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Autore: elelove98    01/08/2013    3 recensioni
Una famiglia assente,un fratello protettivo e una vita da ricominciare.
La classica trama di un bel film d'amore che andrà a finire bene,ma questa storia è ben diversa.
E' la storia di Denise,è la sua storia. Una ragazza ingenua,testarda,fragile,sensibile,orgogliosa,ma che quando ama dà davvero tutto.
E chissà se proprio quando le arriva una lettera per un'università prestigiosa,sia la svolta che ha sempre cercato...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                                 -Capitolo 2-

Il resto del viaggio proseguì indisturbato e silenzioso.
Quel freddo giorno d'inverno,il cielo era coperto da grandi nubi scure che non promettevano nulla di buono e il vento soffiava forte su quei pochi abitanti che avevano il coraggio di uscire dalle loro case o semplicemente poveri malcapitati.
Denise guardava fuori dal finestrino le nubi scure,formando con la mente strane immagini, per distrarsi dal suo pensiero principale: il tradimento del suo ragazzo,anzi ex-ragazzo ormai. C'era rimasta davvero molto male quando aveva visto quei due tranquilli a baciarsi. Non le era mai capitato,non sapeva cosa si provava. Prima di incontrare lui,lei aveva lasciato il suo ragazzo perché era troppo geloso e possessivo nei suoi confronti. Non aveva sofferto molto, poiché era una delle classiche cotte adolescenziali. Però non sapeva come ci si sentiva quando si veniva traditi da una persona di cui si fidava e,sinceramente,avrebbe preferito non provarlo mai perché erano emozioni troppo intense e negative per lei.


Una miriade di ricordi la stavano travolgendo come un uragano,uno di questi fu proprio il giorno in cui conobbe Filippo.

Flash back...
In un solare giorno di primavera,dove il cielo era sereno e il sole risplendeva ovunque, Denise stava correndo con i libri in mano verso scuola,poiché era in ritardo. Aveva lo sguardo rivolto verso il basso e ogni tanto si tirava su la sciarpa il più possibile,poiché le scendeva con la corsa e mostrava il livido viola fatto dal padre la sera prima.
La sera precedente era stata davvero d'inferno tra le grida dei suoi genitori e le botte del padre, di conseguenza la mattina dopo si era trovata con gli occhi gonfi e rossi dal pianto, il trucco colato,due occhiaie da far invidia a uno zombie e parecchio sonno da recuperare.
Una delle classiche mattine iniziate male.
Proprio a cento metri di distanza dal grande liceo,venne travolta da un ragazzo che correva dalla parte opposta. Lei cadde stesa a terra,il ragazzo sopra la sua schiena e i libri di lei volarono in alto per poi ricadere sulla testa del colpevole della sua caduta,facendolo urlare dal dolore.
La loro posizione non aveva nulla di malizioso,ma per i passanti sì:alcuni li guardavano e ridevano,sussurrando cose indecifrabili,altri spalancavano gli occhi e poi guardavano altrove,altri ancora se ne fregavano persi in chissà quali pensieri.
-Porca puttana che dolore!-esclamò dolorante Filippo,mentre si tirava su e raccoglieva i libri di quella ragazzina sconsiderata che aveva colpito perché correva. Ma non aveva proprio niente da fare la mattina presto che correre come una pazza? Per Dio,che tonta!
-Mamma mia che male..-mormorò Denise,alzandosi e massaggiandosi la nuca.
-Così la prossima volta impari a non venirmi addosso.-biascicò acido lui,ravvivandosi i capelli corti castani con la mano.
Lei spalancò gli occhi.-Questo è veramente il colmo! Sei stato tu a venirmi addosso!-.
-Certo,dite tutte così!-.
-Io non sono “tutte”.-sibilò,guardandolo male.-E ora ridammi i libri.-aggiunse seccata.
-E chi saresti,sentiamo?-le domandò,ghignando e evitando apposta la sua domanda.
-Affari miei. Dammi i miei libri ora,per favore.-cercò di essere gentile per fare prima.
-E no! Prima voglio sapere come ti chiami.-.
-Senti,sono in ritardo per una lezione importante,ecco perché correvo,e se ora non vado,non mi fanno entrare. Quindi,dammi quei benedetti libri,per favore.-.
-Va bene,ma a una condizione.-.
-Quale?-sospirò arresa. Quel ragazzo era più testardo di un mulo,quando si metteva in testa una cosa faceva anche i miracoli pur di ottenerla. Che scocciatore!
-Dopo la scuola,esci con me per prendere un caffè,così non penserai che sono uno che incolpa il primo che passa,eh? Che ne pensi?-quella ragazza gli interessava,l'incuriosiva il suo modo di nascondere se stessa e far credere agli altri di essere trasparente come l'acqua. Chissà perché faceva la misteriosa,così tanto da non volergli rivelare persino il suo nome.. Gli saliva dentro una curiosità tale che non poteva evitare di mostrare interesse nei confronti di quella ragazzina.
-Va bene,accetto. Basta che mi lasci stare per mezza giornata almeno.-disse lei,sbuffando e prendendo i libri che le stava porgendo,finalmente.
Gli sorrise riconoscente e se ne andò sotto il suo sguardo indagatore con un misto di curiosità.
Si rigirò un attimo verso di lui.-Oh,e ovviamente vedremo se usciremo..Io non esco con gli sconosciuti.-voleva precisarlo perché se il padre lo avesse saputo,l'avrebbe gonfiata di botte a dovere. Lui all'inizio spalancò gli occhi,anche scocciato,ma poi gli uscì un sorriso sghembo,segno che non si sarebbe arreso facilmente.
Infondo,quel ragazzo la intrigava non poco e sapere che c'era altro,oltre al lato scontroso che aveva mostrato subito con lei,le faceva salire una voglia di conoscerlo irrefrenabile. Ma doveva stare attenta,ragazzi come lui erano molto pericolosi,poteva farla soffrire e non ne voleva in più di dolore per quel periodo.

