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Autore: Edsvoice_    06/08/2013    2 recensioni
Grace's Hospital.
Harry è solo. Si sente solo. Ha tentato il suicidio e ora si ritrova ricoverato in questa clinica, che odia. Ma, un giorno fa un incontro strano. Louis, un ragazzo curioso, con il sarcasmo come unica difesa e via di fuga.
Poi ci sono Liam, Zayn, Ed e Niall, ad incorniciare il tutto e rendere la storia più movimentata, risolvendo casini e creandone il doppio.
Dal primo capitolo:
Sento una risata dietro di me. Mi volto di scatto. Un ragazzo con i capelli castano chiaro e gli occhi cristallini mi guarda divertito. La barba di un giornio segue le rughette che si formano intorno alla sue labbra. La cosa più impressionante è la magrezza di questo ragazzo.
***
-Sai, sono qui da due mesi e mezzo e ancora mi stupisco delle stupide posate che ci propongono in mensa: forchette di metallo e coltelli di plastica smussata. Capisco il motivo, ma se non riusciamo a tagliare un pezzo di carne, come possono pensare di riuscire a farci mangiare?-.
Aggiornamento: Martedì
Spudoratamente Larry.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Let me be your reason to fight_4 An unorthodox family.

Ancora scosso, entro in camera e mi sorprendo non vedendo Liam steso sul suo letto. E' un occasione per rimanere da solo e pensare un po' a quello che è successo appena due piani sopra la mia testa.

So che quello di Louis era un capriccio, solo una piccola soddisfazione. L'interrogativo è: perché l'ho accontentato? Non lo conosco. Non so nulla di lui. E lui non sa nulla di me.
Coraggio.
Questa parola mi ronza in testa da quando ho lasciato la stanza di Louis. Coraggio. Ce n'è voluto tanto per una richiesta simile. Davvero tanto. Come poteva sapere Louis che a una richiesta simile non mi sarei alzato schifato e sarei corso via? Scossi la testa, passandomi ripetutamente la mano tra i ricci. Lascio la domanda senza risposta, ricordando quel momento. Di come la sua mano era leggera sulla mia guancia, ma allo stesso tempo determinata. Dei suoi capelli spettinati e della sua barbetta incolta, però ordinata. E i suoi occhi. I suoi occhi. Potrei dipingerli, vorrei dipingerli, ma non sono mai stato bravo a dipingere: non rederei loro giustizia. Affatto. Mi metto a sedere, molleggiando un po' sul letto. Sento una forza nuova, che non provavo da tanto tempo. Una cotta. Davvero Styles? Una cotta? Diciannove anni compiuti e hai una cotta per un ragazzo che neanche conosci. Molto maturo da parte tua. Ripeto la scena più volte nella mia testa, dandomi del cazzone ma continuando a riviverle.
Così mi ritorna in mente il mio primo bacio dato a un uomo.


Era sera, e io e degli amici di scuola eravamo usciti per divertirci un po'. Era molto tempo fa, la depressione era lontana e pensavo solo a divertirmi. Eravano in un locale molto affollato, troppo per i miei gusti. Così, dopo aver ballato con tre o quattro ragazze diverse, uscii all'aria fresca del mattino. Erano circa le quattro, o giù di li. Dopo che mi fui acceso una sigaretta, un amico del mio gruppo mi raggiunse. Ero davanti all'entrata del locale. Il ragazzo si chiamava Nick, era due o tre anni più grande di me e lo conoscevo solo di vista, mi stava però simpatico, con quelle battutine taglienti che rivolgeva a tutti. Sapevo fosse gay, ma non ci davo poi tanto peso. Era ubriaco e urlava frasi senza senso al vento. Sorrisi nel vederlo barcollare.
Non era la prima volta che lo vedevo ubriaco. Si avvicinò a me e appoggio un suo gomito sulla mia spalla.
-Allora, che ci fai qui fuori, eh, Styles?- chiese incespicando un po' sulle parole.
Gli mostro la sigaretta, senza però avere la speranza che capisse. Annuisce e senza preavviso me la sfila dalle mani e la butta sul cemento, spengendola poi con il piede sinistro.
-Ma che cazzo fai?- sbraito.
-Piede destro una scopata in meno, piede sinistro una scopata in più, no?- dice, riferendosi al piede con cui aveva spento il mozzicone praticamente intero. Interdetto mi volto a guardarlo stranito, prima che mi afferri prepotentemente le il viso e premere le labbra contro le mie. Troppo scioccato, resto in mobile senza fare nulla. Lui non si ferma alla mia rigidità e con forza insinua la lngua tra le mie labbra. Stupendo anche me stesso, lo lascio fare, curioso.
E ricambio. E continuo a farlo, finché non ci serve l'aria. Alibito mi guarda come se fossi stato io a baciarlo. I suoi occhi lucidi però, da sbarrati che erano, si socchiudono, prima di riavvicinare il viso al mio e avventarsi di nuovo sulla mia bocca.

