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Autore: lacla32    02/08/2013    2 recensioni
Vengo svegliata dal telefono che squilla, mi tiro a sedere, guardo l’ora sono le 4.25.
“Lisbon” dico con voce assonnata.
“Heilà!!” sento dall’altro capo, riconosco la voce del mio interlocutore.
“Che diavolo vuoi Jane? Sono le 4.25 del mattino!” dico abbastanza irritata.
“Credo di aver trovato un cadavere, o meglio lui ha trovato me.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7
Al CBI
“ragazzi sono preoccupata per Lisbon” dice Grace
“Non risponde al telefono” dice Cho riappoggiando il telefono
“Sono le 10.30, secondo voi dovremmo andare a casa sua?” chiede sempre più preoccupata Van Pelt
“L’altro giorno ha detto che è stata male, se fosse stata male ancora? Se avesse bisogno di aiuto?”  dice Rigsby
“Jane?” chiede Cho
“Minelli lo ha sospeso, non so per quanto” dice Van Pelt alzandosi “ io vado a casa sua, sono preoccupata, Lisbon non fa mai tardi!” dice avviandosi all’ascensore seguita da Cho e Rigsby
 
Oddio che male di testa, dove sono? Cerco di aprire gli occhi ma la luce è troppo forte. Sento dei rumori, non sono sdraiata ma seduta
“Buon giorno bella addormentata” sento dire
Credo sia Jane “Jane?” chiama flebilmente
“Hai bisogno?”
Finalmente riesco ad aprire gli occhi, vedo un bosco, o merda devo avere un dopo sbornia bello potente ho le allucinazioni, strizzo un paio di volte gli occhi
“siamo in un bosco” mi dice
“Jane, ho mal di testa e la nausea…dimmi che stai scherzando “ sussurro
“ non senti che aria buona?” mi chiede inspirando a pieni polmoni
Io mi guardo attorno, siamo su un sentiero, nel bosco dove non ci sono aspirine…chi non vorrebbe svegliarsi cosi!
“dimmi che hai un buon motivo per portarmi qui…piuttosto come ci sono arrivata?” chiedo
“ti ho portata in braccio, non sei poi cosi leggera” dice stiracchiandosi
“Hai fatto cosa?” chiedo poi mi guardo, mi ha anche vestita, ho dei pantaloni della tuta e una canottiera verde
“Proseguiamo?” mi chiede
“Dove stiamo andando?”  chiedo
“voglio provare una mia teoria” dice avviandosi e io lo seguo
Stiamo camminando da un bel po’, sono inciampata un mucchio di volte, dopo l’ennesima caduta sbuffo e dico “Jane, sono stanca ho mal di testa e questo è l’ultimo posto dove vorrei trovarmi”
 
Casa di Lisbon
capo?” dice Van Pelt bussando “capo?? “ urla Grace bussando più forte
Dall’appartamento di fianco esce una signora incuriosita dai rumori “State cercando Teresa?” chiede un po’ intimorita
“Si, l’ha vista?” chiede Cho
“questa notte è tornata tardi ed era ubriaca era insieme ad un uomo, lo si vede spesso ultimamente. Me ne sono accorta perché soffro d’ insonnia e sentendo i rumori ho guardato dallo spioncino” dice
“L’uomo come era?” chiede Rigsby
“Un biondino, lui cercava di sorreggerla e lei lo spingeva vai” disse indicando anche l’altezza
“sta mattina non l’ha vista?” chiede Van Pelt
“Mi spiace no, però se volete ho le sue chiavi di casa” dice rientrando e poi uscendo con una chiave tra le mani
“La ringrazio” dice Grace prendendola e andando ad aprire la porta
 
