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Autore: xDaddario    05/08/2013    1 recensioni
"Tired of being so sad, i'm tired of getting so mad baby" ..
[union j]
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal primo giorno di scuola non mi ero più incontrata/scontrata con George, quel ragazzo. 
Dopo varie lezioni avevo il corso di canto a scuola, ci ero andata tutti gli anni di scuola, arrivai nella sala musica e non era ancora arrivato nessuno, andai al microfono e cercai tra i testi del blocco che avevo, scelsi Nightingale di Demi Lovato, cominciai a cantarla, arrivai al ritornello quando mi fermai sentendo qualcuno dietro di me che applaudeva, mi girai e mi trovai dietro George.
 
"Adoro Demi Lovato, e tu hai una bellissima voce, Hayley" disse lui.
"oh, adesso sai il mio nome" dissi avvicinandomi ve rso di lui facendo un sorrisetto che stava ad indicare il fatto che lo stessi prendendo in giro.
"l'ho sentito dire nel posteggio l'altro giorno al tuo ragazzo" disse lui.
"al mio ragazzo?" chiesi confusa.
"si, il fusto con i capelli chiari e gli occhi azzurri" disse lui.
risi "ah, Josh. Ma lui non è il mio ragazzo" dissi abbassando lo sguardo.
"non sembrava voi due foste solo amici, poi a scuola tutti parlano di voi due come coppia" disse lui.
"la gente è stupida, parla senza sapere" dissi "piuttosto tu che ci fai qui?" gli chiesi.
"amo cantare, durante l'iscrizione ho messo la crocetta in questo corso, e visto che oggi comincia eccomi qui" disse lui.
Arrivarono anche gli altri partecipanti al corso e anche il professore di musica, era più un amico che un professore per noi.
"Allora, voglio dare il benvenuto ai nuovi partecipanti a questo corso, vorrei invitare Hayley Austin a parlarvi di questo corso, questo è il quinto anno che lei lo frequenta quindi a te la parola Hayley" disse il professore.
Mi alzai dalla mia sedia e andai accanto al professore. "allora ragazzi, ci sono delle cose fondamentali che dovete sapere di questo corso, prima cosa noi odiamo chiamarlo 'corso' perchè per noi questo è molto di più, per noi è come essere in famiglia. Cose che non devono assolutamente esistere qui è l'ostilità tra i vari ragazzi frequentanti, le persone che insultano non sono ben accette qui. Questo posto è per chi ama cantare, non importa che voi siate professionisti per partecipare, tutti possono entrare nella nostra grande famiglia, nessuno deve essere giudicato qui, dobbiamo volerci bene tutti. Spero che vi troverete bene come me in questi ultimi anni, detto questo adesso mi sento in imbarazzo, meglio che mi vado a sedere" dissi ridendo.
loro risero e mi dissero 'grazie' tutti insieme. 
 
