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Autore: bieberfiancee    03/08/2013    4 recensioni
'Stratford 2011,
2.17 AM,
john's supermarket,
reparto dei dolci'
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardai il messaggio per minuti che parvero ore. Cosa voleva dire con quelle poche righe? Aveva scoperto qualcosa? Aveva visto qualcosa? Senza esitare la chiamai.
….tu…tu …
Cosa avrà sentito in un’ora e mezza? Cosa sapeva?
‘Brooklyn’ rispose.
‘che è successo Tay?!’ mi alzai di scatto dal letto e cominciai a girare per la stanza cercando di tranquillizzarmi.
Silenzio.
‘coraggio parla!’ urlai.
‘stai tranquilla,non è successo nulla di cosi importante,semplicemente ho parlato con una ragazza del mio corso di scienze che conosceva quel tipo' le sue parole mi rassicurarono. ‘si chiama Justin,Justin Bieber’ continuò.
 
Justin.
 
‘che ti ha raccontato?’ la incalzai.
‘quello che già sappiamo,solo che ha aggiunto che adesso è diventato freddo e distaccato con tutti. Ha perso molti amici che adesso lo prendono in giro' sospirò. ‘infatti fuori da scuola l’ho sentito litigare con due ragazzi,per fortuna non erano dentro l’edificio altrimenti sarebbero finiti nei guai'
'capito' risposi. 'sei ancora arrabbiata con me?' mi morsi il labbro inferiore.
‘perché dovrei?’ chiese,nella sua voce si poteva percepire un pizzico di ansia.
'perché non te ne avevo mai parlato' mi sedetti sulla scrivania e cominciai a scarabocchiare su un foglio.
‘non ti preoccupare,lo capisco' sorrisi dentro di me,felice della sua risposta.
'scusa Tay,ora vado a dormire perchè sono molto stanca,ci vediamo domani' appoggiai la matita.
‘buonanotte Brooky’
‘notte’
 
Chiusi la chiamata.
 
 
 
24 aprile2013
 
Tolsi le chiavi dal motorino d’avviamento e scesi dalla macchina.
Guardai la scuola. Non ero preoccupata di vederlo,lo avrei semplicemente ignorato e lui non si sarebbe mai accorto di me. Presi coraggio ed entrai nell’edificio tenendo la testa bassa,osservavo le mie converse sporche e rovinate.
Invisibile
Raggiunsi il mio armadietto dal quale presi il libro di filosofia;stavo per chiuderlo quando qualcuno tamburellò con l’indice la mia spalla. Strinsi gli occhi sperando non fosse lui e mi girai.
‘signora Maria!’ sospirai guardando la bidella della scuola ‘posso aiutarla?’ Sorrise.
‘ciao Brooklyn,beh per la verità si,purtroppo c’è poco personale e tanto lavoro..’ cominciò.
‘la aiuterò' dissi bloccando la sua richiesta. Spesso la signora Maria mi chiedeva di aiutarla a sistemare la scuola e lo facevo sempre con piacere… e poi,mi avrebbe fatto bene,a casa sarei rimasta chiusa nelle mie paranoie e nei miei pensieri,questo era sciuramente un modo per fare altro e distrarmi.
‘sei un angelo cara' rispose abbracciandomi ‘ci vediamo dopo la scuola'
‘ a dopo' sorrisi staccandomi dall’abbraccio.
La guardai andare via,ma solo dopo alcuni minuti  mi resi conto di una cosa: nel corridoio non c’era praticamente nessuno e Taylor non era venuta a prendermi per raggiungere la classe insieme.
Cosa stava succedendo? Preoccupata mi diressi verso la mia classe.
‘la vuoi la verità?!’ una voce mi ruppe i timpani,proveniva dalla mensa dove era offerta la colazione agli studenti che arrivavano presto. Raggiunsi il luogo trattenendo il respiro e mi nascosi dietro un muretto.
Una folla circondava due ragazzi. Uno era alto,moro con molti capelli ed un po’ robusto,l’altro era…Justin.
‘coraggio dimmela!’ urlò questo pieno di rabbia.
‘ti sei montato troppo la testa,te ne sei andato snobbando tutti e ora sei tornato dando per scontato che ti avrei perdonato? Vaffanculo Bieber! Sono felice del tuo fallimento!’ il ragazzo spinse Justin facendogli perdere l’equilibrio.
L’altro contraccambiò la spinta. ‘sai che non è andata cosi!’ esclamò frustrato. In pochi secondi cominciarono a picchiarsi. Nessuno provava a fermarli. Stavano tutti a guardare incitando un certo ‘Chaz’.
Non avevo mai visto quel ragazzo alla Berrytown High School  e probabilmente non la frequentava nemmeno. In mezzo alla rissa notai un ragazzino del primo anno  allontanarsi con il cellulare all’orecchio,tornò dopo poco  insieme al preside.
‘fermi tutti!’ cominciò l’uomo allontanando Chaz da Justin. ‘ho detto fermi!’ enfatizzò l’ultima parola.
Avevano l’odio negli occhi.
‘andate via! Tornate alle vostre lezioni mattutine!’ disse spingendo alcuni ragazzi e indirizzandoli verso le loro classi. ‘e voi due venite con me' sussurrò stringendo i denti ai due.
La folla cominciò ad allontanarsi commentando la vicenda;si formò un brusio alquanto fastidioso.
Mi allontani dal muretto e vidi Taylor raggiungermi correndo.
‘hai visto?! ' chiese prendendo fiato.
‘ho visto…andiamo in classe ' risposi cingendole la spalla. Mi guardò torva e si allontanò da me. ‘tutto bene?’
‘si.. però mi dispiace..’ guardai in basso scuotendo la testa. ‘lascia stare,davvero'
La ragazza  annuì prendendomi per mano. Amavo quando lo faceva era un modo per rassicurarmi.
Le volevo davvero bene.
 
