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Autore: demsstrength    07/08/2013    11 recensioni
E’ appena arrivata la colazione quando entrano nella stanza due uomini in giacca e cravatta che si siedono nelle poltroncine accanto.
«Che ne dici Fam, fe ti fpofi un tifio di quelli ti ritrovi con un villone e con una macchina come quella di Harold.» ipotizza Niall sputacchiando il morso di cornetto che aveva in bocca facendo ridere tutti per il suo modo di parlare, tranne Zayn che, da fratello maggiore, lo guarda in cagnesco.
«Magari ci provo.» scherzo.
«Dieci sterline che non hai il coraggio di avvicinarti.» Harry inarca una sopracciglia guardandomi con aria di sfida. Gli altri tre ci osservano curiosi e per fare scena assottiglio gli occhi e mi stampo un ghigno sul volto.
Dopo una decina di secondi mi alzo facendo strusciare la sedia e mi dirigo verso le poltroncine su cui sono seduti i due.
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«Limmy.»
«Mh?» fa lui concentrato sulle scartoffie sparse sulla scrivania.
«Hai paura di me?» chiedo.
Lui alza la testa e aggrotta la fronte, «Dovrei?»
«Oh, si.»
Scuote la testa divertito e ritorna a leggere.
«Stasera ti unisci a noi, così vediamo chi ride.»
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 5. She look like Megan Fox, damn. 

«Quindi mi stai dicendo che in una settimana guadagni più di quanto guadagni un operaio in due mesi, solo aprendo la porta e sorridendo?»chiedo a Rebecca che annuisce sbuffando, dopo avermi spiegato per la terza volta in cui consiste il suo lavoro.
«Alla faccia. Secondo te potrei lavorare qui dopo il diploma?»
«Sei seria? –ride – Sei una ragazzina, magari con un miracolo.» che cazzo ti ridi? Stronza.
Sarà la prima a fare i bagagli quando sposerò il signor Payno, la mando via a calci in culo.
«Ora lasciami chiedere come ha fatto una come te a finire qui.»chiede lei acida, devo capirla, la sto esaurendo, porella.
«Sto con Liam.»rispondo fiera a testa alta. Rosica, stronza.
Inutile dire che mi guarda malissimo, poi lancia una veloce occhiata all’ascensore che si apre.
«Quella con il tuo Liam è Denise, escono insieme, non puoi competere.»dice con cattiveria indicandomi l’ascensore da cui escono Liam e una bellissima donna mora, con gli occhi azzurri e il corpo di una modella della Victoria’s Secret, una sosia di Megan Fox insomma.
Per un momento mi crolla il mondo addosso, ‘sta Zecca ha ragione, poi focalizzo i due riuscendo ad ascoltare un frammento di conversazione.
«Allora, pranziamo insieme?» chiede Denise al mio Liam.
«Mi dispiace ma ho già un impegno, facciamo un altro giorno.» risponde Limmy sorridendo come solo lui sa fare.
Accenno un sorriso pensando al fatto che probabilmente pranziamo insieme, ma Zecca è ancora accanto a me che blatera peggio di Miele.
«Guardali, sono perfetti.»dice calcando il ‘perfetti’. No, fanno cagare. Ok? Ok.
«E poi lei è così bella, vorrei essere bella come lei, lo vorrebbero tutte.»continua con occhi sognanti.
«E magari il signor Payne mi noterebbe. –sono tutte ossessionate da Liam queste? – Vorrei avere le sue tette.» si tocca il seno mordendosi le labbra, mi inquieta.
«Smettila che altrimenti ti ficco un palo in culo e ti sventolo come una bandiera. Cioè, lo so è hai diritto ad essere stupida ma te sei peggio di Dora l’esploratrice.»sbraito esasperata. Si ferma scioccata e mi fissa non capendo. Ah, non è un mio problema.
Liam mi vede, mi sorride e viene verso di me, con Denise accanto.
«Hey Sam, lei è Denise.»fa indicandomela. La belloccia sorride mettendo in mostra una perfetta dentatura e mi porge la mano.
«Sono Denise McDonald.»
«Sei quella dei fast food? Sono una tua grande fan.»tiro un urletto afferrandole la mano e fangirlizzando come una quattordicenne al concerto del proprio idolo.
