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Autore: fanniex    06/08/2013    4 recensioni
Jared è annoiato e forse la classica crisi di mezz'età sta colpendo anche lui.
Quando un banalissimo incidente trascina a forza nella sua vita una persona nuova.
“... si avvicina a me per salutarmi, e io istintivamente faccio un passo in direzione dell’entrata.
E la guardo. È scioccata. Certo, non credo che si aspetti da me il saluto caloroso di Shannon, ma nemmeno questa freddezza.
“Non ho voglia di andare a dormire!” Le dico, continuando a guardarla. “Ti va di tenermi compagnia per un po’, al bar dell’hotel?” ... (dal capitolo 2)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 24
 

Il portoncino del suo palazzo è miracolosamente aperto. Mi risparmio la sicura umiliazione di Dawn che mi richiude il ricevitore del citofono in faccia. Almeno, se non vorrà aprirmi, potrò sempre urlarle da dietro la porta. E lei sarà costretta ad ascoltarmi. Non mi frega un cazzo se mi sentirà anche l'intero palazzo.

Suono il campanello e busso contemporaneamente. Con forza. Un anziano vicino di casa di Dawn mi oltrepassa, guardandomi malissimo. Chissà se sta pensando di tornarsene nel suo appartamento e chiamare la polizia? Devo avere l'aspetto di un evaso da un manicomio criminale, probabilmente.

Dawn! Aprimi, avanti! Lo so che sei a casa!”

Lo so? E se in realtà non ci fosse? Se se ne fosse andata a fare un giro … o a consolarsi da un amico? Tipo quel Marcus. O peggio, se si fosse rifugiata di nuovo tra le braccia di Tom? A questo non ci avevo pensato.

Nello stesso istante però sento qualcosa muoversi al di là della porta. Bene! Almeno ho la conferma che lei c'è!

Dawn! Ti ho sentito. … Sappi che non me ne andrò finché non mi farai entrare!”

Ancora nessuna risposta.

Daaawwnn! Andiamo! Se vuoi che mi metta a gridare qui, sul tuo pianerottolo, lo farò. … non m'importa! … Ah, tra l'altro credo che un tuo vicino stia già telefonando alla polizia. … Non ti nascondo, però, che me la risparmierei volentieri questa figura di merda! Già fanno a gara in troppi a darmi addosso ...”

La porta si apre mentre sono ancora intento a pronunciare le ultime parole.

E lei è finalmente di fronte a me. Con gli occhi gonfi e rossi di pianto. E il mascara sbavato. Mi fissa inerte per un tempo infinito. Poi mi gira le spalle e si va ad accomodare su uno degli sgabelli del bancone. Chiude gli occhi. Prende un respiro lunghissimo. E torna a guardarmi. Io entro in casa, richiudendomi la porta alle spalle, e la seguo al bancone.

Mi faccio schifo. Non sopporto di essere stato io ad averle fatto tutto questo. Lei è convinta di non essere matura abbastanza per sostenere una relazione con me. E invece io? Mi sono comportato come il più infantile dei cretini. L'ho allontanata. Ignorata. Cazzo! E se quello stupido gossip di me e Anastasia fosse giunto anche alle sue orecchie?

Dawn!” Le sfioro una guancia per darmi sicurezza. “Lascia che ti spieghi …”

Ma lei si ritira e mi fa segno di tacere.

No!” Altro sospiro. Mi indica con la mano il divanetto, ad una decina di passi di distanza da lei. Troppi. “Fammi il favore, Jared! Siediti!”

Esaudisco docilmente la sua richiesta. Rimanendo però sul bordo estremo del sofà, pronto a scattare ad ogni suo movimento. La determinazione nei suoi occhi, in questo istante, mi confonde e mi spaventa. Ancor più di averla vista in lacrime, solo qualche secondo fa.

Adesso parlo io!” Continua, sostenendo fermamente il mio sguardo. “ … Innanzitutto, tu non mi devi nessuna spiegazione. Hai fatto semplicemente quello che ti ho chiesto.”

Ma di che cosa parli? Io ...”

Provo un'altra volta a farmi avanti, ma lei mi zittisce ancora. Tenta di sorridermi. Quel sorriso teso e nervoso che detesto con tutto me stesso. Non voglio che si sforzi di convincermi che va tutto bene.

