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Autore: _ayachan_    12/02/2008    26 recensioni
Naruto e Sakura: il giardino dell’Eden; i fratelli Uchiha: il serpente e la mela… Il peccato originale: il tradimento.
"Tutto ciò che credevo sicuro, si sgretolerà tra le mie mani...
Il mio passato, il mio presente, e il mio futuro...
Chi sono io?
Naruto o Kyuubi?"

[Pairing: cambieranno in corso d'opera, anche drasticamente! Threesome, in ogni caso. Molte]
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Naruto-58

Capitolo cinquantottesimo

Il ragazzo




Una calda oscurità. E catene roventi.
Un ragazzino. E le mani sulle orecchie.
Un viso. E occhi nascosti dietro le palpebre.

Non voglio vedere.
Non voglio sentire.
Perché fa male...

«...E’ l’unica opportunità che abbiamo per salvare Sasuke! ...Non puoi lasciarlo morire così ora!...»

Parole che oltrepassano la barriera dietro la quale si è rifugiato.
Parole che arrivano dritte alla meta, che colpiscono.
Ci vuole qualche secondo perché il ragazzino allontani le mani dalle orecchie... ma poi lo fa.
E alza la testa.
Apre gli occhi.
E’ buio, attorno a lui, buio e caldo.
Troppo caldo.
Qualcosa lo soffoca, lo stringe... e brucia, accidenti se brucia.
La mani corrono alla ricerca del qualcosa, incerte ma impazienti.
Vuole eliminarlo, è... fastidioso... e fa male...
Se me ne libero, starò peggio” si dice all’improvviso, esitando.
Poi, un altro pensiero, totalmente diverso. “Ma no, perché? Chi lo dice? Fanno male ora, dopo sarà quel che sarà...”
Riprende la sua ricerca. Trova anelli neri sul suo corpo, roventi, e scopre che per spostarli deve usare tutte le sue energie... Ma quando si staccano, quando lasciano la carne del suo piccolo corpo nudo, scompaiono con un tintinnio... e lui respira meglio.
Ecco, ne manca solo uno... lo avverte... lo cerca, lo cerca, lo cerca... ed è lì, all’improvviso. Sull’addome, attorno all’ombelico. Uno strano anello, spigoloso e più bruciante degli altri... Cerca di toglierlo, ma non si muove. Anzi, fa più male.
Eppure è quello che pesa più di tutti.
Si ustiona le dita toccandolo, e le succhia contrariato.
«Ahia...» mormora, e la sua voce riecheggia.
Alza la testa bionda, cerca di penetrare l’oscurità, ma non ci riesce. Tutto ciò che vede è il suo corpo, debole e inerme. Soltanto lui.
Si alza in piedi, gira lo sguardo tutt’attorno.
Sa che quel luogo non ha pareti.

Un gemito.

Si gira di scatto, ma alle sue spalle non c’è nessuno.

Un rantolo.

Si volta ancora, e di nuovo è solo.
Sente qualcosa nel petto, appoggia una mano alla pelle tiepida e avverte un rumore, ritmico, caldo, pesante.
Cos’è?
Di cosa si tratta?
All’improvviso, uno squarcio nell’oscurità.
Un viso... noto? Sconosciuto?
Capelli bianchi, scompigliati, e sangue sulle labbra...
Lo conosce?
Dovrebbe ricordare chi è?

Non lo sa.
Ma... guardandolo mentre annaspa, alla ricerca d’aria, sente la tristezza insinuarsi nel suo petto, anche se non sa darle un nome.

...E’ l’unica opportunità che abbiamo per salvare Sasuke! ...Non puoi lasciarlo morire così ora!...”

Ecco, succede di nuovo.
La cosa nel suo petto si muove, pesante, e un tum cupo gli riempie le orecchie ogni volta che la sente sussultare.
C’è qualcosa che dovrebbe sapere.
Che dovrebbe ricordare.
Non sa cos’è.
Ma sa che se l’uomo dai capelli bianchi non riprenderà a respirare, lui non lo scoprirà mai.
E non vuole restare all’oscuro.

«No» dice, a voce alta.

