12. Futuro e passato
Némain non si era mai fatta troppe angustie nei riguardi della morte o forse aveva affrontato tante volte il problema, da arrivare alla conclusione che qualunque soluzione sarebbe stata valida.
Aveva visto la morte troppe volte perché non si rendesse ogni giorno conto della sua presenza costante: sua madre, i suoi compagni, gli avversari…Lisbet…
Tuttavia, la disperazione e l’insoddisfazione che provava per la sua vita la spingevano con ancora più ferocia ad attaccarsi ad essa, a difenderla ad ogni costo.
Eppure, sto per morire per fare da scudo ad una donna che si proclama dea… per darle qualche altro secondo di vita…
Nonostante
la velocità dell’attacco, vide la lancia dirigersi certamente verso il suo
petto… Sarà dunque questa la
morte?
Una sottile pellicola d’oro, somigliante più ad un velo d’acqua, fu il muro che terminò l’attacco.
Sbattendo gli occhi, la Silver si voltò verso l’ingresso: Mu, il volto sereno e concentrato, aveva eretto il Crystal Wall, dividendo la stanza in due; più indietro, chinati sulla Dea, a controllare la sua sorte, Shaka e Dohko.
Dunya era corsa accanto a lei a sostenerla, non mi ero neanche accorta di essere crollata in ginocchio…
-Sto bene, Dunya-
Il sussurro
che uscì dalle sue labbra contraddisse le sue parole, son solo stanca…
Mentre Dunya la aiutava a risollevarsi, sollevò lo sguardo verso il semidio: una profonda irritazione si era dipinta sul suo volto e fissava il volto sereno del cavaliere della Prima Casa.
Tuttavia, sbottò in una risata priva d’allegria: -Sta bene! A quanto pare mi dovrò attenere alla mia missione originaria… La morte di Athena è solo rimandata.-
Sollevò la mano e tornò a concentrare il cosmo, destando la preoccupazione dei Golds. Némain scostò da sé Dunya, in modo da allontanarla dal possibile scontro; tuttavia, il cosmo si tramutò in un’innocua pergamena sigillata.
Lo sguardo del semidio si fece malizioso, un divertito bagliore negli occhi: - Non permetterete neanche ad un messaggero di compiere il suo dovere?-
Mu si fece avanti e ritirò il Crystal Wall, ma il semidio gli lanciò la pergamena addosso e scattò in avanti: i Golds e la Silver si misero a difesa di Athena, pronti a tutto per salvarla.
E questo fu
un errore: il nemico strinse il braccio di Dunya e, prima che Némain riuscisse
ad intervenire, si tele-trasportò altrove. No, dannazione, no!
La mano tesa della Silver strinse l’aria dove prima si trovava l’apprendista.
Attraverso le palpebre chiuse, Némain poteva
intuire il movimento delle nuvole davanti al sole, mentre riposava sdraiata
sull’erba; nelle orecchie il suono del mare, che si scontrava calmo contro gli
scogli, in basso, ai piedi della scarpata.
Tutto era perfetto, il calore del sole sul
volto le pareva la migliore sensazione provata: per questo, quell’ombra, che da
un po’ le impediva di sentirlo sulle guance, la stava fortemente infastidendo.
Una leggera smorfia provocò un’argentina
risata: aprì gli occhi e, sopra di lei, due occhi color smeraldo la fissavano
divertiti.
-Lo sai che non dovresti girare senza
maschera?- La biondina lentigginosa era in piedi, china sopra di lei, le mani
dietro la schiena.
-Senti chi parla… non mi pare che tu la stia
indossando…-
Un’altra risata, mentre la ragazza si
buttava a sedere poco distante da lei: -Ma almeno io controllo che in giro non
ci sia nessuno!-
Un calcio leggero colpì le costole di
Némain: - Lisbet, smettila di rompere! Sto provando a godermi il sole ed un po’
di tranquillità! Per una volta che non ci sono allenamenti, vorrei arrivare a
sera senza nuovi lividi!-
L’altra ridacchiò ancora, ma smise di
prendere a calci la compagna d’addestramento; il silenzio durò
poco.
- Secondo te, quando tornerà il Maestro
questa volta?- La voce della bionda era quasi un sussurro
triste.
