-Avril svegliati, la colazione è pronta-
-Arrivo mamma-
-Mmh che buon profumo, cosa hai cucinato di bello?-
-Indovina-
-Oh ma aspetta questo odore lo conosco-
Annusai meglio..
-Ma si.. è la cioccolata calda-
-Esatto, non ti si può nascondere nulla-
Eh già, io sentivo benissimo gli odori e vedevo anche i granelli di cacao che cadevano dal cucchiaio essere vampira aveva i suoi vantaggi ma anche poteva portare a conseguenze pericolose. Certe volte penso che mi sarebbe piaciuto crescere come qualsiasi bambina normale.
-Mamma io esco-
-Così presto? Almeno finisci la cioccolata-
-Okay fatto, a dopo-
Presi la giacca e andai nel bosco, ero velocissima, tutti i vampiri possiedono la velocità però ognuno ha un potere ed il mio è quello di sentire i pensieri, di sentire i sentimenti ed ero anche molto forte potevo leggermente toccare un tronco o un masso ed esso in un batter d'occhio si sarebbe sfraciellato a terra; però i miei poteri si accendevano, diciamo così, quando entravo nella foresta perché era casa mia la foresta anche se ero vissuta in una casa. Infatti quando ero in casa i miei poteri non funzionavano era come se ci fosse stata una barriera attorno e quindi a casa mi sentivo più umana mentre nella foresta una vampira. Sentì un rumore provenire dagli alberi davanti a me, però questo odore era diverso da tutti gli altri..infatti non sentivo il bisogno di attaccare anzi, ero curiosa così mi avvicinai cautamente per vedere cosa fosse però essendo vampira si è silenziosi ma non si può camminare piano perché si prende velocità. All'improvviso non sentì più nulla chiusi gli occhi per sentire meglio ed ecco che sentì qualcosa o qualcuno che mi toccò gli occhi chiusi, dal tocco capì che non poteva essere un animale o una preda così avvicinai le mani agli occhi e..
-Non ci provare bella-
-Ma chi sei?- chiesi con un certo timore
-Prometti che se ti tolgo le mani dagli occhi resterai cauta-
-E chi mi dice che tu non farai niente?-
-Fidati di me-
-Se farai qualcosa te ne pentirai-
-Okay, allora prometti?-
-Va bene- dissi arrabbiata
Mi tolse le mani dolcemente e mi girai di scatto..
-Oh oh buona ho detto-
-Starò buona solo se mi dirai chi sei-
-Bene. Mi chiamo Erick ho 16 anni e abito nelle vicinanze di questo bosco e non so perché ma tu mi sembri famigliare-
-Erick a me non sembra per niente vero che tu abbia 16 anni e poi non ti ho mai visto in vita mia-
-Non ho 16 anni però un tempo ne avevo..adesso è il tuo turno-
-Me ne vado non voglio perdere tempo con un fannullone-
-Aspetta almeno dimmi il tuo nome..-
-Mi chiamo Avril, contento?-
-Si grazie-
-Posso andare adesso?-
-Ma che ti ho fatto?-
-Devo cacciare..ops devo andare a mangiare e se vuoi scusarmi devo proprio andare-
-Cacciare hai detto? Ma allora..-
Non sentì le ultime parole perchè già mi ero volatilizzata.
Questo è il secondo capitolo spero vi sia piaciuto
Baci Nadia