La sillaba non riecheggia, questa volta.
L’uomo bianco scompare, il buio torna ad avvolgerlo... ma non è più tanto caldo e confortevole. Ora è... umido. Viscido.
Ora gli dà fastidio.
«Voglio andare via!» grida, e soltanto l’eco gli risponde.
«Lo vuoi davvero?» chiede una voce diversa, all’improvviso.
Il ragazzino si volta di scatto, ed ecco che un ragazzo più grande lo guarda, immobile.
E’ nudo come lui, e i suoi capelli sono dello stesso biondo e scompigliati allo stesso modo. Il ragazzino non lo sa, ma anche gli occhi sono uguali ai suoi.
«Vuoi davvero andartene?» ripete, neutro.
«Sì!» risponde il ragazzino, ansioso.
«Anche se farà male? Anche se piangerai?»
Esita, il piccolo.
«Farà... male?» chiede incerto.
«Molto di più. Molto, molto di più»
Il ragazzino deglutisce a vuoto, e stringe i pugni.
«Però... non lo so, giusto? E qui invece fa male, e lo so» mormora. «Io... voglio andarmene» ripete, guardando negli occhi il ragazzo più grande.
Lui lo osserva senza dire nulla.
Alla fine sospira, e chiude gli occhi.
«E’ giusto così» mormora. «Avrei dovuto rendermene conto subito...»
Il piccolo lo guarda, senza capire.
«Proteggerti non vuol dire rinchiuderti» continua l’altro. «Il mondo non smette di fare male solo perché non si vede. Il mondo... ti trova sempre»
Il ragazzo si accuccia, così da essere alto quanto il ragazzino, e gli tende le braccia.
«Vieni qui» lo chiama.
L’altro esita, per un lungo istante.
«Ci penso io a proteggerti» lo incoraggia lui.
E allora si avvicina, fino a toccarlo.
Avvolge le piccole braccia attorno al suo collo, lo stringe, e chiude gli occhi...
Il ragazzo lo sente tremare.
«Ho paura. Farà male» lo sente dire.
«Sì» risponde.
«Ma ci sarai tu?»
«Sì...»
«E mi proteggerai?»
«...Diciamo che ci faremo forza a vicenda»
«Io non sono forte»
«Lo sarò io per tutti e due»
«Va bene...»
E all’improvviso, il ragazzino è sparito.
Assorbito, assimilato, respirato assieme all’aria che non c’è... torna da dove è nato.
E all’improvviso, le calde tenebre che lo avvolgevano si trasformano in un inferno di fuoco. Fiamme, crepitii, un rombo lontano riempie il buio, e la luce di colpo è accecante.
«Naruto» sibila una voce, gorgogliando piano.
Naruto, che ora non è più nudo, che ora porta il coprifronte e non ha paura, alza lo sguardo.
«Kyuubi»
L’enorme volpe che incombe su di lui è fuoco puro. Ne sente l’incredibile calore anche a metri di distanza.
«Mi hai lasciato il tuo corpo, ricordalo!» dice, ed è una minaccia.
«Te l’ho prestato» la corregge lui.
«Non sono il ricettacolo per le tue sofferenze!» sibila lei. «Non puoi usarmi quando hai troppa paura per affrontare il mondo, e poi ricacciarmi in un angolo!»
«Lo so» mormora, e non c’è arroganza nella sua voce. Solo una triste rassegnazione. «Ma ora devi smetterla. Devi restituirmi ciò che ti ho concesso»
«No!» ruggisce la volpe, furente. «Ora è il mio corpo, il mio
«Kyuubi... tu non hai un corpo. Non lo hai mai avuto. Tu sei una creatura di fuoco e chakra, tu in un corpo ci stai stretta... Potrai anche trovarlo piacevole, divertente se vuoi... ma non ne sarai mai davvero soddisfatta. Prima di rovinarlo per sempre, restituiscimelo»
Kyuubi ghigna.
«E se non volessi? Cosa faresti? Cosa credi di poter fare?»
Naruto sospira, chiude gli occhi.
«Non vedo altre possibilità...» risolleva le palpebre.
Occhi azzurri, intensi e limpidi.
L’unica nota fredda nell’inferno di fiamme che lo accoglie.
L’unico colore... che sembra vero.
E mentre le sue mani si uniscono davanti al petto, pronte all’unico tipo di lotta che conosca, a Kyuubi ricorda tanto un’altra persona... l’unica che sia riuscita a sottometterla, senza trucchi e senza inganni... l’unica, che si sia rivelata davvero più forte di lei.




Jiraya aveva qualche vaga conoscenza medica, che Tsunade aveva insistito per trasmettergli anni prima. All’epoca lui l’aveva considerata un’inutile sciocchezza: perché perdere tempo con le tecniche quando potevano, per esempio, indagare i meravigliosi limiti del suo prosperoso petto?
Per quella battuta si era preso un pugno che gli aveva lasciato il torcicollo una settimana.
Ma ora, mentre il suo chakra fluiva verso le costole e gli permetteva di respirare di nuovo, si trovò a ringraziarla, la vecchia megera che gli aveva precluso il suo davanzale. Si trovò a ringraziarla e a sentirne la mancanza, per un attimo...
Sorrise mesto.
Gli sarebbe piaciuto baciarla, almeno una volta.
Solo per poter dire “io l’ho fatto”.
E invece... sarebbe morto lì.
Per un ragazzino insopportabile che aveva finito con l’adorare.
Inspirò a fondo, sentendo una leggera fitta a livello della seconda costola. Beh, non poteva pretendere la perfezione.
Solo allora alzò lo sguardo su Naruto.
Le mani attorno alla testa, gli occhi sbarrati, ringhiava. E il chakra di Kyuubi ondeggiava instabile attorno al suo corpo, creando code e sciogliendole a una velocità impressionante.
Ma la sua carne non sfrigolava, non si corrodeva. Un sottile strato di chakra comune la difendeva da quello corrosivo della Volpe, e lo combatteva, lo arginava.
Jiraya radunò le idee.
Orochimaru era sparito alla vista da un paio di minuti. Doveva essere ai limiti della cupola, ormai, in attesa della sua scomparsa. Sì, Naruto poteva farcela, poteva fermarlo... se si fosse mosso subito.
Il sannin deglutì, e intrecciò le dita davanti al petto.
Non si mosse.
...Accidenti, pensò con un sorriso sghembo. Non pensava fosse tanto difficile.
Ma avrebbe avuto soltanto quella possibilità.
Non doveva sprecarla.
Come Minato, sarebbe andato avanti fino in fondo.
Fino in fondo.
Creò una copia, e insieme a lei scattò verso Naruto.
Prima che potessero raggiungerlo, lo videro girare la testa di scatto e riconoscerli, e una coda si abbatté violentemente tra loro, mancandoli per un soffio. La copia lo aggirò, prendendolo alle spalle; destreggiandosi tra i lembi di chakra che mutavano sotto i suoi occhi, arrivò fino alla schiena. Fece scivolare le braccia sotto quelle di Naruto, ignorando il sinistro sfrigolio che provenne dalla pelle quando entrò in contatto con il chakra, e lo bloccò, da dietro.
Jiraya non perse tempo, non si concesse esitazioni – non più.
Le dita si intrecciarono e si sciolsero più volte davanti a lui.
Incontrò gli occhi scarlatti di Kyuubi, spalancati e furibondi, e non provò pietà.
Lei, o Naruto.
E lui sapeva chi voleva.
Staccò le mani, e sulle dita della destra brillò un alone di chakra azzurrino.
Un attimo prima di muoversi, Jiraya strinse i denti.
Almeno un bacio...!” si trovò a pensare.
E premette i polpastrelli attorno all’ombelico di Naruto.
L’urlo fu agghiacciante.
Il grido di una bestia ferita a morte, l’ultimo tentativo di ribellarsi e sopravvivere, la rabbia, la paura, l’ostinazione.
Kyuubi cercò di divincolarsi dalla stretta della copia, affondò le unghie nelle braccia che la bloccavano, cercò di cadere sulla schiena e sulla pancia, ma non riuscì a far nulla.
E Jiraya, con il suo mezzo sorriso, sentiva il chakra che lo abbandonava velocemente, risucchiato dalla tecnica...
...Anche se la Volpe era già all’interno del corpo, a quanto pareva, avrebbe dovuto dare tutta la sua vita per ricreare il sigillo.
Gli mancò il fiato. Sentì le gambe cedere, ma i segni scarlatti sull’addome di Naruto non erano ancora comparsi...
...E poi... dov’era il chakra di Kyuubi?
Perché aveva smesso di divincolarsi?
A un tratto, una mano si serrò attorno al suo polso, senza violenza.
«Basta così...» mormorò una voce, e alzando lo sguardo appannato Jiraya rivide l’azzurro degli occhi di Naruto, finalmente. Sorrise, vago, vicino a perdere conoscenza. Sentì che la mano attorno al suo polso voleva allontanarlo, ma si oppose.
Doveva restare lì.
Doveva completare la tecnica.
Anche se avrebbe voluto baciare Tsunade...
Ma alla fine sentì le dita che perdevano il contatto con la pelle... e anche lui perse contatto con la realtà.