«Oh cara, ti ringrazio ma purtroppo non sono io.»fa dispiaciuta. Devo dirglielo che la sto prendendo per il culo?
«Ora noi andiamo, vero Sam?»fa Liam ridendo nervosamente e prendendomi la mano.
«Già.»annuisco felice lasciando la mano alla mora e pulendola sulla camicetta di Rebecca, tutti e tre mi guardano male, ma che cazz.
«Buon pranzo ragazze, ci vediamo dopo.»le saluta con la mano quando siamo già fuori dall’edifico e il freddo invernale ci investe.
«Ti sei divertito con quei due bellocci che sono entrati nel tuo ufficio?»chiedo saltellando come una bambina.
«Intendi i Parker? –annuisco – Ho concluso un affare per cui non chiudo occhio da una settimana.» fa soddisfatto.
«Pranzi con me?»chiede poi, sicuro della risposta. Ovvio tesoro mio, luce dei miei occhi, unico senso della mia vita, unica ragione per arrivare fino infondo ad ogni mio respiro... Devo smetterla di tradurre le canzoni straniere.
Annuisco ancora. Scommetto che mi brillano gli occhi come ad una bambina davanti ad una torta al cioccolato, ma in questo caso sarebbe meglio dire come a me stessa al mio sesto compleanno. Anche se però al il sesto compleanno Zayn e Harry mi hanno ficcato la testa nella torta.
Diciamo che mi sto letteralmente congelando, sento che potrebbero spuntar fuori i pinguini dei Polaretti che canticchiano una stupida canzone da un momento all’altro. Stringo la mano di Liam e infilo l’altra in tasca. Liam ha le mani così morbide e calde, secondo me si fa la manicure.
«Hai le mani così calde.»penso ad alta voce tenendo gli occhi sulle nostre mani intrecciate.
«E le tue sono gelate. –ridacchia – Che ne dici se ti faccio comprare un paio di guanti? Tu ti stai congelando.»
Un paio di guanti che conoscendo Liam non costano meno di cento sterline, ossia il prezzo del mio intero guardaroba, nah.
«No, tranquillo, preferisco dare la mano a te.»
Lui annuisce accennando un sorriso, per poi abbassarsi e lasciarmi un bacio sulla guancia.
L'acqua scende dai ghiacciai, è pura e fresca per natura, raccogliamola coi succhi dolci e buoni della frutta. Popopopolaretti.
Scuoto la testa alla vista di un pinguino con in bocca un polaretto con cui fa su e giù, credo che Zayn mi abbia dato dell’erba nel sonno come quando l’anno scorso per colpa sua chiesi al prof. Stevens se voleva vedere uno spettacolo e feci la strip dance sul banco. Che vergogna.
I ragazzi si chiedono da dove prenda l’erba il mio adorato fratello, ma nessuno sa che ha cominciato a coltivarla in camera sua, un motivo in più per cui è sempre sbarrata.
«Smettila di ipnotizzarti appena ti sfioro.»mi dà una gomitata scherzosa che mi fa riprendere conoscenza.
«Avevo visto un pinguino che…»
Alza una mano per farmi fermare e strizza gli occhi scuotendo la testa «Non voglio saperlo, potrei rimanere traumatizzato.»
«Ah ah, che gran senso dell’umorismo Payno.»
 
«Che mi dici di Denise? –metto in bocca un pezzo di carne gocciolante di salsa ai funghi– E’ quella con cui stai uscendo?» chiedo ora con la bocca piena e l’espressione più innocente che esista.
«Te lo ha detto Rebecca?» Annuisco.
«Si, è lei, ma non so se può funzionare. Insomma, l’hai vista, è la perfezione in persona.»
Già…
«Ci sono un sacco di uomini molto più affascinanti di me che le stanno dietro e non oso nemmeno chiederle di rinunciare a qualcuno migliore per impegnarsi seriamente con me.»
«Tu sei perfetto.»biascico giocando col cibo nel piatto.
«Come, scusa?»chiede sollevando un angolo della bocca.
Mannaggia a me e al mio pensare ad alta voce. Alzo lentamente gli occhi, per poi cominciare a tossire convulsivamente. Daje che funziona.