Sorrido al ricordo. Il mio primo bacio non l'ho vissuto male, anzi. Del dopo però non posso dire lo stesso. L'outing, affrontare la mia famiglia e i miei amici. Nick mi fu sempre accanto. Fu il mio primo ragazzo, il mio primo amore. E non lo dimenticherò mai. Poi però, dopo, tutto finì com'era iniziato: con un bacio. Ci demmo l'addio nel più banale dei modi. Nick andò al college, lasciando lo stato. Non ci sentimmo più, e sono ancora stupefatto di come la sua mancanza non si faccia in realtà sentire. Riconosco l'amore che ho provato nei suoi confronti, ma adesso non sento altro che un sentimento di nostalgia e tenerezza nel ricordare i momenti passati insieme. Dell'amore iniziale nessuna traccia. Sospiro, guardando fuori dalla finestra.
Dopo poco, ritorna Liam, un poco spettinato e con un sorriso stampato in volto.
-Dove sei stato?- domando squadrandolo. Lui alza le spalle.
-Dimmi invece com'è andata a te.- dice, realmente curioso e interessato. Si siede sul mio letto e incrocia le gambe, poggiando il mento sulle palme aperte della mani -Su, racconta.- mi incita.
Per la prima volta, penso a Liam come un amico. Un vero amico. Uno di quelli a cui puoi raccontare di tutto, senza mai giudicarti troppo frettolosamente. Un moto di tenerezza mi spinge a sorridergli, mettendo in mostra le mie fossette. Lui, sconcertato, mi sorride di rimando.
Gli racconto tutto. Dei miei dubbi e le mie incertezze riguardanti quel bacio. Gli racconto perfino di Nick. Era da tempo che non mi aprivo a qualcuno. Forse aspettavo la persona giusta.
Liam non mi interrompe neanche un secondo, se non per chiedere delucidazioni. Non si è scomposto quando gli ho detto che sono gay. Non si è proprio mosso, non ha distolto lo sguardo, non ha cambiato posizione, non si è allontanato. Ha sorriso. Ha solo sorriso, poi ha detto che l'aveva capito appena entrato nella mia camera. Ha detto che avevo proprio lo sguardo da checca. Scrollai le spalle, abituato al modo di fare così aperto del mio compagno di stanza.

Dopo due settimane, il rapporto tra me e Liam è così forte che passiamo tutte le giornate insieme. Non ci dividiamo mai, è come un fratello. Intanto, Liam ha legato molto con Zayn, tanto che ormai gli amici di Zayn sono anche i nostri. Mi sento molto riconoscente, non so come, Liam è riuscito a tirarmi fuori dall'apatia di tutti i giorni.
Il nostro gruppo si è ritagliato un angolino nella sala comune, ci andiamo ogni giorno. Ed, stranamente è ancora ricoverato, e devo ancora decidere se devo essere felice o preoccupato per lui. Si parla del più e del meno, io piuttosto, me ne sto tra Ed e Liam, limitandomi a ridere a qualche battuta e ascoltare tutto ciò che avviene nella clinica da Zayn. E' una miniera di informazioni quel ragazzo, e non capisco come ci riesca.
-Allora, avete sentito l'ultima?- domanda sghignazzando. Scuotiamo divertiti la testa all'unisono.
-Al piccolo Niall piace la nuova arrivata.- confessa, guardando sghembo il biondo, diventato rosso. Stupiti, guardiamo Niall, nascosto dall'enorme felpa, e subito dopo cerchiamo con gli occhi la ragazza nuova, nonostante non sappiamo chi sia. Così, rivolgiamo a Zayn sguardi interrogativi. Sulle labbra del moro si disegna un ghigno.
-Tranquilli, oggi non c'è, aveva una seduta da una psicologa, ma un giorno ve la farò vedere, oppure Niall ve la farà conoscere.- concluse, circondando il biondo con un braccio e stringedolo affettuosamente, guardagnandosi un'occhiataccia da Niall.
-Ehy, Zayn, invece cosa ci dici di Louis, il ragazzo nel reparto intensivo?- chiese allusivo Liam, e questa volta sono io quello ad arrossire. Ed mi da una pacca sulla spalla, senza motivo apparte, e sussurra un - bravo così, amico.- senza senso. Ruoto lentamente la testa, fissando il roscio. Lui sorride e annuisce concitato. Certe volte mi sembra più sobrio quando è ubriaco.
Zayn, intento a giocherellare con Niall, che ancora non aveva smaltito l'imbarazzo di prima, si ferma alla domanda di Liam e mi guarda come uno che la sa lunga.
-Per tua fortuna, Harry, dovrebbero dimetterlo tra due giorni, se non domani.- risponde. Sgrano gli occhi, ma sorrido involontariamente.
-N-non l'ho chiesto io..- balbetto incerto, ma fortunatamente, il gruppo ha ricominciato a chiacchierare allegramente. Sorrido, mentre assisto a questa scena che è ancora nuova per me. Zayn e Liam che parlano tra loro, Zayn che gesticola così immerso nella conversazione da non accorgersi che ogni tanto da uno schiaffetto o una gomitata a un Niall che cerca in tutti i modi di ragionare con Ed, che continua a ciarlare cose senza senso.
Una famiglia. Questo sembra che siamo, una famiglia, certo, non proprio ortodossa, ma una famiglia.

Wah.
Questa settimana è volata per me, e so che il capitolo è super corto, mi dispiace, ma non riuscivo a trovare idee.
Con questo vi lascio, sperando che il capitolo non faccia troppo schifo.
Baci, Edsvoice.

  
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