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Autore: Ruka_odinson    05/08/2013    1 recensioni
Ciao a tutti/e questa é la mia prima volta su efp come autrice. Sono sempre stata una lettrice più o meno silenziosa, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco e di provare a mettere qualcosa nero su bianco.
La mia storia è ambientata fra un paio d'anni, in un periodo non ben stabilito. Racconta di una ragazza, a cui per facilità di immedesimazione ho dato il mio nome, che si trasferisce a Londra con un amica per cambiare vita e realizzare il suo sogno. La tranquillità finisce dal momento in cui scopre di avere come vicino di casa, niente popó di meno che il signor Thomas William Hiddleston, suo idolo da una vita, che la trascinerà in un turbine di situazioni imbarazzanti , ma anche di opportunità.
Spero che apprezziate l'impegno e che vi divertiate a leggere tanto quanto mi sono divertita io a scrivere.
Un bacio -Ruka-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 17.

 
"Nothing's gonna change my World " 









ELENA POV.


 " Nothing's gonna change my world!Nothing's gonna change my world..." 
L'evocativa voce di un sospirante Jhon Lennon la destó dal suo sonno agitato. 
*Che cosa ho fatto di male a questo mondo * 
Le immagini della serata precedente le serpeggiarono davanti agli occhi. La sfilata, il vestito giallo, il ficus Tom, Karima, Clèmence, Emma, Tom e Tom e ancora Tom.
Ancora semi addormentata si raggomitoló a bozzolo tirando au di tutto il suo coloratissimo lenzuolo.
<< Non voglio andare a correre... Non voglio uscire da qui... Non voglio fare vita sociale...>>
Si lamentò in solitudine.
Guardó l'orologio appeso sopra la sua scrivania.
Una vespa rosso fiammante parcheggiata sotto il Colosseo faceva da sfondo alle lancette. Erano appena le 7.
*Oggi passo, i piccioni di Hyde Park faranno a meno di me* 
Aveva decisamente bisogno di riprendersi dalla serata di ieri.
Dopo l'imbarazzante tête a tête con Tom e sorella, e l'interruzione del fotografo,lei è Karima erano sgusciate via. 
O meglio Elena aveva trascinato via Karima per un braccio tentando di nascondersi tra la folla. 
Dopo una serie di minacce/preghiere / ricatti, era anche riuscita a convincere l'amica a lasciarla andare via da sola con un taxi. 
Era stanca e aveva una terribile paura di dover riaffrontare Tom, soprattutto dopo lo scambio di sguardi che c'era stato.
*Elena soffri di allucinazioni *
Si diede un piccolo colpetto sulla fronte, e si rigirò per l'ennesima volta sul letto.
*Coniglio.Sei un coniglio!* 


 

TOM POV.