Solo un bacio...



L’aria tremò, distorta.
La barriera divenne visibile per un istante, distorcendo il panorama e le nuvole che attraversavano il cielo. Vibrò, quasi... e poi si infranse. O meglio, si dissolse senza lasciare traccia. Come la macchia sul muro di una casa, lavata dalla pioggia.
Tutti se ne accorsero immediatamente e, non appena riuscirono, oltrepassarono il limite per correre al centro della devastazione, là dove si era deciso? Si decideva? Beh, là dove era tutto.
Asuma, Choji, Shikamaru, Kurenai, Kiba, Shino e Hinata si mossero insieme, cauti e nervosi. Gli Anbu, a una certa distanza, avanzarono rapidi. Gai e Lee, affidandosi al byakugan di Neji, li imitarono inconsapevolmente.
Kakashi, Sai e Sakura, nel bel mezzo dei loro scavi, sentirono un brivido lungo la schiena.
Se la barriera si era sciolta... voleva dire che Jiraya non poteva più mantenerla... e allora...
Lasciarono perdere il tunnel, e oltrepassarono il limite come tutti gli altri. Ansanti, corsero avanti senza preoccuparsi della cautela, veloci come gli Anbu solo perché spaventati all’idea di quello che poteva essere successo.
La devastazione era pressoché totale. Loro forse non lo notarono, ma Shino vide i rami spezzati, i tronchi distrutti che giacevano in pezzi tra le foglie... vide i segni del calore, i fili d’erba accartocciati, e il legno annerito in alcuni punti. Vide tutto. E poté intuire quale inferno si fosse scatenato all’interno della barriera.
E rabbrividì, all’idea che un compagno che conosceva da tutta la vita fosse così spaventosamente forte.
Nonostante ciò, l’unico pensiero che riuscì a formulare fu: “per fortuna è dalla nostra parte”.

Sakura cercò di spingere lo sguardo avanti, alla ricerca di figure umane. Scandagliò tutta la zona, in tutte le direzioni, fino a dove arrivavano i suoi occhi... ma non incontrò nulla al di fuori dei resti della foresta.
«Non dovrebbero vedersi, da qui?» chiese ansiosa.
«Potrebbero essere nascosti da qualcosa...» ipotizzò Kakashi, aggrappandosi con lei a ogni barlume di speranza. Sai rimase in silenzio, ma la ruga sulla sua fronte non scomparve.
Videro gli Anbu a una certa distanza, che avanzavano veloci, e poi anche il team Asuma e il team Kurenai, che li raggiunsero in un clima di aspettativa carico d’angoscia.
«Non vedo più traccia del chakra di Kyuubi» mormorò Hinata nervosamente. «Non c’è»
Gli altri si scambiarono sguardi inquieti.
«Andiamo avanti» ordinò Kakashi, e senza aspettare l’assenso degli altri proseguì.
Vide Gai un attimo prima di incrociare di nuovo gli Anbu, e il cenno che gli stava rivolgendo si interruppe a metà.
...Tra i membri della squadra speciale, c’era Naruto.
E il corpo di Jiraya nelle sue braccia.




