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Autore: xniallsmine    06/08/2013    3 recensioni
SOSPESA
Harry Styles riceve come regalo per i suoi 11 anni un diario. La sua infanzia e l'adolescenza sono state molto difficili, piene di lacrime e insulti che di sicuro un ragazzo della sua età non merita.
Soffre di autolesionismo e anoressia per colpa dei bulli e pensa diverse volte al suicidio. Un giorno però la fortuna, stranamente, è dalla sua parte e farà un incontro che gli cambierà la vita.
A Darcy, così Harry aveva chiamato il suo diario, racconta tutte le sue esperienze... I pestaggi, le lacrime, Louis...
STORIA LARRY.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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7. First time
 
Sono due settimane che Gemma è strana. Mi porta al cinema, sorride sempre, e non mi ha più chiesto di leggerle il diario. Strano, perché secondo me lei era venuta a vivere da me per aiutarmi. Insomma, è una striz... ehm, una psicologa barra psichiatra e dovrebbe, non so, "allenarsi"...? Penso. Non so veramente cosa le stia prendendo. Ora è qui, accanto a me, in una fredda sera di fine gennaio. Mi parla di un sacco di cose che secondo me non hanno senso, qundi mi limito a sorridere ad annuire. Mi ha sorriso e si è rabbuiata subito. Non capisco cosa le passi per la testa, davvero. Cominciò a parlare del film che avevamo visto, 'noi siamo infinito'. E' davvero un gran bel film e poi Emma Watson è così bella. Diventerei etero per lei. Gemma ha pianto quando Charlie è "impazzito", io invece quando litiga con i suoi amici e rimane da solo. Mi ha ricordato me stesso al liceo, solo che io non avevo mai avuto degli amici con cui litigare. Non mi sono fatto vedere da Gemma, avrebbe fatto la sorella strana. La stessa che stava facendo ora. Di nuovo quel sorriso... Non ce la faccio più.
 
"Sei strana." Gemma smise di parlare del film che avevamo appena visto e fece un'espressione confusa.
"C-come? In che senso?" balbettò.
"Balbetti, sorridi falsamente... Che hai?" chiesi fermandomi in mezzo alla strada.
"Harry, ci stanno guardando tutti." disse prendendomi per un braccio.
"Che ci guardassero. Potete anche fare dei video sapete? Durano di più!" urlai mentre un sacco di persone mi guardavano e mia sorella mi portava in macchina.
"Guido io." dissi salendo.
"No, mio caro. Non voglio morire stanotte." disse mia sorella. Mi spostai dalla parte del passeggero sbuffando. Però una cosa positiva c'era, Gemma per un momento era tornata se stessa.
 