*Alla fine mi è scappata* 
Tom sorseggiava una tazza di Earl Gray nell'ufficio di Luke, mente il Pr era inevitabilmente occupato al telefono. 
Tom continuava a fissare "Bacio davanti all'hotel De Ville", e con un grosso sforzo di memoria tentava di ricordare dove avesse visto quel poster.
*Tom stai cominciando a soffrire di disturbi della memoria a breve termine, stai invecchiando* 
<< Quindi è deciso? Ci vediamo lunedì prossimo per iniziare le riprese! Perfetto saremo lì >> 
Click. 
Luke spense il telefono e guardó pensieroso il suo cliente/amico/ assistito che sembrava assorto in strane elucrubazioni.
<< Thomas William Hiddleston >> 
Disse lui attirando l'attenzione di Tom. 
<< Sospiriamo come le ragazzine adesso? >> 
Disse Luke canzonatorio.
<< Ti lascio solo con tua sorella per una sera e chissà che combini! >>
Fece lui ammiccante.
<< Piantala idiota, sto cercando di ricordare dove ho già visto quel poster...Non sto certo pensando a ieri sera>> 
Rispose Tom scocciato.
<< Oh quindi è stato ieri sera... mmm chi sarà la fortunata? >> 
Continuó Luke poggiando la testa alle mani unite sotto il mento con fale civettuolo.
Quello che ottenne fu solo un pugno sulla spalla da parte di Tom 
<< Aih! Oh bene, siamo già alla fase di regredimento fanciullesco? Dovrò chiedere a Emma per qualche info...>> 
Disse lui massaggiandosi la spalla. 
*Quando lo dico io che quest'uomo è peggio di una ragazza* 
<< Tu non chiederai niente a nessuno, perché non c'è niente da dire! Ne sapere! >> 
Rispose Tom con un sorriso sghembo.
<< Se se, non ne dubito >> 
Rispose Luke guardando lo di sottecchi.
<>
Chiese Tom esasperato.
<< Si si, iniziamo a girare gli interni fuori città , staremo via per un paio di giorni >>
Disse Luke ritornando al suo tono professionale. 
<< Bene, non vedo l'ora>> 
Disse Tom sorridendogli e alzando gli occhi per guardare fuori dalla finestra. 
L'ufficio era situato in un palazzo piuttosto alto, e dalla finestra dell'ufficio di Luke si godeva un ottima visuale della Londra illuminata dal sole mattutino.
<< Bah, speriamo che riuscirai a concentrarti un pó di più >> 
Disse lui dubbioso. 
<< Ma si dai Luke! Sono solo un pó stanco fidati di me! >> 
*Si Tom stanco e frustrato*
Non poteva fare a meno di pensare alle vergognose reazioni che aveva avuto la sera prima.
*Dio Tom come sei messo male!*
Continuava a pensare a come aveva fissato quella povera ragazza quando era rimasto da solo con lei
*Sicuramente ora sarà terrorizzata, spero solo che non abbia intuito neanche la metà di quello che stavo pensando* 
Tom aveva un problema con le donne.
*Un'altro*
Solitamente, se Tom voleva intraprendere una relazione, cercava in una donna un carattere forte e indipendente.
Amava discutere con lei, anche scontrarsi, in sintesi non sopportava le donne senza personalità. 
Ciò non toglieva però , che desiderava essere lui quello che "portava i pantaloni"in casa. 
Voleva essere quindi lui il "maschio" della situazione, prendersi cura della sua donna e proteggerla.  
Proprio per questo motivo quindi non sopportava neanche le donne troppo autoritarie.
Detto ció, nonostante stimolassero il suo senso protettivo, di solito evitava le ragazze troppo timide o impacciate, per paura di dover far fronte ad una ragazza troppo docile e accondiscendente, anche perché visto il suo lavoro, la sua eventuale "partner" avrebbe dovuto subire uno stress non indifferente. Forse era per quello che era rimasto scapolo per un pó , per la disperazione della cara mamma. 
*Santa donna* 
Il problema stava però che al contrario del suo senso logico, i suoi più bassi istinti non la pensavano come lui. 
Sarà l'istinto del predatore, del cacciatore, del maschio alfa o come lo si vuol chiamare, fatto sta che non poteva assolutamente resistere ad una ragazza che si mostrava di fronte a lui docile,indifesa e spaventata. 
Si trasformava davanti ai suoi occhi in una facile preda, alla stregua di un agnellino di fronte ad un lupo, e tutto questo non faceva che stimolare in lui pensieri tutt'altro che cavallereschi. Immediatamente visualizzó l'immagine di Elena che si fissava timidamente in piedi incapace di reggere il suo sguardo. 
Aveva quasi ceduto, quando l'aveva vista mordersi il labbro inferiore per tentare di trovare le parole per rispondere alle sue domande impertinenti e rigirarsi nervosamente le manine.
Si per lui erano manine, in confronto alle sue. 
Valutó per un attimo le dimensioni delle mani di lei fissando le proprie. 
Lui aveva lunghe dita snelle , mentre lei aveva una mano piuttosto paffutella, nonostante indossasse quasi sempre lo smalto, era quasi bambinesca.
*Cristo Tom, quando hai notato queste cose* 
Scrolló la testa per scacciare quegli imbarazzanti pensieri e tossicchió.
*Tom stai facendo tutto da solo, dovresti vergognarti*
Si mosse nervosamente sulla sedia.
<< Ehm, controlliamo le notizie ti va? >> 
Chiese allora a Luke, impossessandosi del suo portatile. 
<< Oh ma certo! Fa pure! Con comodo eh! >> 
Rispose l'amico guardandolo con fare di rimprovero.
<< Tu proprio non me la racconti giusta! >>