Tsunade era nella sala del Consiglio, circondata dalla meglio gioventù del villaggio – età media: sessantadue anni.
Era l’Hokage, era di fronte a una possibile crisi, sapeva che dopo la caduta di Danzo tutti si aspettavano che lei fosse abbastanza forte da affrontare qualunque cosa... ma non poteva impedirsi di essere altrove con la mente.
«Dobbiamo inviare una richiesta d’aiuto alla Sabbia» propose uno dei consiglieri.
«Sarebbe la guerra» sbottò un altro. «L’alleanza del nord-est aspetta solo una mossa del genere per dichiarare aperto il conflitto. Dopo l’ultima missione al Fulmine, ogni pretesto è buono»
«E dire che nemmeno l’hanno riconosciuta, l’intrusione...» bofonchiò un terzo.
«Non potevano ammettere pubblicamente che il loro sistema di difesa fa acqua da tutte le parti»
«E dire che se la Volpe si liberasse sarebbero guai per tutti, non solo per noi. Tra l’altro... i problemi vengono sempre da quel ragazzo» fece notare un altro, distaccato. «Anche l’alleanza con la Sabbia, in fondo, è nata a causa sua...»
Bruscamente Tsunade tornò a prestare attenzione a ciò che accadeva attorno al tavolo di mogano lucido.
«Io ho sempre avuto una mia idea in proposito...» mormorò un vecchio, guardandosi le unghie, e i mormorii si diffusero a macchia d’olio.
L’Hokage strinse i pugni.
«L’alleanza con la Sabbia» iniziò tagliente, zittendo ogni voce. «è merito di Naruto Uzumaki, non a causa sua. La missione al Fulmine era una normale missione, e come tale poteva fallire. Da diciotto anni a questa parte quel ragazzo sta sacrificando sé stesso perché voi possiate dormire sonni tranquilli. Un’altra parola contro di lui, e sciolgo il Consiglio su due piedi»
Ci fu un istante di imbarazzato silenzio, seguito da occhiatine ansiose.
«Andiamo...» tentò poi uno dei consiglieri, con un mezzo sorriso che voleva essere conciliante. «Sciogliere il Consiglio... Chi, poi...»
«Saprei già con chi sostituirvi» minacciò Tsunade, fredda. «Non provocatemi»
Altro silenzio. Più spaventato che imbarazzato, ora. Qualcuno si schiarì la voce.
«La squadra Anbu è già sul posto, pronta a far fronte all’emergenza» riprese lei in tono formale. «Con loro ci sono anche altri team, ho pensato che un supporto fosse cosa buona. Gli ordini sono di recuperare Naruto Uzumaki e... Orochimaru. Sembra sia con lui»
Di nuovo, i mormorii serpeggiarono lungo il tavolo, turbati.
«Personalmente» Tsunade alzò la voce. «ritengo che riusciranno a portare a termine la missione, portarla a termine completamente, intendo. Dopotutto, con loro c’è anche Jiraya»
Al nome del sannin, fu come se il livello d’ansia generale fosse calato di una tacca.
L’Hokage si trattenne a stento dal sorridere amaramente, e abbassò lo sguardo per evitare che gli altri vi leggessero la sua preoccupazione.
«Riattivare il sigillo...? Ma... Yondaime... non era morto, creandolo...?», aveva chiesto Sakura.
Sì che era morto.
Namikaze Minato, il ninja più forte della Foglia, non era stato in grado di sopravvivere a quella tecnica...
...E Jiraya... a più di cinquant’anni... probabilmente non sarebbe riuscito là dove lui aveva fallito.
Mentre lo pensava, con un senso di strozzamento all’altezza dello stomaco, la parte meno razionale di lei le sussurrò di continuare a sperare.
Di credere nei miracoli.
Di credere in Naruto.
Ma, in quello stesso istante, uno degli elastici che le stringevano i capelli si spezzò con un rumore impercettibile, e cadde a terra, ora con due estremità inconciliabili; che non si sarebbero unite mai più.
I capelli frusciarono morbidi sul collo e la guancia, e un brivido corse lungo la sua schiena.
I Consiglieri parlottavano tra loro, distratti.
Lei, strinse i pugni e sentì gli occhi vicini a velarsi di lacrime.
La sua parte irrazionale continuava a scommettere che Jiraya sarebbe tornato.
Stupida, stupida, stupida!” si disse, mordendosi il labbro. “Sai che perdi sempre!”




