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Autore: Cyanide_Camelia    13/02/2008    3 recensioni
Robyn e Joy, due diciassettenni in una frenetica New York, per eccellenza città immortale, alle prese con i pregiudizi, le umiliazioni, feste, ragazzi, passati dolorosi e sogni di ogni genere. Questa è una fanfiction roundrobin scritta da me e Sakura03, avviso tutti coloro che si accingono a leggere che sarà una YURI, perciò se non gradite il genere non leggete, oppure fatelo se ne avete voglia ma nel caso voi rimaneste disgustati o altro, vi invito a NON COMMENTARE, dal momento che non vi obbliga nessuno a farlo! Vi ringrazio per la gentilezza e per l'attenzione e spero che vi atteniate all'avvertimento e speriamo nel vostro appoggio. Un bacio e buona lettura.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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If we were

If we were

 

I’ll be so good to you

I’d build you up

I’d be the best you’ve ever had

If we were, if we were

We’d be the most beautiful love

If we were, if we were

 

Spaesata, mi guardo attorno attonita.

I tuoi occhi, quegli occhi verdi, cristallini, vagano sconvolti e tristi nei miei.

Non so che fare, né che dire.

Sono confusa, emozionata, colpevole, impaurita, eppure lo rifarei cento, mille, un milione di altre volte.

Indietreggio lentamente e ci fissiamo, tu sei immobile, due dita sulle labbra, shockata.

Il mio cuore comincia a galoppare.

 

“Scusa…scusami, Joy..io..io…”

 

Io scappo, ecco cosa.

Di tutte le cose che io potessi fare ho scelto quella peggiore, ma è come se non controllassi più le gambe, che vanno avanti veloci, noncuranti della minigonna, verso la Z4.

Salto dentro e mi copro il viso umido di lacrime, abbandonandomi, con la fronte sul volante, ai singhiozzi che mi squassano.

Joy, che amica vigliacca sono.

Mi vergogno così tanto di essere scappata via, e poi perché? Non l’ho voluto io quel bacio?

 

Ma soprattutto, da quanto volevo farlo? Un’eternità.

 

Non sopportavo più di nascondermi, ma ora che ho fatto quello che mi dettava il cuore mi sento in preda a mille sensi di colpa, come se dentro di me si stesse combattendo una battaglia.

La ragione contro il cuore.

 

Ma quale ragione? Perché dovrebbe essere sbagliato amarla? Perché, perché, perché?

Non voglio vergognarmi di stare con lei eppure è come se qualcosa mi trattenesse.

Mi sembra quasi di aver fatto una scelta definitiva.

Avanti, era solo un bacio.

Sì, ma io in fondo non voglio che sia solo un bacio.

 

Senza pensare a nulla, ingrano la marcia e scatto verso casa, cercando di asciugarmi gli occhi con il dorso della mano.

Una volta arrivata, mi tolgo il giacchetto e lo appendo all’attaccapanni, poi mi spoglio piena di vergogna e corro a farmi una doccia, sotto gli occhi di una curiosa Glauce, che mi osserva acciambellata sul tappeto del bagno.

Mi accascio lentamente sotto al getto, mischiando le mie lacrime con l’acqua calda che mi scorre addosso.

Nel disperato tentativo di cancellare i miei sentimenti verso Joy che si sono finalmente manifestati stasera, mi graffio le braccia, il petto,le gambe, il viso.

E’ come se mi sentissi un marchio a fuoco addosso.

Respiro profondamente e mi alzo, acciuffando un accappatoio rosa baby ed infilandolo velocemente, poi esco dal bagno tremante e corro ad indossare slip bianchi e pigiama di pile grigio con degli ippopotamini rosa.

Una volta che ho asciugato i capelli, prendo coraggio e mi decido a chiamarla.

Devo accettare i fatti per quello che sono; sono innamorata perdutamente di Joy.

 

Squilla…squilla…squilla

 

“Pronto?” la sua voce mi arriva, sommessa e addolorata, come un fendente, al cuore.

