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Autore: Zayns quiff    02/08/2013    4 recensioni
Neanche la morte poteva distruggere il nostro amore..
Our love is the most worthwhile thing I've ever done.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Mi avvio velocemente per le scale che portano al terrazzo fermandomi davanti la porta a vetri osser­vando che Liam cammina avanti ed indietro alquanto pensieroso e scombussolato. Entro attirando la sua attenzione, il suo viso si rilassa.
«Cait, scusa per l'orario» mi accoglie.
«Immagino Beth ti abbia parlato» annuisce facendo un respiro profondo.
«Ho reagito un po' male, sono stato freddo e distaccato. Io lo voglio questo bambino, Dio se lo vo­glio, è solo che non vedendolo mai soffrirei tantissimo già lo so.. ho reagito male..» continua a ripe­tere seduto con le mani tra i capelli letteralmente sconvolto, non l'ho mai visto così fuori di sé, di solito è calmo e ha sempre una soluzione, mentre adesso sembra un'altra persona. Mi avvicino se­dendomi accanto a lui per abbracciarlo forte.
«Andrà tutto bene, hai un cuore enorme e quel bambino crescerà benissimo, ma devi esserne con­vinto e, cosa più importante, devi dirlo a Beth.. in questo momento ha bisogno di sentirsi amata!»
«Grazie Cait, Zayn è un ragazzo fortunato»
«No Liam, sono io ad essere fortunata» sorrido.
La notizia che Beth è incinta si è diffusa velocemente tra di noi riuscendo però, magicamente, a non toccare le orecchie dei media e della stampa, ma visto l'agitazione che la attornia avrebbe preferito di certo orde e orde di giornalisti. Ogni suo passo viene assistito o da Liam o da Harry, quando vuo­le sedersi Eleanor è la prima ad aiutarla trovando una sedia libera, per non parlare di quando deve salire o scendere le scale Zayn corre come un lampo offrendosi addirittura di prenderla in braccio.
Io e Niall invece guardiamo semplicemente la scena da fuori considerando tutte queste attenzioni e premure troppo esagerate, e siamo solo al quarto mese!
«Basta vi prego!» esclama Beth sedendosi in poltrona allontanando la mano apprensiva di Eleanor «Sono in grado di fare ancora tutto da sola»
«Finalmente!» sussurra Niall alzando le braccia al cielo accogliendo uno sguardo di approvazione da parte di Beth e uno di rimprovero di Liam.
«Ma hai bisogno di aiuto»
«Liam tesoro, ho bisogno di una vacanza!» sussurra lei in tono stanco, come se avesse preso la scossa Liam si alza in piedi di scatto annuendo prima di sparire chissà dove, lo guardo confusa.
«Sapevo mi avrebbe preso alla lettera» sogghigna Beth alquanto soddisfatta che il suo piano sia riu­scito nei migliori dei modi.
Mi alzo anche io avvicinandomi a mia sorella per accarezzarle la pancia dolcemente, ancora non ci credo che un nuovo Payne uscirà da lì in meno di cinque mesi. Avvicino l'orecchio per captare un qualsiasi rumore ed infine mi arriva un leggero calcio quasi impercettibile che mi spaventa terribil­mente, mi allontano seguita dalle risate di Beth e Harry che mi osservano.
«Avete sentito?» chiedo emozionata.
«E' il suo modo di salutare» ride Beth.
«Cait possiamo parlare un minuto?» mi chiama Zayn affacciandosi sullo spigolo della porta, mi alzo seguendolo fino al cortile dietro l'hotel; è una meravigliosa giornata di sole e i ragazzi hanno cinque giorni liberi prima di ritornare al lavoro.
«Dimmi tutto» lo incoraggio mentre ci sediamo su di un dondolo sotto un'enorme roseto, lui mi os­serva sorridendo come se stesse guardando la cosa più bella e luminosa di tutto il mondo.. abbasso lo sguardo imbarazzata.
«Siccome abbiamo del tempo libero, pensavo che potremmo fare un salto a Bradford per salutare la mia famiglia e fare gli auguri di compleanno a mia nonna» mi confessa, ci tiene alla su famiglia e anche molto, lo si nota dal tono con cui le parla, dalle ore che passa al telefono con sua madre e le sue sorelle.
«Certamente» sorrido.
