava come un'anima in cattività per quella casa, più invisibile di un fantasma nessuno sembrava notarlo, o più semplicemente nessuno aveva il tempo e la voglia di notarlo, di dirgli anche un solo "Ehi, ciao Vegeta". Ma niente, nessuno lo degnava di uno sguardo, così ogni giorno si metteva seduto nell'angolo tra la porta e la parete a fianco nella mansarda, con le gambe al petto e gli occhi umidi la guardava provarsi tutti quei vestiti.
Qualche volta Chichi lo aveva sgridato dicendogli che non era buona educazione non fare nulla per aiutarla, la verità è che lui ci provava a rendersi utile ma più ci si metteva d'impegno e più riusciva a rovinare tutto, ogni volta.

Passava le sere disteso sul tetto di casa a guardare le stelle cercando tra esse Avigail.
Avigail, come gli mancava.... Lei avrebbe saputo cosa fare, lei lo sapeva sempre.
Quando ancora non erano che bambini assieme terrorizzavano lo spazio e la loro fama di mercenari spietati e crudeli li precedeva ovunque in tutte le sette galassie di Idron, loro erano inseparabili, lo erano sempre stati, fino  a che a separarli non arrivò una cosa che molti chiamano morte.
Lei morì per mano di Freezer, la sua unica colonna d'appoggio, una ragazza che per lui era sempre valuta più di ogni altra cosa.... Si ricordava ancora bene quel giorno quando, di ritorno da una missione su K-0, non la aveva più trovata, era piccolo, aveva 13 anni appena compiuti e quella voragine che lo aveva tagliato in due non si era mai più riempita lasciandolo vuoto, privo di ogni cosa.
Si immergeva nei rimpianti e sfinito si abbandonava a Morfeo che come il suo solo riparo gli sollevava le sue pressioni per quelle poche ore nelle quali riusciva a dormire.
Non accadeva nulla, non succedeva nulla, non c'era nulla da dire, nulla da raccontare.
Lui era lui, punto e basta, ma in quelle settimane dal ritorno di Bulma era emotivamente crollato.
Si sentiva completamente inutile, come se la sua presenza non fosse richiesta, così si chiudeva nella sua camera guardando quel corpo alto un metro e uno sputo con disprezzo, ma perchè non era anche lui uno di quei ragazzi con i capelli biondi e gli occhi azzurri alti due metri e passa con un carattere d'oro?
No, lui doveva essere nato con i colori della notte più buia che incutevano terrore a chiunque, con un carattere che spesso e volentieri lui stesso odiava.
Si odiava per tutto, per essere quello che era, per essere coì indisponente e imbranato.
La cosa che più lo feriva però è che addirittura Bulma lo ignorava, lei che più di tutti sapeva cosa provava lo ignorava completamente.

Come tutti i giorni si era svegliato di buon ora andando a correre per il parco, un'abitudine che aveva preso quando la mattina non sapeva che fare e non si poteva allenare. Era stata Bulma a consigliargli, all'inizio era stato un po'titubante, anzi, si era direttamente rifiutato di abbassarsi a tanto ma adesso non ne faceva più a meno, era un rituale per scaricare le pressioni che i brutti sogni gli avevano accumulato la notte nelle poche ore di sonno che si concedeva.
La cosa più snervante erano le ragazzine che lo rincorrevano facendo finta di non guardarlo, gli dava veramente fastidio ma d'altronde non poteva certo ucciderlo tutte, ci aveva pensato ma non gli era sembrata una buona mossa.
Tornato a casa si era buttato sotto una doccia ghiacciata, il caldo dell'estate si faceva sentire e i sayan con il caldo non ci sono mai andati d'accordo se mai fossero andati d'accordo con qualcosa.
Finita la doccia aveva messo un paio di pantaloni mimetici al ginocchio e una canottiera bianca che gli fasciava il torace.
Era sceso al piano di sotto e come tutti i giorni si era seduto con le ginocchia al petto in un angolo guardando la ragazza scegliere agitata tipo e colore di fiori e altre centomila cose.

