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Autore: Kiji    03/08/2013    0 recensioni
In questa storia vedremo 3 personaggi principali... Hong Ki che sarà il narratore, Heechul dei Super Junior che sarà l'amante passionale e crudele e la versione dolce dell'amore ovvero il personaggio di Lee Jae Jin ^.^ spero che vi piacerà :D
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le mani di Jae Jin circondavano il mio collo e la dolce fraganza della sua bocca, si infrangeva nella mia. Rimasi sconcertato eppure, sentivo quel calore che non riuscivo ad ottenere e divenni debole. Chiusi gli occhi, immaginando che quelle carezze innamorate, fossero di un'altra persona. Che quella lingua che mi frugava dentro, fosse quella dell'unico uomo che riuscivo ad amare e non del mio migliore amico.
Quando li riaprii, mi trovai di fronte quella cruda realtà e, cercai di rimediare a quell'errore che non potevo ripetere. Lo spinsi via da me in un sol colpo, ansimante e ancora carico di desiderio. Il mio corpo, con quel solo contatto, era in fermento. Pensai ancora alle carezze piene di erotismo di Chul, al suo alito eccitate sul mio orecchio destro e ai suoi gemiti mentre spingeva il suo corpo su di me. Non andava bene! Non potevo provare quei sentimenti, non di fronte quella persona innocente.
- Cosa... cosa significa! - Con il palmo della mano, mi premetti le labbra pulsanti cercando di far calmare quel batticuore che non voleva diminuire dentro di me.
- Hyung, per me, tu... non sei solo un amico. Ti amo! Ti ho sempre amato, fin dalla prima volta che ti ho incontrato. A quel tempo eravamo solo dei trainee, ti ricordi? Se ho continuato senza arrendermi, è anche merito tuo, perchè eri lì insieme a me. Ho sempre aspettato che ti accorgessi del mio amore, giorno dopo giorno, ma tu sei così cocciuto! - Aveva la mani impacciate, che si sfioravano distrattamente, dimostrano la sua insicurezza e la sua ansia in quel particolare momento.
- Noi siamo due uomini, è ovvio che non me ne accorgessi, stupido! - A quelle parole, i suoi occhi tornarono a guardarmi supplichevoli, con una punta di critica che non tardai a notare.
- Non dirlo mai più! Cosa c'entra l'amore con questo? Anche tu sei innamorato di un altro uomo, vuoi forse negarlo? - Era vero! Terribilmente vero eppure, sapevo che era anche diverso. Non sapevo spiegarlo ma il mio cuore che batteva per Chul, era qualcosa che era completamente staccata dal suo essere uomo. Era difficile da dire attraverso parole vuote, ma l'istante in cui capii i miei sentimenti per lui, seppi che lo avrei amato in qualsiasi modo, se fosse donna o uomo o anche animale, non sarebbe cambiato mai.
- So che non sono io quella persona, ma ho la certezza che posso darti di più di lui. Io posso renderti felice Hyung. Lasciami provare, ti mostrerò cosa sia realmente l'amore. - Rimasi in silenzio, cercando di mettere ordine dentro di me. Era difficile pensare, perchè la mia mente era divisa in due grandi vortici di dolore.
- Va bene se non rispondi subito. Non mi aspettavo mica che saltassi dalla gioia, quindi, promettimi almeno che ci pensarai seriamente. Anche se non mi amerai inizialmente, sono sicuro che riuscirò a farti innamorare di me, perchè il mio sentimento per te è sincero. - Mi alzai di fretta, mentre quello strano ragazzo mi strappava quella promessa incredibile, senza che me ne accorgessi. Liberandomi da quei fastidiosi vestiti sudati dalla notte, mi immersi nel getto freddo d'acqua cercando conforto a quel mio cuore in subbuglio. Mentre trovavo la pace dentro me, iniziò quella dura giornata di lavoro.
Non avevo voglia di lavorare, di stare a contatto con quel ragazzo che mi aveva così tanto sconvolto, eppure non potevo tirarmi indietro. L'intervista fu estenunate, restare a sorridere in quell'istante, era così terribilmente duro. Fui brillante, sagace, simpatico ed allegro, proprio come quell'immagine sana che davo di me. Quando tornammo a casa, eravamo stanchi morti, eppure non era ora per me di riposare, non ancora. Il nostro solito appuntamento, ormai una routine che si seguiva periodica da così tanto tempo, era vicino. Il mio cuore, sapendo di doverlo incontrare, si sentiva ancora più confuso ma sicuramente felice come non lo era mai stato.
- Che ne dite di ordinare le pizze questa sera? - La voce di Min Hwan riecheggiava forte nel piccolo pulmino che ci scorrazzava come sempre per quelle strade affollate della sera.
- Io non posso ragazzi, devo uscire! - Nel dire quella frase, sentii lo sguardo pressante di Jae Jin riversarsi completamente sul mio corpo. Non riuscivo a voltarmi verso di lui, colpevole della mia inettitudine.
