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Autore: musicaddict    12/02/2008    3 recensioni
ville non poteva aspettarsi questo. non che un'assistente sociale gli suonasse al campanello per fargli presente che era padre da 11 anni! e quel bambino è identico a lui, eppure così diverso, così lontano... sarà un'avventura doverlo conoscere, recuperare gli 11 anni trascorsi, e cercare di non farsi odiare per quella decisione presa... quella pessima decisione. [fanfiction ambientata nel 2011]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

 

 

-Ehi, calmati! Non così veloce!- esclamò Ville, protestando contro il fratello che guidava con troppa foga la sedia a rotelle sulla quale era seduto –Finirai per ammazzarmi…- commentò infine, quando Jesse rallentò e si fermò davanti alla panchina dove stavano tutti gli altri, ridendo come un pazzo.

-Ah, non mi divertivo così da quando ti eri rotto la gamba, Ville!- sghignazzò appoggiandosi con le braccia alle maniglie della carrozzina –Dovresti farti male più spesso.-

-Ecco, e poi dicono che tra fratelli ci si deve volere bene…- disse il darkman. Migé e gli altri H.I.M si misero a ridere davanti a quei battibecchi famigliari, ma tutti si rendevano conto di quanto fossero fortunati a poter ancora ridere di certe cose con Ville. Le ferite si erano cicatrizzate quasi completamente, anche se i capelli del cantante erano ancora abbastanza corti e lasciavano intravedere i segni che aveva in testa.

Poco più in là, Eljas e Olivia facevano da baby sitter alla figlia di Burton, nello stesso posto dove, solo pochi mesi prima, Ville aveva presentato il bambino all’amico. Tuttavia la situazione, ora, era completamente diversa: Eljas e Ville avevano stretto un ottimo rapporto e ormai si comportavano esattamente come un padre e un figlio qualunque. Era passato quasi un anno da quando il cantante si era trovato fuori dalla porta un ragazzino che gli rivelava di essere padre da ben undici anni, ormai la cosa si era assodata.

Ville lanciò uno sguardo ai bambini che giocavano allegri mentre si accendeva una sigaretta (a certe abitudini non aveva ancora rinunciato, nonostante la convalescenza di parecchi mesi).

-Seppo ha deciso che ormai è tempo di riprendere il lavoro, ti sei riposato abbastanza.- gli comunicò Migé, fregandogli una sigaretta dal pacchetto e accendendola a sua volta. Lo guardò accigliato.

-Ricordatemi di cambiare manager quando torniamo al lavoro.- disse, scatenando l’ilarità generale: capitava spesso che Ville e Seppo avessero da ridire sulla quantità industriale di lavoro che veniva loro richiesta, ma in fondo entrambi sapevano che la loro era un’accoppiata vincente e che senza Seppo gli H.I.M non avrebbero raggiunto tanti successi in tutti quegli anni. –No, gli devo molto per quello che ha fatto in questi mesi, non posso rifiutarmi.-

-Eppure alla fine hai ceduto.- obiettò Gas lanciandogli il giornale di quel giorno –E’ da giorni che non si parla d’altro che di Eljas sui giornali! Non fanno tutto questo casino da quando Tarja è stata buttata fuori dai Nightwish!-

Ville lanciò uno sguardo al fratello che gli sorrise mite battendogli una mano sulla spalla –Ne ho parlato a lungo con Eljas, prima di lasciar trapelare qualcosa.- rispose –Io non avrei voluto, per rispettare le volontà di Alexandra, più che altro, ma Eljas ha insistito perché io lo rendessi pubblico. Almeno adesso lo tormenteranno per un po’ e poi lo lasceranno in pace. E’ stato un piacere per me rendere pubblico che sono padre, volevo che tutti lo sapessero.-

-Ecco, un motivo in più per attirare l’attenzione su di te! Non cambierai mai!- lo canzonò Burton suscitando l’assenso generale della truppa himmica.

-Perché non glielo dici?- lo sospinse Jesse.

Gli altri si guardarono l’un l’altro senza capire –Dirci cosa?- domandò Linde.

Ville sbuffò fuori una nuvola di fumo prima di rispondere, guardando ancora in direzione di Eljas che si divertiva con le due bambine –Ho legalizzato il mio nome: adesso Valo è il mio cognome ufficiale e da ieri anche Eljas si chiama così. D’ora in poi sarà Eljas Valo e non più Eljas Rakohammas, o meglio, abbiamo entrambi il doppio cognome.- comunicò con una punta di orgoglio che gli luccicava negli occhi, tornati di un verde brillante e allegro.

