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Autore: kumiko095    07/08/2013    4 recensioni
Ti amo, ti amo, futili parole al vento se sussurrate a nessuno.
Ti amo Lovino, ti amo, ma ti lascerò a lui, Antonio.
Ti amo Feliciano, ti amo, ma ti lascerò andare da lui, Ludwig (anche se crucco mangiapatate mi piace di più...)
E se un incomprensione separasse due persone che si amano?
E se la riflessione li ricongiungesse?
E sue due lettere, chiuse in un cassetto fossero viste solo all'ultimo momento?
Lovino e Feliciano, due corpi, un cuore.
Due Italie, ma una.
"Non è vero, non mi ami. Non puoi amare me e non amare lui" si voltò e sorrise "Siamo in due ma siamo la stessa persona"
"Tu lo ami?"
"Non puoi neanche immaginare quanto"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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19 Capitolo - La speranza è sempre l'ultima a morire

Nei giorni seguenti Lovino si chiuse in un mutismo che non accennava minimamente ad esaurirsi in uno di quei sfoghi fatti di urla e imprecazioni che lo avrebbero fatto sentire meglio.
Feliciano aveva assistito al lento e continuo degradarsi della loro relazione, già abbastanza precaria di suo, in particolar modo quando lo aveva visto uscire con le armi in mano, dicendo che andava al poligono di tiro per sfogarsi.
Non aveva replicato e lui se ne era andato, lasciandogli vuoto e amarezza dentro. Quanto avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene, che lo amava e non avrebbe sposato proprio nessuno? Non riusciva neanche a chiarirselo poiché aveva un nodo alla gola che rendeva tutte le parole difficile ad essere emesse.
Si era dedicato costantemente alle preparazioni del matrimonio insieme a Ludwig, così raggiante e felice, solo per tenere la mente distante dal suo Lovino.
Aveva appena perso l’amore della sua vita, la metà che gli apparteneva di diritto, senza la quale non sarebbe potuto essere completo, e non riusciva a togliersi il costante pensiero di star facendo un errore madornale.
Ma dopotutto cosa poteva fare visto che Lovino non lo ricambiava?
Da quando lui e Ludwig avevano annunciato il loro matrimonio ai fratelli, chiedendogli di essere i testimoni, Lovino si era spento come una fievole fiammella a cui si toglie l’ossigeno, aveva annuito senza dire niente, lo sguardo perso nel vuoto, poi si era alzato lentamente e si era chiuso in camera senza più rivolgere parola a nessuno.
Adesso lo sentiva lontano e triste, perchè non avrebbe mai approvato quell’unione al Mangiapatate che tanto odiava – per motivi a lui ancora incerti -, magari fosse stato qualcun altro Lovino avrebbe reagito in maniera diversa, facendogli le sue congratulazioni e Feliciano si sarebbe rotto dentro.
Preferiva che fosse andata così. Non gli sarebbe mai piaciuto vederlo saltare di gioia per una notizia tanto triste – perchè era una notizia triste, lo stava lasciando andare, come sarebbe potuto essere felice?-.
Per il momento non lo diede a vedere, fingendo attimi di esaltazione e felicità e spacciando alcune crisi di pianto per commozione. Ludwig non si era accorto di niente e andava bene così, sarebbe stato solo lui a soffrire.
Era convinto Feliciano, stava facendo la cosa giusta.
Allora perchè soffriva così tanto nel vedere il sorriso del tedesco e la malinconia di suo fratello?
 
