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Autore: zaynsnote    03/08/2013    2 recensioni
“Fammi provare! Anche solo con un gesto e potrei provare a capirti!”
Mi chiedevo ancora perché avessi parlato di gesti quando sentii due labbra calde posarsi sulle mie e chi poteva essere se non Justin, l’unico in stanza con me?
All’inizio rimasi ferma, scioccata da ciò che stava accadendo, poi mi lasciai prendere dal momento e ricambiai il bacio.
Dopo qualche secondo mi staccai.
“Ci siamo baciati!” Urlai spaventata.
“Beh, sembra proprio di sì.” Disse lui tranquillo come se non si fossero baciati due fratelli.
“Volevi un gesto? Beh, eccolo.” Si morse il labbro inferiore trattenendo un sorriso. Mossa sbagliata, questo non dovevi farlo… e fu così che mi fiondai sulle sue labbra, ancora. Qualche secondo e mi ristaccai.
Era assurdo, davvero assurdo.
“Non… è possibile… siamo fratelli…” Ogni parola fu interrotta da un bacio.
E questo si che era un guaio.
QUESTA CROSSOVER E' AL MOMENTO SOSPESA.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi stavo davvero annoiando a sentire quella ragazza chiacchierare felicemente con tutti, quando il mio obbiettivo, prima che arrivasse lei, era quello di trascorrere un po’ di tempo con la mia migliore amica, Liam e… il mio ragazzo.
Inoltre, quest' ultimo, era assente e prendeva parte della conversazione solamente quando gli veniva chiesto qualcosa.
 
“Ti va di allontanarci un po’?”Gli chiesi dolcemente, tentando di tenere il tono basso per non farmi sentire dagli altri. Lasciò in un angolo i suoi pensieri rivolgendomi uno sguardo sereno ed annuì.
 Eravamo già un po’ in disparte e, con molta cautela e discrezione, riuscimmo a volare via da quell’angolo di spiaggia in vita grazie alle chiacchiere dei ragazzi.
Gattonammo come due bambini finché fu impossibile che potessero vederci e ci prendemmo per mano percorrendo un paio di lidi verso la riva del mare per poi sistemarci dietro ad una schiera di scogli, al riparo dagli sguardi altrui e da quelle leggere folate do vento fresco che caratterizzano il clima marittimo nelle ore pomeridiane.
Il cielo stava scurendo lasciando spazio ad una distesa di stelle lucenti che illuminavano il tappeto blu sopra le nostre teste.
 
“Va tutto bene? Sembri pensieroso.”Gli accarezzai la mano ed al contatto con la sua pelle morbida rabbrividii, capendo che la bellezza che mi trovavo davanti ora m’apparteneva.
 
“Tutto bene, piccola. Semplicemente avrei voluto trascorrere un po’ di tempo con te, ma a quanto pare, oggi tutti avevano voglia di mare.”Mi sorrise, il primo vero sorriso di quel pomeriggio.
Ora ero più sicura, il pensiero che potesse annoiarsi con me mi stava divorando viva, in più si metteva Justin a confondermi le idee ancora di più.
Mi spostai verso di lui accovacciandomi sul suo corpo per lasciargli un bacio sulla guancia, dopodichè, Zayn prese il mio viso e lo portò vicino a lui facendo sfiorare le nostre fronti e regalandomi un altro bellissimo sorriso prima di premere le sue labbra dolci sulle mie.
Tutto quel romanticismo non faceva parte di me, Zayn tirava il meglio di Delilah Bieber i ogni suo gesto, movimento, ogni sua parola.
 
“Domani andremo a scuola per vedere se ci hanno accettati per il concerto.”Ricordò lui.
Stranamente, il pensiero non m’innervosì, l’ansia non mi risucchiò e non mi lasciai prendere dal panico.
Era semplicemente un provino per la scuola, avevo dato tutto ciò che potevo dare nell’esibizione ed ora dovevo rimanere solo tranquilla. Anche se non fossimo passati, per me sarebbe andata bene. Era una nuova esperienza che mi sarebbe potuta servire in futuro.
 
