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Autore: Soul of the Crow    02/08/2013    6 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Il giorno dopo… Al primo piano sotterraneo dello Spiraglio di Luce delle Ali Nere… Nella stanza di Isako…

Erano le sette del mattino e molti stavano ancora dormendo, una cosa piuttosto strana perché i rumori che gli androidi avevano fatto di notte durante le riparazioni della sala d’allenamento, come boati o una serie di altri suoni insoliti, si erano uditi ogni due per tre, nonostante quest’ultima stanza si trovasse al secondo piano sotterraneo mentre le camere da letto erano al primo. Molti degli ex Emissari avevano cominciato a chiedersi se quei robot la stessero riparando o distruggendo, ma si sperava che sapessero quello che dovevano fare.
Il pensiero di qualcun altro però era altrove e si trattava di Isako, la quale si trovava ancora nella sua camera da letto; a differenza degli ex Emissari e dei membri della Squadra B, lei e Sho avevano delle stanze singole. L’arredamento della sua camera  consisteva in una scrivania, un armadio, un comodino in legno d’abete e un letto, ma i colori che dominavano in quel luogo erano il rosso delle pareti e il verde del soffitto e delle coperte. In quel momento, Okada era intenta ad preparare uno zaino con provviste e alcuni strumenti elettronici che le sarebbero serviti; la notizia di quei giorni liberi era stata un colpo di fortuna e aveva la possibilità di assentarsi per un po’ e continuare la sua ricerca. Proprio quando aveva finito con la sacca, Shibuya entrò nella stanza in compagnia di Shadow, il quale si trovava sulla spalla del proprio padrone:
- Certo che non perdi tempo. - commentò il castano, mentre l’altra si caricava lo zaino sulle spalle.  
- Continuerò a cercare finché non lo avrò trovato e non provare a fermarmi. - lo avvisò lei.
- Nel caso tu non l’abbia notato, ora che gli ex Emissari sono arrivati, dovremo essere ancora più cauti. Spero solo che il capo non sospetti niente. -  
- Non capirà mai quello che vogliamo fare, e poi… - la rossa si fermò un attimo per prendere tra le braccia il suo coniglio androide e stringerlo come faceva sempre:
- Ci sono anche Nakagawa e Shadow ad aiutarci. Non corriamo alcun pericolo. - affermò fiduciosa, per poi rimettere a terra il suo coniglio androide e infilarsi un orologio uguale a quello che possedevano gli ex Emissari, rimasto sul comodino fino a quel momento.
- Tu che hai intenzione di fare oggi? Non sappiamo quanto ci vorrà perché la sala d’allenamento venga riparata, ma è meglio sfruttare l’occasione. Perché non vieni con me e mi aiuti? -
Quest’ultimo sospirò rassegnato: avrebbe voluto darle una mano con le ricerche, ma non gli era mai stato possibile per diverse ragioni.
- Isako, mi piacerebbe aiutarti, ma è meglio se uno di noi rimane qui. Mi è sempre sembrato un po’ strano che Phoenix ci avesse voluti aiutare dopo tutti i guai che gli abbiamo fatto passare, e se sparissimo entrambi… Beh, non credo che stiamo facendo niente di male con le nostre ricerche, ma preferirei che non lo sapesse. - il ragazzo si prese un attimo di pausa prima di continuare:
- Piuttosto, sei sicura di voler andare? Non ti sei mai concessa un attimo di tregua, soprattutto da quando l’El Dorado ha cominciato ad alterare il corso degli eventi. Sai anche tu che fare troppi viaggi nel tempo in un breve periodo, soprattutto in luoghi ed epoche molto distanti tra loro, non va affatto bene; è vero che anch’io faccio la mia parte cercando di localizzare “tu sai chi” da questa base, ma dovresti riposare. - le consigliò sinceramente preoccupato, ma l’altra scosse energicamente la testa e prese nuovamente tra le braccia il coniglio verde, stringendolo ancora più forte di prima:
- Te lo scordi! Ti ho già detto che non mi fermerò e non perché me l’hai chiesto tu! - ripeté lei convinta.
Passarono alcuni istanti di silenzio durante i quali i due ragazzi continuavano a fissarsi, l’uno per capire se l’altra era decisa di andare avanti nonostante la stanchezza, e l’altra con la solita determinazione che aveva continuato a mostrare durante quel progetto segreto; ad un certo punto, Shibuya guardò la sua aquila nera, il quale annuì con un cenno della testa per poi alzarsi in volo e posarsi sulla spalla di Okada:
- Vedo che è inutile cercare di dissuaderti, ma cerca di stare attenta. - disse il castano, rompendo il silenzio che si era creato.
- Stai tranquillo. Ti prometto che lo ritroverò! - affermò lei.