- E’ via da tre giorni ormai: tra due, tre
giorni al massimo sarà qui.-
Némain parlava con gli occhi chiusi, ma
l’irritazione si leggeva sul suo volto. – Comunque, tornerà sempre troppo tardi
per i miei gusti.-
L’altra annuì silenziosamente e iniziò ad
accarezzare l’erba con la destra: - Non capisco perché faccia così… Lo sa
benissimo quello che succede… Perché non interviene?-
- Ne abbiamo già parlato Lisbet. Non esiste
una motivazione che possa accampare per cui io possa mai giustificarlo. Ma non
cambierà mai idea, perciò l’unica cosa che si può fare è evitare casini. E tu
non allontanarti troppo da me o da Frey.-
La biondina arrossì imbarazzata e chinò il
capo, spingendo il mento contro il petto: -Non sono così debole!- La protesta fu
più un sussurro, ma anche questa volta Némain lo sentì e
sbuffò.
- Lo sai quello che intendo e smettila di
fare la vittima! Oggi sono di buon umore, perciò non rovinarmi la
giornata!-
Il sole aveva ripreso a riscaldarle il viso
ed il torpore stava avvolgendo la ragazza, quando un sussurro la raggiunse: -
Cosa sogni?-
Némain aprì gli occhi e lanciò un’occhiata
interrogativa alla ragazza seduta alla sua destra, che si giustificò dicendo: -
Avevi un’aria così serena…-
Richiudendo le palpebre, la danese sospirò e
tacque, così a lungo che la biondina finlandese pensò che non avrebbe avuto
risposta.
- Sogno i miei fratelli, Lisbet… Sogno che
mi vengono a riprendere, non sono cavalieri, ma sono riusciti ad andarsene da
dove li han portati quei maledetti Elleni. Sogno che non mi han dimenticata e
che mi han cercata a lungo, senza mai disperare. Sogno che riescono a portarmi
via di qui e che possiamo tutti ritornare a casa. Sogno la nostra casa ancora
miracolosamente in piedi, e sogno io che cucino per tutti noi. Sogno di poter
andare con loro a trovare la tomba di nostra madre. Sogno di poter dire a Milo
che non sono arrabbiata con lui ed a Camus che deve parlare un po’ di più o non
troverà mai una ragazza. Sogno la normalità, Lisbet: è chiedere
troppo?-
La biondina rivolse un sorriso all’amica e
si voltò ad osservare il pallido sole, così raro su quell’isola. – Posso essere
della compagnia, Ném?-
L’altra si tirò su a sedere e la fissò
seriamente: - Purché ti sposi Camus!-
Due risate si
levarono infastidendo gli uccelli marini posati lì vicino.
- Non è colpa tua.-
La voce musicale di Milo la riscosse: le era arrivato accanto, sedendosi accanto a lei sulla roccia, senza che se n’accorgesse. Ora fissava la visione della città, che si aveva da quel posto.
Si era allontanata dal Santuario, dalla sua confusione, dai suoi rumori per poter riflettere, o meglio per potermi richiudere in me stessa.
Tacque, non
rispondendo alle sue parole, tornando anche lei a fissare Atene, che si stendeva
sotto di loro. Il sole arrossava, tramontando, i tetti della città, che momento toccante… il fratello che
consola la sorella ed il sole tramonta sullo sfondo… Peggio di un
B-movie…
In effetti, doveva però ammettere che il baluginio dei riflessi della luce, sull’acqua del Mediterraneo, era effettivamente affascinante; il frantumarsi della luce in mille schegge dorate, arancioni e rosate su quel blu intenso del mare non era certo uno spettacolo, cui era abituata.
Al nord, la luce era cosa rara: un raggio gelido che superava le perenni nubi era il meglio che potevano attendersi d’inverno; l’estate il sole era appena tiepido ed una temperatura lì piacevole, in Grecia era fredda.
- Non è colpa tua.- Implacabile il fratello insistette, stavolta voltandosi verso di lei.
- Questo lo immaginavo, Milo. Tuttavia, non cambia i fatti, sapere di chi è la colpa.-
Si richiuse nel suo mutismo, sperando che l’altro se n’andasse. Speranza vana.
Milo rimaneva accanto a lei, mentre fissava le mani in grembo, chiuse a pugno e strette fra loro; un sospetto sorse alla Silver.
- Avete lasciato la scelta alla sorte o è stata motivata?- La voce di Némain era stranamente divertita, come se stesse trattenendo una risata; Milo la guardava come fosse impazzita.
- Non negare che te e Camus avete discusso su chi dovesse venirmi a confortare…-
La Silver ringraziava la maschera che nascondeva la risata dipinta sul volto, mentre Milo borbottava. – Abbiamo fatto un’estrazione.-
E’ questo essere fratelli? E’ questa la
famiglia che ho perso? Stare con loro, dopo secoli senza esserci visti e
parlati, e nonostante tutto sentirsi “a casa”?
Ha senso tutto questo?
Visto quello che ci aspetta?
Con la morte, ogni istante, appostata dietro
di noi?
