-Buongiorno
piccola-
-Buongiorno-
Che
bella sensazione: sentì uno spiffero d'aria solleticarmi il
collo, ma non
mi dava fastidio, per niente, perché c'era qualcos'altro che
mi riscaldava;
qualcun'altro.
-Da
quanto sei sveglio?-
-Da
un po'. Non sei mai stata una tipa mattiniera- ma da quanto tempo era
sveglio?
-Da
un po' quanto?-
-Il
tempo di un caffè e di tornare qui da te a vederti dormire.
Non mi ero mai
accorto di quanto fossi bella- e così dicendo
posò la testa sul mio petto
stringendomi poi in uno di quei suoi tanto improvvisi quanto
meravigliosi
abbracci.
-E
io non mi ero mai accorta di quanto tu potessi essere dolce- gli riposi
io
abbracciandolo con entrambe le braccia e soffermandomi poi ad
accarezzargli la
schiena.
-E'
così bello stare qui-
No
Louis, sei tu che sei bellissimo.
Il
suo corpo nudo vicino al mio, il suo tocco su di me, sentire le sue
labbra poggiarsi sul mio collo, le nostre gambe intrecciate, sembrava
il
Paradiso; lui era e rimane il mio Paradiso.
Quella
notte ci eravamo riscoperti per quello che eravamo: due persone che si
cercano, che si vogliono, che si amano. Sì, Louis ed io
avevamo fatto l'amore
quella notte, non semplice sesso.
Lui
aveva detto di amarmi ed io gli ho creduto, gli ho creduto
così come gli
credevo in quel momento, guardandolo qui accoccolato su di me.
-Dai
Boo, è ora di alzarsi. Prima di andare da mio padre vorrei
almeno fare
colazione e una doccia-
-Non
voglio-
-Non
vuoi cosa? Che io faccia colazione o la doccia? Io ho fame Boo!!-
-Non
voglio andare da tuo padre- e adesso che gli prendeva? Sapeva che
quell'uomo era l'unica possibilità per noi di uscire puliti
da quella storia!
Non c'era altra soluzione.
-E
invece ci andremo. Lo sai, non possiamo fare altrimenti-
-Ma
tu...tu non...!- era capace di preoccuparsi per me in ogni momento,
anche
se quello con la merda fino al collo era lui.
Certo,
di sicuro non fremevo di gioia all'idea di rivedere l'uomo che aveva
rovinato la vita di mia madre, ma se per una volta poteva rendersi
utile,
questa era la volta buona.
-Abbiamo
bisogno di lui o dei suoi soldi, vedila come ti pare. Non darti pena
per me, non saranno di certo poche ore in sua compagnia ad uccidermi-
lui si
tirò su portandosi vicino al mio viso in modo che potessi
sentire il suo odore
salirmi lungo le narici, così buono e fresco.
-Non
so cosa farei senza di te. Mi dispiace per essermi comportato da
coglione
due anni fa, avevo una fottuta paura di deluderti. Avevo ormai
raggiunto il
fondo e se fossi rimasto ti avrei trascinato giù con me e io
non lo volevo, non
te lo meritavi, e non dovrei essere qui nemmeno adesso. Ti sto
rovinando la
vita-
-Smettila
di dire stronzate Tomlinson- misi il mio indice sopra le sue labbra
intimandogli di tacere -E' vero, sei stato un coglione, ma adesso sei
qui e
grazie al cielo che sei qui! Louis, ti ho aspettato a lungo, ho passato
giorni,
settimane, mesi davanti alla porta di casa mia sperando di vederla
spalancarsi
davanti a me mostrandomi la tua figura, il tuo sorriso, i tuoi occhi.
Sei qui
Lou e hai fatto l'amore con me, nulla ora potrà farmi
cambiare idea- ed era
vero: qualsiasi cosa fosse successa tra me e il castano d'ora in poi,
non
avrebbe cambiato nulla.
Ero
finalmente felice e niente e nessuno mi avrebbe impedito di continuare
ad
esserlo.
Lui
sorrise, mi lascio un dolce e delicato bacio sulla guancia, per poi
spostarsi sulle mie labbra ad approfondire quel contatto.
"Scusa"
"Grazie"
"Resto"
"Ti amo"
Quante cose mi stai dicendo con questo bacio Louis.
Lo sento, ti ascolto.
Parlami Lou, continua a farlo.
Sono
qui, non me ne vado, e la mia presa attorno al suo collo vuole solo
confermare tutto questo.
Sono
qui, ancora una volta.
-Forza
pigrone! Dobbiamo vestirci- dissi io mandando a farsi fottere l'idea
della doccia; avremmo fatto troppo tardi.