Liam scatta in piedi e il resto della sala si volta agitata verso di me. Mi batto un paio di pugni sul petto e il cameriere mi riempie un bicchiere d’acqua che bevo tutto d’un sorso riprendendomi subito.
Lee tira un sospiro di sollievo e così i presenti.
«Tranquilli amici, sto bene.»urlo alzando le mani. Alla taverna di zio Earl di solito ti fanno un applauso in questi casi ma questi qui mi guardano male, che gente.
«Mi hai fatto prendere un colpo.»
Si è preoccupato per me, aw.
«Sicura di stare bene signorina?»chiede il cameriere. Occhi azzurrissimi, viso perfetto, un miscuglio tra una divinità greca e un modello Abercrombie.
«Sei fidanzato?»
Strabuzza gli occhi e fa no con la testa divertito.
Mi sporgo prendendogli la penna dal taschino e gli scrivo il numero di cellulae degli Samarry sul palmo della mano. Siamo io ed Harry, detti Samarry perché insieme siamo fa – vo – lo – si.
«Mandami un messaggio, baby.»ammicco sotto gli occhi del mio amico.
Non lo sto facendo per far incavolare Liam, no no.
Il figone va via e Liam mi guarda male. Oggi mi guardano tutti malissimo, e che cavolo.
«Che c’è?»sbotto.
«Non puoi andare in giro a dare il tuo numero a tizi che non conosci.»
«Qualcuno è geloso, Payne?»inarco un sopraciglio.
Sbuffa e riprende a mangiare frettolosamente.
Come faccio ad essere così geniale non lo capirò mai. Purtroppo non è una cosa di famiglia, quasi mi dispiace che Zayn non possa godere di questa genialità sovrumana.
Un momento…
«Liam! –devo imparare a controllare il tono di voce, alza di scatto la testa e quasi si strozza con il suo pranzo – I miei non sanno dove sono, dammi il cellulare.»
Il poveretto sospira e mi porge il cellulare, io lo afferro e corro fuori stile Speedy Gonzales, lasciandolo con il cameriere altrettanto sconcertato che gli riempiva il bicchiere di vino.
Digito il numero di casa, chiamare Zayn lo farebbe correre qui con il maglione di Rudolf e con il ciuffo spettinato, quindi la cosa sarebbe grave.
«Mamma?»
«Hey Sam, sono io, Safaa, mamma è tanto proccupata.»
«Dille che sono con Liam e che sto bene.»dico solo per poi staccare.
Infilo il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e mi porto le mani alla bocca alitandovi sopra, se non sbaglio il bue e l’asinello hanno scaldato così Gesù, quindi dovrebbe funzionare.
Ritornando dentro, una volta al tavolo, vedo una macchia rossa sulla sedia e sento il sangue pulsarmi nelle vene.
«Chiamato?» chiede Liam vedendomi rientrare ed annuisco poco convinta, riprendendo a mangiare.
«Vino?»chiede il cameriere figo e annuisco porgendogli il bicchiere, forse si può rimediare.
«Grazie.»sorrido in stile Rebecca quando vede il mio Lee e il ragazzo ricambia.
«Perché non cerchi lavoro da Abercrombie?»
«Non mi hanno preso.»fa spallucce.
«Che spreco.»scuoto la testa contrariata. Lui ride e va via.
Porto il bicchiere di vino alla bocca e mi sporco la lingua con il contenuto assaporandolo in modo professionale per qualche secondo, poi schiocco la lingua e ne prendo un sorso abbondante.
Ora potrei sputare tutto fingendo di essermi nuovamente strozzata, oppure aspetto il momento di andare via e lo rovescio sulla sedia.
«Sul serio pensi che io sia perfetto?» chiede alzando un angolo della bocca e per qualche secondo mi si blocca il respiro.
«Quando lo avrei detto?»chiedo con noncuranza e con la bocca piena.
«Andiamo Sam, l’hai detto prima.»
«Alzheimer.»dico ingoiando.
«Ma che…»
Lo fermo alzando la mano e bevendo il resto del vino nel bicchiere, poi glielo porgo per farmene versare dell’altro.
«Tu non ne berrai un’altro, non hai l’età per bere.»
Non voglio mica berlo, voglio rovesciarmelo addosso per evitare una figura di merda colossale.