Era una scena surreale.
Naruto, con gli abiti strappati, i capelli anneriti, ustioni sulla pelle che guarivano a vista d’occhio, esalando un sottile filo di fumo.
E Jiraya, esanime, tra le sue braccia.
Gli Anbu erano fermi, guardinghi.
«Posa a terra il corpo» ordinò il loro capo, la voce leggermente distorta dalla maschera.
Ma Naruto non guardava loro. E non smise di camminare.
Mentre gli shinobi si allarmavano, e qualcuno portava le mani alle armi, lui non smise di fissare un punto oltre le loro spalle.
Finché la voce di Kakashi non si levò alta nell’aria.
«Naruto!»
«Maestro...» mormorò Naruto, quando Kakashi ebbe oltrepassato il cerchio degli Anbu.
«Indietro!» gridò il capo della squadra speciale.
«E’ tutto a posto» lo liquidò Kakashi, proseguendo fino a raggiungerlo. «I suoi occhi...»
Alle sue spalle, anche Sakura e Sai si fecero avanti, mentre tutti gli altri aspettavano fuori dall’accerchiamento. Hinata portò le mani alla bocca, alla vista delle condizioni di Naruto.
«Quello è...» alitò Sakura, sbarrando gli occhi di fronte al corpo tra le braccia del jonin biondo.
Era la prima volta che lo vedeva dopo... la confessione. Dopo quel congedo tra le lacrime, con il cuore a mille, con le spalle tremanti... I lividi sembrarono bruciare sulla sua pelle, ma li ignorò.
«Devo fare una cosa» disse lui, con una smorfia di rabbia, mista a rimorso. «Voi potete prendervene cura...?»
«Dove vuoi andare?» chiese Kakashi in fretta.
«A prendere Orochimaru»
Lungo la schiena di Sakura corse un brivido.
Orochimaru.
Sempre lui.
Le persone che lei amava, correvano sempre verso quell’... essere.
Avrebbe voluto gridare a Naruto di non farlo, che era troppo pericoloso, che avrebbero trovato un altro modo per salvare Sasuke... sempre che quella fosse la ragione.
...Ma una voce nella sua testa le suggerì che non l’avrebbe ascoltata. E, infida, le chiese con che coraggio avanzasse ancora richieste, a lui.
Kakashi prese Jiraya direttamente dalle braccia di Naruto, lieto che la maschera nascondesse le sue espressioni. Per assurdo, era meno pesante del previsto...
A quel punto guardò l’allievo che temeva di aver perso, scrutandone il volto alla ricerca di... segni...
Finché non capì che ciò che voleva vedere era al di sotto degli occhi, al di sotto del ciondolo del primo Hokage, il cui cordoncino era consumato dal fuoco... si trovava all’altezza dello stomaco, attorno all’ombelico.
Il sigillo, di un rosso intenso, era tornato a marchiare la pelle di Naruto.
«Torno presto» disse lui con voce roca, come di chi ha parlato troppo. «Non ci vorrà molto»
«No» intervenne il capo degli Anbu, sfilando la katana dal fodero. «Abbiamo l’ordine di riportarti indietro, volente o nolente»
Naruto mosse appena gli occhi nella sua direzione, e poi li posò su Jiraya, tra le braccia di Kakashi.
Orochimaru era stato ciò che Sasuke era per lui.
Ciò che il sannin voleva gli sembrava ovvio.
Voleva salvarlo.
Anche se forse non ne era in grado, anche se era solo il desiderio di uno stupido vecchio, anche se l’ex-compagno era ormai perduto... Jiraya non poteva smettere di tentare.
Naruto era il suo allievo.
Doveva rispettare il maestro.
E poi doveva superarlo, e riuscire là dove lui aveva fallito.
...Voleva regalargli ciò che aveva sempre desiderato. Anche se il passato non sarebbe tornato mai più.
«Verrò a Konoha da solo, quando avrò finito» disse, voltando le spalle a Kakashi.
Gli Anbu fecero un passo verso di lui, contemporaneamente, e tutti snudarono le loro armi.
Naruto si fermò.
«V...Vengo con te!» balbettò Sakura facendosi avanti, ansiosa di proteggerlo e di averlo sotto gli occhi... perché l’idea che si allontanasse di nuovo... che potesse non tornare... era insopportabile.
«No, Sakura-chan» ribatté lui, dandole la schiena.
Lei sussultò, sentendo il proprio nome tra le sue labbra, con il “chan” che avevano abolito tanto tempo prima.
Eppure... un angolo di lei si sentì sollevato.
Perché, nonostante Naruto avesse smesso di chiamarla come prima, come quando era il suo ragazzo, la sua voce non era diversa. Non c’erano note anomale, non c’erano vibrazioni strane, era tutto... come prima.
Come prima che Sasuke tradisse, per l’esattezza.
«E’ una cosa che devo fare da solo» continuò il biondo, usando una tipica frase da uomo che generalmente può essere tradotta come: “sono troppo educato per dirti che mi saresti d’intralcio”.
Lei deglutì, inquieta.
«Tu devi stare qui» mormorò lui. «Lo sai perché»
Sakura chinò il capo, mortificata.
Sì, lo sapeva.
Ma, per l’ennesima volta, sentiva dentro di sé il forte impulso ad agire in maniera egoistica.
Nel suo mondo solo due persone avevano tanto valore da condizionare la sua intera esistenza.
Solo Naruto e Sasuke potevano davvero decidere della sua vita.
E lei non avrebbe sopportato di perdere nessuno di loro.
«Però...» tentò di protestare, ma rialzando gli occhi vide i muscoli sulla schiena di Naruto guizzare impercettibilmente, mentre alzava le braccia e univa le mani.
«Ora, vi chiedo di perdonarmi» disse a voce alta. «Al mio ritorno prenderò ogni responsabilità»
Prima che gli Anbu potessero fare un solo movimento, i kage bunshin riempirono ogni centimetro di terreno, comparendo dal nulla. Tutti, dalla squadra speciale agli shinobi mandati in loro soccorso, si trovarono imbottigliati in una folla impossibile da attraversare, tanto fitta da comprimerli e quasi impedire il respiro.
«Fermatelo!» gridò il capo degli Anbu, ma né lui né i suoi subordinati riuscirono a muovere un passo, e soprattutto persero di vista l’originale. Dopo pochi minuti di colluttazioni frenetiche, di colpo, le copie si dissolsero in uno sbuffo di fumo.
E di Naruto non rimase traccia.
Shikamaru sbuffò, rassegnato. «Tipico» bofonchiò, e scambiò con Choji uno sguardo nervoso.
Ma a quel punto, la loro attenzione si spostò su Kakashi e sul corpo di Jiraya, tra le sue braccia.