Ricordi quello che ti ho detto, a casa di mia madre, l'ultima volta che ci siamo visti?”

Annuisco. Mi sembra trascorsa una vita intera. Sei mesi. Senza di lei.

Dovevamo esserne convinti. Entrambi. … E probabilmente non lo eravamo!”

Dunque non mi ero sbagliato! Il mio istinto non aveva fallito. È così! Lei non mi vuole! … E allora perché sembrava tanto sconvolta prima?

Lo so che non servirà a cambiare le cose … ” Prosegue Dawn. C'è una sorta di imbarazzo nel suo sguardo e nel tono della voce, ora.

Mi alzo istintivamente e mi riavvicino a lei. Non mi scansa questa volta. Ma mi prende la mano, guardandomi negli occhi. Amore mio, se vuoi darmi il colpo di grazia, così ci stai riuscendo alla perfezione.

 … però penso che sia giusto che tu lo sappia. Che in fondo avevi ragione su tutto. Tu mi hai capita meglio di quanto abbia mai fatto io in trentatré anni che mi conosco. Ero davvero convinta di bastare a me stessa. E invece non è così. ... Anch'io voglio qualcosa che dia un senso alla mia vita. E quel qualcosa, per me, sei tu! … Amarti è la cosa più bella che mi potesse capitare. Anche se da questo momento in poi sarà a senso unico. Non potrò mai ringraziarti abbastanza ...”

Non so quale bizzarro fenomeno atmosferico si stia verificando in questo momento nel mio cervello. So soltanto che le sue parole, le sue dolcissime, amorevoli e completamente inaspettate parole, mi stanno investendo come un gigantesco gavettone di acqua gelata in un torrido pomeriggio di agosto. Le tappo la bocca, con la mano che non sta stringendo la sua.

Basta! Ti prego!” La imploro, mentre lei mi fissa spalancando gli occhi sconcertata.

Il suo respiro sulla mia mano diventa più accelerato.

Mi stai dicendo che … vuoi ancora stare con me?” Le domando confuso, tenendo ben fissa la mia mano sopra la sua bocca.

I suoi occhi sorridono, illuminandosi. E sento distendersi anche le sue labbra, mentre annuisce con un cenno del capo.

Quindi, non volevi chiudere?”

Spalanca ancora le sue perle infuocate per lo stupore e scuote la testa con veemenza. Improvvisamente avverto l'energia abbandonare il mio corpo in tensione fino ad un attimo prima, e mi affloscio sullo sgabello accanto, liberando Dawn dalla mia presa.

Jay!” Sussurra il mio nome con trepidazione.

Mi appoggio piano sulla sua spalla, e i nostri visi a contatto si sfiorano delicatamente.

 … Sono un tale coglione … Dawn … ” Biascico quasi impercettibilmente. “Io non immaginavo … Oh, cazzo! Ti amo così tanto … ”

Lei mi sposta, piano, e mi osserva frastornata.

I suoi occhi da bambina! Cristo, quanto mi sono mancati! Le sorrido, asciugandomi la fronte madida di agitazione con la manica del giaccone. Che tolgo subito dopo, gettandolo a terra. Mi avvicino alle sue labbra e le faccio mie. Prima piano, poi sempre più affamato. Le sfioro con la lingua, le mordo, le succhio come se fossero il primo pasto concessomi dopo un digiuno di sei mesi. La stringo ancora a me, mentre le nostre lingue tornano a cercarsi e ad aggrovigliarsi.

Non fare quella faccia scioccata!” Le sussurro, fermandomi un attimo ad incamerare aria. “Ti amo! Questo lo hai sempre saputo!”

Dawn mi solleva il viso e rimane ad accarezzarlo, tracciandone il profilo con un dito e poi sfiorandolo con il naso.

E allora perché?”

Perché cosa?”

Perché la tua freddezza al telefono? …”

Non le era sfuggito, allora.

... Perché non volevi vedermi oggi? … Perché quella Anastasia? Mi sembravano tutti segnali per farmi capire che tra noi era finita!”

Come volevasi dimostrare! Sono una testa di cazzo! Mi siedo al suo fianco, appoggiando la testa sulla sua spalla. Voglio ancora un po' delle sue coccole.