“Dai Lisbon non lamentarti sempre, da quanto ne so siamo quasi arrivati” dice sedendosi su una roccia vicino a me e guardandomi
“che c’è?” chiedo
“Chi è Jeremy?” mi chiede
“J-Jeremy?” dico spalancando gli occhi
“Ieri notte hai detto che il suo fisico era bello” mi sussurra strizzando gli occhi
“Ieri notte?” dico spaesata, merda non mi ricordo, ero troppo sbronza, ho dei ricordi offuscati, ero al bar e poi Jane camminava al mio fianco e ricordo un divano…
“Aspetta non ti ricordi?” mi chiede
“No io…” cerco di pensare a qualcosa
“Ahaha aspetta tu non ti ricordi nulla?” sembra divertito
“si che mi ricordo e comunque Jeremy non è affar tuo” dico alzandomi e strappandogli la cartina dalle mani
 
Casa di Lisbon
“c’è puzza di alcool” dice Rigsby entrando
“Forse dovremmo andarcene” dice Cho nel salotto
“Perché?” chiedo Van Pelt e Rigsby raggiungendolo e guardando nella sua stessa direzione
“Ah be si forse è meglio” sussurrò Van Pelt rossa in volto
 
“Bene ora che siamo arrivati?” chiedo sedendomi
“Siamo esattamente nel punto in cui è sbucata fuori Rosa, da quanto ci risulta…se si prosegue per altri 700 metri si esce sulla provinciale” dice Jane indicando un punto
“e allora? Non c’è nulla” dico in un sussurro, ho ancora mal di testa
“Dobbiamo andare nell’altra casetta” dice convinto
“No! Tu vai io non ci vengo sono le 2 del pomeriggio, voglio andare a casa, farmi una doccia e poi andare al lavoro” dico urlando e me ne pento subito grazie alle fitte alla testa, spalanco gli occhi e mi giro verso Jane
“Jane, hai avvisato la squadra vero?” sussurro
“Avvisare la squadra?” mi chiede
“Si, dire loro che saremmo venuti qui…” spiego
“Perché dovevo farlo?” mi chiede sorridendo
Mi avvio sul sentiero, tornerò indietro con o senza di lui.
“Lisbon aspetta..” mi grida Jane
“No Jane, nessuno sa dove ci troviamo è pericol…” non faccio in tempo a finire la frase che scivolo e strappo la cartina “merda” bisbiglio
Dopo 3 ore siamo arrivati all’auto, getto via quella dannata cartina è impossibile camminare e leggere, sono caduta una decina di volte e oramai è uno straccio e io sono distrutta, ho sonno e sono talmente piena di foglie che sembro una pianta…ma la sorte non ha risparmiato neanche Jane, pure lui, per quanto buffo sia, si sta lamentando delle foglie
“Portami a casa, devo andare in ufficio” dico salendo in auto e frugando qua  e la
“che cerchi?” mi chiede
“ il mio cellulare” dico, poi alzo di scatto la testa
“Jane, lo hai lasciato a casa?” chiedo
“si tanto qui non si prende” dice facendo spallucce
Finalmente arriviamo a casa, entro in salotto mentre Jane si fionda a prendermi un’aspirina e a fare del thè, mi guardo in giro e vedo il disastro
Sulla spalliera del divano c’è il mio reggiseno, per terra c’è la camicia di Jane insieme al suo panciotto, vedo una cintura buttata sul tavolino insieme… o signore le mie mutande! Raccolgo tutto velocemente, poteva almeno mettere in ordine visto che si è preso la briga di portarmi in giro priva di sensi.
“tieni “ dice porgendomi un bicchiere e la pastiglia
“potevi mettere almeno a posto!” lo sgrido
“Guarda che tutta sta roba è colpa tua! Ieri sera eri indiavolata” dice con un sorriso ammiccante “potremmo farlo tutte le sere..” gli tappo la bocca con la mano, non voglio sentire altro
Dopo essermi fatta una doccia, insieme a Jane vado al CBI
 
