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Autore: scrittrice in canna    02/08/2013    3 recensioni
“Promettimi che mi dimenticherai.” Sussurrò Ziva nervosa
“Non posso.” Fu la risposta di lui
“Promettimelo!” ripeté più autoritaria
“Te lo prometto.” Disse poi Tony non molto sicuro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Tiva everywhere.'
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Note: Questa è una storia a copione ma un po’ particolare: I due protagonisti avranno le battute colorate in modo diverso: Ziva e Tony. Grazie a Sweet Cheeks per l’idea dei colori, l’ho presa dalla sua storia “Text Me”.

 

Un anno prima

“Si pregano i passeggeri per il volo per Tel Aviv di imbarcarsi il prima possibile, stiamo per decollare.” Ziva aveva già fatto il Check-in ed era pronta per partire, avrebbe lasciato per sempre Washington. Prese i suoi bagagli e si sollevò dalla panchina sopra cui aveva aspettato qualcosa di diverso dal richiamo all’imbarco… magari qualcuno che la fermasse.

“Aspetta!” una voce familiare la richiamò e vide Tony correrle incontro

“Non andare.” Aveva detto prendendole la mano, lei si lasciò tenere per un po’ e poi liberò la presa

“Ti prego, io non posso vivere senza di te!” aveva aggiunto dopo averla vista incamminarsi verso l’aereo

“Io devo partire, ti prego non rendere tutto più difficile.” disse lei con un filo di voce

“Non posso lasciarti andare così.”

“Promettimi che mi dimenticherai.” Sussurrò Ziva nervosa

“Non posso.” Fu la risposta di lui

“Promettimelo!” ripeté più autoritaria

“Te lo prometto.” Disse poi Tony non molto sicuro. Lei si incamminò senza voltarsi mai ma lui giurò di aver sentito i suoi occhi osservarlo dal finestrino dell’aereo mentre tornava all’auto con il morale sotto i piedi.

 

Presente, un anno dopo.

 

“Pronto?”

“Ciao, sono io.”

“Ziva? Sei tu?”

“Sì, come stai?”

“Bene…”

“Non è vero, cos’hai? È successo qualcosa?”

“Ti ho fatto una promessa che non riesco a mantenere.”

“…”

“Ci sei?”

“Stai lavorando, vero? Sei in ufficio?”

“Sì e tu stai singhiozzando, che hai?”

“Non avrei dovuto dirti di dimenticarmi, sapevo che non l’avresti fatto… sei cocciuto.”

“Come mai dopo tutto questo tempo hai deciso di chiamarmi?”

“Forse dovrei lasciarti, il cap… Gibbs se ti scopre al telefono ti uccide.”

“Ehi sono nel bagno degli uomini non potrebbe mai venire a cercarmi qui. Hai tutto il tempo per rispondermi.”

“Pensavo che tu avessi bisogno di spiegazioni.”

“Spiegazioni? Riguardo cosa? Non devi spiegare nulla, sei andata via perché Tev Aviv aveva bisogno di te.”

“Eppure so che eri venuto a cercarmi.”

“Te l’ho detto non sono riuscito a mantenere quella promessa.”

“Quando sono andata via, un anno fa, io…”

“Cosa?”

“Io avevo paura, Tony.”

“Paura? Un agente del Mossad addestrato ad uccidere con una graffetta? Oh mia piccola ninja credevo che tornare a casa ti avesse rinvigorita.”

“Non cambi mai eh? Sei sempre un bambino.”

“Beh e tu resti sempre la solita ragazza brava a nascondere i sentimenti. Non avevo notato tu avessi paura ma più un desiderio di scappare.”

“Esatto, era il mio istinto che mi diceva di scappare dalla paura… come ho sempre fatto.”

“E di cosa avevi paura Ziva David? Di me?”

“Non di te ma di quello che avresti potuto dirmi.”

“Tu non hai idea di ciò che avrei voluto dirti quel giorno.”

“Avevo paura che tu mi dicessi ciò che era evidente… avevo paura che tu mi dicessi che mi amavi.”

“Era questo quello che pensavi volessi dirti? Beh sorpresa! Non è così!”

“Se sei ancora ferito per la storia di Adam io… io ho sofferto per averti fatto del male, mi sono sentita un verme e…”

“Per favore, non far tornare a galla quella storia perché…”

“Tu non mi hai fatta finire…io…”

“Ti avevo detto che non eri sola perché c’ero io!”

“Lo so!… e ora che non ci sei lo capisco ancora meglio.”

“Cosa vuol dire? Ziva senti sono stanco va bene? Io… sto provando ad avere una storia con una ragazza che ho conosciuto in un bar.”

“…E…?”

“Lei è dolce, carina, simpatica, ma… lei non è te.”

“Cosa vorresti dire?”

Voglio dire che quel giorno avrei voluto chiederti di stare con me e non con la squadra ma con me!”

“Allora ammetti che quello che ti ho detto è vero?”

“Non potrei mai farlo, mi hai appena detto che avevi paura, perché dovrei ammetterlo ora?”

“Perché ora io non ho più paura di quello che provo.”

“Addio.”

“Aspetta! Non so se mi senti, ma, ora sei tu a scappare non io.”

“…”

“Non hai staccato, lo so.”

“…”

“Rispondi!”

“Adesso ho bisogno di… capire. Prima te ne vai e poi mi dici che mi ami? Per fare cosa? Pre farmi soffrire di nuovo?”

“Tony io sono fuori casa tua.”

Lui andò e la baciò con tutta la forza che aveva in corpo. Ma quello che segue è un’altra storia.

i pensieri di una scrittrice in canna

eccomi! ^^

E' la prima volta che ci provoquindi siate magnanimi e clementi!

A me piace, ne sto scrivendo altre quattro di cui una mezza pronta quindi preparatevi perchè vi bombarderò di OS, i compiti per le vacanze non mi fermano!!! :D Fatemi sapere.

vostra

scrittrice in canna

   
 
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