Ogni rantolo era una lama di dolore nel mezzo del suo petto. Ad ogni respiro seguiva un colpo di tosse, e il sapore metallico del sangue in bocca.
Il piede di Orochimaru si incastrò nei resti di un tronco spezzato, facendogli perdere l’equilibrio, e l’intero corpo di Kabuto franò rovinosamente sull’ammasso di foglie accartocciate e rami caduti. Imprecò, rialzandosi su muscoli tremanti.
Era davvero al limite.
Ora come ora, non sapeva nemmeno se avrebbe recuperato le forze sufficienti a cercare un altro corpo, uno qualunque, e trasferirvisi...
Sorrise, un sorriso sghembo e folle bagnato di sangue.
Sì che ce l’avrebbe fatta.
Lui non poteva fallire, lui era destinato ad essere immortale!
Era destinato!
Con un brillio di trionfo, incontrò i primi cespugli sani, là dove la barriera di Jiraya si era interrotta prima di dissolversi.
Jiraya... lo sciocco, ingenuo Jiraya, anche dopo tutti quegli anni.
Morto, alla fine.
Kyuubi era un osso troppo duro, e lui era vecchio e debole... non avrebbe mai potuto farcela.
Non aveva mai potuto farcela, in nessuna cosa.
Strinse le dita frementi sulle spine dei rovi, e si trascinò avanti.
Non sapeva nemmeno quanto sangue avesse perso, non si preoccupò di abbassare gli occhi e accertarsene. Che importava? Si sarebbe rigenerato, lentamente. E avrebbe trovato un nuovo corpo. Nulla di più semplice. Nulla di più ovvio.
Un altro colpo di tosse gli squassò il petto, insieme a una fitta acuta di dolore. Strinse i denti, sentendo il sangue che colava lungo il mento, e proseguì comunque.
Era destino.
Era destino che riuscisse nella sua impresa, perché era il migliore, e solo i migliori...
«Orochimaru»
Si fermò, immobile. La destra, appoggiata al tronco di una betulla, lasciò tracce scarlatte sul tronco chiaro. E lui sorrise, con i denti macchiati dello stesso colore.
«Oh... che sorpresa» sibilò, voltando lentamente la testa.
Naruto, fermo là dove ancora la foresta era devastata, lo fissava. Nei suoi occhi, insieme all’azzurro più intenso, c’erano rabbia e disprezzo e odio... e amarezza. Tanta, tanta amarezza.
Orochimaru abbassò lo sguardo fino all’addome, al sigillo ripristinato, e una smorfia gli deformò per un istante il viso.
Addio corpo di Naruto Uzumaki.
«Vuoi catturarmi?» chiese di scatto, girando su se stesso per fronteggiarlo e barcollando leggermente. «Vuoi riportarmi a Konoha? Per onorare la memoria di quell’idiota di Jiraya?»
Naruto digrignò i denti, e un lampo d’irritazione balenò nella sua espressione.
«Fai ancora lo spaccone?» ringhiò. «Ti reggi a malapena in piedi, hai perso su tutti i fronti, e osi ancora aprire la bocca?»
Orochimaru ghignò. «Non ho perso. Questo è solo un contrattempo. E, d’altro canto, nemmeno tu sei uscito da questa faccenda senza ammaccature...»
«Sta’ zitto» alitò Naruto, chinando la testa. «Jiraya ha sempre voluto salvarti. Sempre. Ma io non sono buono come lui... io non voglio che torni a camminare per Konoha» alzò impercettibilmente il capo. «Io voglio solo il tuo maledetto corpo, per curare Sasuke. Moribondo andrai bene comunque»
«Ah, Sasuke!» esclamò Orochimaru sprezzante. «Vuoi farmi credere che ti preoccupi ancora per lui? Che lo vuoi vivo
Naruto ricordò, per un breve istante.
Flash confusi di ciò che era accaduto mentre era sotto il controllo della Volpe gli balenarono nella memoria...
L’ospedale. Il combattimento con Sasuke. L’intenzione di creare un rasenshuriken completo... e poi lui, la sua mano di ragazzino, che fermava la straordinaria potenza di Kyuubi. Il suo ‘no’ silenzioso, nel buio, perché sapeva che con quella tecnica uccideva, perché aveva giurato che non l’avrebbe mai usata su Sasuke, perché Sasuke non doveva morire... per Sakura. Ma anche per Naruto.
«...Loro sono tutto ciò che ho» disse, piano, stringendo i pugni. «Nonostante tutto, sono ancora l’unica cosa importante... e anche... anche se pensavo che non sarei riuscito a guardarli... che non volevo vedere... non era vero. Perché al di là di tutto, al di là del rancore, al di là del dolore, al di là dell’umiliazione... loro sono Sasuke e Sakura. Sono tutto ciò che ho. Tutto ciò che voglio, come sempre...»
«Patetico» fu il freddo commento di Orochimaru. «E debole. Mi aspettavo di più, da te. Ma sei ancora un ragazzino idiota attaccato ai suoi talloni d’Achille. Ti piace sentirti umano, vero?»
Naruto alzò lo sguardo.
«Sì»
Non c’erano incertezze nella sua voce, né nei suoi occhi, dell’azzurro più puro da molto tempo a quella parte.
«E se per esserlo devo ridurti a pezzi, non esiterò a farlo»
 sibilò, minaccioso.
«Per Sasuke?» chiese Orochimaru sardonico.
«Per Sasuke» rispose lui, serio come non mai.
Orochimaru sorrise, di nuovo. E un sibilo uscì dalla sua gola, tagliente. «Allora accomodati»
Fu uno scambio breve come un battito di ciglia.
Naruto scomparve, e riapparve alle sue spalle con un rasengan alla mano. Orochimaru lo avvertì, si abbassò cercando di schivare, ma si rese conto che il suo corpo non rispondeva a dovere. Vide la mano di Naruto sfiorarlo, e con lei il vorticante chakra che stringeva, e poi... la vide cambiare traiettoria, e abbassarsi per seguirlo. Fino a raggiungere la ferita infertagli dalla copia di Jiraya, non ancora rimarginata.
Il suo grido si levò alto sopra la foresta, facendo alzare in volo uno stormo di uccelli.
Lo squarcio nel suo petto si allargò tanto da essere inguaribile, con qualunque arte medica o tecnica speciale. Orochimaru si trovò steso a terra ansante, con un solo polmone malfunzionante, all’affannosa ricerca d’aria ma senza successo. Roteò gli occhi iniettati di sangue fino a incontrare quelli di Naruto, e distese le labbra snudando i denti.
«Ti è piaciuto essere la causa della sua morte?» alitò, un sussurro malevolo.
E in quel preciso istante gli Anbu comparvero attorno a loro in una nube di fumo, e non persero tempo con la cautela; le loro armi si sollevarono nell’istante in cui furono abbastanza vicine per farlo, e si fermarono solo a pochi centimetri dal petto nudo di Naruto, tra gli ordini gridati del loro capo.
Lui non li degnò di uno sguardo, e anzi non smise di fissare Orochimaru che rantolava a terra.
Dalla sua bocca uscirono solo poche parole sprezzanti.
«Idiota: l’eremita porcello non è morto»



Quasi un chilometro più in là, Sakura faceva scorrere le mani sul petto denudato di Jiraya, con la fronte imperlata di sudore.
«Come va?» le chiese Kakashi, scoccandole un’occhiata preoccupata.
«E’ arrivato al limite» rispose lei. «E’ vivo per un pelo... Ancora un attimo, e il suo chakra si sarebbe estinto completamente»
Sotto il suo tocco, la pelle del sannin prendeva colore con lentezza esasperante.
Kakashi annuì. «Ma ce la farà, vero?» domandò ancora, incapace di credere che il sigillo fosse tornato al suo posto e Jiraya fosse vivo. C'era qualcosa che gli sfuggiva... qualcosa che non riusciva ad afferrare con esattezza.
Sakura levò gli occhi su di lui, e gli rivolse un sorriso mesto. «Naruto me lo ha affidato perché lo salvassi. Lui sa cosa posso fare... e io non voglio deluderlo»
Non più” aggiunse tra sé. “Mai, mai più”










*      *     *   *    ȣ    *   *     *      *

Spazio autore

Niente panico!
L'anticipazione è assente solo perché non ho ancora scritto il prossimo capitolo!
Dio, non ho la minima idea di come farò a farlo in tre giorni, e a studiare...
...Ho la terribile impressione che dovremo giungere al compromesso di dare risposte striminzite ai vostri commenti.
O che darò l'esame tra un mese al prossimo appello.
(su, su... lo sapete qual è l'ordine delle mie priorità)
Comunque, aspettatevi gli ultimi capitoli parecchio lunghi.
Devono succedere un po' di cose a molte persone diverse, e spezzare gli avvenimenti mi disturba parecchio...
...quindi avrete a che fare con mezzi papiri.
Mi spiace, ma le cose vanno così.
Abbiate la consolazione di sapere che non sarà per molto...
(anzi, sarà davvero per pochissimo! Il tempo di spiegare le faccende in sospeso...)