 

ELENA POV.



DRIIIIN!!!
DRIIN!
Silenzio 
DRIIIIIN!!! 
DRIIIN!! 
<< Mmmmmmmm >> 
DRIIIIN! 
Elena con fare poco elegante tiró fuori un braccio dal bozzolo delle lenzuola sbattendolo letteralmente sul lato del letto, ed acchiappó l'iPhone che si lamentava istericamente. 
<< Siiiiiiiii che c'è! >> 
Disse lei in tono assonnato ma risoluto. 
<< ELENA MARIA VITTORIA MOLINARI CHIAMAMI IMMEDIAMENTE SU SKYPE! >> 
Tuonò un'acuta voce femmine dall'altra parte del telefono.
<< Com.. Che? Cos..? >>
Provó a replicare la ragazza. 
<< SU-BI -TO! >>
Concluse la voce prima di chiudere improvvisamente la chiamata.
Elena fissó lo schermo del telefono qualche secondo prima di realizzare chi fosse il mittente della chiamata. 
Stroppicció gli occhi, erano già le 9 e 30 del mattino. *Questo vuol dire che a casa sono le 10 e 30*
Si trascinó giù dal letto e si avvió verso la scrivania per accendere il pc.
*Spero per lei che sia la notizia dell'anno. Che sia la nuova stella del nuovo film di Spielberg. Che sia incinta, che si stia per sposare con Benedict Cumberbatch, al massimo che mio fratello abbia ritrovato il lume della ragione e che si sia tagliato i capelli, o che il Dottore con tanto di Tardis sia andato a prenderla* 

 


TOM POV.



*Non ci voglio credere* 
Tom stava seriamente pensando di passare alle minaccia fisiche sul prossimo fotografo impertinente che gli fosse passato sotto il naso 
<< No, non di nuovo!Non lo sopporterà! >> 
Tom fissava a bocca aperta l'ennesima fanpage in subbuglio per le foto della serata di ieri. 
<< Luke, non possiamo fare niente? Davvero?>>
L'inglese guardó il publicist con aria sconsolata, ma lui era troppo indaffarato a sbraitare al telefono.
*Altro che lupo e agnello! Qua ci scuoiano vivi* 
Tom tentava in tutti i modi di trovare una spiegazione plausibile che non complicasse le cose.
Si mise le mani in testa in preda all'esasperazione scompigliandosi i ricci.
<< Vorrei sapere chi diamine le ha dato l'autorizzazione di vendere certa roba! >>
Sbottava Luke al telefono esagitato.
<< Cosa diamine devo fare? Una dichiarazione pubblica per essere lasciato in pace? >> 
Tom si alzó dalla sedia e cominciò a camminare avanti indietro per la stanza.
<< Ci sono! Faccio outing e dico che sono gay! Così saranno tutti contenti! Evviva le fanfiction!!! >>
Luke che sembrava aver afferrato l'ultima parte del discorso spalancó gli occhi verso il suo assistito e mimó un:
<< Finiscila di dire cazzate >>
Con il solo labbiale. 
Tom alzó gli occhi nuovamente verso il poster alla parete sbuffando, e ricordó finalmente dove lo avesse visto.
*Il corridoio di casa sua!*



ELENA POV.



