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Autore: MerasaviaAnderson    03/08/2013    3 recensioni
{Dalla testo}
Lei era forte in qualsiasi situazione ma quando era Ulrich a stare male non comandava più lei, comandava il suo cuore,non riusciva a trattenere le lacrime. Lui invece era forte sempre, dopotutto era un uomo e quella era una legge umana, gli uomini erano sempre più forti delle donne,ma Yumi per essere donna era già molto più forte di quanto dovesse e Ulrich si chiedeva se fosse davvero quello che le facesse male.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Jeremy, Odd, Ulrich, Yumi
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 6: The mistake.

 

{Pov Ulrich}
 
 
Flashback

 
“Camminavamo per strada senza temere nulla; forse per la prima volta, dopo l’inizio di quella stupida guerra eravamo tranquilli.
Ci fermammo un solo attimo per prendere dell’acqua, ma sentii Yumi urlare.
Mi voltai e vidi l’impensabile: quei banditi che mi avevano squarciato il viso erano alle mie spalle che maltrattavano Yumi con un coltello.
-Ancora voi!-Gli urlai contro.
-Bene … -Disse uno di loro.-Ecco un’altra, nostra vecchia vittima …
Vedevo che uno di loro le tormentava il viso con un coltello.
Minacciava di ferirla con quel leggero tocco innocuo, ma inquietante, più sulla sua pelle che sulla mia.
-Cosa volete da lei? Non avete fatto già abbastanza male a me?
Vidi un sorriso malvagio apparire sul volto di uno di loro, mentre il viso di Yumi colmo di paura mi implorava aiuto.
La gente che era attorno a me era sparita: per la paura erano fuggiti tutti.
Come non capirli?
Non credevo che potesse accadere tutti i giorni quello che stava accadendo in quel momento.
Uno di loro mi rispose con un malefico ghigno.
-La signorina crede che ci siamo dimenticati di lei.
-Cosa significa?
Lui rispose alla mia domanda parlando direttamente con Yumi, mentre io cercavo di avvicinarmi a lei.
-Un anno e mezzo fa. Hiroki Ishiyama. L’inizio della guerra. L’irruzione a casa tua. La ferita di tuo fratello. Ricordi tutto?
-Non posso dimenticare!-Esclamò Yumi impaurita.-Avete fatto del male a mio fratello! Cosa volete ancora?
Uno dei banditi, che la teneva stretta per non farla scappare, potenziò la presa quasi da spezzarle le ossa.
Ed io che mi definivo muscoloso!
-Zitta!-Le disse.-Piuttosto dicci dov’è tuo fratello?
-Non lo so! Giuro che non lo so!
-Non puoi non saperlo! È tuo fratello! Dicci dov’è!
Era troppo terrorizzata, non riusciva a parlare.
Io ero lì impalato, come uno stupido. Non sapevo come reagire.
Se mi fossi avvicinato ancora mi avrebbero squarciato anche l’altra parte di faccia, o mi avrebbero addirittura ucciso.
Avevo 15 anni, non ci tenevo a morire.
La priorità maggiore, però, era Yumi. Dovevo salvarla, a tutti i costi.
Dovevo farmi venire in mente qualcosa.
-Vi sta dicendo la verità!-Azzardai io.-Suo fratello è stato rapito l’anno scorso. Non sa più nulla di lui. Si presume che sia morto.
Vidi il suo viso riempirsi di lacrime, di nuovo. Sapevo che si stava chiedendo come sapessi quelle cose, ma era l’unico modo per liberarla.
-Come … sai queste cose?-Mi domandò.
Io non risposi.
All’udire di uno sparo, Yumi cadde a terra.
Quei luridi individui se la stavano filando; forse anche loro, infondo, avevano paura.
Mi avvicinai verso Yumi e la sorressi. Poi iniziammo a correre al rifugio.
Quando arrivammo ci riprendemmo un po’: eravamo troppo scioccati.
-Te l’ha detto Aelita, non è vero?-Mi chiese Yumi con un sorriso impaurito.
-Cosa?-Era inutile fare il tonto, sapevo di ciò che stava parlando.
-Di mio fratello.
-Sì, me l’ha detto lei.-Le risposi abbassando lo sguardo, forse un po’ mortificato.
-Ha fatto bene, sai. Ha trovato quel coraggio che mancava a me.
-Dici sul serio?
-Certo.-Mi disse con un sorriso meno sghembo.-Sai, oggi, nonostante tutto quel che è successo mi sono ricordata una cosa.
-Che cosa?
-Che non sono sola al mondo. Anche se mamma, papà e Hiroki sono morti, io ho te, ho i ragazzi … e voi siete tutto ciò di cui ho bisogno.
In quel momento pensai che Aelita si era davvero sbagliata.
Dalle parole di Yumi dedussi che il suicidio era una meta davvero impossibile da raggiungere.”
 
