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Autore: nefertite    13/02/2008    1 recensioni
La vertigine è ebbrezza della propria debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e, invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa. Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancora più deboli, ci si vuole lasciar cadere.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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...DOMANI

“Harry, io… io mi sono sposato, con una donna e abbiamo una figlia” 


Il giornale cade a terra con un tonfo.

D’ un tratto sento come se il mondo mi scivolasse tra le dita. Tutti i miei sensi si indeboliscono, le immagini si fanno sempre più sfocate e i rumori più attutiti.

“Harry, ti senti bene?” mi chiede preoccupato Draco.

Ma io quasi non lo sento. Una frase rimbomba nelle mie orecchie, come una litania, insopportabile, infinita. E ogni volta mi sento sempre di più morire.

“Sposato…sposato con una donna…e una figlia…” ripeto come un automa, illudendomi che per qualche strano motivo io non abbia capito bene.

Ma le parole sembrano suonare sempre allo stesso modo e sempre più crudelmente, facendo a pezzi la mia speranza insieme al mio cuore.

“Harry, ti prego, non fare così… Devi capirmi! Non potevo fare altrimenti…”

“Capirti?” chiedo incredulo “Ti sei sposato! Io…io non posso”

“Dannazione Harry! Cosa avresti fatto tu al mio posto? Non puoi pretendere che sarei rimasto tutta la vita ad aspettarti!”

“Non lo so cosa avrei fatto, Draco, ma non so se ce l’avrei fatta a sposarmi amando un’altra persona. Perché io avrei continuato ad amarti, anche steso su quel letto!”

“Pensi forse che io non ho continuato ad amarti? Pensi forse che la donna che ho sposato potesse, in qualche modo, anche solo avvicinarsi a quello che tu eri per me? Se l’ho sposata, Harry, è solo perché le voglio bene e mi è stata vicina il quel periodo in cui tutti mi hanno considerato un Malfoy e quindi un debole, e non un essere umano con dei sentimenti. In qualche modo gli devo la mia vita, Harry. Non puoi rinfacciarmi di non essermi lasciato andare, di non essermi lasciato morire di dolore!”

“Quindi dovrei essere contento! Dovrei stringerti la mano e dirti che mi fa piacere essermi risvegliato sapendo che avrei avuto te al mio fianco per tutta la vita e invece mi sono ritrovato con niente! Ho perso tutto, Draco! Ho perso te! E tutto questo negli ultimi dieci minuti! Come credi che dovrei sentirmi? Maledizione, Draco, hai detto bene prima! Per me è passata solo una fottutissima notte e ti amo come ieri, come tre anni fa, forse anche di più!”

Sono disperato. Non mi sono mai sentito così male. Non riesco a guardarlo ancora negli occhi, quei due meravigliosi occhi ghiaccio che amo tanto.

Il cuore mi fa male e sento un terribile vuoto prendere il sopravvento insieme alla consapevolezza che niente è più come prima e che nulla potrà tornare come prima. L’ ho perso per sempre, senza neppure poter fare qualcosa per impedirlo.

Una disperazione profonda mi travolge inevitabile. Gli occhi iniziano a bruciarmi. Lacrime scendono umide lungo il mio viso, non riesco a trattenerle.

“Harry…” mormora piano Draco.

Nella sua voce tutto il desiderio di poter alleviare quel dolore, di poter in qualche modo cambiare ciò che è successo.

Riesco a sentire una nota amara e di rimpianto per non aver saputo aspettare fino ad ora, ma allo stesso tempo so che ama la sua famiglia e non tornerà indietro, non lo farà mai. Proprio la consapevolezza di ciò e sapendo in coscienza che, nonostante tutto, è giusto così, che non ho nessun diritto di chiedergli di rinunciare a loro, mi fa stare ancora più male, perché in fondo è proprio quello che vorrei fare: dirgli che lo amo e implorarlo di tornare con me, supplicarlo di non lasciarmi andare e fanculo la coscienza.

Le lacrime non ne vogliono sapere di smettere di scendere, ed ogni volta bruciano di più.

Una mano leggera mi sospinge il mento verso l’alto facendomi sollevare gli occhi verso quelli di Draco, dolci ed intensi, che ora si trovano a pochi centimetri dai miei.

Le sue dita lievi sfiorano il mio viso ad asciugarne le lacrime.

Dio come sono morbide! Se questa è la punizione per avergli dato una colpa che non ha, allora che non finisca mai. È una dolce tortura difficile da sopportare, ma allo stesso tempo ne sento un bisogno tale da lasciarmi senza fiato, come se il mio corpo, al contrario della mia mente, avesse registrato tutto il tempo passato lontano dalle sue mani, dalla sua bocca…

“Harry… mi dispiace” sussurra addolorato.

“Lo so…”

E di nuovo lacrime e lacrime scendono dai miei occhi, portando via con se solo la speranza.

Allora due braccia mi stringono, per un attimo insicure e poi più forti e decise, mentre una mano mi accarezza dolcemente i capelli.

Il suo profumo mi avvolge e non posso far altro che annegare nei ricordi, lasciandomi andare nella sua stretta, nascondendo il viso nel suo collo.

“Ti amo, Harry”

Un bisbiglio appena, ma così chiaro nelle mie orecchie, che è come se lo avesse urlato.

Alzo il viso incredulo e timoroso e due occhi mi accolgono così dolci da farmi tremare. Con una mano mi accarezza il viso, mentre la sua bocca si fa più vicina.

 

 

ANGOLINO:

Domani… ci sarà un domani per i miei due tanto amati e torturati piccioncini?

Allora? Cosa ne pensate? Dio, non sarò un po’ tragica? Ma sembra che questa sia l’unica cosa che mi riesca. Pazienza! ^_^

Grazie a voi che ancora mi seguite e recensite!

 

Un bacio

Nefertite

  
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