Come poteva sapere che da questa storia ne sarebbe poi uscita scottata?
Fine flash back...

 

Le lacrime le scivolarono fuori lungo le guance,bagnandole il viso e facendole ricordare quanto era stata ingenua quel giorno. Poteva benissimo strappargli i libri dalle mani e correre dentro la scuola,come se nulla fosse,no?
Purtroppo però il passato non si può cambiare e questo le aveva fatto imparare che doveva stare attenta a chi dava fiducia la prossima volta,a chi stava per affidare il cuore.
Lo squillo del suo cellulare la distolse dai suoi pensieri.
Lo prese e lesse l'ultima persona che avrebbe voluto sentire: Filippo.
-Chi è?-domandò Richard serio.
-Filippo.-.
-Non avrai intenzione di rispondere vero?-.
-Sì,risponderò per dirgli proprio che è finita. Forse non ha recepito il messaggio.-.
Detto questo,premette verde e portò l'apparecchio all'orecchio.
-Cosa vuoi?-chiese,cercando di mascherare la voce e farla sembrare il più naturale possibile.
-Come cosa voglio? Si può sapere che diavolo vuol dire il messaggio che mi hai mandato? E perché non sei davanti al bar?-.
-Vedo che capisci quello che ti pare,eh? E io che pensavo fossi molto sveglio! Mamma mia che tonta!-si batté una mano sulla fronte come se si fosse dimenticata qualcosa,facendo ridacchiare il fratello.
-Finiscila,per favore,e illumina anche me!-.
-Succede che io sono venuta all'appuntamento come stabilito,ma siccome ho notato che eri impegnato a pomiciare con un'altra,me ne sono andata.-.
Lo sentì deglutire e,immaginò,grattandosi la nuca.-Non so di cosa stai parlando.-.
-Oh,tranquillo mio caro,te lo dico subito. Sto parlando della frazione di secondo che è bastata alla tua lingua per entrare dentro la bocca di quell'altra e farmi capire che tutto quello che stavamo costruendo,tutto quello che avevo immaginato e persino creduto l'ho visto sfumarsi come polvere davanti ai miei occhi. Quindi,niente,tra noi è finita. Ciao.-riattaccò senza aspettare che dicesse qualcosa e si mise a piangere,singhiozzando forte e coprendosi il volto con le mani.
Richard si rattristò,vedendo la sorella ridotta in quello stato,e gli occhi gli si riempirono di lacrime prossime ad uscire,ma non doveva,non poteva perché sennò Denise sarebbe stata peggio. Voleva fare tanto qualcosa per aiutarla,ma sapeva benissimo che per dimenticare una persona il tempo e la distrazione erano l'unica medicina efficace. L'unica cosa che poteva fare era portarla via da quel luogo appena finito il liceo,così sarebbero stati veramente felici e lontani dal loro passato segnato ormai da ricordi che continuavano a fare male e ferite profonde che non ne volevano sapere di sparire definitivamente.

 

Una mezz'ora dopo arrivarono finalmente alla loro nuova casa e quando Richard spense la macchina parcheggiata,sorrise involontariamente felice.
Sua sorella dopo aver pianto per un bel po',si era addormentata e non aveva più fiatato. Infatti lì,lui aveva tirato un sospiro di sollievo perché almeno aveva smesso di pensare per un po'.
Si girò verso di lei e il suo volto si addolcì subito. Come aveva potuto quel cretino di Federico o chicchessia ferire e ingannare una ragazza bella e dolce come lei? Come?
Sapeva però che sarebbe finita tra loro,prima o poi. Quel ragazzo non gli era mai piaciuto perché sembrava il classico tipo da una botta e via,ma Denise aveva detto che non era come appariva e si era un po' fidato.
Mossa sbagliata.
Lei non aveva bisogno di uno come lui,era già troppo fragile con la situazione creatasi in casa. Perdere lui significava stare più male,dimenticarlo,ma questo l'avrebbe resa più debole.
E non poteva permetterlo. No,aveva già sofferto abbastanza!
Con quell'affermazione in testa la prese in braccio e si diresse verso la loro nuova casa. Aprì con un calcio il cancello e attraversò il giardino,per poi aprire la porta con una mano sola.
Salì le scale e si diresse verso quella che sarebbe stata la camera di sua sorella.
La adagiò sul letto,le tolse le scarpe e la coprì,lasciandola dormire tranquilla.
Prima di uscire la guardò ancora: sembrava così indifesa,così delicata che anche un minimo rumore avrebbe potuto spezzare quell'innocenza,ma lo avrebbe impedito.
Glielo aveva promesso: basta soffrire,ora si ricomincia da capo!
E lui aveva sempre mantenuto le promesse.







Angolo autrice:

Salve!
Innanzi tutto,grazie per essere arrivati fino a qui. Mi fa molto piacere!
Poi,ci tenevo a dire che questi primi due capitoli servono per far capire un po' la situazione di partenza della protagonista e il suo carattere,all'incirca.
So che non è granché come storia,ma io cercherò di fare del mio meglio affinchè possa piacervi.
Inoltre,se volete lasciare qualche recensione per dirmi cosa ne pensate o cosa c'è di sbagliato ne sarei molto felice,altrimenti mi sembra inutile che continui una storia se non è seguita da nessuno.^^
Ringrazio: 
minnie95  per aver recensito per prima in assoluto la storia e scusa se non ti ho risposto,ma non ho avuto molto tempo. -.-''
Beh,al prossimo capitolo,

elelove98.

  
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