Voglio ringraziare tutte le persone che hanno commentato le one-shot e/o le hanno inserite nei preferiti!
Dato che sono più avvezza a cose infinite e logorroiche come Sinners,
mai mi sarei aspettata una simile accoglienza!
Grazie infinite a tutti voi!
Prossimo obiettivo: scrivere in aereo *_* (cosa ne uscirà stavolta?)

Ah! Ricordatevi di ricordarmi il vostro compleanno con almeno dieci giorni d'anticipo! >_<

NaruGaa: non sai quanto vorrei le emoticons di msn qui, e ora, per poterti mostrare la mia faccia sconvolta quando hai detto di aver parlato ai tuoi compagni di questa fanfic! Oddio, lo hai fatto davvero? Waaaa!! @_@ Ho un mancamento! L'unica volta che ho trovato qualcosa di così bello da parlarne con i miei compagni ricordo che ero sulle nuvole, o anche più su... tipo verso Saturno. Quindi sentirti dire una cosa del genere mi onora tantissimo! Grazie per aver lasciato un commento nonostante gli impegni, mi ha fatto immensamente piacere! E grazie per i complimenti, anzi, per tutto quanto! Non sai che piacevole sorpresa è stata! >_<
maninja87:
sono contenta che gli esami siano andati bene! E' bello poter gioire almeno degli altri, visto che i miei saranno un disastro e prosciugheranno ogni mia energia! La fic purtroppo è vicina alla fine, perché tutto ha una fine (e anche Kishimoto ha detto che non ci sarà una terza serie di Naruto), ma non disperare. Non ho mai detto che scomparirò dalla scena... ed esistono sempre gli extra. Tra l'altro, non ho ancora concluso l'ultimo capitolo... e non ci sono ancora cadaveri. Io direi di stare all'erta...
Kaho_chan: maledizione! Se "Kyuubi-chan" non fosse così lungo sarebbe sicuramente stata la mia opzione! >_< Uffa... dovrò accontentarmi di Susi... Parlando di cose indubbiamente più interessanti, confesso che questi capitoli con Jiraya sono stati scritti sulla scia del famoso capitolo 387 di Kishimoto... l'ho fatto apposta, è stata la mia rivincita (?) sul malvagio papino dei nostri eroi. E alla fine l'ho salvato. Perché lui è Jiraya, che cavolo! non me ne frega niente dei cliché "l'eroe-deve-diventare-indipendente-perdendo-il-maestro", io lo voglio vivo! Per quanto riguarda Sasuke e il suo momento da eroe innamorato (più o meno), mi sento di dire una sola, esemplificativa parola: morfina. In conclusione... eheheh... Leti, Leti, Leti... come puoi anche solo lontanamente pensare che io non conosca i divini Nickelback? E' da tipo due mesi che cerco invano di procurarmi "Rockstar", per non parlare di quanto ho pianto mettendo sul cosiddetto "cd maturità" le loro canzoni... Io e le mie amiche in macchina, la notte prima degli esami, a cantare a squarciagola "How you remind me", e a piangere... io che non vedevo la strada... ehm... sorvoliamo...
Jenna Uchiha: le mie canzoni preferite variano con la forma delle nuvole, più o meno! XD In questo momento nella mia playlist ci sono "Alive" dei P.O.D., i Nightwish, i Within Temptation, Tarja, alcune degli Evanescence, Sonata Arctica, Rammstein (con molta cautela...), Korn - "Word up", le sigle di Naruto, quelle di Bleach, e mille altre canzoni sparse che se dovessi elencarti dovrei piantare una tenda e mettermi comoda. Ah, aggiungiamo "Infected" dei Bad Religion, che è particolarmente bella (guitar hero insegna), e poi... uhuhuh, prevedo che il mio mp3 vedrà un massiccio ingresso dei Red, tra un po'...
Maobh: lasciamo perdere le scan... dire che sono morta è risorta sarebbe riduttivo. Dovrei parlare dello shock, della rabbia, e del sollievo, e dello shock per il sollievo, e di mille altre sensazioni da psicopatica... -.- Quindi verterò su un più tranquillo capitolo di Sinners, e ti ringrazierò per i complimenti! XD
Reina: ovvio che per la barriera mi sono rifatta al combattimento con il terzo Hokage. Solo che la mia era a cupola, perché preferisco le forme arrotondate! XD E, vorrei far notare, alla fine il bagno di sangue non c'è stato... se non per Orochimaru.
kage_naru89: "ti diverti a vederci soffrire?!?! (naturalmente sto scherzando...)" <-- in realtà mi diverto proprio. °_° E tanto, pure. XD Dai, tira un sospiro di sollievo... i colpi di scena sono (quasi) finiti!
sammy1987: per Orociok niente Redenzione, mi spiace. Si è spinto troppo in là, ha oltrepassato i confini della sanità mentale. Certo, questo è un po' influenzato dal corpo che ha avuto la sfortuna di trovarsi... (Kabuto non è il migliore amico che tutti vorremmo, diciamocelo) Per quanto riguarda Sasuke e Sakura, non mi esprimo. Capirai tutto a tempo debito... [La KakaSaku deve essere metabolizzata ancora un po' dalla sottoscritta! XD]
Julia83: ok, da oggi risponderò ai tuoi commenti nella maniera più enigmatica possibile... perché qui sei un po' troppo intuitiva! XD Sasuke, per dirne una, ha nove vite... ma prima o poi finiranno, no? E l'amore... eh, l'amore, che parolona... Un eventuale seguito? Oh, vedi la pistola alla mia tempia? Vedi la mia mano che preme il grilletto? Ecco.
Lily_90: CHE COSA?! Ispirazione in pausa?! AAAAAAAAAAARGH! No! Non puoi dirmi questo, non puoi! IO SOFFRO! C'è qualcosa, una cosa qualsiasi, che io possa fare per dare una spinta alla tua ispirazione? Canzoni? Immagini shikatema? QUALUNQUE COSA!!
Rory_chan: e se ti dicessi che nella mia testa vagola un nebuloso progetto di OroSaku? °_° (sì, questa cosa sconvolge anche me) Il SasuSaku ha un suo perché... forse. O no. Non saprei. Lo saprai solo alla fine! E Sai... uff, dopo l'ultimo capitolo di arwen ho iniziato a odiarlo. -.-
Hipatya: Sasuke era proprio impossibilitato a muoversi, sai. Avrebbe voluto andare con Sakura, avrebbe voluto eccome. Il problema è che non riusciva neanche ad alzarsi! E' quesi morto, e i ninja non sono angeli in grado di compiere miracoli... era conciato malissimo, insomma. (Questa fic potrebbe chiamarsi anche "la-storia-in-cui-Sasuke-vegetò-a-letto-per-la-maggior-parte-dei-capitoli") E Naruto se l'è sistemata con Jiraya la faccenda di Kyuubi. Al diavolo Sakura, che diamine! Grazie ancora per i complimenti sulle scene d'azione! ^^
Rhymes: sarà, ma dal mio punto di vista Naruto e Sasuke non si sono mai odiati. O meglio, Sasuke ha sempre speso tutto il suo odio per Itachi, e Naruto... non lo ha mai, mai odiato. Non lo ha fatto quando ha tradito, non lo ha fatto quando ha cercato di ucciderlo... rubare Sakura è quasi una sciocchezza, a confronto con quello che è successo prima tra questi due. Da un lato la donna amata, dall'altro il fratello amato. Naruto NON PUO' fare a meno di loro, o di uno dei due. Lui ha assoluto bisogno di entrambi. A costo di scendere a compromessi. Sapeva cosa sarebbe successo se avesse lasciato a Kyuubi campo libero... ma sapeva anche cosa poteva permettere e cosa no. Per questo Sasuke è ancora vivo, e Jiraya con lui. Il che non significa che Naruto sia un buon samaritano in grado di passare sopra a tutto come se niente fosse.
GloGlo the best: esattamente: Sasuke, quello che ha fatto mille cose sbagliate, resta in vita per pentirsene e starci male. Direi che non fa una piega! L'egoismo dei personaggi di Kishimoto è assolutamente umano. Anzi, Naruto è fin troppo altruista con Sasuke... fossi in lui l'avrei mollato per strada tanto tempo fa. E, sinceramente, amo i persoaggi egoisti. Di solito quando lo sono palesemente sono anche meno ipocriti. Per ora solo Orociok si avvia alla tomba, gli atri stan tutti più o meno bene... beh... per ora... E su Kyuubi... non ho ancora detto tutto. No no. Tranquilla, il tuo monologo non ha sottratto niente al tempo dello studio! Mille altre cose lo fanno, tipo fissare la parete con sguardo vacuo per venti minuti, o stare a guardare il tè che si raffredda, o ancora mancare l'autobus e dover aspettare quello successivo... i commenti sono solo un piacere! Un piacere immenso, per la precisione. E i complimenti alzano la mia autostima e mi spingono a trovare le forze per studiare! XD
arwen5786: Sakura, Jiraya, Sasuke, Naruto... tutti quelli che dovevano sopravvivere al momento sono ancora corpi caldi. Tra due capitoli, chi lo sa... io dico soltanto che sono più cattiva di quanto tu possa immaginare... e non riuscirai mai a capire cosa ho in testa. Ho dovuto farmi lo schemino io ieri sera, cosa vuoi vederci in questo mare di post-it mentali? XD Dai, tranquillizzati per Tenten! E' lì, pronta a rispuntare quando meno ve lo aspettate! E a questo proposito... uhuhuh... scoprirai una cosa... (ah, domanda idiota ma che mi è venuta in mente e devo fare: quanta fatica ti è costata far scrivere a Hinata quel biglietto? XD)

