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Autore: narutato20    02/08/2013    2 recensioni
E una mia rivisitazione della storia tra il quarto e sua moglie.
Leggete e capirete
Ps: ci sara un accenno a un fumetto mavel.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiruzen Sarutobi, Kakashi Hatake, Kushina Uzumaki, Minato Namikaze | Coppie: Minato/Kushina
Note: Cross-over, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Non si torna indietro.

Nel giro di qualche minuto tutte le formalità per la scarcerazione furono sbrigate e finalmente la prigioniera poté uscire dalla cella e le furono restituite tutte le cose che aveva con sé prima della carcerazione, così tornò a vestire con la sua tenuta da kunoichi, che consisteva in una specie di Kimono corto color arancione allacciato alla vita con una cintura rossa e che le arrivava a meta coscia e che aveva una scollatura a v  che lasciava intravedere la maglietta a rete che portava sotto il kimono, il Kimono aveva delle ampie maniche come il completo di una sacerdotessa ma che servivano solo a nascondere le armi che le erano state requisite. poi portava un pantaloncino nero e dei gambali neri. Sul kimono vi erano delle decorazioni floreali di colore rosso, e dietro la schiena portava il simbolo del suo villaggio natale, la spirale rossa.

Una volta usciti dalla prigione Minato, Kushina e altri tre uomini della squadra speciale che li scortavano fecero ritorno al villaggio.

In un villaggio di Ninja la gente non faceva caso se vedeva dei Ninja passare per strada, ma vedere il quarto hokage in compagnia di una ragazza e tre ninja era un'altra cosa, quindi non era strano se gli occhi di tutti erano puntati su di loro, e se questo per kushina era una cosa divertente, per Minato era del tutto indifferente. Raggiunsero la casa di Minato in poco tempo, i soldati Ambu rimasero fuori, Kushina non si sorprese nel vedere che dentro la casa c’erano il terzo Hokage e una donna che non aveva mai visto e che forse l’avrebbe degnata di uno sguardo se non fosse stata impegnata a bere una tazza di tè, ma dopo aver finito il suo tè si volse a guardare la ragazza appena arrivata, sembrava volesse dirle qualcosa ma a parlare non fu lei ma il terzo hokage.

< Bentornata Kushina. Ti abbiamo fatto venire qui per parlarti. Ma prima lascia che ti presenti mia moglie Biwako >.

< Piacere. > Disse con la giusta educazione, ma poi altrandosi leggermente disse: < Ora potremo passare alle cose serie? Mi avete tenuta in cella gia per due giorni. >

< Sappi che potresti ancora tornarci! >

< Che significa?! Credevo che i villaggi che hanno messo una taglia sulla mia testa mi avessero concesso la grazia! > Esclamò la rossa.

< Loro si, ma ricordati che hai dei conti in sospeso anche con noi della foglia > Le ricordo il terzo hokage.

< Non l’ho dimenticato, infatti sono venuta qui per chiuderli. > Rispose sfidante la ragazza.

< Però ci sono delle condizioni > Disse Biwako, prendendo la parola, con lo stesso tono della ragazza.

< E quali sarebbero? > chiese Kushina.

< Noi abbiamo deciso di accettare la tua proposta, ma prima alcuni dei tuoi ricordi relativi a certi dettagli devono essere sigillati. > Le rispose Biwako.

< Tutto qui? > chiese Kushina.

< Certo che no! Dovrai anche sottoporti a un mio controllo per verificare la tua fertilità. Infondo lo scopo del nostro accordo è quello di dare alla luce un bambino che possa ospitare la volpe, perciò se dagli esami risulterai infertile ritornerai a scontare la tua pena. > Spiegò Biwako.

< Ahh! C’è dell’altro? > chiese gia sapendo la risposta.

< A dire il vero si. Devi sapere che le forze portanti vengono scelte tra i parenti dei Kage, perciò sarà Minato il padre del bambino. > Spiegò il Hiruzen.

< Wow! Non ho niente in contrario a riguardo, avevo il terrore che mi affibbiaste un mostro con occhiali doppi e brufoli sul naso. > Esclamò tutta pimpante kushina, < Anzi! Visto che il tempo stringe, perché non iniziamo subito? > propose lanciando occhiate provocanti a Minato.

< Prima però… > richiamò l’attenzione Biwako, leggermente infastidita dalla scenata a cui stava assistendo, < dobbiamo pensare anche a salvare le apparenze, unendovi in matrimonio >.

< Co…cooosa!!? U…un matrimonio!? > Chiese con stupore la ragazza. Ma non era solo stupita, dentro di sé una miriade di emozioni erano esplose nel momento in cui Biwako aveva pronunciato la “parola con la M”, ma ad avergliele scatenate non era stato solo il pensiero di doversi sposare, quanto il pensiero di “chi” doveva sposare.

< Si! E il matrimonio dovrà essere consumato in presenza di testimoni > Aggiunse Biwako.