"Cosa avrei di strano?" disse Gemma entrando nel vialetto di casa.
"Non sei te. Mi porti in giro, fai sorrisi falsi, non mi chiedi più di leggerti Darcy..." dissi scendendo dalla macchina.
"Harry, io sto benissimo." ancora sorrideva in quel modo.
"Ecco, vedi?" dissi irritato. Quasi corsi dentro casa, volevo allontanarmi da lei.
"Vuoi sapere che ho?!" disse entrando in casa. Io ero già al terzo scalino.
"Si, vorrei saperlo." dissi senza girarmi.
"Sono incinta." disse, anzi, quasi sussurrò mia sorella.
Mi girai. Avevo gli occhi spalancati ed ero come pitrificato. Forse facevo anche un po' di paura, quindi cercai di assumere un'altra espressione.
"E... Da quanto?" dissi andandole incontro ed abbracciandola.
"Da un mese penso." mi strinse forte.
"Hai paura? E' per questo che sei così strana?" le chiesi.
"Ho paura a lasciarti di nuovo, Harry." disse Gemma. Piangeva, lo sentivo da come respirava e dalla voce.
"Per questo stai passando così tanto tempo con me senza studiarmi?" azzardai a chiedere.
Smise subito di singhiozzare e mi guardò. Era confusa.
"Tu... Tu pensi che io ti stia studiando?" disse irritata.
"Pensavo di sì, insomma, sono un caso interessante e..."
"Sei mio fratello Harry! Come ti è venuto in mente?!" esclamò mia sorella. Si allontanò da me e andò sul divano. Chiusi la porta di casa, stava cominciando a nevicare.
"Pensavo che fossi venuta da me per studiarmi, che avessi detto a mamma che mi avresti curato." dissi sedendomi accanto a lei.
"Pensi davvero che io sia così approfittatrice, Haz? E' questo che pensi di me?" si allontanò da me. Mi alzai in piedi, volevo seguirla, ma forse era meglio restare dov'ero.
"Non hai mai chiesto cosa pensavo di te. Mai. Neanche quando te ne sei andata." dissi quelle parole, ma me ne pentii. 
Gemma si girò, aveva un'espressione fredda come la neve che stava cadendo.
"Che cosa pensavi di me, Haz? Che ero una stronza, vero? Che ero un'egoista? Dimmi cosa cazzo pensavi di me!" l'ultima frase la disse dandomi dei pugni sul petto. Io abbassai lo sguardo, non avevo il coraggio di dirgli cosa pensavo di lei. Dopo avermi mandato a fanculo se ne andò nella sua camera.
"Pensavo che eri la sorella migliore del mondo." sussurrai dopo aver sentito la sua porta sbattere. Mi misi sul divano e accesi la tv, come se nulla fosse successo, come se Gemma non fosse mai venuta a vivere da me, come se fossi di nuovo solo.
"Ma fanno solo questo film?" dissi vedendo una scena di 'Love Actually'. Era iniziato da più o meno una mezz'oretta. Non cambiai, non spensi la tv, non me ne andai sbattendo il telecomando a terra. No, restai a guardare il film, e come sempre piansi. Ma questa volta non c'era la maglia di Louis ad asciugare le mie lacrime. No, stavolta ero solo. E, scosso ancora dai singhiozzi, mi addormentai.
 
