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Autore: Hopeinimpossiblee    06/08/2013    1 recensioni
'Hope' vuol dire speranza. E in effetti è proprio sulla speranza che si basa questa storia. Quando Jennifer incontrò Louis nel 2009 la band non era ancora nata. È da quel giorno che lei non vede l'ora di rivederlo
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Superga bianche, jeans rossi abbastanza attillati, polo bianca a strisce blu, occhi da sogno. La mano è tesa in aria aspettando la mia. Lo guardo attentamente e lui mi sfodera quel sorriso.. Lo stesso del 2009. Lo riconosco. Lo guardo come incantata. «Ehi..?» mi chiama Louis come se avesse paura che stessi male. «Si si andiamo» dico afferrando la mano e alzandomi. La sua mano. Fresca. Ma calda. È un tocco di vitalità. Il cuore va a mille. Sono davanti a lui. O almeno, al suo petto. Sono troppo bassa!! Per guardarlo devo alzare lo sguardo. Ma non lo faccio. Fisso i nostri piedi. Le nostre superga. Le nostre mani si separano. Louis fa per muoversi, ma poi si ferma. Mi alza con l'indice il mento, costringendomi a guardarlo negli occhi. Rimango incantata. Estasiata. E di nuovo il cuore va a mille, mi sento piena di vita. Poi mi stringe la mano e inizia a canticchiare «your hand fits in mine like is made just to me..». Lo sussurra quasi. Mi sciolgo del tutto. Lui mi avvicina a me ancora di più. La sua faccia sempre più vicina alla mia. Sono spaventata. Ma felice. Inizio ad impazzire. Balbetto cose senza senso. Ma Lou non sembra farci caso. Continua ad avvicinarsi. I nostri nasi si sfiorano, mentre le nostre mani si stringono. Io sgrano gli occhi e sollevo le mani senza staccarle dalle sue come per fermarlo. Lui capisce la mia paura e si allontana, senza staccarsi dalla mia mano. «Stavamo andando..» dice trascinandomi dentro. Sono in trans. Sono ammaliata da lui. «Ciao Louis!» lo saluta il cameriere di prima. Poi mi vede a fianco a lui. Spalanca gli occhi e inizia a sorridere e a balbettare scuse. «Fa niente..» mi limito a dire guardando il mio accompagnatore. «Noi andiamo nella saletta allora, Jack» dice Louis. Il cameriere, Jack, annuisce. Louis si muove abilmente fra i tavoli mentre io lo segue evitando di inciampare. Alla fine entriamo in una sala bellissima. C'è un'acquario enorme con centinaia di pesci su un lungo divano bianco che avvolge un tavolo in legno ben apparecchiato. Delle luci diffondono una vaga luce blu. Per il resto c'è buio. Si vede poco e niente del resto della stanza. Louis mi guarda divertito dalla mia espressione sorpresa. «Ehiii!» dico io rimproverandolo. «Ci vogliamo sedere?» dice lui con un sorriso stampato in faccia indicando il divano. Io annuisco. Ci sediamo uno affianco all'altra. Abbracciati. Io sento il suo cuore e.. Ehi va più veloce del mio! «Louis William Tomlinson è emozionato..» lo punzecchio ridacchiando. Lo tratto come un amico. In effetti lo è. «Con una ragazza come te..» dice lui avvicinandosi di nuovo a me. Io alzo nuovamente le mani per fermarlo. PERCHÉ CAZZO LO FERMO!? Per fortuna arriva Jack. Prende le nostre ordinazioni e sparisce di nuovo. Louis accende una candela sul tavolo e abbassa ulteriormente l'intensità delle luci. «Hai fame tu?» mi chiede. Io annuisco deglutendo. Dopo un po' arriva da mangiare. E mentre mangiamo parliamo, ci punzecchiamo, ridiamo e succede altre 837382 volte la stessa scena: lui si avvicina e io lo blocco. WHYYYY?????!!!! Appena finito tutto lui mi guarda. «Ti è piaciuta questa serata?» domanda serio. «Si.. Graz..». Non finisco di parlare che mi ritrovo attaccata a lui. Le mie labbra contro le sue. Spalanco gli occhi. Sono confusa e non so che fare. Louis mi stringe le mani e mi mette sulle sue gambe senza staccarsi da me. Alla fine mi lascio andare, metto una mano sul suo collo e una fra i suoi capelli, mentre lui mi cinge i fianchi. Si stacca un'attimo e mi dice: «Quel giorno, nel 2009, appena ti ho visto ho pensato 'la amo'. Sai, forse non sbagliavo». Il mio cuore perde un battito. «E sei MIA. Chiaro?» conclude infine prima di tornare a baciarmi. Ho paura di come voglia provarlo. Si alza dal divano prendendomi in braccio e io lo lascio fare. Entra in una stanzetta. È buio. Ad un certo punto mi lascia cadere. Urlo appena, prima di ritrovarmi su un letto. «Non ti avrei mai lasciato cadere piccola.» mi dice stendendosi su di me, senza schiacciarmi. «Dove vuoi arrivare?» balbetto spaventata. «Non vuoi..?» sussurra lui mettendo una mano sotto la mia maglietta. Oh cazzo. Oh merda. Che faccio?! Ho paura! Dopotutto è il nostro 'primo appuntamento'! Come può pensare di farlo subito! Louis nota il mio terrore. Allora si allontana sedendosi. Io mi rialzo. Siamo uno di fronte all'altra che ci guardiamo. «Scusa..» sussurra lui, pentito. «Anch'io ho pensato la stessa cosa..» «Allora è amore.» «Come lo sai?» Si avvicina. Mi bacia. Si allontana di nuovo. «Non senti una scossa che ti pervade tutto il corpo?» mi chiede come se non sapesse già la risposta. «Solo una?» «Molte scosse vero?» «Vero, ma può anche essere solo attrazione. In ogni caso non per questo mi devi portare a letto!» Lui ride divertito. «Piccola.. Non pensavo ti dispiacesse» Adesso sono io a ridere. «Io.. Non penso sia un male..» dico alla fine abbracciandolo e baciandolo. Ci spostiamo avvinghiati sin sotto le coperte. E sta volta non lo fermo.
  
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