Mi andai a sedere nella sedia vuota che era accanto a George, lui mi sorrise.
"grazie mille per la presentazione Hayley, non potevo dirlo meglio" disse il prof ridendo "cominciamo!" disse lui.
Cominciammo a parlare tutti insieme dei cantanti che seguivamo, del genere di musica che ci piaceva, e di altre cose per conoscerci meglio.
"Qualcuno vuole salire nel palchetto e cantare qualcosa?" chiese il professore.
Silenzio totale, erano tutti presi dall'imbarazzo.
"Non dovete spaventarvi, non siamo qui per giudicare, ma per divertirci e migliorarci" disse il prof "Hayley vuoi cominciare di nuovo tu?" mi chiese ridendo.
risi "va bene, ma poi dovete cantare anche voi" dissi loro.
Salii sul palchetto, dissi ai ragazzi dei strumenti la canzone che volevo cantare, partì la base di Something that we're not di Demi Lovato (, questa canzone mi dava una carica pazzesca, mentre cantavo andai dai ragazzi seduti e a poco a poco li feci salire tutti nel palco con me a cantare, finì la canzone.
"Questo è quello che chiamo lavoro di squadra, ben fatto" disse il prof battendo il cinque a tutti, ridemmo.
Suonò la campanella, ci salutammo e uscimmo dalla classe, stavo andando a mensa quando qualcuno mi mise la mano sulla spalla, mi girai e incontrai per la terza volta quegli occhi. 
"perchè hai il fiatone?" gli chiesi ridendo.
"tu cammini veloce, cercavo di raggiungerti" disse lui.
risi "hai tutta questa voglia di seguirmi?" gli chiesi.
"ti sembra così strano che qualcuno abbia voglia di seguirti?" mi chiese.
"si, se io fossi te o qualche altra persona starei lontana da me stessa il più possibile, porto solo problemi" dissi spostandomi una ciocca di capelli.
"evidentemente lo pensi solo tu perchè ho sentito molte persone a scuola che parlano bene di te" disse lui.
"chissà cosa ci trovano di bello le persone a parlare di me" dissi. "andiamo a mensa?" gli chiesi.
"si" mi rispose lui.
Andammo a mensa, Josh e gli altri mi invitarono a sedermi con loro, potevo percepire i loro sguardi straniti sin da lontano.
"Ehm, ti va di venirti a sedere con me e i miei amici?" chiesi a George.
"okay" mi rispose lui.
Raggiungemmo i ragazzi.
"ragazzi lui è George, George loro sono Josh, Jj, Jaymi e Caterina" dissi indicandoli tutti ad uno ad uno.
Si strinsero tutti la mano, ci sedemmo nel tavolo con loro.
"Ti ho preso da mangiare" disse Caterina porgendomi il vassoio.
"grazie, ma non dovevi" dissi.
"invece doveva, vedi di mangiare" disse Josh.
era inutile contrabbattere perchè Josh avrebbe rotto le palle, lo adoravo ma in alcuni momenti non sopportavo il fatto che lui dovesse decidere cosa dovevo fare io. Cercavo di parlare con tutti e di non far sentire trascurato George.
Cominciai a mangiare ma senza farlo vedere ai ragazzi lasciai praticamente tutto, suonò la campanella.
 
"Io ho biologia adesso" dissi.
"io pure" dissero Caterina e Jj.
"anche io" disse Jaymi.
"Io ho letteratura" dissero George e Josh all'unisono, si guardarono.
"va bene, allora ci vediamo dopo ragazzi" dicemmo io Jj, Caterina e Jaymi.
 