- Non è una novità, vero? Ormai non ti contiamo più per la cena! - Il sorriso fievole di Seung Hyun, ravvivò in me il breve spirito di fiducia che riuscivo a sopportare. Mentre i miei compagni ridevano e scherzavano, mi esiliai completamente, cercando di non pensare, di seguire quell'istinto che i miei sensi mi dettavano. Non appena arrivammo, scattai dall'auto più velocemente possibile, sperando di passare inosservato tra quei visi che mi conoscevano da così tanto tempo. Mentre camminavo, sentii una mano afferrarmi saldamente, impedendomi di continuare ad avanzare.
- Vieni con me. - Jae Jin era dietro di me, sentivo gli sguardi confusi dei nostri compagni scrutarci nell'ombra, impedendomi di rifiutare. Lo seguii in silenzio, liberandomi di quella mano che mi soffocava le membra. Quando arrivammo in un angolo isolato, lui si fermò d'improvviso, continuando a guardare il muro bianco ed inespressivo.
- Devi andare per forza? Non puoi restare con noi a divertirti? Per quale ragione ti ostini ancora a vedere quella persona che non ti ama abbastanza da renderti felice? - Vedevo la sue spalle, fievoli e deboli, contrarsi ad ogni fiato che i suoi polmoni rilasciavano nell'aria tranquilla della casa.
- Jae Jin, so che non riuscirai a capirlo, ma ciò che provo per lui è sincero. Io lo amo! - Lui si voltò, mostrandomi i suoi occhi in lacrime e si gettò con forza nel mio petto caldo ed accogliente.
- Lo so, quindi ti prego, non dirlo più! Anche così, dammi una possibilità! Non chiedo altro. Se non riuscirò nel mio intento, mi farò da parte. Se non mi amerai, sarò il primo a rinunciare! Non posso arrendermi in questo modo. - Sentivo il suo corpo morbido contro il mio, la sua voce candida e profumata, il suo respiro regolare ed il battito del suo cuore che si adattava al mio.
Non riuscii a dire nulla, ed in fin dei conti lui non si aspettava una risposta. Quella tacita conferma gli bastava per tenermi legato a lui, solo un altro pò. Quando si staccò da me, si asciugò gli occhi con la punta delle dita e mi guardò sorridente, sebbene sapessi che quell'espressione di gioia, non corrispondesse al suo cuore in lacrime.
- Va bene. Vai pure per oggi. Fino a quando mi permetterai di tentare, ti lascerò stare con quella persona. Domani però, sarà il mio turno. Anche a costo di farmi odiare da te, non ti lascerò incontrarlo. Ricordalo. - Io annuii e mi allontanai in silenzio. Corsi più che potevo verso quell'autovettura che mi avrebbe condotto in quella squallida casa ad incontrare il mio amore distorto dal tempo. Andava bene, fino a quando potevo abbracciarlo. Me lo ripetevo eppure, non ne ero più così convinto.
Non appena entrai, la porta era aperta. Lui era arrivato prima di me e mi aspettava famelico in quell'angolo oscuro. Aveva gli occhi contriti dalla rabbia, non gli piaceva aspettare, era sempre lo stesso anche quando la passione della carne lo rendeva succube di quel sentimento ardente. Mi prese all'improvviso, sbattendomi con forza in quella parete ruvida. Sentii la pesantezza del mio corpo esile premermi le ossa e per un attimo esitai un urlo inespresso. La sua gamba, premeva forte e compatta a dividere le mie sentendo il suo corpo sul cavallo dei pantaloni ormai troppo stretti. La sua lingua mi esplorava violenta e libera da ogni freno.
- Hee... Chul.... aspetta... non riesco... a respirare... - La mia voce tremava di fronte al suo piacere sconfinato. A fatica riuscivo a contenermi, l'amore che provavo per lui, in quel momento non significava nulla. Le sue mani entrarono dentro di me, forti ed irrispettose, lasciandomi senza fiato per un secondo senza tempo. Senza che me ne accorgessi, ero già nudo e venni trascinato con forza su quel materasso disfatto, impedendomi di dire qualunque cosa.
Non chiese scusa, cercava solo di soddisfare la sua voglia senza misure, non accorgendosi del mio sguardo affamato d'amore. Entrò dentro di me d'un colpo, facendomi male, quasi volesse punirmi per qualche peccato che non avevo commesso. La mia sete era insaziabile, il suo ardore sconfinato. Quando si accasciò su di me, esausto per quell'atto di piacere intenso, tornai a soffrire per quel vuoto che mi attendeva. Odiavo quella parte, quel momento che mi avrebbe di nuovo ferito. Piansi involontariamente, come ogni volta, sebbene sapessi che il mio posto era proprio in quel punto.
- Domani... non potrò venire! - Dissi quelle parole senza pensarci, sapendo che se non l'avessi fatto, la mia punizione sarebbe stata tremenda. Lui si limitò ad un semplice suono indistinto, che solo il silenzio di quella stanza vuota poteva cogliere d'istinto.