 
 
‘ti chiamo sta sera tesoro?’  disse la mia amica abbracciandomi. Eravamo fuori da scuola,le lezioni erano finite da pochi minuti;per tutta la mattinata non avevo fatto che pensare all’accaduto. Perché ci pensavo? Ero curiosa?Assurdo,sentivo un legame molto forte con quel ragazzo che.. non riuscivo nemmeno a spiegarmi. Insomma ci avevo parlato solo una notte.
Salutai Taylor e raggiunsi la mensa dirigendomi subito verso lo sgabuzzino dal quale tirai fuori uno strofinaccio. Cominciai a pulire i tavoli infilandomi le cuffiette. Trovavo più piacevole lavorare con la musica,soprattutto quella dei Nirvana. Le loro parole mi entravano sempre nelle vene facendole pulsare. Spontaneamente iniziai a canticchiare.
‘With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us’  
strinsi lo strofinaccio che avevo in mano usandolo come microfono e cominciai a muovermi ondeggiando. La musica non era troppo alta infatti dopo poco qualcosa si contrappose ad essa. Sembrava un battito di mani. Mi girai immediatamente togliendo le cuffie.
‘che brava!’ un ragazzo sedeva sopra uno dei tavoli ‘ti piacciono i  Nirvana?' chiese smettendo di applaudire e scendendo dal tavolo. Si avvicinò portando le mani dietro la schiena.
‘ehm si.. io ..che ci fai qui?’ farfugliai facendo cadere il mio microfono. Justin fu attirato dalla porta dietro di me.
‘lì posso trovare scope e stracci vero?'
Annuì intontita. Il ragazzo raggiunse lo stanzino e prese una scopa piuttosto vecchia e una paletta. Lo stanzino si trovava esattamente sotto ad una finestra dalla quale entrava molta luce,con quella luminosità i suoi tatuaggi sul braccio sinistro parevano quasi di colore  verde. ‘questa è la mia punizione' sorrise soffocando una risata e allargando le braccia mostrò gli oggetti che aveva in mano.
Sorrisi.
‘c’eri stamattina?’ domandò raggiungendomi.
‘ehm si..' dissi piano.
‘brutta storia,tu come mai sei qui..a lavorare?’ enfatizzò l’ultima parola osservando lo straccio che avevo appena raccolto. ‘do una mano a pulire' abbassai lo sguardo.
‘come mai?’ chiese stupito ‘non ci sono abbastanza bidelli?’ ‘esatto' mi girai riprendendo a pulire il tavolo. Mi sentì un po’ offesa,ero fiera dell’aiuto che stava dando e non lo trovavo affatto strano. Dopo qualche secondo Justin tossì attirando la mia attenzione.
‘come si usa?' chiese giocherellando con la scopa.
‘come?' risposi sbalordita. ‘non sai usarla?'
Scosse la testa imbarazzato,proprio come i fanno i bambini quando chiedi di darti la loro caramella preferita. Sbuffai e mi diressi verso lo stanzino dal quale presi un’altra scopa.
‘ti faccio vedere' cercai di muovermi più elegantemente possibile,inserendo lo sporco dentro la paletta che aveva preso Justin. Cercai di pulire perfettamente tutto. Cominciò ad imitarmi,era buffo. Iniziai a ridere guardandolo. ‘va bene cosi ?’ bofonchiò,poi sorrise.
‘si va bene' risposi annuendo. Mi spostai dall’altra parte della stanza per pulirla,il pavimento era sporchissimo e pieno di cibo. Notai un pezzo di cioccolato impolverato e non riuscì a trattenere un verso di disgusto.
‘ che succede?' chiese il ragazzo.
‘cioccolato…che schifo' abbassai lo sguardo e lo portai dentro la paletta con l’aiuto della scopa. ‘non mi piacciono troppo i dolci.. poi sporchi..' confessai.
Quando alzai gli occhi notai che Justin mi stava fissando,come si fissa un giocattolo che si credeva perduto. La sua bocca era leggermente aperta e i suoi occhi un misto di confusione e sorpresa.
Era uno sguardo troppo profondo da mantenere,cosi lo abbassai il mio. Perché mi stava scrutando in quel modo?
‘cosi.. tu vivi qui?’ chiesi schiarendomi la voce e desiderando di cambiare discorso il prima possibile. Justin si morse il labbro confuso,poi tornò alla realtà.
'ehm si.. sono nato qui,solo che dopo le medie sono andato un po’ in giro ' sospirò.