Ci avviammo verso la nostra classe, io avevo un po' di mal di pancia, nel tragitto tra la mensa e la classe appoggiai la mia testa nelal spalla di Jaymi e andammo in classe, mi sedetti nel banco accanto a lui.
"cos'hai?" mi chiese.
"solo un po' di mal di pancia, niente di che" dissi fingendo un sorriso.
"va bene" disse lui "parlami di quel ragazzo" disse lui infine.
"chi?" gli chiesi facendo finta di non capire.
"di George" disse lui facendo un sorrisetto.
"ah lui, l'ho incontrato, o perlomeno ci siamo scontrati il giorno prima che iniziasse la scuola, poi ci siamo incontrati il giorno dopo. Emozionante vero?" gli chiesi ridendo.
"tantissimo, è carino" disse lui.
"non sapevo fosse il tipo di ragazzo che ti piace" dissi ridendo.
"ma non mi piace in quel senso, è carino come ragazzo, si comporta bene con te" disse lui.
"si, è simpatico, ma non interessa nemmeno a me in quel senso" dissi.
"certo" disse Jaymi guardandomi come se avessi detto una cavolata.
"guarda che dico sul serio" dissi.
Lui mi ignorò e continuammo a seguire la lezione, quando finì andammo al posteggio, salutai i ragazzi e poi salutai George che stava per salire sul suo motore. Salii in macchina con Josh.
"Tell me do you feel the way i feel.." stavo canticchiando mentre ero appoggiata sul sedile.
"come l'hai conosciuto?" sbottò improvvisamente Josh. "come hai conosciuto George?" mi chiese.
"perchè me lo chiedete tutti? ci siamo scontrati per sbaglio il giorno prima che iniziasse la scuola e poi ci siamo incontrati a scuola il primo giorno" dissi.
"è simpatico" disse lui.
"si lo è, ma niente di più, o almeno per me" dissi io.
"eppure è il tuo tipo di ragazzo, castano con gli occhi marroni, simpatico, con un bel sorriso" disse Josh.
"e tu come fai a dire che il mio tipo di ragazzo è così?" gli chiesi ridendo.
"perchè negli ultimi anni tutti i ragazzi con cui sei uscita avevano queste caratterisiche" disse lui ridendo.
"sono solo coincidenze, preferisco i ragazzi con i capelli chiari e gli occhi azzurri, se avessi ragione tu come ti spiegheresti il fatto che ho una cotta per te?" dissi scompigliandogli i capelli e sorridendogli.
lui mi sorrise "adulatrice che non sei altro" disse ridendo.
"questo è il mio lavoro" dissi guardando fuori dal finestrino.
Ah, se avesse saputo che io non facevo l'adulatrice, era vero quello che dicevo.
Arrivammo nel vialetto di casa mia.
"ciao bello" dissi dandogli un bacio nella guancia.
"ciao, ci sentiamo dopo mi raccomando" disse lui.
"si, poi ti chiamo baby" dissi ridendo mentre entravo a casa.
 
Entrai e trovai un bigliettino sul tavolo "siamo usciti a fare una visita alla zia, tra qualche oretta dovremmo tornare, se non arriviamo per cena cucinati qualcosa tu. Baci Nonna" che carina, tanto non avrei mangiato di sicuro se loro non fossero venuti per cena. Salii nella mia stanza e misi della musica, avevo tantissimi dischi nella mia stanza e avevo messo Speak Now di Taylor Swift, lo ascoltai tutto, ma vista la depressione che mi era salita ascoltando tracce come Dear John, Last Kiss e Back To December decisi di mettere poi qualcosa di più felice. Passarono delle ore, passò anche cena, sentii la porta di giù aprirsi, dopo qualche minuto mia nonna entrò nella stanza.
"Ehi tesoro siamo arrivati" disse lei.
"sisi avevo sentito la porta di ingresso aprirsi" dissi.
"hai mangiato?" mi chiese.
"si" dissi un po' titubante.
"tanto so che non l'hai fatto, mi faresti davvero felice se tu mangiassi qualche cosa" disse lei.
"va bene, lo farò" dissi sorridendole.
Ascoltai un'altro po' di musica e quando i miei nonni già furono a letto scesi giù, aprii il frigo e mangiai qualcosa. Dopo di che mi andai a coricare.
 