 
"Sei una feminuccia Harry." disse Louis alzandosi per spegnere la tv.
"Sono sentimentale, la cosa è diversa mio caro Lou." dissi con la voce ancora un po' alterata dal pianto.
"Forse è per questo che ti amo." disse stedendosi di nuovo accanto a me sul letto. Eravamo a casa sua, i genitori non c'erano e sarebbero tornati due giorni dopo. Louis avrebbe potuto organizzare una festa, sballarsi con gli amici, fumare, bere e scopare fino a quando voleva, invece no, aveva deciso di stare con me, Harry Styles.
"Mi... mi ami?" arrossii violentemente e sperai che la piccola luce che faceva l'abat-jour sul comodino di Louis non lo fece vedere troppo.
"Certo che ti amo. Sei il mio ragazzo." mi diede un bacio. Ero il suo ragazzo?
"Davvero? Cioè... Non sembra perché..."
"Perché a scuola non ti parlo e non ti degno di uno sguardo?" mi interruppe Louis. Anuii abbassando la testa.
"Tu non sai quanto vorrei gridare a tutti che sei mio." disse con fare dispiaciuto.
"Per quanto ancora andrà avanti questa storia?" dissi senza guardarlo in faccia.
"Harry Edward Milward Styles, io ti amo." disse semplicemente.
"Non serviva dire tutto il nome." dissi sorridendo. Louis rise e poi mi alzò il viso. E vidi lo spettacolo più bello a questo mondo. Louis Tomlinson che sorrideva. I suoi occhi "sorridevano con lui" e lo rendevano ancora più bello. Lo amavo, troppo. Lo amavo per ogni cosa dolce che mi sussurrava nel bagno dopo ogni pestaggio. Lo amavo per come si preoccupava di farmi mangiare da quando sapeva che ero diventato anoressico. Lo amavo per quando si incazzava con me per via dei tagli. Lo amavo anche quando piangeva tra le mie braccia dicendo che gli dispiaceva di avermi pestato. Lo amavo sempre. Ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo e non so se lo avrò mai.
"Che fai Lou?" dissi quando il mio ragazzo, wow l'ho detto, si alzò e andò alla finestra.
"Lo urlo a tutto il mondo." sorrise per poi aprire la finestra. Il vento freddo di fine febbraio mi fece rabbrividire.
"Io amo Harry Styles, capito mondo? Lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo e nessuno ci dividerà!" urlò Louis a pieni polmoni. Cominciai a ridere quando la signora che abita alla casa accanto ha urlato "Non ce ne importa un cazzo! Io voglio dormire!".
"Che donna isterica." disse Louis dopo aver chiuso la finestra. Io continuai a ridere e anche lui cominciò. E volevo che quel momento non finisse mai, che noi non finissimo mai.
"Lou?" attirai l'attenzione del ragazzo che mi era accanto.
"Dimmi Haz." disse cercando di tornare serio.
"Come faremo con il college?" chiesi. Louis si rabbuiò subito.
"Che dice il tuo psicologo? Sei pronto?" chiese abbracciandomi. Mi sistemai con la testa sul suo petto e "no" sospirai.
"Harry, giuro che l'anno prossimo sarai pronto a venire al college con me. Ti proteggerò io." disse accarezzandomi i capelli. Alzai lo sguardo e lo baciai. Amavo baciare Louis. Le nostre lingue combaciavano come due pezzi di un puzzle, si cercavano disperatamente perché per essere complete necessitavano l'una dell'altra. E noi eravamo così, ci cercavamo e dipendevamo l'uno dall'altro. Louis si mise sopra di me tenendosi sui gomiti per non pesarmi troppo, ma 
io volevo quel corpo, volevo sentirlo.
"Penso di essere pronto." dissi interrompendo il bacio. Louis mi guardò serio e "sei sicuro?" chiese. Annuii sorridendo e riprese a baciarmi. Ora mi stava spogliando e io stavo cercando di levargli la sua maglietta a righe che amavo troppo. Appena le nostre pelli calde si toccarono sentii che volevo essere una cosa sola con Louis. Cominciai a slacciare la sua cintura e a levargli i pantaloni. Le mani mi tremavano non dalla paura, ma dall'eccitazione.
"Aspetta, faccio io." disse toccandomi le mani. Annuii imbarazzato e appena si fu tolto i pantaloni io feci lo stesso. Mi beai di quella visione, Louis Tomlinson in mutande era un fottuto Dio greco. Riprese a baciarmi con più foga. Ora non sapevo davvero come procere. Insomma, era la mia prima volta, ma non volevo che facesse tutto Louis. Mi decisi e con la mano presi il membro caldo di Louis dai suoi boxer. Lui fece un gemito soffocato e poi sorrise. Cominciai e strofinare il suo membro come se fosse il mio, come quando facevo pensando a lui. Louis cominciò a gemere e prese la mia erezione portandola vicino alla sua. Le fece toccare e strofinare l'una contro l'altra. Pensavo che sarei venuto in quel preciso istante, invece resistetti, più che altro per non fare brutta figura. Louis prese due dita e se le bagnò, fece scivolare il primo dito nel mio ano e poi l'altro. Il dolore che sentii fu atroce, ma non urlai. Non volevo farlo preoccupare. Louis mi diede un attimo di tregua per prendere il preservativo dentro il cassetto. Se lo mise e mi disse "non voglio farti del male, ora devi fare tutto quello che dico io, capito?". Annuii meccanicamente e mi preparai. Sentii la punta calda sfiorarmi l'ano e con un colpo di reni Louis entrò in me. L'urlo che mi uscì dalla bocca spaventò me stesso, figuriamoci Louis. Non pensavo che facesse così male. Era un dolore lacerante e straziante.
"Scusami." disse Louis veramente dispiaciuto. Presi un respiro profondo e "N-non fa niente. C-continua." dissi. Lui annuì. Andò un po' più in profondità e mi sembrò di essermi spezzato in due.
"Metti la gamba destra sulla mia schiena." disse serio. Stava pensando a tutte le mosse che potevo fare per non sentire dolore. Obbedii e appena toccai la sua schiena mi sentii un po' meglio.
"Anche l'altra." ordinò dopo aver visto la mia faccia meno tesa. Misi anche l'altra gamba e Louis entrò completamente dentro di me. Un altro urlo uscì dalla mia bocca. Le lacrime mi rigavano il viso.
"Scusami, ma sei davvero piccolo Haz." scherzò Lou. Feci un accenno di risata e me ne pentii subito perché mi sentii lacerare ancora di più.
"Continua, per favore." lo implorai. Louis aveva la fronte imperlata di sudore ed era davvero concentrato. Si stava godendo ben poco di quel rapporto. Uscì e rientrò dolorosamente in me due, tre volte prima che mi abituassi alla sua presenza. Poi cominciai a spingere anche io. Volevo di più, volevo sentirlo davvero. Feci per toccarmi l'erezione che protestava, ma Louis mi precedette. Cominciò a strofinare, coordinò le spinte con la sua mano e dopo qualche minuto vennì urlando il suo nome. Louis venne poco dopo urlando il mio di nome e si accasciò accanto a me, sfinito.
"Devo insegnarti a fare i pompini. E devo anche fartene uno." disse ancora con il fiatone. Io risi istericamente per la fatica.
"Almeno non ti farò più male. Definitivamente." disse girandosi verso di me. Era serio. Io gli presi la mano.
"Ti amo." dissi. Mi scese una lacrima che prontamente Louis asciugò.
"Anche io Harry, anche io." mi accarezzò i capelli. Mi accoccolai a lui prima di addormentarmi.
 