-Mmm...un
altro po'- cercò di nascondere la testa sotto le lenzuola,
ma con
scarsi risultati.
-Muoviti!
Io vado a chiamare mia madre, quando torno voglio trovarti pronto!-
spostai da sopra di me le coperte prendendo la camicia di Lou da terra
per
mettermela addosso.
-Signore!
Vatti a vestire, ti prego!- esclamò lui d'improvviso
portandosi le
mani sugli occhi.
-Si
può sapere che c'è?!-
-C'è
che se entro cinque secondi non sei in bagno a vestirti, prendo e ti
salto
addosso e dopo col cazzo che andiamo da tuo padre!-
-Ma
non ci penso proprio! Fermo lì!- presi gli indumenti
lasciati a terra la
sera precedente per poi correre diretta verso il bagno nascondendomi al
suo
interno -E vestiti, PERVERTITO!- così dicendo, chiusi e
sbattei la porta
impedendogli di poter entrare chiudendola pure a chiave: Tomlinson
è
pericoloso, non si sa mai.
Ci
preparammo e fummo pronti in qualche minuto.
Mio
padre aspettava.
-Sei
sicura?-
-Sì.
Suona- suonammo il campanello e poco dopo sentimmo la serratura della
porta scattare.
Ci
siamo.
-Francy?-
-Mark...ti
vedo bene- non feci in tempo a dire altro che me lo ritrovai
addosso.
Era
un ragazzino fantastico mio fratello, il nostro rapporto è
sempre stato
puro, sincero. Mark ed io ci volevamo davvero un gran bene, siamo
sempre stati
molto uniti, ma da quando i nostri genitori divorziarono riuscivamo a
sentirci
solo per telefono, erano anni che non lo vedevo. Mi era mancato davvero
molto.
-Louis?
LOUIS TOMLINSON?- la sorpresa negli occhi di mio fratello era grande.
Quand'era
più piccolino aveva una vera e propria ossessione per Louis,
era il
suo modello, il suo idolo: "Da grande voglio diventare proprio come
Lou" così diceva. Quei due insieme non perdevano occasione
per combinare
disastri.
-Ehi
peste! Ma pensa te, ormai sei diventato alto quasi quanto me- disse il
più
grande accarezzandogli la testa.
-Sei
tornato- rispose il più piccolo abbracciandolo stretto -Mia
sorella mi
aveva detto che eri partito, dove sei stato?- sentì la sua
mano stringersi
attorno alla mia mentre con l'altra cominciò a grattarsi
nervosamente la nuca.
-In
giro. Ma ora sono qui, è questo l'importante, no?-
finì Louis spostando lo
sguardo su di me, cercando un qualche tipo di aiuto per far sviare il
discorso.
Annuì.
-Certo.
Senti Mark, papà è in casa? Dovrei parlargli- lui
si fece subito cupo
in volto abbassando il capo e guardandosi i piedi.
-Sì,
ma...- solo allora capii: merda.
-C'è
anche lei?-
-Sì.
Se vuoi le dico di...!-
-No,
tranquillo. Possiamo entrare?- a mio fratello gli si illuminarono gli
occhi; aveva paura che me ne andassi dopo aver saputo che c'era anche
lei in
casa, la compagna di mio padre, Nicole.
Odiavo
quella donna: reincarnava tutto il dolore che aveva provato mia madre,
aveva distrutto la mia famiglia portandoci via Mark e mio padre, e
aveva sempre
cercato di provarci anche con me, trovandosi ogni volta un muro davanti.
Entrammo
in casa e il mio dolce fratellino ci condusse in salotto, dove
papà e
quell'oca della sua compagna stavano discutendo.
-Papà,
papà! Guarda che è venuto a trovarci!- questo si
voltò nella direzione
indicatogli dalla voce del figlio, rimanendo di stucco davanti a quelle
due
figure immobili nel suo salone, mano nella mano, che eravamo noi.
-Francesca
e...Louis Tomlinson?-
-Ciao
papà- non mi preoccupai nemmeno di salutare Nicole; non che
lei lo fece,
chiaro! Era un odio reciproco il nostro, per fortuna.
-Tesoro,
che bella sorpresa! E tu, ti vedo in forma ragazzo! Ma c'è
forse
qualcosa che dovrei sapere?- disse l'uomo indicando le nostre mani
ancora
unite.
-Beh,
noi...-
-Nulla
che ti riguardi- la vita era la mia e lui non ne faceva più
parte. Era
stata una sua scelta abbandonarci, non gli dovevo nulla.