- Di questo non ho alcun dubbio, ma mi sentirei più tranquillo se Shadow venisse con te: abbiamo continuato a monitorare te e Nakagawa da quando abbiamo cominciato le ricerche e registrato ogni luogo ed epoca in cui sei già stata. Dovrebbe aiutarti per non fare viaggi a vuoto. - il ragazzo volse allora lo sguardo sull’aquila androide:
- A questo punto, la affido a te Shadow. Fai del tuo meglio come sempre. - il diretto interessato rispose con una specie di saluto militare utilizzando un’ala.
- Adesso però è meglio andare. Ci vediamo tra un paio di giorni. - lo salutò lei con un sorriso, per poi scomparire nel nulla grazie ad una luce rossa.


Un’oretta dopo… nella mensa delle Ali Nere…

Se si escludeva la zona in cui era presente la cucina, le pareti erano coperte da una serie di piastrelle bianche e verdi alternate tra loro, il pavimento era fatto di mattonelle arancioni e tutto era illuminato da luci a neon. Inoltre, nella sala erano presenti sei tavoli rossi con sedie bianche.
Alcuni degli ex Emissari e dei membri della Squadra B si erano ritrovati lì e, dopo aver stabilito i turni per cucinare e pulire, si erano riuniti in piccoli gruppi ai tavoli e chiacchieravano sereni tra il profumo del tè caldo oppure il sapore della marmellata e del pane o la dolcezza del latte e dei cereali; non tutti però si potevano definire tranquilli: un esempio era Aster, preoccupato che Alan potesse dire qualcosa della sua “conversazione” con Huayra. Come Emily Black che si era seduta lontana dagli altri, e ogni tanto sgranocchiava un biscotto o beveva un sorso di tè nero, Kazetsuki ne aveva approfittato per prendere in disparte l’ex membro dei Quattro Grandi, il quale beveva tranquillo il tè verde che l’albino gli aveva portato poiché avevano stabilito che avrebbe dovuto occuparsi lui di cucinare per quel giorno con il contributo di Katia e Sibyl, anche se quest’ultima era uscita dalla mensa da diversi minuti e non era ancora tornata:
- Alan, sai che non mi piace sprecare parole, quindi arriverò al sodo: che cosa sai di preciso del sogno che ho fatto ieri? - gli domandò Aster.
Inizialmente l’argenteo fece finta di non sentirlo e continuò a bere tranquillo il suo tè, ma ad un certo punto, decise di rispondere:
- E va bene. Ero andato in infermeria per controllare che ti fossi svegliato, e che tu ci creda o no, quando sono arrivato ho avvertito una forte emanazione d’energia spirituale proveniente da un keshin e, sapendo che molti dei nostri avatar erano rimasti inattivi a causa della Fiamma del Sole Nero… -
- Immagino sia una delle tante cose che hai sentito della chiacchierata tra me e Huayra. - lo interruppe il ragazzo dagli occhi color cenere.
- No, lo sapevo già. - rispose l’altro, ricominciando a bere il tè.
- Cosa!? Mi prendi in giro per caso!? - gli chiese stupito l’albino, ma si tappò subito la bocca, ricordandosi che era meglio che gli altri non sapessero ancora di quella situazione, almeno fino a quando non sarebbe riuscito a capirci qualcosa di più.
- Ehm… No, non ti prendo in giro. E comunque, solo i Quattro Grandi lo sapevano: erano state Pandora e Nori a confidarcelo, ma in fondo non abbiamo mai usufruito molto del potere degli avatar. -
Kazetsuki annuì brevemente: sarebbe stato meglio saperlo, ma era anche vero che non avrebbe fatto una grande differenza perché la preparazione fisica ottenuta con gli allenamenti di Pandora aveva permesso loro di giocare contro i SEED senza alcun problema.
- Tornando al discorso di prima, è successa una cosa strana: non ho mai avuto problemi con i miei poteri, ma sembra che sia successo qualcosa e non sono riuscito a sentire alcune parti del discorso. In ogni caso, Huayra ha ragione su alcune cose: la Fiamma del Sole Nero ci ha dato poteri incredibili, ma tutto ha un prezzo, e noi ex Emissari lo abbiamo dovuto pagare impedendo ai nostri avatar di manifestarsi nelle loro vere sembianze. - detto questo, si prese un’ultima pausa per finire di bere il tè, per poi continuare la spiegazione:
- Inoltre, mi è parso di capire che tu sia stato l’unico ad aver risvegliato il tuo vero keshin… Beh, non so se ti piacerà saperlo, ma le cose non stanno esattamente così. - normalmente l’albino si sarebbe stupito a quell’affermazione, ma in quei giorni aveva avuto una sorpresa dietro l’altra e una in più o in meno non avrebbe fatto molta differenza. Le parole del suo avatar lo avevano confuso un po’, ma a chi doveva credere? A uno spettro che se ne stava bello e tranquillo nella sua testa tutto il tempo, o ad uno dei compagni di squadra di cui non era nemmeno a farsi un’idea chiara?