«Rompi palle.»bofonchio scivolando con la schiena sullo schienale della sedia ed incrociando le braccia, il ragazzo sorride intenerito e me ne versa un goccio. Rialzo la schiena e tiro un urletto di vittoria afferrando il bicchiere.
«Solo perché mi ami tanto.»squittisco con voce da bambina facendolo sorridere dolcemente, quanto amo quel sorriso.
«Io vado a pagare il conto, tu preparati.»annuncia alzandosi e dirigendosi verso un bancone.
Ora è arrivato il momento di mettersi in azione. Guardo a desta, poi a sinistra. Da sinistra viene verso il tavolo il cameriere.
Raccolgo velocemente la mia giacca e la tracolla mettendola in spalla, poi mi alzo altrettanto velocemente e facendo attenzione a farla girare colpisco il bicchiere di vino che cade sulla sedia macchiandola di rosso.
Missione compiuta.
«Oddio, quanto mi dispiace.»dico teatralmente mettendo una mano sul cuore e cercando di reprimere un sorriso soddisfatto. No, non mi dispiace per niente e sono fiera di me stessa.
«Tranquilla bella, ora sistemo io.»dice il ragazzo abbassandosi e raccogliendo i cocci del bicchiere.
«Lascia che ti aiuti.»non mi va di aiutarti quindi muoviti a raccogliere da solo tutti i pezzi.
«Posso andare in bagno?»chiedo, tanto ci vado lo stesso. Lui annuisce sorridendo cordialmente e mi indica una porta.
Il ristorante è quasi vuoto, quindi mi dirigo verso il bagno sotto gli occhi delle poche persone in sala.
Ora devo solo sperare di aver portato un assorbente perché altrimenti sono veramente nella merda.
«Sì.» esclamo sotto voce tirando fuori dalla tracolla l’ultimo assorbente rimasto.
 
«Non vuoi proprio dirmi se pensi davvero che io sia perfetto, vero?»chiede alzando la testa dai documenti sulla sua scrivania.
Lo tormenta tanto sta cosa?
«Perché ti interessa tanto? Sei perfetto secondo me e quella Denise dovrebbe solo sognarlo un ragazzo come te.»
Ho la testa abbassata sul cellulare di Liam, impegnata a giocare a Subway Surfers, ma noto con la coda dell’occhio un sorriso farsi spazio sul volto del ragazzo in giacca e cravatta seduto ad una magnifica scrivania e a capo di una prestigiosa azienda di cui mi scoccia chiedere i particolari.
Pensandoci non ho ancora capito cosa fa ma saperlo occuperebbe spazio prezioso nella mia testa, quindi evito di chiedere.
«Miscoccio.» sbuffa dopo una decina di minuti in silenzio.
«Possiamo scappare.»colpo di genio, I know.
«Ho un appuntamento tra dieci min…»
«Signor Payne, la signorina McDonald chiede di vederla.» annuncia Miele irrompendo nella stanza.
«Non si usa bussare?»chiedo irritate.
«Un minuto.»dice il ragazzo agitato, poi, quando la rossa chiude la porta si alza e mi si piazza davanti.
«Come sto?»          
Stai un incanto, sei il più bel ragazzo che abbia mai visto e tralasciando il fatto che mi piaci un casino e che mi dà altamente fastidio che quella sottospecie di essere umano perfetto venga qui, faresti cadere ai tuoi piedi chiunque solo sorridendo.
«Bene.»bofonchio scocciata guardandolo dal basso essendo sprofondata in una poltrona.
Lui non fa caso al mio tono di voce ed apre la porta sorridendo.
«Prego, entra.» le fa segno di precederlo, gentiluomo del cazzo.
«Oh, ma che gentlemanfa lei lusingata.
«Vuole solo guardarti il culo.»
Entrambi si fermano per un secondo, poi mi ignorano e continuano a lodarsi a vicenda.
«Non badare a lei, ha bevuto due bicchieri di vino a pranzo.»
«Tranquillo, anche mio fratello minore fa così quando sono con gli uomini. E’ normale, è solo geloso.»fa comprensiva sedendosi.
«Non è esattamente mia sorella.»
«Ah … Comunque, oggi stai bene con questa cravatta.»
«Non dire sciocchezze, tu sei bellissima come sempre Denise.»