‘uhm e come mai? ' cercai di fargli credere di non sapere nulla,volevo sapere da lui la verità.
‘non mentire,so che sai tutto..tutti lo sanno' sorrise portandosi le mani sui fianchi.
‘non lo so..’ dissi piano.
Scosse la testa ridendo ‘fingerò di crederti,comunque c’è poco da dire in realtà,in passato mi proposero  due contratti ma firmai quello sbagliato che… non mi portò a nulla' ripose gli oggetti dentro lo sgabuzzino. ‘a nulla' fece eco, il suo tono era pieno di rabbia e di dolore. Strinse i denti.
‘oh.. mi dispiace tanto' appoggiai la scopa al muro e presi lo straccio. Ma poi rimasi immobile aspettando una sua risposta.
‘anche a me 'rispose evidentemente demoralizzato.
‘beh potresti.. ' cominciai
‘no,non dire nulla,io ho deciso che…’ trattenne il fiato ‘non canterò mai più' sputó le parole con disprezzo
Strinsi le labbra che tremavano leggermente,Justin lo notò e sorrise tirando indietro il collo ‘senti,parliamo d’altro okay? ‘
‘certo ' risposi meccanicamente
‘di te,sei nata qui ?’ la domanda mi colse di sorpresa. Non mi andava di raccontare del mio passato,o della situazione con mia mamma o con le persone in generale.
‘si,ehm in questo quartiere'
‘ti piace stare qui?’ mi chiese senza esitare
‘si.. insomma,mi piacerebbe viaggiare,ma qui è okay '  sorrisi imbarazzata.
‘beh viaggiare è bello ' mi raggiunse facendomi capire che voleva riporre nello stanzino lo straccio;glielo diedi. Le nostre dita si toccarono e i brividi mi  ricoprirono la pelle. Tirai subito via la mano mettendola nella tasca della felpa.
Sorrise come se avesse capito…come se avesse provato lo stesso.
‘abbiamo finito quindi? ' domandò chiudendo lo stanzino.
‘sembrerebbe di si. ' infilai anche l’altra mano nella tasca e mi guardai intorno.
‘andiamo? ' lo seguì fuori dalla mensa,non c’era quasi più nessuno dentro l’edificio. In silenzio raggiungemmo gli armadietti.
‘ehi,sei proprio di fianco a me!’ esclamò felice mostrando i suoi meravigliosi denti perfettamente allineati.
‘gia’ sorrisi prendendo la borsa.
Ci incamminammo verso l’uscita;il  piazzale era deserto,c’era soltanto la mia macchina,quella del preside ed un’altra che probabilmente era la sua.
‘quindi ci vediamo domani? ' mi chiese dopo qualche istante di silenzio.
‘esatto ' mi guardai le scarpe.
‘posso avere il tuo numero? ' domandò tutto d’un fiato. Alzai la testa e lo guardai incredula. ‘sai-continuò- per organizzarci..’
‘certo’
Sorrise .Sorrisi.
Tirò fuori il telefono e scrisse i numeri che gli dettai. Proprio quando finì di trascriverli il mio cellulare squillò.
Mamma.
‘pronto?’ risposi allontanandomi da Justin.
‘tesoro la cena è quasi pronta ' disse calma.
‘arrivo,a dopo ‘ riattaccai,presi le chiavi della macchina e la aprì.
‘ci vediamo domani ' salutai con la mano Justin ed entrai in macchina.
‘a domani ' sospirò,poi raggiunse la sua auto.
Avviai il motore. Ero davvero riuscita a sopravvivere dopo una giornata del genere? E mi aveva davvero chiesto il numero? Certo,probabilmente aveva davvero bisogno di organizzarsi per pulire la cucina…sicuramente. Non mi ha nemmeno chiesto come mi chiamo… come se lo sapesse già.
Un rumore catturò la mia attenzione,proveniva dal mio cellulare.
Nuovo messaggio.
Aspettai di fermarmi al semaforo per leggerlo.

Numero sconosciuto: Finalmente ti ho ritrovata,Brooklyn.

nota dell'autore
eccomi qui gente,questo è il terzo capitolo della mia storia.
scusate se lo pubblico solo ora ma dopo pranzo è saltata la luce,
avevo il capitolo non salvato e mi ha cancellato tutto.
così l'ho riscritto,spero davvero che non ci siano errori,che vi piaccia e di trovare qualche recensione al mio ritorno.
vi ringrazio davvero tanto,aggiornerò a settembre,
un bacio
alessia

p.s. team jrooklyn.

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