 
"Harry? Harry??" sentii una voce chiamarmi, ma non era quella di Louis.
"Chi sei?" dissi con la voce impastata dal sonno.
"Sono il tuo peggior incubo, tua sorella." scherzò Gemma. Io mi strofinai gli occhi e vidi Gemma sorridermi.
"Hai sognato Louis, vero?" disse lei passandomi una tazza di the. Annuii per poi arrossire violentemente.
"Come fai a saperlo?" dissi impaurito.
"Hai detto il suo nome centinaia di volte." disse mia sorella tornando in cucina. Era strano che avessi fatto quel sogno, che avessi rivissuto la mia prima volta con Louis. Forse non avrei dovuto guardare 'Love Actually' la sera prima.
"Ti manca vero?" disse Gemma ritornando con una tazza di caffè da cui prese un sorso.
"Da morire." confessai. Ed era vero, mi mancava da morire.
"Ti capisco sai, Tom mi manca come l'aria."disse mia sorella sospirando. Io sorrisi. Aveva appena detto la cosa più stupida a questo mondo. Lei non poteva capirmi, lei non poteva sapere quanto fosse potente l'amore mio e di Louis. Lei non capiva che ogni volta che pensavo a lui mi sentivo morire. Non capiva che senza di lui ero un puzzle incompleto.

 
*SPAZIO AUTRICE*
 
*si nasconde* ma quella parte hot l'ho scritta veramente io? Dio come mi vergogno!! Allora, come promesso ecco la 
parte Fluff Larry. Si è trasformata in una cosa rossa perché, beh, volevo io ok? lol scherzo, perché mi sembrava giusta(?) Vi starete chiedendo perché questo flashback è in corsivo mentre gli altri sono scritti normalmente(?) beh l'ho scritto così perché primo,  è un sogno. Secondo, non proviene dal diario, non sono ricordi del diario. Non so se mi avete capito lol, spero di si :) Allora, Gemma is pregnant e molto strana lol non vuole lasciaredi nuovo il fratello, ma deve farlo, quindi si sta comportando in modo strano. Speriamo si riprenda presto. Harry dopo questo sogno si rende conto che Louis gli manca veramente TANTO e mi dispiace troppo che Louis gli sia lontano, giuro çwç. Ora l'ho fatta facile, avete capito che Louis e Harry stanno insieme, si amano, etc... ma dal prossimo capitolo torneremo a Darcy e alla parte più brutta della vita di Harry, quando era anoressico e si tagliava seriamente. Ok, troppi spoiler lol
VOGLIO RINGRAZIARVI MOLTISSIMO PERCHE' HO 200+ VISITE AL PROLOGO E 100+ AI CAPITOLI DALL'UNO AL QUATTRO. OMG SONO TROPPO CONTENTA :'D grazie mille anche per le recensioni e per le cose dolcissime che mi scrivete.
Al prossimo capitolo.
Baci, Francesca. 
  
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