Passò un'altra settimana. Nei giorni che passarono andai a scuola, prendevo buoni voti anche se non ottimi, continuavo ad andare al mio corso di canto, lì dentro c'erano le uniche persone dopo i miei nonni, Josh, Caterina, Jaymi e Jj che sentivo veramente come parte della mia famiglia. Avevo stretto un bel rapporto anche con George. Era un giorno come tanti, mi stavo preparando per andare a scuola quando mi arrivò una chiamata.
"Pronto?" dissi.
"Hayls" disse un tono raffreddato dall'altra parte.
"Ehi Josh, come mai mi stai chiamando?" gli chiesi.
"ho la febbre e ti volevo dire che non potrò venirti a prendere stamattina, mi dispiace di avertelo detto solo ora" disse lui.
"ah, non preoccuparti, me la sbrigherò da sola. Guarisci in fretta, adesso ti saluto che devo andare, ti voglio bene" dissi.
"anche io te ne voglio" disse lui.
chiusi la chiamata e finii di prepararmi, scesi giù.
"Nonna, Josh è ammalato e non può venirmi a prendere, potresti accompagn..." stavo per dire quando sentii un clarkson dal mio vialetto, mi affacciai dalla finestra e vidi George sul suo motore.
"non fa niente" dissi "ciao nonna, a dopo" dissi infine.
"ma chi c'è?" mi chiese.
"un mio amico" dissi "ciao nonna" dissi.
"ciao tesoro" disse lei.
Uscii e raggiunsi George.
"che ci fai qui?" gli chiesi. 
"ieri ho saputo che Josh stava male, quindi pensavo che forse non avevi un passaggio" disse lui.
"stranamente il tuo piccolo cervellino ha pensato bene, quindi mi dai un passaggio?" gli chiesi.
"no, sono venuto a rinfacciarti il fatto che io abbia un motore e ti lascerò andare a scuola a piedi" disse lui ironico ridendo.
risi "dai sali" disse lui porgendomi un casco, gli sorrisi, mi misi il casco in testa e salii nel motore dietro di lui.
"tieniti bene" disse lui girandosi verso il mio viso.
"okay" dissi.
misi le mie fragili braccia intorno alla sua vita e appoggiai la mia testa sulla sua spalla, dopo qualche minuto arrivammo a scuola, scesi dal motore e poi scese anche lui, gli passai il casco e poi entrammo a scuola, Facemmo le nostre cinque ore di scuola e poi andammo al parcheggio.
 
"Ti va se invece di accompagnarti ora a casa ci andiamo a fare un giro?" mi chiese.
"mh, va bene" dissi "prima però chiamo mia nonna" dissi io.
la chiamai e le dissi che uscivo un po', lei mi diede il permesso e salii nel motore con George.
"dove mi porti?" gli chiesi.
"sorpresa" disse lui ridendo.

Arrivammo al parco, scesi dal motore, lui posteggiò ed entrammo al parco.
"lo conosco già il parco" dissi.
"vieni" disse prendendomi improvvisamente la mano e trascinandomi. 
Ci avviavamo per non so dove, ma se dovevo dire la verità non mi dispiaceva il fatto che lui mi tenesse per mano, George era così.. Aspetta, Hayley che stai dicendo? a te dispiace tenerlo per mano e lui era solo un amico. Staccai la mia mano dalla sua imbarazzata e camminammo con fatica tra degli alberi che c'erano al parco.
"Ma dove stiamo andando?" gli chiesi stranita.
"lo vedrai" dissi.
"spero di vederlo prima che un ramo mi arrivi in faccia" dissi ridendo.
lui rise "eccocci" disse quando uscimmo da quel vialetto strettissimo pieno di alberi, c'era un laghetto molto piccolo ed era circondato da un piccolo spazio di prato. Quel posto era circondato da alberi ed era deserto, come se nessuno fosse mai venuto.
"Ma come hai trovato questo posto?" gli chiesi mentre mi abbassai per bagnare la mia mano nel lago.
"Quando ero più piccolo i miei genitori divorziarono, io ero distrutto, allora uscii di casa e cominciai a camminare, arrivato al parco mi infilai in questo vialetto di alberi e arrivai in questo posto, pensai che era stupendo il fatto che l'avessi trovato io, a mio parere questo posto è magico. Ogni volta che pensavo al divorzio dei miei genitori ed ero triste venivo qui" disse lui sedendosi nel prato.
mi sedetti anche io "è davvero bello qui, e mi dispiace che i tuoi genitori abbiano divorziato, ma l'importante è che loro ci siano per te, insieme o no" dissi.
"i tuoi stanno insieme?" mi chiese.
deglutii violentemente mandando giù non so cosa "ecco.. mia madre è morta qualche anno fa, mio padre mi ha abbandonata, io abito con i miei nonni materni" dissi avvertendo la tristezza che stava arrivando.
"oh mi dispiace, se solo l'avessi saputo non te l'avrei chiesto" disse lui.
"non preoccuparti. Solitamente non ne parlo mai, Josh ha cercato spesso di farmi sfogare su questa cosa, ma io non riesco a parlarne con lui, in realtà non sono mai riuscita a parlarne con nessuno" dissi.
"sfogarti però non ti fa male, se ti sfoghi mandi via tristezza da dentro di te, ogni tanto tutti ne abbiamo bisogno" disse lui guardandomi negli occhi.
"l'altro giorno ero in cantina, di nascosto ai miei nonni avevo preso la grande scatola con le cose che erano di mia madre, trovai una cassetta e la sera quando i miei nonni si addormentarono, la misi nel registratore nella televisione e la guardai. In quella cassetta c'era mio padre che riprendeva mia madre quando era più giovane, lei parlava con lui, ridevano e poi lei cominciava a cantare dicendo che sarebbe stata felice se sua figlia avesse avuto la sua stessa passione per il canto, cominciai a piangere, il giorno dopo ero ancora più triste allora uscii di casa per non farmi vedere triste dai miei nonni e andai al parco" dissi piangendo.
lui mi abbracciò "so che probabilmente ti sembrerò uno dei soliti che cerca di metterti di buon'umore con due frasette, sono sicurissimo di non riuscire a capire il tuo dolore, ma mi dispiace davvero, e so che prima o poi passerà. Con questo non voglio dire che ti dimenticherai dei tuoi genitori, ma che il dolore sarà sempre minore e prima o poi magari te ne farai una ragione" disse lui.
 
