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Autore: Larrystattoos    06/08/2013    4 recensioni
Quando ad Harry viene diagnosticata la leucemia, decide di tenere tutto nascosto al suo migliore amico Louis. Ma questo segreto verrà presto svelato. Louis infatti troverà una lista di 10 desideri che Harry avrebbe voluto fare prima di morire e insieme tenteranno di realizzarli.
*dal testo*
Avevo scritto una lista di cose che avrei voluto fare ma che non avrei mai fatto. 10 desideri irrealizzabili, 10 sogni infranti, 10 richieste che la vita mi aveva negato e che la morte avrebbe cancellato.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Una settimana era passata e io e Louis ci apprestavamo a lasciare Dubai. Era stata la settimana più divertente della mia vita e sinceramente un po’ mi dispiaceva andarmene, con la consapevolezza che non avrei potuto più tornarci.
-Allora riccio, ora dove vuoi andare?- La voce di Louis mi riscosse dai miei pensieri. Ci pensai a lungo prima di rispondere. –Tokio.-
Louis sorrise. –E Tokio sia.-
 
Due giorni dopo prendemmo l’aereo che ci portò in Giappone. Il primo giorno lo passammo in albergo, troppo stanchi per fare qualunque altra cosa. Il secondo andammo al tempio buddista, un esempio lampante di architettura giapponese. Era davvero bello, e ne approfittammo anche per rilassarci e comprare dei souvenir lì vicino.
Il terzo giorno ci dedicammo alla visita della città. Tra grattacieli immensi e piccole casette, sembrava di vivere in un altro universo.
-Mi sono innamorato di questa città.- dissi a Louis quel giorno.
-Anche io Haz. E’ davvero un bel posto, ma non credo riuscirei a viverci. Troppo caotica.-
-Forse hai ragione.- concordai.
 
Il giorno dopo decidemmo di visitare una redazione di manga. Io li adoravo e ne leggevo sempre, di tutti i tipi. Era l’unica cosa che leggevo a dire la verità.
Un ragazzo gentile con un forte accento giapponese ci accompagnò lungo il nostro percorso, spiegandoci, con uno stentato inglese, le varie fasi della creazione di un manga. Rimasi incantato per quasi un’ora a guardare una ragazza che disegnava, era davvero brava e le sue linee erano sicure e precise; finché lei alzò la testa e mi sorrise, facendo segno di avvicinarmi. Mi sedetti incerto accanto a lei ed ella mi prese la mano, per poi farmi impugnare la penna e iniziare a disegnare, guidato da lei. Disegnammo almeno una decina di vignette, prima che fossi costretto ad andarmene. Ringraziai la ragazza e andai via, continuando il piccolo tour nella redazione.
La sera, in hotel, Louis si distese accanto a me dicendo: -Sono sfinito.-
Risi, accarezzandogli i capelli. –Povero piccolo!- esclamai. –Dai, dormi allora.-
Louis emise un mugugno soddisfatto, abbandonandosi alle mie carezze, finché non si addormentò. A quel punto, crollai sfinito anche io, la mano ancora tra i suoi capelli.
 
Passammo i successivi cinque giorni in giro per Tokio. C’era qualcosa di diverso nel nostro rapporto da quella volta che facemmo bunjee jumping, me ne stavo rendendo conto, solo che non capivo cosa.
L’ultima sera della nostra permanenza in Giappone andammo in un ristorante giapponese a mangiare sushi. Entrammo e subito venimmo accolti da due ragazze in kimono che ci salutarono con un inchino, a cui noi rispondemmo impacciati, che ci guidarono lungo un tavolo appartato. Prendemmo posto e, dopo qualche minuto, ordinammo due tipi di sushi e altre specialità nipponiche.
Quando arrivarono le nostre pietanze, iniziammo a mangiare velocemente. Era tutto delizioso.
-Me lo fai assaggiare?- chiese Louis alludendo al Takoyaki, una polpettina di polpo buonissima.
Annuii e gli porsi la mia forchetta (avevamo notato subito che i bastoncini non erano il nostro forte). Lui portò la bocca a mordere la polpettina e annuì in assenso. –Buona.- disse, con la bocca ancora piena.
Sorrisi, mentre prendevo la sua mano che reggeva un Tayaki e ne davo un morso. Era ottimo, notai.
 
Passammo gran parte di ciò che restava della cena ad imboccarci a vicenda, provando di tutto.
Tornati in albergo, sazi e soddisfatti, ci fermammo a pensare a questa tappa del nostro viaggio.
-Mi è piaciuta molto Tokio.- mormorai, appoggiando la testa sulla spalla di Louis.
Lui, quasi come fosse automatico, mi passò un braccio intorno alle spalle attirandomi a sé. –Anche a me.- acconsentì.
Sospirai, accoccolandomi meglio sul mio migliore amico. –Domani andiamo a Sydney, sei d’accordo?-
Non riuscii a vederlo data la mia posizione, ma sentii il sorriso sulle sue labbra dal tono in cui parlò. –Tutto quello che vuoi, piccolo.-
Contento, passai le braccia intorno alla vita di Louis e me lo tirai contro, chiudendo gli occhi e addormentandomi quasi all’istante, rassicurato della sua presenza. 






Parto col dire: scusate il ritardo! Ero in vacanza e non avevo il computer, sono tornata soltanto ieri.
Comunque, questo capitolo è orrendo, di una lunghezza imbarazzante ed estremamente noioso. Mi scuso di nuovo, il prossimo sarà migliore, promesso!
Alla prossima, spero. :)
  
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