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Autore: Aagainst    01/08/2013    3 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 14
Ziva inspirò a pieni polmoni. Casa. Era a casa. Doveva ammetterlo: le era mancata. Le sembrava strano esserci ritornata. Si sentiva quasi un’estranea. Ripensò per un momento alla squadra. Povero Lee, l’aveva messo nei casini. Ma Rachel e Alex erano più importanti di qualsiasi cosa, perfino della carriera di un agente. O di lui. Sì, di Tony. Le due ragazzine erano più importanti di Tony. Se n’era andata così, senza nemmeno avvisarlo, senza nemmeno salutarlo. Ma proprio perché sapeva che, altrimenti, non l’avrebbe mai fatta partire. Stava pensando a tutto questo, quando vide qualcosa. Anzi, per la precisione, vide qualcuno: una persona di cui non aveva più notizie da quando si era trasferita negli Stati Uniti. Si stava dirigendo ad un bar. La seguì, attenta a non farsi notare. La ragazza entrò nel locale dal retro. Fu allora che sentì una pressione sulla schiena e udì una voce familiare intimarle:-Non urlare e voltati lentamente.-. Lei ubbidì e subito un grosso sorriso comparve sul suo volto. –Ziva!- esclamò, buttandosi al collo dell’agente. –Rivka! Quanto tempo! Come stai?- le chiese. –Io sto benissimo. Ma tu, che diamine ci fai qui? Pensavo ti fossi trasferita a Washington!- constatò la ragazza. –Io… E’ una storia lunga. Diciamo che… Ho scoperto che Ari aveva una figlia.- spiegò Ziva. Rivka guardò in basso. –Che c’è?- le chiese l’agente dell’NCIS. –Io… Mi dispiace. Davvero, perdonami!- iniziò a piagnucolare l’altra. Ziva le alzò il mento con l’indice. –Aspetta… Vorresti dirmi che tu… Tu sapevi?- esclamò, stizzita. –Me lo disse Ari stesso. Ma quando seppi che la madre era quella marine, io… Non volevo farti soffrire, Ziva. Ti prego, perdonami! Perdonami!- pianse Rivka, stringendosi forte all’amica. Ziva le accarezzò piano la testa e le diede un bacio in fronte. –Ascoltami, non ti preoccupare. Io l’ho conosciuta quella bambina, Rivka. Si chiama Rachele ora non è più una bimba, ma una splendida diciassettenne. E ha due fratellastri. Il problema è che… Qualcuno l’ha rapita con la sua sorellastra dopo aver ucciso il patrigno, lo zio e la madre. E io sono qui per salvarla.-. La barista la guardò, incredula. –A tal proposito, mi chiedevo, se, per caso, Rabi è ancora in attività.-. Rivka strabuzzò gli occhi. –No, ascoltami, non puoi chiedermi questo. Rabi… Rabi è un tipo pericoloso.- -Appunto! Mi serve qualcuno che sappia dove si possano trovare due ragazze statunitensi.- concluse l’agente, con un sorrisetto sulle labbra. –E va bene. Ti scrivo l’indirizzo. Ma poi devo andare al lavoro, che altrimenti mio fratello mi ammazza.-. Prese un foglietto e scrisse un indirizzo. Ziva la guardò, mentre scriveva. Ebraico. Quanto le era mancato. –Ecco fatto. Ci vediamo, allora. Se dopo vuoi passare da me, io abito sempre nella stessa casa.-. Ziva annuì e la salutò. Fece per andarsene, ma si voltò un attimo. –Mi raccomando, non dire a nessuno che io sono qui. E’ importante.- le raccomandò. –Non ti preoccupare, fidati di me.- la rassicurò Rivka. Le due si salutarono e Ziva uscì definitivamente dal bar. Estrasse il fogliettino che la sua amica le aveva dato. –Allora, vediamo dove abiti, vecchio mio.- disse tra sé e sé.
Rabi stava dormendo in camera sua, quando un rumore lo svegliò. Si guardò intorno, ma non vide niente. –Gatto di merda!- esclamò. Si rimise a letto. Ma qualcosa di freddo sulla tempia lo costrinse a riaprire gli occhi. –Ma che ca… Ziva?- -Già, proprio io, Rabi. Allora, come la mettiamo?-. L’uomo si mise a sedere sul letto. –S-s-senti, non ho fatto niente.- balbettò. Ziva si stava trattenendo dallo scoppiare a ridere. –Lo so, Rabi, lo so. Ma ho qualche domandina da porti.-. Ziva lo guardò e gli mise davanti le fotografie di Rachel e Alex. Rabi sobbalzò. –No, no, no, no, no, no! No! Non ne voglio sapere niente! No! No! Mi hai capito? No!- si difese lui. –Beh, allora facciamo così: ti pianto una pallottola nella testa e poi vediamo.- lo minacciò lei. –Ehi, aspetta! Non puoi!- protestò Rabi. –Io posso fare tutto quello che voglio.- affermò lei. –Ok, allora, non ci siamo capiti. Tu non hai idea in che casino ti vai a ficcare.- disse lui, a bassa voce. –Rabi, andiamo. Ti prego!- lo supplicò. –E va bene! Ma non voglio essere coinvolto. Giuramelo!- esclamò. –Giuro.- promise lei.

