"Nothing's gonna change my World "
ELENA POV.
" Nothing's gonna change my world!Nothing's gonna change my world..."
L'evocativa voce di un sospirante Jhon Lennon la destó dal suo sonno agitato.
*Che cosa ho fatto di male a questo mondo *
Le immagini della serata precedente le serpeggiarono davanti agli occhi. La sfilata, il vestito giallo, il ficus Tom, Karima, Clèmence, Emma, Tom e Tom e ancora Tom.
Ancora semi addormentata si raggomitoló a bozzolo tirando au di tutto il suo coloratissimo lenzuolo.
<< Non voglio andare a correre... Non voglio uscire da qui... Non voglio fare vita sociale...>>
Si lamentò in solitudine.
Guardó l'orologio appeso sopra la sua scrivania.
Una vespa rosso fiammante parcheggiata sotto il Colosseo faceva da sfondo alle lancette. Erano appena le 7.
*Oggi passo, i piccioni di Hyde Park faranno a meno di me*
Aveva decisamente bisogno di riprendersi dalla serata di ieri.
Dopo l'imbarazzante tête a tête con Tom e sorella, e l'interruzione del fotografo,lei è Karima erano sgusciate via.
O meglio Elena aveva trascinato via Karima per un braccio tentando di nascondersi tra la folla.
Dopo una serie di minacce/preghiere / ricatti, era anche riuscita a convincere l'amica a lasciarla andare via da sola con un taxi.
Era stanca e aveva una terribile paura di dover riaffrontare Tom, soprattutto dopo lo scambio di sguardi che c'era stato.
*Elena soffri di allucinazioni *
Si diede un piccolo colpetto sulla fronte, e si rigirò per l'ennesima volta sul letto.
*Coniglio.Sei un coniglio!*
TOM POV.
*Alla fine mi è scappata*
Tom sorseggiava una tazza di Earl Gray nell'ufficio di Luke, mente il Pr era inevitabilmente occupato al telefono.
Tom continuava a fissare "Bacio davanti all'hotel De Ville", e con un grosso sforzo di memoria tentava di ricordare dove avesse visto quel poster.
*Tom stai cominciando a soffrire di disturbi della memoria a breve termine, stai invecchiando*
<< Quindi è deciso? Ci vediamo lunedì prossimo per iniziare le riprese! Perfetto saremo lì >>
Click.
Luke spense il telefono e guardó pensieroso il suo cliente/amico/ assistito che sembrava assorto in strane elucrubazioni.
<< Thomas William Hiddleston >>
Disse lui attirando l'attenzione di Tom.
<< Sospiriamo come le ragazzine adesso? >>
Disse Luke canzonatorio.
<< Ti lascio solo con tua sorella per una sera e chissà che combini! >>
Fece lui ammiccante.
<< Piantala idiota, sto cercando di ricordare dove ho già visto quel poster...Non sto certo pensando a ieri sera>>
Rispose Tom scocciato.
<< Oh quindi è stato ieri sera... mmm chi sarà la fortunata? >>
Continuó Luke poggiando la testa alle mani unite sotto il mento con fale civettuolo.
Quello che ottenne fu solo un pugno sulla spalla da parte di Tom
<< Aih! Oh bene, siamo già alla fase di regredimento fanciullesco? Dovrò chiedere a Emma per qualche info...>>
Disse lui massaggiandosi la spalla.
*Quando lo dico io che quest'uomo è peggio di una ragazza*
<< Tu non chiederai niente a nessuno, perché non c'è niente da dire! Ne sapere! >>
Rispose Tom con un sorriso sghembo.
<< Se se, non ne dubito >>
Rispose Luke guardando lo di sottecchi.
<>
Chiese Tom esasperato.
<< Si si, iniziamo a girare gli interni fuori città , staremo via per un paio di giorni >>
Disse Luke ritornando al suo tono professionale.
<< Bene, non vedo l'ora>>
Disse Tom sorridendogli e alzando gli occhi per guardare fuori dalla finestra.
L'ufficio era situato in un palazzo piuttosto alto, e dalla finestra dell'ufficio di Luke si godeva un ottima visuale della Londra illuminata dal sole mattutino.
<< Bah, speriamo che riuscirai a concentrarti un pó di più >>
Disse lui dubbioso.
<< Ma si dai Luke! Sono solo un pó stanco fidati di me! >>
*Si Tom stanco e frustrato*
Non poteva fare a meno di pensare alle vergognose reazioni che aveva avuto la sera prima.
*Dio Tom come sei messo male!*
Continuava a pensare a come aveva fissato quella povera ragazza quando era rimasto da solo con lei
*Sicuramente ora sarà terrorizzata, spero solo che non abbia intuito neanche la metà di quello che stavo pensando*
Tom aveva un problema con le donne.
*Un'altro*
Solitamente, se Tom voleva intraprendere una relazione, cercava in una donna un carattere forte e indipendente.
Amava discutere con lei, anche scontrarsi, in sintesi non sopportava le donne senza personalità.
Ciò non toglieva però , che desiderava essere lui quello che "portava i pantaloni"in casa.
Voleva essere quindi lui il "maschio" della situazione, prendersi cura della sua donna e proteggerla.
Proprio per questo motivo quindi non sopportava neanche le donne troppo autoritarie.
Detto ció, nonostante stimolassero il suo senso protettivo, di solito evitava le ragazze troppo timide o impacciate, per paura di dover far fronte ad una ragazza troppo docile e accondiscendente, anche perché visto il suo lavoro, la sua eventuale "partner" avrebbe dovuto subire uno stress non indifferente. Forse era per quello che era rimasto scapolo per un pó , per la disperazione della cara mamma.