Non avrei potuto sopportare di lasciarti andare un'altra volta. … Per te era stato così facile! Ma io non ci riesco … mi mancavi da morire. Sono un bambino, lo so! … Hai idea di quante volte abbia guidato fino all'aeroporto? Deciso a tornare indietro a prenderti. Con le buone o con le cattive! ...”

Dawn mi afferra una mano e se la porta alle labbra, baciandomi le punte della dita. Sento di nuovo il suo sorriso allargarsi sotto la mia pelle.

... Ma tu volevi del tempo! … Solo che, più passavano i giorni, le settimane, più mi convincevo che non mi volessi più. … Mi chiedevi solo del mio lavoro. E mi parlavi delle tue lezioni. E di quelle maledette gare. ...”

Mi stoppa, corrucciando lo sguardo.

Ehi! Non mi pare che le tue conversazioni fossero molto più romantiche!”

Abbozzo. Ha ragione. Mi sa che nessuno dei due è troppo a suo agio in questo genere di cose.

E quella ragazza? Sono tutti convinti che sia la tua nuova fidanzata. Anche Shannon.”

Già Anastasia! Sono stato un vero stronzo con lei. Mi sono approfittato di una ragazzina.

Non c'è niente tra me e Anastasia!” Le rispondo perentorio. Ho assoluto bisogno che mi creda.

Ok!” Ennesimo sospiro. “Dimmi la verità. Ti ascolto.”

Lo faccio. Le racconto tutto. Dei primi giorni trascorsi chiuso nello studio di casa mia a suonare e risuonare le canzoni che avevo scritto grazie a lei. A rivivere i nostri momenti. Senza quasi più parlare con nessuno. Quasi un eremita allo stato larvale. E poi le pressioni della casa discografica, che si aspettava da noi il successo commerciale definitivo. Il malcontento dei produttori che mi hanno messo il bastone tra le ruote troppe volte, in questi mesi, ritenendo l'album troppo personale per essere compreso appieno dal nostro pubblico. Tutte cazzate! La mia insonnia, gravata da questo monte di discussioni, era tornata a farsi sentire prepotentemente. Solo sentire la sua voce mi dava un sollievo insperato. Ma non potevo essere totalmente sincero con lei. Lei stava bene. Molto bene, in confronto a me. I problemi in famiglia erano pressoché risolti. Il lavoro andava a gonfie vele. La sua voce era tranquilla e rilassata come al solito. Anche Shan mi ripeteva sempre che la sentiva felice, quando parlava con lei al telefono. Cominciavo a famigliarizzare con la prospettiva che quello sarebbe stato il mio destino. Di rimanere per lei soltanto un amico con cui parlare ogni tanto. Né più né meno di Shannon.

È stato in quel momento in cui il mio animo da vigliacco mi ha consigliato di prendere le distanze. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore! È così che dice la saggezza popolare, no? Be', la saggezza popolare non sa proprio un cazzo! Qualunque cosa facessi non riuscivo a togliermela dalla testa. Poi, con la band, abbiamo cominciato a lavorare al video del primo singolo dell'album. E non so come, Anastasia è ricomparsa all'orizzonte. L'avevo conosciuta un paio di estati fa. Era giovanissima, all'epoca. E lo è ancora, lo so. Ma è una ragazza tanto gentile e ammodo. L'ho sempre considerata come una mia protégé. Non la solita lolita disposta a tutto pur di emergere. Mi ha colpito per la sua grazia interiore. Per questo ho deciso di ricontattarla per il video. Avevo bisogno di una figura come la sua. Immagino che lei abbia creduto di poter approfondire i nostri rapporti. E io non sono esente da colpe. Glielo ho lasciato credere. Stampa e paparazzi hanno fatto il resto.

Ma ti giuro che non c'è stato niente tra di noi.” Le ripeto. “Al di fuori di un paio di cene e qualche passeggiata a Malibu.”

Dawn continua a stringermi la mano e posa la sua testa sopra la mia. A mo' di sandwich tra la sua spalla e la sua tempia. Mai sentito meglio come fetta di salame!

Ti credo!” Dichiara all'improvviso.

E fai bene! … Anche se saperti un po' gelosa è un vero toccasana per il mio ego.”

Sei mesi e sei sempre il solito coglione!”