Mi abbraccia forte, la mia testa s'incastra a perfezione sulla sua spalla, è questo il suo posto. I corpi non sono fatti per stare da soli, l'amore è un gioco a incastro. Devi trovare il pezzo giusto, devi in­ciampare e continuare a cercare, come il mare, che abbraccia la sua spiaggia, perché senza di lei, non ci sarebbe lui. E io lo amo così tanto da non dedicare amore a nessun altro per timore che non basti a lui.
Partiamo tutti, ognuno diretto in destinazioni diverse: chi al mare, chi dalla famiglia così saliamo sul loro jet pronti a fare altre lunghissime ore di volo.

 

 

Casa di Zayn è davvero molto grande e bella, fuori è illuminata da tantissime luci che ricoprono l'intera facciata e tracciano la strada del vialetto dove ci sono molte macchine parcheggiate, segno che la famiglia Malik è tutta riunita qui, inizia a farsi strada dentro di me un vuoto tremendo che mi impedisce di muovermi.. non conosco nessuno, ci saranno troppi occhi puntati su di me.
Zayn mi afferra la mano tranquillizzandomi, saliamo il vialetto da dentro si sentono voci e risate se­gno che la festa è già iniziata. Entriamo e rimango paralizzata: sono vestiti tutti alquanto eleganti mentre io indosso dei semplici shorts e una maglietta a maniche corte.
«Sei bellissima» mi sussurra indicando i suoi vestiti, anche lui è vestito come me ma è come se emanasse una potente luce intorno a sé.. qualunque cosa indossa sarà sempre perfetto.
Mi mostra la casa iniziando dalla cucina dove troviamo sua sorella Waliyha che avevo già conosciu­to a Natale, poi ci muoviamo verso il salone dove gli ci sono tutti gli altri invitati, Zayn corre a fare gli auguri a sua nonna che è evidentemente sorpresa del suo arrivo, lo abbraccia forte alzandosi in piedi sorridendo.
Rimango ferma al centro della stanza dondolandomi sui talloni spaesata lanciando occhiate alla casa e osservando la famiglia Malik che ride allegramente, qualcuno mi tocca la spalla interrompendo i miei pensieri facendomi sussultare.
«Cait ciao!» è Trisha.
«Ciao» la saluto abbracciandola.
«Come stai cara? Hai l'aria un po' stanca»
«Tutto bene, si è solo che siamo arrivati proprio da poco allora sai dodici ore di volo stancano mol­tissimo» sospiro passandomi una mano tra i capelli per riavvivarli.
«Allora sta notte vi fermate qui» esordisce Trisha con un tono che non accetta repliche.
«Chi si ferma a dormire?» chiede il padre di Zayn avvicinandosi a noi, lo saluto con un sorriso men­tre su moglie mi indica.
«Allora speriamo che Waliyha non abbia riempito con i suoi vestiti la camera degli ospiti» ride lui facendomi l'occhiolino.
Saluto la nonna di Zayn facendole gli auguri e, dopo un giro veloce di conoscenze di vari cugini e zii, ci rifugiamo in camera sua: il letto è enorme e le pareti sono tappezzate da poster di fumetti e cantanti rap, mentre una libreria contiene circa una dozzina di fumetti per ogni scaffale.
«Sei proprio fanatico» lo prendo in giro afferrando una copia di Iron Man gettandomi sul suo letto, mi guarda con un'espressione indecifrabile prima di buttarsi sopra di me urlando con un pazzo spa­ventandomi.
«Stai attenta, è sacro!» si allunga per prendere il fumetto, ma allontano la mano ridendo di cuore. Non sapevo ci tenesse così tanto.
«Vorresti dire che tieni di più a questo pezzo di carta che a me?»
«Non è solo un pezzo di carta» lo guardo sbalordita mentre mi sfila di mano il giornalino rimetten­dolo in una pellicola trasparente prima di riporlo con cura in libreria, gli do le spalle mettendo il broncio.
Si avvicina facendo scivolare una mano sul mio fianco mentre con l'altra mi capovolge sopra di lui iniziando a farmi il solletico, rido come una pazza tirandogli dei leggeri pugni per farlo smettere, ma lui è decisamente più forte e mi blocca le mani. I nostri occhi, i quali si stavano cercando da troppo tempo, si incontrano mentre le sue labbra prendono la piega di un meraviglioso sorriso, è così perfetto che a volte mi meraviglio di averlo accanto a me, si avvicino mettendo le nostre boc­che a contatto così mi stringo a lui accentuando il bacio..