“Ragazzi, scusate il ritardo ma Jane mi ha trascinata in una delle sue ispezioni ” dico sorridendo e guardandoli
“Abbiamo provato a contattarti” dice Van Pelt “Hanno dimesso Rosa” dice
“Le abbiamo messo un’auto della polizia sotto casa” dice Cho
“Ottimo lavoro” dico avviandomi al mio ufficio seguita da Jane
“Domani dobbiamo andare nell’altra casetta” dice appoggiandosi alla mia scrivania
“perché ci vuoi andare?” chiedo esausta
“perché è li che si nasconde Marta” mi dice sorridendo  “ e ora scusa ma voglio leggere il suo libro!” dice andandosene
“Jane aspetta!” urlo, mi sta ignorando, decido di seguirlo
“La forestale ha controllato non c’è nulla!” dico raggiungendolo
“Non hanno controllato bene” dice appollaiandosi sul divano “Ah Rigsby” dice girandosi verso di lui “credo che dovresti ridarle le chiavi” dice sorridendo
“ Q-Quali c-chiavi” balbetta mentre cerca di nascondere qualcosa
“Quelle di casa sua” dice Jane aprendo il fascicolo
“Rigsby” dico “Di che sta parlando” dico mentre mi avvicino a lui, Van Pelt intanto incomincia a sbiancare
“Niente capo è roba mia” dice alzandosi di colpo
“Grace che diavolo succede?” chiedo e poi le vedo. Perdo un battito e alzo la mano “Q-quelle sono le mie chiavi di casa” balbetto
“Capo, le possiamo spiegare” dice Van Pelt
“Siete entrati in casa mia” dico incredula
“Capo non arrivava al lavoro l’altra mattina ha detto che è stata male” stava articolando Rigsby
“Cho” mi volto verso di lui
“Si siamo entrati in casa sua” dice lui lapidario
“Cho!” dicono in coro Van Pelt e Rigsby
In un attimo mi viene in mente il mio soggiorno, spalanco gli occhi “Voi avete…” dico cercando le parole
“No!” dice Rigsby ma Grace lo tradisce diventando tutta rossa e guardandosi intorno
Sono imbambolata davanti a loro, non so che pensare e poi dico “ Non sono i vestiti di Jane” dico nel tono più convincente che conosco
“Noi non abbiamo mai detto questo” dice Cho
“Non vi devo spiegazioni su come passo le mie serate” dico fuggendo nel cucinino lasciando tutti li imbambolati a fissarmi
“mi devi 50 dollari” dice Cho girandosi verso Rigsby
“Uffa” dice lui tirando fuori il portafoglio
“Ragazzi non mi sembra il momento” dice Grace avviandosi al cucinino
 
“Teresa” dice chiudendosi la porta dietro “Non ti preoccupare, noi non ti giudichiamo per le tue scelte” dice toccandomi la spalla
“Oh Grace” dico abbracciandola
 
“LISBON!!!!!” sentiamo urlare
“che c’è Jane” dico correndo
“Chiama la sorella di Marta Red” mi dice Jane alzandosi di scatto
 
 
“Mi scusi signorina per averla chiamata cosi tardi e con cosi tanta urgenza” dico stringendole la mano mentre la faccio accomodare nel mio ufficio
“Avete trovato mia sorella?” chiede speranzosa
“No” dice secco Jane “ pensiamo sia lei l’assassina” dice fissandola negli occhi  “ e lei ci deve dare una mano a catturarla” conclude
“Capo!” dice entrando il tutta fretta Van Pelt “mi segua” dice uscendo
“Mi scusi signorina Loraine” dico seguendo Van Pelt “Si può sapere che succede! Sto int…” non riesco a finire la frase i miei occhi sono puntanti sullo schermo della tv  “Che diavolo ci fate ancora qui?!” urlo
“Muovetevi andate là!” dico correndo nel mio ufficio e prendendo le chiavi della macchina “Ma che succede?” chiede Jane raggiungendomi “Zitto e seguimi” dico avviandomi all’ascensore
 
 
Appena arrivati corro dai due agenti “Cosa è successo!?” sono arrabbiata come non mai
“Ci dispiace” dice uno mentre il medico gli benda la testa
“Le assicuro agente, ci ha colto di sorpresa!”
 