Linde e Burton lo guardarono come se fosse sceso da Marte. Il chitarrista scrollò appena i rasta per risvegliarsi dal colpo –Wow… Non credevo che l’avresti fatto così presto, dopo tutti i tira e molla che ci sono stati nei mesi scorsi. Ti davo meno fiducia, scusami.- disse.

-Concordo.- asserì il tastierista.

Jesse e Ville si scambiarono un’altra partita di sguardi –Non torneremo più a quel periodo, ne sono sicuro. Eljas è cambiato radicalmente nei miei confronti e io sono cambiato molto, abbastanza per prendermi cura di lui come un padre serio, non credo mi rinnegherà un’altra volta. E poi ci tenevo ad averlo riconosciuto pienamente.-

-E quindi ora, Ville Hermanni Valo, sei ufficialmente papà. Come ci si sente dopo anni di cazzate rimaste impunite?- gli domandò con solennità Migé, facendo scoppiare tutti a ridere.

Il darkman alzò gli occhi brillanti da terra e si accese un’altra sigaretta –Ti dirò… è come se mi avessero messo nel corpo di un’altra persona. Credo tu sappia cosa intendo.- Migé annuì arrossendo un po’ al ricordo del giorno in cui lui stesso aveva provato quella sensazione –Ma non vorrei tornare indietro per nulla al mondo.-

Eljas sollevò lo sguardo dalla più piccola delle bambine, puntandolo contro la compagnia di adulti che parlava allegramente. Incrociò quello di suo padre. Fu uno sguardo complice, di quelli che solo un padre e un figlio possono scambiarsi, di quelli che sottintendono moltissime cose senza dirne nessuna, che fanno sentire una carezza sulla pelle senza bisogno di contatto fisico.

Era come se tra loro non ci fosse mai stato quel muro di ghiaccio che aveva caratterizzato per mesi la loro convivenza, adesso tra loro c’era solo trasparenza. Ma era realmente ghiaccio quello che era scomparso? O era piuttosto del ghiaccio secco? Quella specie di nebbia bianca e fumosa causata dall’anidride carbonica allo stato solido che sublima a contatto con l’aria, la stessa che Ville e gli altri H.I.M avevano spesso usato per i loro concerti. Già… una nebbia, piuttosto che ghiaccio, qualcosa che li divideva, ma non perché loro fossero diversi e inconciliabili, semplicemente perché la nebbia impediva loro di trovarsi. Entrambi erano andati avanti a tentativi, come si fa in mezzo a un banco di nebbia che offusca la vista, sbagliando spesso, qualche volta cadendo e qualche altra volta imboccando la strada giusta. Alla fine la nebbia si era dissolta e loro si erano trovati l’uno davanti all’altro, due immagini chiare come non mai.

E Ville riconosceva se stesso in quello che vedeva, come Eljas si sentiva parte di colui che guardava.

 

LA FINE

 

allora... beh, mi sembra che sia giunto il momento di salutare e ringraziare chi di dovere! ^^ innanzi tutto ringrazio Kuji13 perché è stata la primissima a leggere GHIACCIO SECCO [in questi mesi ribattezzata col nome affettuoso di ghiaccio o gs *sniff*] e a darmi i suggerimenti quando mi bloccavo a metà della composizione senza sapere come andare avanti [quindi, se gs è arrivata fino alla fine, dovreste ringraziare soprattutto lei!]; in seguito ringrazio Judeau che, anche se ormai non è più dei nostri, è stato il primo a fare dei lunghissimi commenti che ho apprezzato moltissimo, commenti sostituiti prontamente dalla mia sisko LaTuM XD che ringrazio ancora pienamente, soprattutto per la bellissima recensione che mi ha fatto sul suo blog privato! altro ringraziamento va a Bell_Luna, la quale è stato il primo commento fatto alla storia [che spero avrà seguito fino allafine...], a Scarlet Angel, ad Anonymous e a sirius4ever, che hanno commentato sltuariamente, ma sempre in maniera piacevole. non mi sono dimenticata di linkin park che mi ha già commentata altre volte e che apprezzo molto per la fedeltà XD, mentre spero di non aver deluso disenchanted_vale, che mi ha scoperta in ritardo, ma mi sembrava comunque entusiasta! ^^ siccome mi sto commuovendo e non vorrei bagnare il computer, è meglio se me ne vado e vi lascio così.

spero si non avervi deluso e vi assicuro che ho apprezzato tutte le critiche fatte [anche a voce - grazie mariasole! -] così come ho apprezzato moltissimo - ovviamente - i complimenti. con questa fanfiction mi assenterò dalla sezione himmica per un periodo, sarà il mio saluto. keep on enjoying me [anyway...]

kiitos!

JULIA aka musicaddict

   
 
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