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Autore: nefertite    14/02/2008    2 recensioni
La vertigine è ebbrezza della propria debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e, invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa. Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancora più deboli, ci si vuole lasciar cadere.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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VERTIGINE

“Ti amo, Harry”

Un bisbiglio appena, ma così chiaro nelle mie orecchie, che è come se lo avesse urlato.

Alzo il viso incredulo e timoroso e due occhi mi accolgono così dolci da farmi tremare. Con una mano mi accarezza il viso, mentre la sua bocca si fa più vicina.

Mi bacia sulla fronte in un gesto tanto tenero da farmi scoppiare il cuore nel petto. Non lo sopporto. Sento la pelle in quel punto bruciare, i miei occhi devono essere desiderio puro, ma posso vedere anche i suoi, sempre così controllati, tremare.

Mi avvicino e senza pensarci lo bacio, sulla bocca calda. Lo assaggio piano, ma nonostante questo, un mugugno di piacere esce dalle mie labbra. Il mio corpo ha agognato questo momento da tre anni e lo stesso è per Draco, infatti lo sento approfondire il bacio con impeto, mordicchiando e leccando le mie labbra finché non incrocia la sua lingua con la mia in una danza travolgente.

Mi manca il respiro, ma non vorrei mai dover terminare questo bacio con la consapevolezza che sia, dopo tanto tempo, il primo e l’ultimo che ci scambiamo.

Siamo costretti a dividerci. Riprendiamo fiato fronte contro fronte. Le sue mani son ancora sul mio viso e le mie aggrappate al suo collo.

“Non posso, Harry. Lo capisci?” dice senza riuscire a guardarmi.

Gli alzo il viso costringendolo invece a farlo.

 “Lo capisco…” sussurro con tutta la forza che ho, consapevole di ciò che veramente significa quello che gli ho detto. Sto rinunciando a lui.

 “Ti amo… per sempre” gli dico con un sorriso sincero, ma già tremendamente malinconico.

Rimango senza fiato.

Una lacrima scende solitaria dal suo viso, dal viso perfetto e sempre fiero del mio Draco.

Mi si stringe il cuore.

Forse solo ora mi rendo veramente conto di quanto sia stato duro per lui.

È vero, io mi sono ritrovato nel giro di pochi minuti con tre anni in meno della mia vita e soprattutto costretto a rinunciare alla persona che amo, ma è anche vero che lui deve aver sofferto immensamente nel vedermi steso in quel letto, incosciente, per così tanto tempo, senza la possibilità di fare qualcosa, ma solo di aspettare e lottare contro un dolore atroce. E infine, proprio quando era riuscito a rifarsi una vita, rispunto io ad annullare ogni sua certezza e a rinvangare ogni dolore accantonato e ad incolparlo di tutto.

No, non posso immaginare quante notti insonni abbia passato al mio capezzale, quanto abbia pregato Dio e ogni singolo medico distruggendo quel suo fiero orgoglio.

No, non posso! Però c’è ancora una cosa che potrei fare per lui: potrei finalmente smettere di essere un emerito egoista e lasciargli vivere la vita che si è costruito, la vita che merita! Glie lo devo! Almeno questo!

Asciugo quella dolorosa lacrima. Lo guardo negli occhi e lo bacio anch’io sulla fronte, per quella che so, sarà l’ultima volta.

Lascio le labbra poggiate sul suo viso ancora per qualche secondo, prima di sussurrare le parole più amare di tutta la mia vita.

“Addio amore mio”

Sciolgo il nostro abbraccio.

Mi volto, gli occhi chiusi stretti, il cuore in gola che batte veloce al ritmo di quell’uniche parole che ora risuonano forte dentro di me.

Ti amo… Ti amo… Ti amo… Ti amo… Ti amo… per sempre…

Apro la porta davanti a me e con un ultimo sguardo so che ha compreso ogni cosa, come sempre.

 “Addio…” mi sussurra.

E con questa ultima parola richiudo la porta dietro di me.

La richiudo lasciando dentro ogni speranza e tutto il mio cuore, la richiudo sulla mia vita insieme a Draco, la richiudo su di me.

 

 

 

L’amore alle volte è così puro che quando ti ritrovi da solo con te stesso senza più niente per cui vivere, ti senti inutile, sporco, un rifiuto, assolutamente inetto. E quando nessuno, solo la persona a cui hai dovuto rinunciare, potrebbe fare qualcosa, potrebbe dare un senso alla tua vita, perché solo lei sa cosa avete affrontato e cosa stai passando, ma non può fare nulla per aiutarti, allora, solo allora, senti che l’unica cosa che puoi fare, è guardare giù, verso quel vuoto, e lasciarti andare all’ebbrezza di un momento, di un volo verso la pace infinita.

 

Perché si sa, la vertigine è ebbrezza della propria debolezza.

Ci si rende conto della propria debolezza e, invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa.

Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancora più deboli, ci si vuole lasciar cadere.

Milan Kundera

 

 

        ANGOLO AUTRICE:

Vi prego non uccidetemi…! Non volevo lo giuro! Non avrei mai voluto concluderlo così! Ci ho pensato tanto, ma ogni altro finale sembrava sbagliato, estremamente banale e riduttivo. Non sarebbe mai stato credibile un finale a sorpresa del tipo – è stato solo un sogno – avrebbe sminuito troppo tutte le sensazioni provate da Harry. Troppo forzato… no?

Comunque spero davvero di non avervi deluso, perché ho fatto del mio meglio e soprattutto vi avevo avvisato che davvero non sapevo come sarebbe andato a finire! ^_-

Non so comunque se si sia afferrato il finale. Se per caso volete delle spiegazioni basterà che le facciate presenti nelle recensioni e farò in modo di rispondervi, magari ripostando questo capitolo con le risposte!

 

Grazie, grazie e ancora mille volte grazie a tutti voi! Soprattutto a xla che mi ha sempre seguito e lasciato recensioni fin dall’inizio, l’ho apprezzato molto! ^_^

 

Baci

Nefertite

 

  
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