- Non mi chiedi il perchè? Non ti interessa sapere per quale ragione io, che non ho mai saltato questo appuntamento anche a costo di essere rimproverato dal mondo intero, domani non sarò qui? - Ero stufo, il mio cuore era sempre più debole e non risucivo ad andare avanti. Ero solo io che ci credevo in quell'amore, vero? Ne ero totalmente sicuro ormai. Urlai quelle domande, con tutto me stesso, forse sperando che almeno una volta, avessero raggiunto il suo cuore distante.
- Ancora con queste domande da ragazzina innamorata? Non hai proprio nessun limite Hong Ki. - Si voltò e fece per andarsene quando lo fermai aggrappandomi saldamente alla sua mano.
- Domani, sarò con un altro uomo. Davvero non ti importa nulla? Il nostro rapporto è così inutile per te, da potermi perdere come se nulla fosse? - Rimase immobile, non riuscivo a vedere il suo volto, ma sentivo che la sua espressione era rimasta immutata.
- La vita è la tua, fai come preferisci. - Non riuscii a notare quella nota di tristezza nelle sillabe che pronunciava, nè potei vedere quelle lacrime che scendevano sul suo viso. Ignaro di tutto, mi accasciai al pavimento, mentre quella porta si richiudeva sbattendo violentemente, camuffando la mia sofferenza espressa a singhiozzi. Rimasi in quel modo, a svuotare me stesso fino a quando, tornai a guardare quel punto indistinto della stanza e non provai più nulla.
Cadendo ci si fa male, ma solo quell'intenso dolore, può farti risalire in superficie. Avevo toccato il fondo ma finalmente, ero pronto per riprendere la mia vita. Quel giorno, quando presi quei quattro stracci che mi coprivano dal freddo della sera, mi soffermai a guardare quella stanza in silenzio. Non un segreto era stato rivelato tra quelle mura, non una parola d'amore, solo i nostri gemiti di piacere e la nostra lussuria incontrastata. Tremai di rabbia e preoccupazione, era davvero la fine, dovevo arrendermi! Presi le chiavi, lasciate cadere nella furia del momento, da quel pavimento in legno. Mentre mi chiudevo la porta alle spalle, sentivo che era il momento di dire addio a quella finta illusione di tenerezza. Avrei voltato pagina, mi sarei innamorato di nuovo e questa volta, avrei smesso di piangere.
La strada della notte, era sempre piuttosto affollata eppure quel giorno, mentre abbandonavo la mia illusione, il traffico sembrava essere cessato in un sol momento. Non appena arrivai a casa, stanco e scoraggiato dalla vita, vidi un leggero chiarore indistinto. Ero esausto, eppure, avevo bisogno di una parola gentile, anche solo una andava bene! Mentre camminavo in silenzio, sentii un breve rumore e sobbalzai, cosa stava succedendo? Nel momento stesso in cui entrai in cucina, vidi la luce del frigorifero aperta, il latte versato completamente sul pavimento ed il volto contratto dalla paura di Jae Jin.
- Oh, ma cos'è successo? - La mia voce, un pò sorpresa, risuonò nella stanza, mentre il mio compagno, alzando gli occhi verso di me, mi intimò il silenzio.
- Hyung, non sai che ore sono? Vuoi svegliare tutti? Invece di chiacchierare, vieni a darmi una mano. - Corsi verso di lui ed inizia a tamponare con uno straccio bagnato che mi aveva lanciato. L'odore del latte, mi era entrato fin nelle ossa, eppure, mi sentii quasi bene. Quella sensazione di utilità, quel suo viso allegro seppur fossimo in quella strana situazione di disagio, mi facevano bene. Non appena finimmo di asciugare, mi appoggiai al mobile espirando violentemente per la stanchezza.
- Sei sempre il solito combinaguai! Poi ovviamente, tocca a me risolverli. - Quel piccolo corpo si mosse di fronte a me, aveva gli occhi totalmente incentrati sui miei e la sua ombra sembrava voler mischiarsi totalmente alla mia.
- Secondo me ti diverti a venirmi a salvare. - Sorrise di cuore, ed anche io, insieme a lui, ritrovai la serenità. Andava bene, anche solo per poco, quelle risate era ciò che stavo cercando. Poi ci fermammo, imbarazzati ed inconsapevoli su cosa dire.
- Non ti chiederò nulla. Non voglio sapere cos'è successo. Promettimi solo che mentre saremo insieme, penserai solo a me. Se puoi farlo, sarò felice anche se non potrò essere al primo posto. - Mi avvicinai a lui, prendendo saldamente la sua mano.
- E' finita! Voglio davvero provarci questa volta, a liberarmi di questo amore. Per favore, aiutami. - Dette quelle parole, abbandonai il mio viso sulla sua spalla, sentendo il dolce calore della sua mano a scompigliarmi teneramente i capelli color nocciola. Quando mi addormentai quella notte, per la prima volta, non pensai a Heechul come ultima immagine nel mio cuore. 
  
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