“Con la voce che hai, li avrai conquistati tutti.”Dissi fiera di lui come una mamma che guarda suo figlio recitare nel teatro della scuola per la prima volta.
 
“Lo so, ne sono sicuro anche io.”Mi voltai verso Zayn incredula da quello che aveva detto.
 
“Non ti facevo così modesto, sai!”Scherzai inarcando un sopracciglio e tentando inutilmente di nascondere un sorriso divertito dalle mie labbra.
“Scherzo, lo sai.”Mi rubò un altro bacio, all’inizio semplice, a stampo come gli altri, ma che poi si approfondì man mano, dolcemente.
Mi fece sedere su di lui così da potermi tenere più stretta e mi baciò come mai nessuno aveva fatto. Le sue mani scesero fino all’orlo della mia maglia passando sotto il tessuto e bruciando sulla mia pelle mentre mi massaggiava lentamente la schiena.
Agganciai le braccia al suo collo ed infilai le dita nei suoi capelli notando che erano morbidissimi. Sarei stata in quella posizione a vita, se non avessi dovuto staccarmi da lui per prendere fiato.
 
“Sono poco più di due settimane che ci ‘frequentiamo’ e già riesci a farmi impazzire così.”Sussurrai al suo orecchio facendolo rabbrividire. Mi piaceva fargli quell’effetto.
 
“Ci conosciamo da abbastanza tempo, Justin è mio amico dai tempi delle macchinine e gli aeroplani di carta e mi ha parlato spesso di te. Mi ha sempre affascinato il tuo essere così allegra e riservata allo stesso tempo. Sembri una persona schietta, ma in realtà hai paura di dimostrare i tuoi sentimenti.”
Il modo in cui Zayn mi entrava dentro con la sua mente, captando ogni piccolo particolare della mia personalità, certe volte  mi spaventava. Dio l’aveva fatto nascere per portarlo nella mia vita in modo che potesse spiegarmi ed analizzarmi come neanche io sapevo fare, così da poter aiutarmi senza problemi, quando avevo bisogno di lui, sicuro di quali parole dire per consolarmi e capace di scoprire il momento in cui doveva sostenermi con un abbraccio.
Senza rispondere, incapace di trovare una frase che potesse essere all’altezza delle sue, lo abbracciai forte inebriandomi del suo profumo forte che mandava in tilt il cervello.
Zayn era speciale.
Ormai il cielo era scuro e delle ombre ballavano sulla sabbia fresca, era ora di tornare a casa, anche se non avevo affatto voglia di rivedere Justin, rinchiudermi nella mia stanza calda o sentire Lauren, non volevo lasciare Zayn ora che lo sentivo sempre più vicino, ora che imparavo a ad accettare che una persona riuscisse a cancellare tutte le barriere intorno a me.
 
“Dobbiamo tornare a casa, avvisiamo gli altri e ti accompagno io.”
Era un’idea perfetta per trascorrere altro tempo insieme, ogni secondo non doveva essere sprecato.
Prima di alzarsi, mi lasciò un bacio a fior di labbra e mi porse la mano aiutandomi a tenermi in piedi. Mi scrollai un po’ di sabbia dal vestito e gli sorrisi incamminandomi poi per la passerella fino ad arrivare sulla strada.
Zayn inviò un messaggio ai ragazzi dicendogli di non aspettarci e mi prese per mano, iniziando a camminare per il lungo mare.
 
“Ricordi la prima volta al mare insieme?”Gli chiesi ripercorrendo  con la mente tutti quei momenti sereni, quando Justin per me era un semplice fratello con cui avrei imparato a suonare, quando non dovevo nascondere un segreto così grande a nessuno, quando Zayn per me, era uno di quei ragazzi irraggiungibili, troppo popolare, troppo bello, troppo intelligente e troppo perfetto.
“Sì, ricordo anche quando provasti ad ammazzarmi in acqua.”
Ridacchiai al pensiero, l’acqua gli arrivava alle ginocchia, ma lui continuava a sostenere che sarebbe potuto morire.
Ormai era buio pesto, solo qualche lampione illuminava il paesaggio circostante, ma casa mia era molto vicina.
Arrivammo in fretta, tra una parola e l’altra, baci rubati e risate, ma quando giungemmo a destinazione il sangue mi si gelò nelle vene.
 