<< Quindi vuoi dirmi che sono stata paparazzata? >>
Elena, occhiali, pigiama e con una sorta di nido in testa che doveva essere qualcosa di simile ad uno chignon,fissava il pc sgomenta, dubbiosa e non troppo convinta di quello che stesse leggendo. 
Dall'altra parte dello schermo una Sofia perfettamente truccata e vestita gesticolava come una matta. 
<< Gesù Elena! Vedessi le pagine del fandom! Ti stanno dando la caccia!!! >> 
Elena continuava a fare la spola tra la conversazione su Skype e le foto su internet.
Il fotografo era riuscito a fotografare lei e Tom in quei pochi momenti in cui erano rimasti soli vicino alla pianta di ficus .  
Il tutto ovviamente con tanto di posa alquanto equivoca , dove Tom sembrava chinarsi su di lei. 
<< Io.. Io >> 
Elena sembrava aver improvvisamente realizzato la gravità della cosa e il suo viso viró in una preoccupante sfumatura di carminio. 
Si prese il viso fra le mani e fissó sgomenta l'amica tramite lo schermo.
<< Io sono stata paparazzata con Tom Hiddleston...>>
Sofia dall'altra parte dello schermo fece segno di esultanza. 
<< Oh ma allora hai capito!! >>  Elena fissava lo schermo sgomenta, si toccò le guance sentendo il calore lasciare posto ad un pallore cadaverico.
<< ELEEEEE!! Mio dio devo raccontarmi tutto! Cioè dopo la storia della doccia pensavo che insomma... Non ci fosse stato più niente! Ommiodioommiodioommiodio! Tu e Tom! KYAAAH>> 
Sofia continuava con tutta una serie di esclamazioni/insulti /gridolini isterici incintando e allo stesso tempo impedendo all'amica di rispondere in qualche modo. 
*E ora come diavolo si fa? Io non esco di casa , lui mi odierà! Adesso sarà sommerso da domande* 
Elena si voltó verso l'amica al pc.
<< Allora? >>
Sofia con le mani sul volto la guardava con i grandi occhi scuri sbarrati. 
<< Allora... Io... Io... Ci sentiamo dopo! >> 
Elena chiuse di botto il laptop e cominciò a strillare correndo fuori dalla stanza.


 

TOM POV.



*Devo contattarla.. Sarà in casa?* 
Le telefonate di Luke erano state inutili, adesso metà della stampa scandalistica Londinese gli stava addosso per avere informazioni sulla fantomatica "Brunetta in giallo" che era stata fotografata con lui.
*Brunetta in giallo, sembra il nome di una sottomarca di cioccolatini*
Guardó l'orologio, era quasi ora di pranzo, durante il primo pomeriggio si sarebbe dovuto incontrare con Benedict.
*Mi ucciderà, o meglio mi prenderà in giro per giorni*
Luke dopo i primi momenti di ira verso i giornalisti non aveva fatto altro che snervarlo per avere informazioni su di lei.
<< Santo cielo Luke! È un dannato equivoco! Tra me e lei non c'è nulla! >> 
Aveva sbottato alla fine rosso di rabbia.
<< Ok ok amico... Quando avrai voglia di parlarne ne parleremo, perché se c'è qualcosa di vero, insomma la verità paga, so che tieni alla tua privacy ma...>> Aveva risposto Luke per niente convinto. 
<< Luke se ci tieni ad essere ancora il mio agente tappa quella bocca >> 
Aveva concluso la conversazione Tom uscendo dall'ufficio. 
Tom, camminando velocemente alla ricerca di un taxi cercó nella rubrica l'unico numero che in quel momento gli sarebbe stato utile.
<< Bell... Bello... Bell'imbusto... A eccolo qui il numero... >> 
Tom fece per avviare la chiamata quando il telefono gli squilló in mano.
"Emma" 
<< Oh, no. >>

  
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