-Vedo
che non sei ancora riuscita a perdonarmi- dispiaciuto della mia fredda
risposta, lasciò cadere le braccia lungo i fianchi
arrendendosi ai miei
modi bruschi -Allora, a cosa devo questa visita? Dubito che siate
passati per
un saluto- diretta e decisa: era Louis la mia priorità,
nient'altro.
-Mi
servono soldi papà. Il college, i libri, l'appartamento in
cui mi
trasferirò, le varie spese che dovrò affrontare:
mamma non può farcela da sola
e io non ho ancora trovato un lavoro. Puoi aiutarmi?-
-Sai
che posso farlo e che lo farò. Quanto ti serve?- era
diventato davvero
così arrendevole? Meglio per me.
-Diecimila
sterline-
-Diecimila?
Davvero?-
-Non
mi credi?-
-Nono,
so quanto è cara la vita al college, solo che non credevo
fosse così
cara. Entro quanto ti servono?-
-Il
prima possibile. Ho già cominciato ad inviare alcune domande
di iscrizione-
-Sono
fiero di te, piccola. Come...come sta tua madre?- voleva farmi credere
che davvero gli importava ancora qualcosa di lei? Che
ipocrita.
-Come
vuoi che stia? E' andata avanti, ma non è stato facile- vidi
Nicole
sbuffare da dietro e allora persi la pazienza. Non doveva azzardarsi
neanche
lontanamente a pensare a mia madre -Che c'è Nicole? Ti
annoia così tanto sentir
parlare di lei?-
-Mi
disturba sentir parlare di lei in casa mia-
-Casa
tua? Ma sentitela. Non hai di certo investito tu i soldi per comprare
questa casa! E' di mio padre, quindi è più mia
che tua e nomino mia madre
quanto e dove mi pare e piace!-
-Senti,
quand'è che te ne vai? Mi dai noia-
-Razza
di...!-
-BASTA!
Nicole smettila, non hai il diritto di offendere Laura e mia figlia,
restano pur sempre la mia famiglia- ora basta, con questo ha passato
ogni
limite; Louis notò subito il mio nervosismo,
tant'è che fu lui a prendere la
parola cercando di salvare il salvabile.
-Signore,
noi...!-
-Louis,
ti prego, dammi del tu-
-John,
noi dovremo andare. Abbiamo delle faccende da sbrigare e non mi sembra
il caso di rimanere qui- mio padre, sconsolato, annuì
soltanto trovandosi in
accordo con le parole del ragazzo e porse a Lou un foglio di carta che
doveva
essere l'assegno di diecimila sterline.
-Ecco,
tieni. Mi dispiace, per tutto quanto. Louis, prenditi cura di lei-
-Sicuramente
lo farà meglio di te. Andiamo?- ero abbastanza scocciata,
non
volevo stare un minuto di più là dentro.
L'unica
persona per cui mi sentivo in colpa era Mark: mi allontanai da Louis
per avvicinarmi al mio fratellino.
-Ehi
piccolo. Tornerò, ok?-
-No,
non lo farai...non finché ci sarà lei-
-A
me non interessa di lei: un giorno vengo qui e andiamo via, una
giornata
solo io e te, come ai vecchi tempi-
-Me
lo prometti?-
-Te
lo giuro Mark- mi era mancato davvero tanto abbracciare mio fratello,
dava
un'aria così familiare.
-Ti
voglio bene sorella-
-Anch'io
fratellino-
-Stai
bene?-
-Non
le sono saltata addosso strappandole i capelli, mi sono contenuta-
presi
il cellulare dalla sua tasca -Chiamalo. Prima finiamo, meglio
è-
-Non
posso- mi rispose lui subito dopo.
-Come
non puoi?-
-Non
funziona così: è lui che ha le redini del gioco-
-E
quindi?-
-E
quindi torniamo a casa. Voglio solo stare con te ora, nient'altro-
*Spazio
Autrice*
Buongiorno
gente! ^^
Non
vi aspettavate di vedermi così presto, eh?
Ma
dovevo farmi perdonare uu
Ecco
qui il nuovo capitolo, tutto incentrato sulla Famiglia, come vi avevo
detto c:
Io
adoro Mark, sul serio *-*
A
parte questo, Fra e Nicole non vanno molto d'accordo e con il padre ha
un
rapporto molto conflittuale.
Insomma,
ha le sue buone ragioni!
Louis
tenta di fare il diplomatico, ma con scarsi risultati lol
Cosa
succederà ora con Max? Boh lol
Ragazzi,
grazie a tutti, come sempre c:
Ora
scappo, ci risentiamo presto!
Un
bacio,
KaananX3