In mezzo a quei pensieri, non si era accorto che Wing si era dileguato e che stavano facendo il loro ingresso nella mensa Sibyl, Rin e Lory, ma la terza non aveva un bell’aspetto date le occhiaie appena accennate e l’aria assonnata. Era chiaro che non aveva dormito per tutta la notte, anche se non era l’unica: altri dei presenti si trovavano in condizioni più o meno simili a quelle della bionda, ma quei rumori provenienti dalla sala d’allenamento dovevano averli tenuti svegli per buona parte della notte.
- Era ora che tornassi Sibyl. - disse Herzen, avvicinatasi al gruppetto con un paio di tazze in mano.
- Scusami Katia, ma già che c’ero ne ho approfittato anche per cercare Isako e Sho.
Ho incontrato lui mentre io e le altre stavamo tornando qui e ci ha detto che Okada era partita stamattina presto per tenere d’occhio l’operato di El Dorado e resterà fuori per un paio di giorni. Lui invece arriverà tra poco. - l’altra annuì a quella spiegazione, per poi dare le tazze a Suzuki e Gold.
Moonlight assunse un’espressione pensierosa, come se stesse cercando di ricordare qualcosa, poi fece scorrere lo sguardo sui presenti e quando vide Aster, sembrò ricordarsi di un particolare:
- Poco fa abbiamo incontrato Hana e Tsu. Quando ti è possibile, vorrebbero che ti recassi alla serra. - lo informò, per poi tornare in cucina.
- Prima il mio keshin, poi Alan e adesso anche quei due. Cosa vuole il mondo da me? - borbottò il diretto interessato, per poi dirigersi all’uscita della mensa. Non sapeva cosa volevano da lui i due difensori della Squadra B, ma tanto valeva farla finita quanto prima.
Passarono alcuni minuti tranquilli, quando una voce maschile conosciuta a chiunque fosse presente nei sotterranei divenne udibile decise di fare un annuncio:
- Buongiorno membri delle Ali Nere. Mi volevo scusare per il rumore che hanno fatto gli androidi durante le riparazioni, ma non hanno potuto fare diversamente.
Ah, prima che me ne dimentichi, so che a qualcuno di voi potrebbe non piacere stare al chiuso troppo tempo, ma per oggi è meglio se non uscite, ammesso che non preferiate ritrovarvi sotto la pioggia. Beh, vi auguro una buona giornata. -
- Non è giusto. Non voglio stare qui tutto il tempo! - si lamentò Haily.
- Non possiamo farci niente Hai-chan. Non credo che la pioggia ti darà ascolto. - commentò Rika, mentre Kuromi era intenta ad osservare Aoiri, la quale continuava a mangiare i suoi biscotti con un sorriso sulle labbra. Si chiedeva ancora come faceva l’amica ad essere così sorridente la mattina quando lei aveva dormito poco o niente a causa del rumore causato dagli androidi:
- Ari, da quel che ricordo tu puoi modificare le condizioni climatiche. Non è che potresti fare qualcosa per questa pioggia? - le chiese ad un certo punto Tsukikage.
- Mi spiace, ma non mi è possibile. -
- Eddai Aoiri-chan. Provaci almeno! - la supplicò Shan.
- Non è che non vi voglia aiutare, è che non posso proprio. Prima di venire qui, mi ero accorta che c’era un temporale, così ho provato a far smettere di piovere e diradare le nuvole, ma è già tanto se sono riuscita a far sparire il vento e anche un po’ della pioggia. Mi dispiace… - il sorriso era sparito per lasciare il posto ad un’espressione leggermente triste, alla quale si aggiunse quella sconsolata di Haily, ma anche Lorella aveva sentito quello che Ryudekazi aveva detto: nonostante fosse ancora assonnata e non era riuscita a capire alcune parole, ciò che aveva sentito, e quello che aveva visto da quando era finita in quell’epoca, le era sufficiente per capire che c’era qualcosa che non andava: prima qualcuno cambiava la loro storia, dopo loro finivano in un’altra epoca e da lì niente è andato per il verso giusto. Che altro doveva accadere?


Angolo di Emy
Eh già, finora ci sono stati solo inconvenienti, ma chissà se gli ex Emissari avranno il tempo di pensarci o se deciderò di aggiungerne qualche altro…
Comunque, volevo dirvi che domani andrò al mare, ma anche là dovrei riuscire ad aggiornare.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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