Mi spinge quasi giù dallo sgabello, ridendo tutta contenta. Si alza ma io la acchiappo prima che si allontani e la stringo di nuovo a me, facendole spazio tra le mie gambe.

E ora?” Le chiedo con la voce che mi trema per l'emozione. “Che facciamo?”

Inarca le sopracciglia e mi regala un sorriso malizioso.

Intendi ora … ora?”

Tesoro mio, non mi provocare! Ho pensato a noi due, insieme, ogni notte, nel corso di questi sei mesi. Vedrai che cosa ti combino tra un po'. Non ti farò uscire dal letto per almeno una settimana. Al diavolo il lavoro!

Intendo da ora in avanti!” Mi limito a precisare.

Fa correre piano le sue dita dai miei gomiti fino alle spalle.

Vuoi definire la nostra relazione? In questo momento?”

La sua voce è sempre pacata. Come se mi stesse chiedendo se mi va una tazza di tè.

Mi sembra il minimo. … Non possiamo continuare così. Non lo credi anche tu?”

Le dita salgono lungo il mio collo fino a fermarsi sulla curva del mento.

Lo credo anche io!” Sentenzia.

Quindi?”

Mi bacia. Un bacio dolce e puro. Che mi rende ancora più consapevole di quanto io abbia bisogno di lei.

Non lo so! … Penso che forse … dovremmo provare.”

Porca puttana! Mi sento come un fachiro su un letto di chiodi. Vuoi darmi una risposta chiara, amore mio?

Provare? … A fare che?”

Giochiamo a chi la dura la vince? Sono pronto!

A stare insieme! Per davvero! Come una vera … coppia! Lo rimpiangerai, Leto! … Mi aspetto tanti inviti a cena … passeggiate romantiche al chiaro di luna, fiori e … ah, tanti orsacchiotti di pelouche vinti per me al Luna Park!”

Ridiamo insieme. Non mi sembra vero! Non ho mai lottato così tanto per qualcuno. E certamente non ho mai vinto.

Sicura?”

Mi fissa un attimo interdetta. “Che fai? Ora tenti di convincermi a cambiare idea?”

Mi alzo di scatto dallo sgabello quasi travolgendola con il mio abbraccio.

Non ci provare nemmeno. Ormai l'hai detto. Sei mia! Non ti azzardare a rimangiartelo!”

La sollevo di peso e la trascino in camera sua, deponendola finalmente sul letto. Non so neanche come ho fatto a resistere fino a questo punto. Desideravo fare di nuovo l'amore con lei sin dal primo istante in cui l'ho rivista, nella hall della radio. No! Sicuramente da prima. Da molto prima. Da quando mi ha salutato sulla porta di casa di sua madre, ad Exeter.

Mi blocca, proprio mentre sono intento freneticamente a spogliarla. Lasciandomi per un attimo basito a guardarla. Mi sorride. Felice e soddisfatta.

Com'era quella proposta di venire a Los Angeles con te? Alla fine, non mi suona poi così male! L'offerta è ancora valida?”

 

- FIN -

°°°

N.d.A.

Lo so, lo so … il miele scorre a fiumi in questo ultimo capitolo. Ma dovevamo averlo già capito che questi due zucconi erano destinati l'uno all'altra sin dall'inizio.

Per un attimo mi è venuta quasi la tentazione di cimentarmi in un epilogo. Uno di quelli classici, da lieto fine all'americana. Ho scarabocchiato qualcosa ma è davvero troppo indecente per essere postato. Quindi, accontentatevi di questo. Che poi a livello glicemico mi sembra di non esserci andata troppo piano neanche così!!!

Baci … e alla prossima … forse!!! Chissà!!!

Fannie.

P.S. Un ringraziamento doveroso a chiunque abbia letto.

Un abbraccio giubilante ad Alex88 (grazie x il sostegno, “cool girl”!!!)

Un abbraccio coccoloso a Mary (presente solo “in spirito” questa volta, ma x me è come se ci fossi stata ugualmente … pensa quanto sono matta!!!)

E poi, tanto … tanto … immenso … incalcolabile affetto per Romina e CloserToTheEdge!!! (siete state un bene prezioso, non mi stancherò mai di ripetervelo!!!)
 

   
 
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