-Tel Aviv! Devo ricordarmi di passare dall’Hard Rock Cafè.- esordì Tony scendendo dall’aereo. –DiNozzo, non sei in vacanza!- lo rimproverò Gibbs. –Oh, accidenti! Beh, ma se risolviamo il caso dopo posso…- -No!- lo bloccò Jethro. –Oh, andiamo. L’ho promesso a Mitch!-. McGee e Gibbs lo guardarono, perplessi. –Davvero? Hai promesso una maglietta a un bambino che sta rischiando di perdere le sue sorelle?-. Tony abbassò lo sguardo. –Ok, la volevo io. Ma posso portarla anche a lui.-. McGee e Gibbs lo ignorarono e proseguirono, verso l’uscita dell’aeroporto. Presero un taxi e si diressero in albergo. –Siccome non ho avvisato nessuno del Mossad, dobbiamo fare tutto da soli. Quindi, agiremo subito e nell’ombra.- disse Gibbs. –Ok. Cosa dobbiamo fare?- chiese McGee. –Dobbiamo trovare Ziva. E per trovarla dobbiamo andare dai suoi vecchi “amici”. Qui ho una lista delle persone da cui dovremo andare.- spiegò Jethro. Tony fece una facci preoccupata: i nomi della lista erano tutti di persone per niente raccomandabili. –Ma questi… Per la maggior parte sono stati tutti in galera!- osservò. –Tony, tranquillo. Vedrai che non le succederà niente.- lo calmò Tim. –Se troviamo Ziva, troveremo Aaron. E se troviamo Aaron, troviamo Rachel e Alex.- spiegò Gibbs. –Ma- continuò –Pregate che non dovremmo mi trovarci a dover scegliere.-. Tim e Tony si guardarono. –Tra cosa?- chiese DiNozzo, timido. Gibbs abbassò lo sguardo, per un attimo. Poi lo rialzò, deciso. –Tra le ragazze e Ziva.-.

Angolo dell'Autrice

Non sono morta. Ma mi sono ammalata e non riuscivo a stare al computer. Nel frattempo, mi sono consolata guardando i mondiali di nuoto (vista la Pellegrini? Incredibile, eh?).
Allora, che ne pensate di questo capitolo? E' un po' corto, ma non ci stava nient'altro. Ziva si sta riambientando, a quanto sembra. Mentre Tony si preoccupa (giustamente!).
Ringrazio
  • AleTiva95
  • Scrittriceincanna
che hanno recensito lo scorso capitolo. E poi, grazie proprio a Scrittriceincanna ho scoperto che la prima puntata della prossima stagione avrà lo stessi titolo della mia storia! Visto Ale, che possiamo seriamente andare a lavorare in CBS? Ahah!
Dai, vi saluto! Ciao ciao!
   
 
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