"Di che colori i fiori all'esterno?"
Aveva domandato Chichi
"Mi piacevano delle rose azzurre"
"Bene, e all'altare?"
"Io... Non so, volevo un fiore fresco ma non banale, ecco io non saprei proprio"
"Va bene, allora io vado a chiedere delle rose"
Appena Chichi era sparita dietro la porta Bulma si era lasciata cadere sul letto ormai sfinita, non ne poteva proprio più, ancora un po' e sarebbe esplosa. Aveva distrattamente buttato l'occhio sulla porta notando alla base una figura familiare rintanata in un angolino.
"Vegeta" lo aveva chiamato.
Si era guardato intorno cercando di capire chi, dopo tutto quel silenzio, lo avesse finalmente interpellato
"Che ci fai seduto lì?"
"Io?" Aveva domandato quasi incredulo che si riferisse a lui
"Si tu, ci siamo solo io e te"
"Giusto..."
"Allora, che ci fai seduto lì?"
"Umpf, affari miei"
"E dai dimmelo"
"Bho, ti guardo"
"Mi guardi?"
"... Si, forse..."aveva detto cercando di non scoppiare di gioia
"E perchè mi guardi?"
"Non lo so, non ho di meglio da fare" falso
"Potresti allenarti" vero
"Non mi va" falso
Sorridendo finalmente Bulma era andata a sedersi sulle ginocchia di Vegeta fingendo di misurargli la febbre
"Mmm... Mi sa che stai proprio male" vero
"Hahaha.... Mi sa" altra verità
"Ehi, dopo ti va di venire con me?"
Il sayan aveva finto una specie di broncio arrogante per poi sorridergli
"Si, dove andiamo?"
"In città, devo prenotare il ristorante"
"Figo.." Falso
"Insomma" vero
"Insomma? Perchè non sei felice?"
"Ecco... Io non lo so... Forse dovrei ma.... Niente"
Aveva detto solo stringendolo forte come se tra le braccia di quell'uomo dalla fredda corazza non le sarebbe mai potuto accadere niente.
"Che hai?"
"Sai, io credevo che questa scelta sarebbe stata la cosa migliore della mia vita ma sta diventando un vero e proprio incubo e Xavie si è rifiutato di aiutarmi"
"Perchè?"
"È partito per lavoro, o così almeno mi ha detto.." falsissimo
Si stringeva sempre di più al petto caldo di lui sentendo forte il suono del suo cuore. Quante vite aveva distrutto e devastato con quelle braccia che adesso le cingevano la vita piú dolci di una carezza.
"Bulmaaa!"
Dalla porta era entrata Chichi
"Ho ordinato i fiori arriveranno...... Ho interrotto??"
"No no, stavo solo chiedendo a Vegeta se mi accompagnava in un posto" beccata..
"Ok.... Dai, adesso andiamo o faremo tardi in pasticceria, anzi, è già tardi" triste verità (la pianti non gli interessa a nessuno se sia vero o falso nd tutti)
"Noooo" aveva detto lei con le mani nei capelli
"Scimmia, perchè non ti rendi utile e accompagni in volo Bulma, arriverete prima"
"Come mi hai chiamato?!?!" Aveva detto lui alzandosi di scatto, infondo aveva pur sempre una dignità da difendere lui
"Scimmia"
"Racchia"
"Ora basta, finitela voi due!! Allora mi accompagni??"
"Si.." Aveva detto sbuffando e mostrandosi offeso
"Andiamo"

*******
Si muovevano cercando di evitare le numerose persone che si affollavano per il centro il sabato mattina come fosse un percorso ad ostacoli.
Bulma camminava veloce e dritta in mezzo alla folla come se quel caos quasi fosse casa sua, mentre Vegeta meno abituato a vedere tutte quelle persone assieme faceva lo slalom tra impiegati con la valigetta nera e ragazze arrabbiate che litigavano al telefono con chissà chi cercando di rimanere a fianco di Bulma che gli illustrava il piano della giornata ignorando che il sayan afferrasse si e no due parole su cento.
" e poi andremo in profumeria e dal parrucchiere" Bulma disse qualcosa che le orecchie del sayan non afferrarono per poi riprendere "allora vuoi anche tu?"
"A me basta che non ci sia tutta questa gente" rispose un po' scocciato
"Hahaha dai Veggy ci farai l'abitudine"
D'un tratto si sentì qualcosa all'altezza del petto, sulla sinistra e il cipiglio corrucciato mutò in un piccolo sorriso che non faceva troppo uso delle labbra. Era felicissimo che finalmente non fosse più ignorato da tutti ma era pur sempre il principe dei sayan lui, non poteva certo mostrarsi troppo felice... Chissà che risate si stava facendo sua madre se da lassù dove era lo poteva vedere, se la ricordava ancora nelle notti d'inverno quando lui se ne stava da solo davanti al caminetto, sfinito dagli allenamenti e lei si metteva a fianco di lui a fantasticare sul significato dell'amore che non aveva mai avuto e lui si ostentava a ripetre come una radiolina che il vero amore non esiste, e nemmeno quello falso. Ed eccolo lì a zigzagare tra milioni di persone di cui non gli importava un accidente il bambino scettico che per conseguenza degli eventi si era ridotto non solo a credere nell'amore, anche a sperarci con ogni fibra del suo corpo.