Prima di lasciarvi, mi scuso profondamente per le risposte striminzite, e soprattutto imploro perdono per questi sterili saluti finali. Di solito riesco sempre a dire qualcosa di intellig... ehm, di senso comp... ehm... qualcosa. Ma, davvero, non posso sprecare nemmeno un secondo, e quindi mi vedo costretta agli odiosi saluti-lampo, per: trinity87, lale16 (quell'immagine me l'ha passata via web un'amica quello stesso giorno, e ha tentato di mandarmela anche un'altra, sempre in quel giorno! XD E' una maledizione!), tonyesp (io te l'ho sempre detto che non sei un angelo bianco, tesoro...), ShAiW, kimi (anche io sto rinsavendo sulle SasuHina...), 1992 (credimi, rispondere ai tuoi messaggi porta via davvero un'infinità di tempo! Ma non smettere di mandarli, che leggerli aiuta a tenere allenata la mente! XD Ah. MIO FIGLIO NON SI CHIAMERA' MAI MODESTINO!), _Eleuthera_ (beh, non è morto nessuno per ora! E per lo spin off... come dire... posso chiederti il contatto messenger - se l'hai - per parlarne un attimo in privato? Il mio è "ayachan152003@hotmail.com"), Hila92, sonja, gohan4ever, Killkenny (loro non hanno pensato a scavare perché ci sono volte, nella vita di un uomo, in cui la soluzione più ovvia sfugge. Ed è allora che subentrano le donne), Ino_Chan, DuniettaS, Talpina Pensierosa, roby chan.


Aya
  
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