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Autore: arya13    06/08/2013    0 recensioni
Allora il cavaliere si chinò, prese tra le mani un mucchio di sabbia e cominciò a studiarlo. I granelli erano di dimensioni infinitesimali, ma emanavano una lucentezza impressionante, come se brillassero di luce propria. Li espose sotto i raggi del sole e rimase colpito da quanto il colore blu notte dei granelli risplendesse, come se essi un tempo fossero stati tante pietre preziose ora frantumate.
Poi Eragon ebbe si accorse di alcuni dettagli che gli erano tremendamente familiari.
> disse > e si bloccò di colpo riflettendo sulle implicazioni del suo paragone.
Angela fu la prima a confermare i suoi dubbi
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Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela, Arya, Eragon, Murtagh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver navigato ininterrottamente per un giorno intero, Blödgharm suggerì a Eragon che sarebbe stato meglio fermarsi per un po' per esplorare la zona. Il cavaliere accettò molto volentieri, cominciava ad essere stufo del monotono ondeggiare dell'imbarcazione. Il paesaggio di quelle terre non era molto diverso da quello incontrato in Alagaesia, anche se i boschi e le foreste erano molto più frequenti, così come gli animali. Eragon si stupì del fatto che non avessero ancora incontrato un villaggio e ne rimase deluso: lo aveva sempre affascinato sapere cosa si trovasse oltre i confini di Alagaesia, una volta l'aveva chiesto a Garrow che gli aveva detto chiaramente che nessuno gli avrebbe mai potuto dare una risposta esauriente, allora si era limitato a fantasticare e immaginarsi creature strane e paesaggi mai visti prima. Tutto ciò però era molto prima che trovasse l'uovo di Saphira, che visitasse una città all'interno di un vulcano e una composta da costruzioni cantate negli alberi di una foresta, che maledisse inconsapevolmente una neonata, che scoprisse di avere una fratellastro figlio dell'ultimo dei rinnegati e infine che riuscisse a sconfiggere Galbatorix. Ora non riusciva più a impressionarsi tanto facilmente, ma sperava comunque di imbattersi in qualcosa di fuori dall'ordinario. È anche vero, si disse, che il nostro viaggio è appena cominciato. Condussero la nave nei pressi di una piccola insenatura e lì, dopo essersi assicurati che fosse un luogo sicuro, sbarcarono. Eragon si guardò intorno e gli sembrò tutto normale e tranquillo, eccetto che per la spiaggetta su cui si trovavano: era di un inusuale color blu notte. Non aveva mai visto sabbia di quel colore prima d'ora e non era l'unico ad aver notato quella stranezza. Guardò Angela che si trovava a non meno di 2 metri da lui in cerca di qualche spiegazione, ma lei si limitò a dire :"davvero insolito". "Cosa credi che sia?" "Ah. Non ne ho la minima idea, ma posso dire con certezza che non è comune sabbia". Poi si abbassò per prenderne un mucchietto con la mano destra. La osservò attentamente e spalancò gli occhi come se avesse visto il fantasma di Galbatorix. "Cosa c'è Angela?" chiese Eragon, che ebbe un bruttissimo presentimento. Per quanto riuscisse a ricordare non aveva mai visto l'erborista stupirsi per qualcosa, dato che era sempre lei a sorprendere gli altri. Anche gli elfi guardavano stupefatti la speciale sabbia e i loro volti cominciarono ad allarmarsi. Fu poi il turno di Saphira che rimase agghiacciata nel capire di che cosa si trattasse. -Non è possibile -Saphira.. Cos'hai? Ma la dragonessa non rispose, sembrava molto turbata. "Mi volete dire che cosa sta succedendo" Eragon si stava spazientendo, cosa poteva essere di così terribile? "Argetlam, se ci tieni così tanto a scoprirlo, perchè non la prendi tra le mani?" Allora il cavaliere si chinò, prese tra le mani un mucchio di sabbia e cominciò a studiarlo. I granelli erano di dimensioni infinitesimali, ma emanavano una lucentezza impressionante, come se brillassero di luce propria. Li espose sotto i raggi del sole e rimase colpito da quanto il colore blu notte dei granelli risplendesse, come se essi un tempo fossero stati tante pietre preziose ora frantumate. Poi Eragon si accorse di alcuni dettagli che gli erano tremendamente familiari. "Che strano" disse "è così brillante, così lucente che mi ricorda molto le squame di..." e si bloccò di colpo riflettendo sulle implicazioni del suo paragone. Angela fu la prima a confermare i suoi dubbi "Queste un tempo erano le squame di un drago Eragon, sono inconfondibili."
  
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