< Questo non significa che avrai degli obblighi! Dopo che il bambino sarà nato potrai fare quello che ti pare, andare, restare… quello che vorrai. > precisò Hiruzen.

< Le condizioni sono queste, firma qui e iniziamo. Minato, devi firmar anche tu. > Disse il terzo mostrando un documento che doveva essere un accordo matrimoniale.

Guardò quel pezzo di carta per qualche secondo, che nella mente della rossa equivalevano ad ore. Quando le era venuta in mente l’idea di presentarsi da Minato e proporre quell’accordo le era sembrata una buona idea, infondo tante donne restano incinte dopo una notte folle e abbandonano i loro figli per andare poi avanti con la loro vita e lei sarebbe stata solo una delle tante, ma ora non sapeva proprio cosa fare, una parte di lei le chiedeva chi glie lo aveva fatto fare, e scalpitava per farle stracciare l’accordo e darsela a gambe levate, e l’altra le diceva di firmare, non perché fosse piu saggio, semplicemente non lo sapeva. Decise di dar retta a quella parte e di firmare. Dopotutto non era il momento per farsi prendere dai dubbi.

Dopo aver firmato lei era il turno di Minato di firmare e, esattamente come per kushina, anche a lui erano venuti dei dubi in quel momento, Finche si era trattato di fare dei programmi non aveva esitato a dare il suo consenso ma ora che stava per mettere nero su bianco si chiese se era giusto procedere, anche se c’era una parte di lui che voleva farlo. Alla fine anche lui firmò l’accordo anche lui, senza quasi rivolgere un occhiata alla sua, ormai, fidanzata. E fece male perché cosi si sarebbe accorto dell’occhiataccia che gli rivolgeva, come poteva fare una cosa simile e intanto starsene in silenzio così? Questo suo atteggiamento le fece montare una tale rabbia che sentì le ossa del polso destro muoversi per far spazio ai suoi artigli, che si stavano facendo  strada tra le nocche della mano. Ma poi decise di calmarsi, in fondo, non aveva senso arrabbiarsi per una cosa simile vista la situazione….. Vero?

< Perfetto! Ora possiamo procedere, come hai detto tu, il tempo stringe > disse Biwako prendendo in consegna l’accordo e accompagnando, insieme alle guardie Ambu, la ragazza nel luogo dove le avrebbero ripulito la memoria, di questo se ne occupò un jonin esperto di tecniche mentali, Inoichi Yamanaka. Poi andarono all’ospedale nello studio di Biwako per verificare la fertilità della ragazza.

< Mica dovremo fare qualche pr…prelievo? > chiese con una certa paura Kushina

< Non ti facevo cosi fifona. > la prese in giro Biwako

< Non è fifa e che non mi fido di certe cose, tutto qui. > mentì la ragazza arrossendo un po’ per la vergogna.

< Forza non perdiamo tempo e vieni qui. > la fece sdraiare su un lettino e le mise le mani sull’addome, chiudendo gli occhi come per cercare di sentire qualcosa, dopo qualche secondo li riaprì dicendo: < e tutto apposto, non credo ci sia niente che ti impedirà di avere dei figli. >.

< C…come tutto qui? > chiese un po’ confusa.

< Esatto! Non ti fidi? Preferiresti che ti lasciassi dal ginecologo a farti visitare? > Disse Biwako per provocarla.

< Certo che no! > Rispose Kushina presa da un po’ di paura, poi chiese < Ora dove si va? >.

< A casa di Minato, starai lì per tutto il tempo della gravidanza. > rispose Biwako, lasciando Kushina senza parole.

Dopo di che fu riportata a casa di Minato dove avrebbe vissuto per i prossimi mesi, e lo trovo seduto sulla poltrona del salotto intendo a leggere un libro, andò a sedersi sul divano li accanto e giusto per curiosità sbirciò il titolo.

< Si intitola “La legenda dei ninja coraggiosi”, è il primo libro scritto dal maestro jiraya, gli avevo promesso un parere da settimane.> le disse Minato percependo i suoi pensieri.

< Immagino che capolavoro allora > disse Kushina con ironia, poi aggiunse:  < Comunque ti interesserà sapere che mi hanno ripulito la memoria, e quella Biwako si è occupata di controllarmi e mi ha detto che sono OK >.

< Ah! E dimmi: Come e stato? > si informo Minato guardando la ragazza.

< Credevo peggio! > ammise Kushina grattandosi la testa per nascondere un po’ di imbarazzo. < In ogni caso, ora è fatta, non si torna indietro giusto? > chiese Kushina.

< Già! Non si torna indietro. Ma se potessi lo faresti? > Chiese Minato.

< Vado a vedere di cucinare qualcosa. Sono 2 giorni che non mangio qualcosa di decente > disse alzandosi, facendo cadere nel vuoto quella domanda.

 

Spazio-autore

Mi scuso per l’enorme ritardo, e spero che questo capitolo non abbia deluso, o almeno che non abbia deluso troppo le vostre aspettative.

Ciao

  
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