continuai a piangere.
 "ma stai davvero piangendo così tanto solo per quello?" mi chiese lui.
"mio nonno ha una grave malattia, è all'ultimo stadio, lui e mia nonna non me ne parlano mai facendomi capire che va tutto bene, ma so che probabilmente non gli resterà tanto da vivere, io non voglio perdere anche lui" dissi tremando e piangendo.
lui mi strinse ancora più forte "se può conosolarti io ti starò sempre accanto, qualunque cosa accada" disse lui guardandomi negli occhi, poi si avvicinò sempre più a me come se volesse baciarmi, ma io non ci riuscivo.
lo allontanai "scusami George ma io.. non me la sento" dissi asciugandomi le lacrime.
"si scusami, non dovevo, non volevo approfittare di un tuo momento di debolezza, mi era venuto normale" disse lui.
"non importa George, adesso vorrei tornare a casa" dissi asciugandomi le ultime lacrime che mi coprivano il viso.
"va bene, andiamo" disse lui alzandosi e porgendomi la mano per farmi alzare.
Prendemmo di nuovo quel vialetto e tornammo al motore, salimmo e lui mi portò a casa, arrivammo nel mio vialetto.
"Ciao George, grazie per avermi consolata" dissi.
"e di che, ciao Hayls" disse lui dandomi un bacio nella guancia, ci abbracciammo.
Stavo per entrare "e mi raccomando, tieni duro" mi disse lui.
"lo farò" dissi sorridendogli.
Entrai in casa, mi misi a tavola con i miei nonni.
"dove sei stata questo pomeriggio?" mi chiese mia nonna.
"sono uscita con un mio amico" dissi mangiando, stranamente.
"lo stesso che ti è venuto a prendere stamattina?" mi chiese poi.
"si" dissi.
"lui non lo conoscevo, l'hai conosciuto da poco?" mi chiese.
"si, un po' prima che iniziasse la scuola" dissi io.
"capito" disse lei.
Finimmo di mangiare, sparecchiammo, ci salutammo e poi andammo nelle nostre stanze. Mi misi nel letto e mi coricai cominciando a pensare, George era stato così carino con me, nessuno si era mai comportato così con me, mentre questi pensieri si facevano spazio nella mia mente mi addormentai, era la prima volta dopo tanto tempo che mi addormentavo con dei lieti pensieri.
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