Qualcuno apre la porta di scatto sbattendola contro il muro facendomi cadere a terra dalla paura, alzo gli occhi e scorgo la sorella più piccola di Zayn che ci osserva curiosa con i suoi occhi chiari.
«Scusate ho sbagliato stanza» rimane impalata sulla porta a guardarci poi corre via, guardo Zayn completamente rossa in viso e scoppiamo entrambi a ridere leggermente imbarazzati per ciò che la piccola ha appena visto.
«Buongiorno» ci saluta Trisha non appena scendiamo «Dove andate?»
«Dobbiamo passare a casa per fare dei cambiamenti prima di ripartire» le risponde Zayn portando anche la mia valigia nel taxi, sua madre lo guarda triste con gli occhi lucidi, per lei è sempre un do­lore vederlo partire.
«Mamma, non vado mica in guerra... Lo sai? Vado a fare il mio lavoro, sai questo è quello che amo fare» ride abbracciandola forte.
«Controllalo per me Cait» mi supplica lei, le sorrido abbracciandola, è una donna così forte.
All'improvviso esce fuori sua nonna, indossa una gonna larghissima e una camicetta a fuori, cammina veloce verso di noi con una macchinetta fotografica legata al polso, appena ci raggiunge sorride estasiata.
«Voglio una vostra foto prima che partiate!» esclama con il fiatone.
«Nonna dobbiamo proprio?» si lamenta Zayn.
«Si! E vedi di sorridere Zayn» lo ammonisce lei, rido leggermente e lui per ripicca mi tira una go­mitata lanciandomi un'occhiataccia. Ci mettiamo in piedi davanti a lei mentre lui mi abbraccia così che le nostre mani si intrecciano, sorridiamo proprio nel momento in cui sentiamo il click della macchinetta.
Raggiungiamo Londra solo nel tardo pomeriggio ed appena entriamo a casa c'è una dolce sorpresa che ci corre incontro: Nala è decisamente cresciuta, ci salta addosso iniziando a leccarci felice di vederci visto che sono passati mesi dall'ultima volta che l'ho abbracciata.
La stringo forte a me accarezzandole il pelo vellutato, Zayn intanto sta prendendo il necessario per fare il nostro lavoretto che avevamo in mente da qualche giorno, vicino la nostra camera da letto c'è una stanza vuota, inizialmente avevamo pensato di utilizzarla per Nala ma i nostri piani erano andati in fumo quando ogni sera lei si coricava ai piedi del nostro letto per dormire. Abbiamo deciso così di utilizzarla per qualcun altro, come ad esempio il bambino di Beth se ne avrà bisogno e chissà for­se un giorno ci potrebbe anche essere un piccolo Malik che dorme nella culla.
«Sei sicuro?» gli chiedo immergendo la mano nel colore rosso, annuisce affogando la sua nel barat­tolo azzurro prima di posarle una accanto all'altra sulla parete bianca per lasciare la nostra impronta: la sua mano è evidentemente più grande e più delicata, come se avesse delle dita da pianista, mentre la mia è la metà più piccola e leggermente più tozza.
Passiamo il resto della sera a colorare la parete di destra aiutati da Nala, mentre in quella di sinistra Zayn si sbizzarrisce a disegnare un paesaggio meraviglioso, ha una vena artistica che poche persone possiedono, riesce a fare delle caricature e dei disegni spettacolari. Lo guardo mentre traccia un de­stino libero che non potrà mai avere, una vita lontana dai flash, dai giornale e dalle fans urlanti.
«Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e ricominciare a vivere, vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero? Ci hai mai pensato?» gli chiedo mentre si siede a terra accanto a me per ammirare il suo disegno.
«Ci penso tutti i giorni, ma poi guardo i sorrisi delle fans mentre canto, gli occhi fieri della mia fa­miglia, le risate stupide degli altri ragazzi e capisco che il mio mondo è questo» risponde alzando gli occhi al soffitto dove un pentagramma con delle note musicali riempie la parete.
«Se mai un giorno decidessi di partire, per favore portami con te» sussurro, mi guarda sorridendomi avvicinandosi per baciarmi, ma invece di un bacio ricevo una grande quantità di colore dritta in te­sta.
«Zayn Jawaad Malik sei un uomo morto!» urlo iniziando una guerra che finisce con entrambi com­pletamente sporchi di colore.
«Mi stai facendo diventare pazza» sospiro sopra di lui a terra «E questo è esattamente ciò che l'amo­re è tenuto a fare»




  
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