 
Uno sparo. Due, tre, quattro.
Tutti centri perfetti, neanche un errore.
Lovino rimise la sicura alla pistola e poi la lasciò cadere per terra affianco a lui, che già si accasciava stremato al suolo.
Allenarsi con le armi era stato l’unico modo per cancellare la tristezza, ma era stato inutile perchè ogni volta il viso sorridente del fratellino che gli annunciava le sue nozze gli cozzava nel cervello, davanti agli occhi che si riempivano di lacrime. Allora le ginocchia non lo reggevano più e Lovino rovinava sul pavimento in ginocchio o, come in quel momento, disteso supino, guardando il cielo troppo chiaro sopra la sua amata Roma.
Si rigirò di lato, stringendo l’erbetta fresca tra le dita, la camicia nera che gli scendeva giù da una spallina e si rendeva conto che non aveva fatto altro che vestirsi a lutto, come un vedovo davanti al defunto amore.
Ma aveva forse altra scelta? Il suo amore era stato seppellito con un colpo di pala netto che lo aveva gettato nella tomba con il cuore ancora pulsante, ancora mezzo vivo e cosciente per non soffrire di quel funerale improvviso.
Perchè doveva essere  tutto  maledettamente difficile?
Chiuse gli occhi e si addormentò.
I giorni, inesorabilmente, passarono tutti in questo stesso, medesimo e frustrante modo.
La voglia di lottare per averlo di nuovo con sé era finita, la speranza consumata. Tutto sembrava fermarsi, cristallizzarsi nel suo attimo di disperazione, ma la vita di tutti andava avanti e lui restava fermo e immobile alla sua considerazione.
Feliciano non lo amava.
I vestiti degli sposi già pronti, così come quelli dei due testimoni, di un bianco talmente chiaro da far male quasi agli occhi. Quel giorno avrebbe dovuto togliere il suo lutto.
Feliciano non lo amava e si stava per sposare.
Le partecipazioni già spedite, tutte le nazioni che si affrettavano a preparare regali più svariati e dall’utilità più o meno incerta, il ristorante che aveva già pronto il menù da servire.
Feliciano non lo amava e si stava per sposare, ma lui aveva ancora una debole speranza.
Un solo giorno. Tutti i preparativi completati e le prove generali che si svolgevano nell’assoluto corricorri generale.
Lovino aprì gli occhi di scatto e si ritrovò ancora una volta steso nel poligono di tiro, con la pistola scarica abbandonata davanti a sé e i bersagli tutti mirati perfettamente al centro.
Un piccolo bagliore gli si accese negli occhi. Se la verità gli appariva talmente chiara davanti agli occhi tanto valeva palesarla del tutto. Glielo avrebbe detto prima del fatidico “sì” e poi sarebbe scappato via senza rimpianti.
Al diavolo tutto il resto.
Feliciano non lo amava e si stava per sposare, ma i suoi sentimenti erano sempre quelli e costi quel che costi glieli avrebbe confessati lo stesso.
Lovino si alzò e si tolse la polvere di dosso agli abiti scuri, per poi dirigersi verso casa.
In tanti gli avevano detto che il bianco gli stava bene addosso, a contrasto con la sua carnagione abbronzata e gli occhi olivastri.
Chissà, forse avevano ragione.
 

******
 

Ed ecco qua un altro capitolo veloce per farmi perdonare la mancanza di tutti questi mesi.
La storia si sta avviando alla fine e mancano solo due capitoli al temuto "the end". Che avrà intenzione di fare Lovino? E Feliciano cosa risponderà a quel punto? E Gilbert cercherà di mettersi in mezzo per salvare il cuoricino del fratello?
Non lo saprete prima di averlo letto, eheheh. *sorriso sornione*

Ma veniamo a noi. Non c'è che dire ma è un capitolo veramente corto, da un lato vediamo la rassegnazione di Feliciano che ha già rinunciato al suo vero amore e dall'altro un Lovino che veste a lutto ma senza nessun funerale in arrivo, perchè non si vuole arrendere in questo modo e anche se non ne ricaverà niente vuole chiarire che i suoi sentimenti per Feli non sono mai cambiati, mai dalla prima volta che sono venuti al mondo.
Così tra una riflessione e un'altra, una pistola carica e i bersagli mirati, manca un solo giorno al matrimonio. Cosa succederà?
Non faccio spoiler e vi aspetto numerosi nel prossimo capitolo! Ditemi cosa ne pensate di questi altro intanto, ne sarei davvero felice!

Kissuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Kumiko095

  
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