«Leccaculo.»dico tra un colpo di tosse e un’altro.
«Grazie mille ma credo di essere ingrassata un tantino con le feste di Natale.»
«Non ce ne frega.»
«Samantha cara, saresti tanto gentile da uscire per qualche minuto?»chiede Lee cercando di esce gentile, non ci riesce.
«Sono troppo pigra per alzarmi, ma tranquilli, continuate pure, non mi date fastidio»
Vediamo che ha nella sua playlist signor uomo d’affari. Uh, figo, c’è Bruno. La sera sul tardi chiacchieriamo sempre su twitter.
 
@SaMalik: @BrunoMars Uè amore della mia vita, come va?
@SaMalik: @BrunoMars anche io sto benissimo ma qui c’è Zayn che rompe,-
@SaMalik: @BrunoMars –è da un’ora che impreca perché non trova il gel per capelli, la lacca e le spazzole-
@SaMalik: @BrunoMars –ma non sa che le ho prese io e ora riposano sotto al mio letto, eheheh.
@SaMalik: @BrunoMars non trovi che sia stupida la storia dei 140 caratteri? Cioè, è una stronzata, non si può scrivere niente di senso compiuto.
 
Vado in limit quasi tutte le sere, ma ne vale la pena.
«Today I don't feel like doin' anything I just wanna lay in my bed» canticchio e i due si girano esasperati.
«Don't feel like picking up my phone, so leave a message at the tone» continuo muovendo la testa a ritmo.
«Sam…»
«Non vi piace Bruno Mars? Posso mettere qualcosa di un certo Listz, deve essere un grande visto che Limmy ne ha l’ipod pieno.»
Liam sospira scoraggiato per poi continuare a parlare con la tizia. Secondo me ha le tette finte, devo chiedere a Zecca.
Porto una mano sulla zona del ventre massaggiandola ad intervalli regolari, mi viene da vomitare e sto sudando. Non è affatto giusto, per questa bravata di Madre Natura i maschi dovrebbero avere le palle talmente gonfie da non potersi sedere per almeno cinque giorni al mese.
Scuoto la testa, origliamo un po’ che così magari non ci penso.
«Stasera ti andrebbe di cenare da me? So che ci vediamo venerdì ma non credo di poter aspettare.»
Dillo che vuoi fartelo, troia.
Liam deglutisce evidentemente agitato, poi mi indica la porta «Sam, andresti a prendermi una bottiglietta d’acqua al bar?»
«Dillo che non mi vuoi tra le palle.»sbuffo e alzandomi di malavoglia esco.
Una volta fuori non perdo tempo: afferro un vaso a forma di bicchiere con una rosa dentro, vi tolgo la rosa, verso l’acqua nell’acquario e lo posiziono sulla porta. Il tutto sotto lo sguardo curioso di testa di zucca.
«Denise è una poco di buono, approfitta troppo della sua bellezza.»osserva la rossa.
«Io mi preoccuperei dei clienti che le ruba tua madre.»dico tranquilla mettendo a fuoco cosa avviene nella stanza.
«Ti voglio Liam, e non è difficile da capire, tu sei l’unico per me.»
Liam non parla. Immagino la scena: lei con la camicetta sbottonata piegata sulla scrivania mettendo in bella mostra il seno, e il povero Payno che lotta contro la sua volontà per non fissarglielo.
Non ce la faccio. Rimetto il bicchiere a posto e prendo l’ascensore per andare al bar.
Giuro che se scopro che ci va a letto mi vendico per bene.
 
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Buon salve c:
Poco lungo il capitolo, eh?
Non so se riuscirò ad aggiornare visto che vederdì parto per la calabria ma farò il possibile per scrivere e magari per connettermi.
Che ne pensate di questo capitolo? Non mi piace tantissimo ma diciamo che è di passaggio.
Pareri su Sam? E Liam? Oppure gli altri personaggi?
Siate sincere, non scrivetemi che la storia vi piace quando poi vi fa cagare. Magari ditemi cosa non va che cerco di rimediare.
Vi ringrazio per le tredici recensioni al capitolo precedente e spero di averne anche di più a questo, ci riusciremo?ouo
Ora la chiudo qui, scusate eventuali errori e buona notte <3
  
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