La sera prima della partenza da Las Vegas, la squadra scientifica organizzò una piccola festicciola, nel ristorante dell’hotel Palms, per ringraziare gli agenti del FBI dell’aiuto nella risoluzione del caso.

L’atmosfera era allegra e distesa dopo lo stress accumulato durante le indagini. Persino Gideon e Hotchner avevano l’aria rilassata, mentre l’intesa tra Lizzy e Spencer si era rafforzata ancora di più. Questo non sfuggì a Greg, il quale, seduto poco distante dalla coppia li osservò attentamente intenti a ridere e a scherzare con tutti gli altri commensali.

«E io vi garantisco che è così, non sono ancora riusciti a scoprire il mio segreto» esclamò Spencer.

«Non ci credo, quell’esperimo è uno delle basi fondamentali della chimica» disse a sua volta Nick.

«Infatti, è quello che dico io» concordò Spencer.

«Hey, smettetela di prenderci in giro!» Si lamento J.J. ridendo.

Proprio in quel momento l’orchestra cominciò a suonare una musica coinvolgente e molti degli agenti si lanciarono in pista: Morgan trascinò Sarah Sidle, Hotchner con Cathrine Willows, Nick Stokes con JJ, mentre Worrik Borwn con Emily. Gideon da grande capo qual’era li osservò da lontano con uno strano sorrisetto divertito dipinto sul volto.

Contro ogni logica, e chi lo conosce lo sa bene, Spencer si alzò in piedi e, prendendo per mano Lizzy, si avviò con passo deciso sulla pista da ballo.

«Wow, sei migliorato!» Esclamò stupita Lizzy.

«Grazie, ma merito della mia insegnante preferita» rispose lui, baciandola.

«Stanno molto bene insieme, non trovi?» chiese Gideon a Greg, il quale rimase spiazzato da quella domanda.

«Credo… di sì» Sospirò il ragazzo.

«Ne hanno passate molte negli ultimi temi, ma questo non ha interferito nel loro rapporto. Ma di una cosa sono sicuro, lei, avrà sempre bisogno di buoni amici, e più le staranno vicino meglio sarà.» continuò l’uomo.

«Cosa vorrebbe dire?» Chiese confuso Greg.

«Che mi sembri un ragazzo molto in gamba, so che tieni a quella ragazza e credo che agirai nel migliore dei modi pur di non essere allontanato da lei. Anche se questo vorrebbe dire accantonare i tuoi sentimenti.» concluse alzandosi e dirigendosi verso Hotch per sostituirlo nella danza.

Greg era perplesso dalle parole che gli erano state rivolte ma, doveva ammetterlo, nascondevano un fondo di verità, Lui teneva molto a Lizzy e non voleva uscire dalla sua vita a causa di un suo piccolo errore. Ma lei sarebbe stato d’accordo? Doveva scoprirlo. Si alzò e si diresse verso Lizzy e Spencer.

«Hem scusate, posso parlarti?» chiese rivolto a Spencer, il ragazzo annuì diffidente.

Appena si furono allontanati dal gruppo Greg fece un grosso respiro per darsi coraggio.

«Ecco, io… Volevo scusarmi con te. Sapevo benissimo che stavate insieme, ma questo non mi ha impedito di provarci con lei…» Disse.

Spencer annuì. «Non fa niente. E’ tutto a posto» rispose.

«Sicuro?» Chiese.

«Certo. Ma credo che tu, più che con me, ti debba scusare con Lizzy. Mi è sembrata turbata in questi ultimi giorni» rispose, indicandola con lo sguardo. Greg annuì e andò da lei che ne frattempo si era messa a ballare con Nick.

«Scusa Nick, te la posso rubare per qualche minuto?» chiese all’amico.

«Ok, ma cerca di non trattenerla troppo a lungo» rispose ridendo.

Greg era particolarmente teso mentre usciva sulla terrazza dell’albergo, seguito da Lizzy. Cercava di guardare in tutte le direzioni tranne che in quella della ragazza, la quale si era appena appoggiata alla balaustra ammirando le luci sfavillanti della città.

«Adoro questa vista. Così luminosa, sarà anche la città del peccato ma ammetto che mi è mancata tantissimo.» Disse.

«Potresti restare» Commentò Greg, ma dopo aver visto l’occhiattaccia della ragazza si mise a ridere, leggermente forzatamente. «Dai Lizzy, stavo scherzando. So bene che la tua vita ormai è a Washington, con Spencer. Sai, sembra davvero un ragazzo a posto.» disse.

«Già, lo è» rispose. Greg annuì.

«Scusami Lizzy, per tutto.» Esclamò il ragazzo.

«Non c’è problema» rispose Lizzy, senza convincere, però, il suo interlocutore.

«Lizzy, dico davvero. Non voglio che le cose tra di noi cambiano, ci tengo davvero ad essere tuo amico» insisté Greg.

«Sai bene che ci vorrà del tempo…» Disse Lizzy.

«Certo, ma ti assicuro che non mi arrenderò, riconquisterò la tua fiducia» sorrise.

«Ok, va bene.» Esclamò lei, porgendogli la mano, lui l’afferrò con decisione, finalmente si era tolto un grosso peso dal cuore.

«Rientriamo?» chiese Greg, Lizzy scosse la testa.

«Va pure avanti, io arrivo subito» gli disse, così Greg rientrò nella sala.

Rimase ancora qualche minuto ad ammirare il panorama rileggendo una lettera che aveva nascosto nella borsetta, quando un colpo d’aria piuttosto fresca le fece venire i brividi, ma qualcosa di caldo le copri le spalle.

«Metti questa. La notte, qui, è ancora piuttosto fresco. Brutte notizie?» Chiese Spencer coprendola con la sua giacca.

«Grazie. Sì, me ne sono accorta. No, niente di particolare» Rispose avvolgendosi nell’indumento.

«Domani si riparte. Ma sei sicura di stare bene?» Chiese Spencer osservandola meglio.

«Sì, sto bene. Non vedo l’ora di tornare a Washington con te. Certo, mi mancherà questa città, però preferisco stare dove ci sei anche tu» Rispose voltandosi verso di lui e sorridendogli. Spencer ringraziò il fatto che fosse notte, visto che era diventato tutto rosso in viso, gli succedeva sempre quando lei se ne usciva con queste frasi. Le si avvicinò e l’abbracciò. Lizzy si lasciò cullare come se fosse tornata improvvisamente bambina, amava stare tra quelle braccia che, per quanto esili potessero sembrare, la facevano sentire più forte e sicura.

«Torniamo dentro?» chiese Spencer, Lizzy questa volta annuì, ripiegando la lettera e cercando di rimetterla nella borsetta ma senza che lei se ne accorgesse le sfuggi di mano e cadde a terra.

Spencer si chinò per raccoglierlo e lo porse alla ragazza.

«Ti è caduto questa» disse.

«Grazie, ma non è niente d’importante» rispose mettendola velocemente nella borsa.

«Ma è firmata da…» Tentò di dire.

«Non ti preoccupare. Andiamo, gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto» Lo interruppe. Spencer preferì non insistere e, prendendola per mano tornarono alla festa.

Vi è piaciuto? Spero davvero di si, con questo epilogo mi sono tenuta aperta una porta se in futuro mi verrà in mente ancora qualcosa da scrivere su Criminal Mind.

LadyMeredith: Hai proprio ragione, ora Morgan non potrà più prenderlo in giro, il nostro cucciolo sta diventando grande!

E' stato un piacere scrivere di qualcosa che non riguardasse Harry Potter, o per meglio dire Remus (amore mio!!) spero che ricapiti ancora.

Tao Tao Smack