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{Pov Yumi}

 
Ero in bagno, ad aspettare che la vasca di riempisse di acqua calda.
Ancora vestita, mi sedetti sul bordo della vasca quasi all’orlo e sospirai ripensando a quello che era successo qualche giorno prima. Mio fratello mi mancava davvero, anche mia madre, mio padre. Ma ormai Ulrich e gli altri mi bastavano; erano tutto ciò che io potessi desiderare: un ragazzo che mi amava e degli amici fantastici.
La vasca era quasi piena, così misi una mano nell’acqua caldissima e chiusi il rubinetto.
Era poca la gente che aveva acqua corrente in casa in quel periodo e, fortunatamente, noi eravamo in quei “pochi”.
Prima ancora che potessi sbottonarmi la camicia sentii bussare alla porta. Chi poteva mai essere?
-Chi è?-Chiesi timorosamente e con un filo di vergogna.
-Sono io.-Mi disse da dietro la porta.-Sono Ulrich! Posso entrare?
-Sì, entra.-Gli dissi mentre lui apriva la porta per entrare.
Quando entrò, chiuse la porta alle sue spalle e mi guardò sorridendo.
-Non consumare tutta l’acqua calda! Poi tocca a me!
Io gli misi un dito sul naso, come per azzittirlo dolcemente con un leggero sorriso.
-Troppo tardi, Principe. L’acqua è già finita!
-Allora ci toccherà risparmiare un po’!
Disse spingendomi nella vasca. Voleva davvero farlo? A quindici anni?
Non che avessi qualcosa in contrario, magari era un po’ strano, ma principalmente fuori luogo!
Insomma … eravamo in quella situazione così terribile, con una guerra in corso e lui a cosa pensava? Al sesso …
Mi sembrava una cosa molto scomoda e affrettata, ma nonostante tutto mi piaceva.
-Che intenzioni hai?-Gli chiesi con un enorme sorriso.
-Le stesse che hai tu!
Prima ancora che potessi dare risposta mi azzittì con un bacio e iniziò a sbottonarmi la camicia ormai bagnata, come il resto dei nostri corpi.
Appena lui si tolse la maglia io lo guardai un po’ scettica, lui se ne accorse.
-Cosa c’è?
-Nulla è che … non ti sembra tutto un po’ fuori luogo?
-Fuori luogo? Come mai?
-Insomma … c’è una guerra in corso … potremmo morire tutti da un momento all’altro e noi … pensiamo a fare l’amore!
-Sarà anche fuori luogo, ma è proprio perché potremmo morire da un momento all’altro che dovremmo cogliere e sfruttare al meglio la nostra vita. Capisci? Poi se tu non ti senti pronta o non vuoi … è un altro discorso …
Aveva ragione: dovevamo vivere la vita finché avremmo potuto farlo.
Senza troppi come o perché lo avvicinai a me e gli abbassai i pantaloni.
Da quel momento in poi fu tutto magico: una dolce scia ci avvolse e ci fece dimenticare ogni cosa. I suoi baci sul mio viso, la sua lingua sul mio corpo. Noi due, l’uno dentro il corpo dell’altra; come un puzzle.
Avrei voluto restare in quel modo per sempre.
 
Il tempo era passato, sentivo che quella piccola vasca fosse diventa un mare ed io ne ero in mezzo, in groppa al suo meraviglioso petto nudo.
Aprii gli occhi e lo baciai.
-Ehi … -Mi disse.-E’ tutto ok?
-Si. Non potrebbe andare meglio!
Avevo un sorriso dolce mentre lo abbracciavo, lui, ancora dentro me, si mosse leggermente, ma ormai il dolore era sparito.
Forse ero io a non sentirlo?
Ogni forma di dolore in sua presenza spariva.
-Ti ho fatto male? Molto?
-No.-Gli dissi sorridendo.-Non fa poi così male … è sopportabile!
Lui rise leggermente.
-Chissà che staranno pensando i ragazzi?
-Già, siamo qui dentro da ore. Credo che abbiano capito, no?
-Prepariamoci alle battute idiote di Odd e hai volti spiazzati di Jeremy e Aelita!
Io risi di gusto.
Avevo riflettuto bene su una frase:
 
«Già, siamo qui dentro da ore.»
 
Eravamo stati lì dentro per molto tempo, ma nonostante tutto, l’acqua era ancora calda.
Che fosse stato solo un sogno?
Che mi fossi addormentata?
No, non lo credevo possibile. Lui era lì, vicino a me che mi stringeva forte al suo corpo; da quel momento in poi nulla aveva più importanza per me: lui era la fine di ogni dolore, di ogni sofferenza, di ogni disgrazia.
Lui era l’amore, la gioia, il sorriso e la voglia di vivere; cosa potevo desiderare di più?
Nulla sarebbe mai stato più potente o più forte di lui, nulla l’avrebbe mai sopraffatto, neanche quella stupida e insensata guerra senza capo né coda.
Ma non importava, per me quella guerra era già finita.
 


*Angolo scrittrice*
E così, anche questa storia giunge al termine ... 
Innanzi tutto ringrazio 
Chairakalove che grazie alla sua pagina (Anerol Efp's banner) ha creato quel banner stupendo che vedete all'inizio. ♥
Avrei dovuto pubblicare ieri questo capitolo, ma una cascata di impegni inaspettati me lo ha impedito, quindi vi chiedo scusa ... :c
Spero che, come ultimo capitolo, vi sia piaciuto e che non abbia lasciato dubbi nella vostr mente.
In questo capitolo abbiamo visto che (fortunatamente) Aelita si era completamente sbagliata sul conto di Yumi, infatti ha capito di non essere sola e ha, finalmente, deciso di non piangersi più addosso.
In più abbiamo avuto il nostro momento Ulumi che tanti aspettavamo! 
In realtà, quel momento l'ho improvvisato, in quanto, tempo prima avevo deciso di non metterlo.

Beh ... che dire? RIngrazio tutti coloro che hanno seguito e recensito questa assurda storiella e che mi seguono nell'altra long e nelle varie OS ... 
Grazie di cuore a:
la mia cara e crudele ♥ (in senso buono, ovviamente ♥) amica 
Ludos che con le sue storie fantastiche ci sorprende ed entusiasma tutti!

la mia grande e bravissima amica 
PaladinaBianca  che riesce sempre a farci commuovere con le sue OS e con le sue long.

e per ultima (ma non ultima) Kykka_98 che diventa sempre più brava e ci fa sognare con le sue storie romantiche.

Grazie a tutte, ragazze! ♥

La vostra "Piccola"
-Meras9100

 
   
 
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