Dopo aver percorso varie strade Bulma trascinò Vegeta in una pasticceria all'angolo tra la sesta e Tamase street.
All'interno le pareti erano dipinte di un rosa pallido e accogliente che gli dava un senso di pace. Sui lati della parete erano posti dei mobili bianchi ricolmi di ogni tipo di dolce il cui nome era scritto con una calligrafia tondeggiante su carta da zucchero blu cielo.
"Scusi, noi saremmo qui per ritirare i dolci a nome Brief" aveva detto Bulma rivolgendosi ad una signora paffutella con le guancione da criceto e lo sguardo simpatico ed affettuoso
"Oh ma certo, arrivano subito"
Ed in un attimo era spedita dietro ad una porticina color crema con dei lecca lecca disegnati sopra per poi ricomparire dopo a seguito di tre ragazzi che tenevano cinque vassoi coperti di dolci a testa.
"Li dia pure a lui" disse indicando Vegeta che roteando gli occhi e sbuffando si caricò i vassoi.
"Sono pesanti stia attento"
"Non si preoccupi Vegeta non li farà cadere... O almeno lo spero per lui" aveva detto lanciando gli un'occhiata tipo "falli cadere e io ti staccò a morsi la testa" per poi schioccargli un bacio su una gauncia lasciando l'impronta del rossetto color prugna.
"Va bene, ecco questo è il resto"
"Grazie"
"Grazie a lei signorina Brief"
Usciti dal negozio Bulma aprì una capsula a forma di una grande scatola di metallo e lì gli fece posare i dolci.
"Andiamo, abbiamo appena cominciato" glia aveva detto affettando lo per un polso.
La guancia, gli sembrava che stesse prendendo fuoco... Era stato.... Bellissimo, come se fosse quello che aspettasse da una vita.... Ma... Non era a lui che il destino lo aveva assegnato.
"Vieni"
Gli aveva detto prendendolo sotto braccio ed entrando in una bottega che recava il nome "profumi dal mondo". Appena entrato un odore dolcissimo gli era entrato nelle narici facendolo starnutire, una, due, tre volte.
"Salute"
"Grazie..."
Si era girato intorno, era un posticino molto piccolo dalle pareti color pesca e piccoli ripiani su cui erano appoggiate bottigliette di profumo con nomi di fiori dai colori caldi ed estivi. Si era avvicinato ad una piccola mensola tirandone fuori un profumo in una boccetta a color crema tendente allo scuro. Quel profumo.... Quel profumo.... Se lo ricordava fin troppo bene.. Si ma.. Non riusciva a collocarlo, lo sentiva di averlo già sentito, sentiva qualcosa dentro che lo riconosceva ma non riusciva a capire chi gli ricordasse. Poi, un flasch, Avigail, si ne era sicuro, quello era il profumo di Avigail... Già, chissà adesso dove era, e chissà cosa gli avrebbe detto se lo avesse visto adesso a fare da balia ad una terrestre. Gli mancava così tanto la sua compagna di spedizioni, la ragazza con cui aveva scoperto il mondo e con lei aveva condiviso di tutto, primo bacio, prima sbronza, prima sconfitta, prima volta. Di tutto. Lei era semplicemente speciale ed era stata tutto, una grande amica e forse l'unica di cui si fosse mai completamente fidato. Chissà se forse un giorno la avrebbe rivista, forse per gioco, forse per sbaglio. Come gli mancavano adesso le sue frecciatine, il suo profumo dole. Come gli mancavano quei capelli nerissimi come l'ebano che lunghi cadevano sulla schiena e quegli occhi azzurri che solo lei vantava.... Già, quegli occhi, quegli stessi occhi che si riflettevano sulla ragazza al suo fianco.....
"Vegeta, Vegeta!" La voce cristallina di lei lo aveva riportato alla realtà
"Emm.. Si?"
"Ho fatto, possimo andare"
"Okkey.."
La giornata si era divisa tra commissioni varie prove di acconciature e fiori d'oggi tipo e genere e alla fine sia Bulma che Vegeta erano stanchissimi, l'ultimo fortemente provato dalla confusione della città a cui non era abituato si era subito rintanato in camera finalmente felice che le cose tra loro si fossero aggiustate, forse c'era ancora una piccola speranza per quel loro che tanto aveva sperato e sorridendo era scivolato sotto le coperte ignorando quel che di lì a pochi mesi sarebbe accaduto.......





-------angolo dell'autore terribilmente in ritardo------
Bhè, so che ho aggiornato tardissimo ma stavo facendo terribilmente confusione, mi sono presa una pausa per riordinare intanto me stessa, infondo non è semplicissimo raccontare una storia d'amore quando a stento si riesce a vivere la propria.
Avevo bisogno di riordinare tutto ma come ogni volta non ci sono riuscita, difatti ecco che spunta fuori Avigail (ogni riferimento volontario a persone realmente esistite è puramente casuale ;D) una frizzante sayan con gli occhi di cielo, quegli stessi occhi.
Poi un grazie non grande ma di più a tutti quelli che fin ora hanno letto la mia storia, sia chi lo ha fatto in silenzio, sia chi ci ha lasciato una recensione, grazie a chi mi ha lascito una critica e un complimento perchè è grazie a voi che sono riuscita a correggermi (no scherzo sono un caso perso.... :D) e grazie a chi me ne ha dette di cotte e di crude insultandomi in non so quante lingue diverse è grazie a voi che non mollerò mai e se state leggendo, bhè credo che la mia storia non sia così stupida come voi avete detto, infondo avete bisogno di un po'di compassione se perdete tempo a insultare una storia come questa la vostra vita non deve essere particolarmente eccitante. ma ci sarà tempo più avanti per ringraziare tutti.
Per ora vi saluto, ditemi cosa ne pensate o se notate qualcosa che (come al solito) io non ho visto.
One kiss
Riri4evar
  
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