La casa è completamente bruciata non c’è più nulla se non la carcassa e le macerie, rimango a fissarla
“Capo” dice Rigsby venendo verso di me
“Dimmi che hai buone notizie” dico
“Mi spiace” dice scuotendo la testa
“L’hanno trovata?” domando
“Pensiamo di si, è impossibile identificarla, ma gli agenti hanno detto che l’hanno vista andare a dormire”
“Magari si è svegliata” cerco di essere ottimista
“Prendeva delle pillole per dormire” dice Jane raggiungendoci  “Me lo ha detto quando sono andato in ospedale”
 
 
Siamo tornati in ufficio, sono le 21 e siamo tutti stanchi ma non possiamo andare a casa
“Cho voglio un mandato di cattura per Marta Red! Estendilo agli stati vicini, se ce ne sarà bisogno a tutta l’America!” dico avviandomi nel mio ufficio dove trovo  Minelli
“Teresa, forse è meglio che ti affianchi un’altra squadra” mi dice preoccupato
“No!” dico
“Ascolta, avete 5 morti sulle spalle e nessun colpevole” dice cercando di essere il più ragionevole possibile
“Lo so, lo so” dico sedendomi e prendendo la testa tra le mani “Dacci un po’ di tempo, la prenderemo te lo giuro” dico guardandolo, cercando di far sembrare convincenti le mie parole
“Jane ha un piano?” mi chiede
“Si” dico guardandolo negli occhi
“Va bene, non posso neanche immaginare in che casino stiate per cacciarvi” dice sorridendo
“Capo, sbatteremo Marta Red in prigione” dico alzandomi  e uscendo con lui dal mio ufficio
 
Mi avvicino alla scrivania di Cho, lui sta telefonando, Rigsby è in ospedale con i due agenti feriti e Van Pelt sta scrivendo qualcosa al computer
Vado nel cucinino dove trovo Jane intento a prepararsi un thè “Credi che funzionerà?” dico guardandolo
“Avanti dubiti di me?” dice facendo l’occhiolino            
Lo guardo, ha il suo solito sorriso “Dubito che tu sia sano di mente, tutto qua”  dico avvicinandomi a lui
Lui ride e poi mi da un bacio veloce lasciandomi stordita.
Ritorniamo dagli altri “Ragazzi  è tardi andate tutti a casa, ci vediamo domani mattina” dico sorridendo
 
 
Salgo in macchina, sono stanca morta ho solo voglia di dormire, metto in moto “aspetta!” dice Jane aprendo la portiera e infilandosi in macchina
“Jane ho voglia di dormire!” piagnucolo
“Non ti preoccupare, ma prima di tornare a casa voglio portarti in un posto” dice allacciandosi la cintura
“Forse è meglio se guido io” dice scendendo e aprendomi la portiera
“Scherzi vero?” dico guardandolo storto
“Hai sonno, potresti farci fare un incidente” dice tutto convinto
“E va bene” dico scendendo e risalendo dalla parte del passeggero
“Si parte” dice avviando la macchina
“Per dove?” chiedo
“Se te le dico che sorpresa è?” dice uscendo dal parcheggio
Io mi appoggio al sedile e chiudo gli occhi
“Avanti Lisbon svegliati” dice una voce lontana “Lisbon non obbligarmi a usare le cattive” mi minaccia
“ok come vuoi” dice, sento che mi solleva di peso, sto sognando? Sento il profumo del mare, le onde i gabbiani, sorrido
“Ridi finche puoi” dice la voce, è quella di Jane, oddio ora me lo ritrovo pure nei sogni, diventerò pazza se vado avanti cosi. Sento la terra, sono sdraiata sulla sabbia, ma è bagnata, il contatto col freddo mi risveglia, apro gli occhi appena in tempo per vedere un’onda che mi investe in pieno.
Mi alzo sputacchiando l’acqua salata, sono zuppa “Jane!” strillo
“Buon giorno principessa” dice lui sorridendo
“C-che ci facciamo qui?” dico indicando il luogo intorno a me.
Siamo su una spiaggia, è quasi l’alba, vedo un chiarore spuntare dall’oceano poi mi giro verso Jane, ha una tuta da surf e la tavola è appoggiata sulla spiaggia
“Sei tutto bagnato” dico
“e be ho appena finito di fare surf, è magnifico” dice guardando l’oceano
Poi guardo me stessa, sono completamente fradicia “e questo?” dico indicando i miei vestiti “anche io ho appena finito di fare surf?” chiedo
“O nono tu sei accidentalmente finita in acqua” noto che sottolinea accidentalmente
“Io ti affogo” dico andandogli incontro
“Dai! Non fare cosi! Ti ho portato il cambio” dice indicando la macchina parcheggiata sulla strada
“tu sei pazzo” dico avviandomi all’auto
“si di te” mi risponde sorridendo, come d’incanto divento rosso fuoco
“Ma sta zitto” borbotto
 