- E poi volevo ridarti questo- La voce di Milo la riscosse e si volse verso di lui: le tendeva con la destra una sottile cordicella; legato a questa un pendente. Un dente… un dente di squalo…
- Era per questo… -
La voce le tremava, mentre prendeva l’oggetto… - Per questo litigammo quel giorno… Non lo ricordavo più.-
Milo sorrise, - Non avrei dovuto rubartelo, ma con il senno di poi… Ho avuto un tuo ricordo.- Si alzò.
–Ci sei mancata sorellina.-
Némain non rispose, mentre il fratello si allontanava; solo dopo parecchio tempo, il sole già sprofondato nel freddo abbraccio delle acque, sussurrò:
-Anche voi.-
Carissimi^^, ben ritrovati^^!!
So
che qualcuno di voi ha disperato... (ogni riferimento a fatti o lettori
conosciuti è puramente voluto ;-) ), ma alla fine sono qui!!
In teoria dovrei
star studiando per quella stramaledetta terna di esami che mi attendono la
prossima settimana, ma non ci riesco... Dopo un mese in preda ad insonnia ed
emicranie, che vi aspettate?? SIGH.... perchè l'università è così difficile??
(Risposta: perchè hai scelto la materia più tosta, cretina!!)
Così eccomi qui
con questo capitoletto...
Questo capitolo mi piace^^!!
Finalmente! La realtà è che adoro i flashback^^!! Ed ecco finalmente Lisbet!!
Altra produzione della mia mente malata^^.. Scommetto che nessuno di voi si è
accorto della sua vaga comparsa qualche capitolo fa^^.... Non vi dirò molto di
lei... Anche se si capisce qualcosa da questo capitolo...
Beh, per quanto
riguarda Dunya..... Non dico nulla^^!! NADA!!
Quanto al finale... beh, Milo
non è un fratellone adorabile?^^
Per quanto riguarda il capitolo precedente, credo che la parola "semidio" vi abbia tratto in inganno.... Per semidio non intendo il figlio di una divinità e di un essere umano... Ma una cosa leggermente diversa... Diciamo qualcuno che sta in un piano intermedio... In alcuni testi vengono chiamati "semidei" anche se è assai ingannevole...Perciò nego Achille, Ercole o similari.... Anche perchè non è a quelle tradizioni che faccio riferimento^^.... (E qui mi fermo che ho detto troppo)...
Passiamo alle vostre amatissime recensioni^^:
X Synnovea: Dopo la tua recensione ho avuto paura ad uscire di casa XDDD Purtroppo solo oggi son riuscita a mettere in linea... Quanto al cattivo, beh non ricordo cattivi simpaticiXDD Per quanto riguarda il finale, beh... erano secoli che volevo finire un capitolo così^^ Concedimelo... Tranquilla per Siwa: io ti aspetto (al varco XDDD) Grazie del sostegno!!
X Manila: Tu sei stata molto più diretta con le minacce di morte.... ç.ç.... Ma io sono buona e non voglio vederti morta^^... Comunque il concetto divinità contro esseri inferiori è stato ampiamente distrutto dai Saint ogni volta che si son scontrati con un dio.... Quindi un semidio potrebbe farcela con un'oca come la Kido, no?! Grazie ancora!!
X Gufo_Tave: Il bilancino è arrivato... ma in ottima compagnia!! Chiedo venia per il cliff_hanger... ma insomma... nessuno è perfetto^^ ... (io meno che mai!!) Grazie e spero questo ti soddisfi!!
X Engel: Shaka... sbav!! è arrivato... in compagnia... ma arrivato^^... Come detto non fermatevi alla Grecia^^... Grazie ancora!!
X SnowFox: Sadicissima!!! Grazie di tutto e bacioni^^!!
X EriS_San: Come hai fatto notare, Sharkie non è il classico Saint... Ma anche lei è abbastanza contorta!!Per il semidio... beh nessuno dei suddetti^^.. ma non disperare... Tra qualche capitolo, spero arrivi la luce^^... Grazie dei complimenti... Anche se Shaka si vede poco, nel prossimo ci sarà un pochino di più^^... Ed il prossimo è bello^^ Ciau e grazie!!
X miloxcamus: Grazie cara^^... Spero ti sia piaciuto Milo versione fratello^^.. Io lo adoro^^ Alla prox!!
ED ADESSO, A VOI LA PAROLA.... Un commentino me lo lasciate??
Attenzione prossimo Spoiler....... (in bianco per evitare letture involontarie... evidenziare per leggere^^)
SPOILER: Nel prossimo capitolo morirà qualcuno.... Una morte dolorosa (per qualcuno almeno) e forse inutile... MA ho deciso di metterla... Ci saranno abbastanza morti in questa fic... Non è cattiveria... ma un po' di sano realismo...