Justin’s pov.
Gemma riusciva a socializzare subito con tutti, era davvero speciale, ma a quanto pareva, non era molto gradita da Delilah che la guardava in cagnesco da quando eravamo arrivati.
Mi dava una certa soddisfazione vederla così irritata dalla sua presenza, vederla nel mio stesso stato mentre teneva la mano di Zayn intrecciata, nascosta dietro la schiena, convinta che non l’avessimo capito.
Quando però, avevo detto di volersi allontanare un po’… beh, lì ribollivo di gelosia ed avrei preso facilmente il ragazzo moro per il suo ciuffo facendolo roteare per tutta la spiaggia e poi lasciarlo affogare a mare.
Quella non era cattiveria, solamente una scossa di adrenalina negativa che ti entrava dentro e ti portava a far soffrire la persona che in quel momento, indirettamente o no, ti dava fastidio.
Ma il momento in cui, avrei voluto spaccargli la faccia, fu quando Liam ci disse di essere stato avvisato dal bel pachistano, che avrebbe accompagnato lui mia sorella a casa.
 
“Ehy Gè, è tardi, ti accompagno a casa?”Trasformai la mia ira in dolcezza, tutta da donare alla moretta dagli occhi verdi, che ora stava sbadigliando stanca, giocando con una ciocca di capelli.
 
“Beh… se non ti dispiace.”Disse timida abbassando lo sguardo.
Ridacchiai divertito dalla sua risposta e l’aiutai ad alzarsi, dopo aver pulito i nostri vestiti dalla sabbia infiltrata, salutammo Liam e Lauren, i quali avevano detto di voler rimanere ancora un po’ in spiaggia. Ce li vedevo bene insieme.
Passeggiammo mano nella mano per tutto il tragitto, in silenzio, ascoltando la voce dei ragazzi che, come noi, tornavano a casa dalla spiaggia, o di chi tornava da lavoro esausta, molti bambini giocavano allegri nei giardini delle case e non ci fu motivo di parlare e colmare il silenzio.
 
“Eccoci arrivati.”
 
“Eccoci arrivati.” Ripetei avvicinandomi pericolosamente al suo viso.
 
“Già.”  Continuò lei, aiutandomi a eliminare la distanza del tutto.
Stavo facendo la cosa giusto, la cosa giusta per tutti, ne ero sicuro.
Le mie labbra si appoggiarono lente alle sue, toccandole prima dolcemente, poi più forte. Le strinsi il labbro inferiore tra i denti in modo da farle aprire la bocca, così da poter avere accesso con la lingua. Lei ricambiò subito, ci sapeva fare.
La presi per i fianchi e la portai più vicina al mio corpo, con una mano le sfiorai il collo facendola rabbrividire, la sue braccia si allacciarono al mio collo e una mano passò tra i miei capelli stringendoli leggermente e facendomi gemere dal piacere. Quello era il mio punto debole.
Il bacio si approfondì sempre di più finché non sentimmo un finto colpo di tosse che ci fece staccare immediatamente imbarazzati.
 
“Buonasera!”ci sorrise Harry, suo fratello “ho interrotto qualcosa?” Il suo sguardo cercava di incenerirmi intero.
 
“No, nulla, stavo giusto per andare.” Sorrisi a Gemma e tornai a casa, dove mi aspettava una brutta sorpresa.
 
Davanti al vialetto della villa in cui abitavo, c’erano Zayn e Delilah che guardavano piuttosto sconvolti mia madre baciare un uomo mai visto prima. Tutto d’un tratto, la gioia del bacio, era sparita nel nulla.
  
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