*Santa donna*
Il problema stava però che al contrario del suo senso logico, i suoi più bassi istinti non la pensavano come lui.
Sarà l'istinto del predatore, del cacciatore, del maschio alfa o come lo si vuol chiamare, fatto sta che non poteva assolutamente resistere ad una ragazza che si mostrava di fronte a lui docile,indifesa e spaventata.
Si trasformava davanti ai suoi occhi in una facile preda, alla stregua di un agnellino di fronte ad un lupo, e tutto questo non faceva che stimolare in lui pensieri tutt'altro che cavallereschi. Immediatamente visualizzó l'immagine di Elena che si fissava timidamente in piedi incapace di reggere il suo sguardo.
Aveva quasi ceduto, quando l'aveva vista mordersi il labbro inferiore per tentare di trovare le parole per rispondere alle sue domande impertinenti e rigirarsi nervosamente le manine.
Si per lui erano manine, in confronto alle sue.
Valutó per un attimo le dimensioni delle mani di lei fissando le proprie.
Lui aveva lunghe dita snelle , mentre lei aveva una mano piuttosto paffutella, nonostante indossasse quasi sempre lo smalto, era quasi bambinesca.
*Cristo Tom, quando hai notato queste cose*
Scrolló la testa per scacciare quegli imbarazzanti pensieri e tossicchió.
*Tom stai facendo tutto da solo, dovresti vergognarti*
Si mosse nervosamente sulla sedia.
<< Ehm, controlliamo le notizie ti va? >>
Chiese allora a Luke, impossessandosi del suo portatile.
<< Oh ma certo! Fa pure! Con comodo eh! >>
Rispose l'amico guardandolo con fare di rimprovero.
<< Tu proprio non me la racconti giusta! >>
Chiese Tom esasperato.
<< Si si, iniziamo a girare gli interni fuori città , staremo via per un paio di giorni >>
Disse Luke ritornando al suo tono professionale.
<< Bene, non vedo l'ora>>
Disse Tom sorridendogli e alzando gli occhi per guardare fuori dalla finestra.
L'ufficio era situato in un palazzo piuttosto alto, e dalla finestra dell'ufficio di Luke si godeva un ottima visuale della Londra illuminata dal sole mattutino.
<< Bah, speriamo che riuscirai a concentrarti un pó di più >>
Disse lui dubbioso.
<< Ma si dai Luke! Sono solo un pó stanco fidati di me! >>
*Si Tom stanco e frustrato*
Non poteva fare a meno di pensare alle vergognose reazioni che aveva avuto la sera prima.
*Dio Tom come sei messo male!*
Continuava a pensare a come aveva fissato quella povera ragazza quando era rimasto da solo con lei
*Sicuramente ora sarà terrorizzata, spero solo che non abbia intuito neanche la metà di quello che stavo pensando*
Tom aveva un problema con le donne.
*Un'altro*
Solitamente, se Tom voleva intraprendere una relazione, cercava in una donna un carattere forte e indipendente.
Amava discutere con lei, anche scontrarsi, in sintesi non sopportava le donne senza personalità.
Ciò non toglieva però , che desiderava essere lui quello che "portava i pantaloni"in casa.
Voleva essere quindi lui il "maschio" della situazione, prendersi cura della sua donna e proteggerla.
Proprio per questo motivo quindi non sopportava neanche le donne troppo autoritarie.
Detto ció, nonostante stimolassero il suo senso protettivo, di solito evitava le ragazze troppo timide o impacciate, per paura di dover far fronte ad una ragazza troppo docile e accondiscendente, anche perché visto il suo lavoro, la sua eventuale "partner" avrebbe dovuto subire uno stress non indifferente. Forse era per quello che era rimasto scapolo per un pó , per la disperazione della cara mamma.
*Santa donna*
Il problema stava però che al contrario del suo senso logico, i suoi più bassi istinti non la pensavano come lui.
Sarà l'istinto del predatore, del cacciatore, del maschio alfa o come lo si vuol chiamare, fatto sta che non poteva assolutamente resistere ad una ragazza che si mostrava di fronte a lui docile,indifesa e spaventata.
Si trasformava davanti ai suoi occhi in una facile preda, alla stregua di un agnellino di fronte ad un lupo, e tutto questo non faceva che stimolare in lui pensieri tutt'altro che cavallereschi. Immediatamente visualizzó l'immagine di Elena che si fissava timidamente in piedi incapace di reggere il suo sguardo.
Aveva quasi ceduto, quando l'aveva vista mordersi il labbro inferiore per tentare di trovare le parole per rispondere alle sue domande impertinenti e rigirarsi nervosamente le manine.
Si per lui erano manine, in confronto alle sue.
Valutó per un attimo le dimensioni delle mani di lei fissando le proprie.
Lui aveva lunghe dita snelle , mentre lei aveva una mano piuttosto paffutella, nonostante indossasse quasi sempre lo smalto, era quasi bambinesca.
*Cristo Tom, quando hai notato queste cose*
Scrolló la testa per scacciare quegli imbarazzanti pensieri e tossicchió.
*Tom stai facendo tutto da solo, dovresti vergognarti*
Si mosse nervosamente sulla sedia.
<< Ehm, controlliamo le notizie ti va? >>
Chiese allora a Luke, impossessandosi del suo portatile.
<< Oh ma certo! Fa pure! Con comodo eh! >>
Rispose l'amico guardandolo con fare di rimprovero.
<< Tu proprio non me la racconti giusta! >>