Dopo essermi  messa i calzoncini corti la canotta e la felpa ritorno in spiaggia, il sole sta sorgendo e lo spettacolo è incantevole
“Wow” sussurro
“Bello vero?” dice Jane raggiungendomi, anche lui si è cambiato
“Si fantastico” dico fissando il cielo che si sta lentamente colorando di bellissime sfumature
Jane mi avvolge le spalle e rimaniamo in silenzio a contemplare il paesaggio, dopo avermi dato un bacio, tutt’altro che casto mi prende la mano “Dove andiamo?” chiedo curiosa
“A fare colazione” mi risponde tutto contento “conosco un posto con una vista divina”
 
Il piccolo chiosco dove ci troviamo è molto bello, i tavoli sono in spiaggia , cosi da poter ammirare il paesaggio
“Salve signor Jane” saluta il barista appena ci vede entrare
“Ehi John come stai?” chiede Jane stringendogli la mano
“Si tira avanti…e questa bellezza?” dice indicandomi
“Piacere sono Teresa Lisbon” dico stringendogli la mano
“Vecchio volpone di un Jane” dice John dandogli una pacca sulla spalla
 
“Siamo amici da molto, vengo sempre qui a fare surf” dice sedendosi a un tavolo
“Capisco” dico imitandolo
“Allora” dice il barista raggiungendoci “Per te il solito…e per lei?” dice guardandomi
“Io un caffè e una ciambella” dico “Ciambella?” mi chiede “ Cosi mi offende Teresa” dice storcendo la bocca
“Sono famoso su tutta la costa per le mie brioches “ dice andandosene sotto il mio sguardo attonito
“Ahah, mi spiace Lisbon…niente ciambelle oggi” mi sorride Jane
 
Dopo un paio di minuti ritorna John con un paio di tazze fumanti e due brioches calde col cioccolato fuso sopra “Mi creda, dopo che avrà mangiato queste, si scorderà delle sue ciambelle” dice lasciandoci soli
Effettivamente hanno un profumino niente male
“E non solo il profumo è niente male” dice Jane
“Non leggermi nella testa” lo ribecco io
“Suffia Lisfon” dice mentre addenta una brioches, vedo salirgli le lacrime agli occhi
“Ahaha “ incomincio a ridere
“Mi sono ustionato la lingua” dice piagnucolando
 
Dopo aver finito di mangiare e salutato il barista torniamo all’auto, Jane guida verso casa mia “Grazie” dico scendendo dall’auto “Ti vengo a recuperare più tardi” mi dice andandosene
Dopo una bella doccia e un veloce cambio d’abito sono pronta per andare.
 
Una volta al CBI mi siedo nel mio ufficio, guardo l’ora, tra poco si sarebbe scatenato l’inferno “be ora o mai più” dico alzandomi quando le porte dell’ascensore si aprono.
Vedo i ragazzi alzarsi di scatto con gli occhi increduli. Jane si avvia all’ascensore tranquillo come se nulla fosse e dice “Buon giorno Marta, come sta?” sotto gli occhi stupiti della squadra.
 
Il mio angolino privato…
Ringrazio tutti per le recensioni e un bacione grande cosi a i 3 utenti che hanno messo la mia storia tra le seguite e alla ragazza che l’ha messa tra le preferite...persino la mia piccola mente malata si commuove!
Be che dire, credo di riuscire a concludere la storia nel prossimo capitolo o comunque in quello dopo.
Intanto vi mando un bacione! Alla prossima XD
 
  
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