 

“Ciao Joy, sono io.”

 

Silenzio.

 

“Volevo dirti che mi dispiace, mi sono comportata male oggi. Mi…mi è sfuggito quel bacio e poi…Non è stato un gran gesto lasciarti lì…Ecco, volevo solo scusarmi. Amiche come prima?” chiedo speranzosa.

 

“Robyn, tu allora non hai capito proprio niente..la sua voce è arida.

 

“Joy, ti prego, non puoi solo dimenticarlo?”

 

Perché mi chiedi di dimenticare il bacio? Non ti rendi conto che non posso?”

 

Perché non puoi?”

 

Perché io TI AMO!” urla, le parole rotte dal pianto.

“Come posso dimenticare che mi hai baciata? Come posso cancellare il momento più perfetto della mia vita? Me lo spieghi?”

 

“Scusa, Joy, davvero, non potremmo vederci stasera? Voglio stare con te da sola.” La imploro.

 

“Sì, immagino che si possa fare. Dove ci incontriamo?”

 

“Sotto casa tua, alle 9. A dopo. Vestiti elegante, ti faccio una sorpresa così mi perdoni!” esclamo io, mentre ho già un piano in mente.

 

Ok…-sospira- sei sempre la solita…ci vediamo, Robyn.

 

Appena attacchiamo, io mi siedo sul divano e prendo in braccio Glauce, mentre compongo un numero sul cordless per prenotare per stasera.

 

Subito dopo, apro l’armadio e scelgo il vestito rosa shocking  con gonna a palloncino e busto aderente costeggiato di swarowski, scarpe alte con fascetta anch’essa coperta di swarowski, mini-bag bianca e cappotto in lana cotta bianca.

 

E mi ritrovo sulla Z4, di nuovo sulla strada per prendere Joy. Quando scende, è meravigliosa.

Capelli arricciati, occhi scintillanti messi in risalto dal trucco fumé, abito verde bottiglia aderente e scollato, arriva più o meno a metà coscia, cappotto nero, stivali in pelle nera che arrivano sopra il ginocchio.

 

Mi guarda provocatoria.

 

Dove andiamo?”

 

“E’ una sorpresa, amore.” Dico, baciandola di nuovo sulle labbra, leggera.

 

E, a tutta velocità, schizzo verso il sushi bar dove ho prenotato il tavolo per due.

 

***

 

Dopo cena, passeggiamo scherzando e parlando come prima, anzi meglio di prima.

 

Ad un tratto, prendo la mia sciarpa e gliela metto sugli occhi, poi, tenendola per mano, la guido fino a casa mia.

Apro la porta.

 

“Allora, me la togli questa sciarpa? Posso vedere dove siamo?” chiede impaziente, come se fosse una bambina.

 

“No! Su, ci siamo quasi.”

 

Le porgo la mano e lei la stringe con la sua, piccola e fredda, le unghie un po’ mangiate.

La attiro dentro e poi la porto sul balcone.

Allora, le tolgo la sciarpa e lascio che si perda con gli occhi nel bagliore della luna piena.

La sua espressione è meravigliata, felice, bellissima, la bocca leggermente aperta.

Si volta verso di me, incredula, ed io prendendola gentilmente per il mento, la bacio ancora, più profondamente, più lentamente, faccio scivolare la mia lingua nelle sue labbra morbide, mentre ci abbracciamo sempre più forte.

Quando ci allontaniamo, posso ancora sentire il suo profumo su di me, bollente.

 

“Io dovrei andare, Robyn.” Dice imbarazzata e dispiaciuta.

 

“Ma come, non ti avevo detto che avresti dormito da me?” le rispondo maliziosa, togliendomi il cappotto e facendole segno di seguirmi.

 

Ti voglio, Joy, nonostante tutto, potranno parlare male di noi, cercare di allontanarci, disprezzarci, additarci, ma io so solo che desidero te, essere tua e possedere te.

 

E no, non lo so cosa stiamo facendo, Joy.

  
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