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Autore: nande no ai    08/08/2013    1 recensioni
Un'amore senza inizio ne fine; due anime destinate dal tempo a stare insieme. Questa è la storia di due ragazzi, che condividono un sentimento che in pochi avranno la fortuna di provare nella vita, anche se, le emozioni più intense sono quelle più letali.
Una storia a cui non sono ancora riuscita a dare una fine, ma spero comunque che grazie al vostro aiuto, tramite commenti (sia positivi che meno) possano portarmi ad essa.
Spero di riuscire a suscitare in voi tutte le emozioni più disparate, come succede a me ogni volta che mi perdo in questo sito !!! Buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Flash back

POV HITOMI
- Smettila cretino mi fai mal, no hahaha fermo
- Cosa vuoi fare ?! Non ce la fai tanto a liberarti
- Nono asphahahaa haha Hitomi non per favore hahahha muoio giuro hhaha

La risata cristallina di Kaito echeggia nella stanza, riempiendola della gioia di cui strabocca. Continuo a fargli il solletico, mentre lui si dimena cercando di liberarsi dalla mia presa, ma portandomi sopra di lui gli rendo impossibile la fuga.
- Okey okey hai vintooooo – sbraita ancora ridendo.
Interrompo la mia tortura, alzo le braccia vittorioso, per poi ghignare beffardo al piccolo mostriciattolo sorridente che ho sotto di me.
-  Hehhe braavo kacchan, allora andiamo a fare da mangiare, così poi ci fumiamo una cannetta, ci facciamo il bagnetto e ci guardiamo un bel porno, me ne hanno prestato uno che è la fine del mondo
Affermo prima che lui ribalti di botto le posizioni e sedendosi sul mio bacino mi dica:
- Brutto teme pervertito, cosa ti fa pensare che io me lo voglia guardare con te. Non mi piacciono i tuo film, sono noiosi. Sono pieni di scrofe urlanti incagnate, che se lo farebbero mettere anche nelle orecchie se fosse possibile
-  Ma questo l’ho scelto proprio per te Kacchan, è un film romantico.. davvero ! – cerco di convincerlo non resistendo alla tentazione di massaggiarli i fianchi. Lui storta la bocca stizzito, fissandomi indagatore e io di ramando gli sorrido innocente.
- Mmmm non mi fido molto
- Ma così mi offendi. Io che mi sono impegnato tanto a trovare un film adatto alla nostra seratina – borbotto, passando il naso sul suo collo facendo le fusa, per avvinarmi alla guancia che bacio piano, il piccolo naso e in fine le labbra, che dischiude leggermente portandomi anche le mani al collo.
- Sei proprio un bastardo ruffiano e doppiogiochista –
- E’ per questo che mi adori  -
- Hehhe baaka !!
Mi da un piccolo bacetto, quelli caldi ed estremamente dolci che mi da a fior di labbra stringendomi appena alla base del collo.
Sono un dei baci che preferisco, mi rendono felice.

Scendiamo al piano di sotto, mangiamo e poi torniamo su a fumare.
Il telefono squilla.
- Si ?! Sisi tutto bene ma. Si questa sera resta qui.. cos.. e perché ? Non mi importa, lui resta qui, lo sai che… ok. Si okok, vaabbene ciao. Ah ti saluta Kacchan – metto giù e mi sistemo di fianco a Kaito, che ancora sdraiato acccende la tv.

Non mi interessa che lui non lo voglia in casa, che gli dia fastidio. Quando eravamo piccoli Kaito rimaneva anche dei giorni da noi e adesso, non ci può nemmeno mettere piede ma scherzi ? E per cosa poi, perché ha scoperto che stava con il figlio di un suo conoscente. Fanculo. Lui qui resta. E se vuole tirare in piedi i suoi soliti casini che faccia pure, tanto ormai; sembra faccia sempre tutto il necessario per farsi odiare da me, non gliene frega niente nemmeno del suo fottuto unico figlio.
-Tuo padre ?!
- Si
- Ok, ascolta so che non vuoi me è davvero meglio che vada. Dopo che è venuto a sapere la storia di Mitsuo non mi può nemmeno vedere, e non è che prima ci fosse tutta questa simpatia
- Fermo lì, non ci provare nemmeno, se fosse per lui dovresti finire sotto un tram per tenrmi lontano da te, e poi giusto per completare l’opera che mi ci butti sotto anche io.
Gli tolgo la maglietta e velocemente anche i pantaloni. Poi mi spoglio anche io sotto il suo sguardo che dice: “ Ma che cazzo stai facendo ? “
- Dai Kaito lo conosci, devi lasciarlo nel suo altrimenti non vivi più. Andiamo a fare il bagno piuttosto, che poi ci guardiamo il film – dico dietro di lui, stringendolo alla vita e saltellando verso il bagno.
 
 
- Ma un pigiama pulito non ce l’hai vero ?! – borbotta Kaito ancora in mutande.
- Pigiama ? E da quando dormi con il pigiama, ci saranno 40 gradi.
Lui incrocia le braccia al petto fissandomi con un broncio che più che esprimere rabbia, sembrava un bimbo a cui non hanno dato le caramelle.
E adesso che ci penso e proprio l’espressione che faceva da piccolo.
Sua madre lo portava tutti i giorni al parco per vedermi e gli comprava tantissime caramelle, di ogni tipo, soprattutto delle piccole cicche a forma di meloncino, o delle spacca mascella che ci metteva ore a mangiare ma che non mollava fino alla fine. Quelle caramelle erano per entrambi, che ci mettevamo sotto uno scivolo e le mangiavamo. Ma già allora mi piaceva tirarlo matto, e lasciavo sempre nel sacchetto una della sue preferite per poi fargliela vedere e mangiarmela. Lui metteva su questo stesso broncio adorabile, finché io non ne tiravo fuori dalla tasca un’altra uguale che davo a lui.

Addolcito gli faccio segno di avvicinarsi. Si mette in ginocchio sul letto davanti a me aspettando. Più vicino dico con un altro segno muto, così mi si siede di fianco. Mi sdraio sulle sue gambe appoggiando il naso alla sua pancia piatta e profumata dal bagnoschiuma.
Il respiro caldo si scontra con la sua pelle facendola vibrare sotto le mie labbra, che hanno preso ad accarezzalo. Salgo piano fino al petto, permanendo nella scia di leggeri baci di cui lo sto ricoprendo. Il petto di alza e abbassa ad ogni sua presa d’aria. Il respiro diventa irregolare.
La pelle bollente.
Dischiude appena la labbra.
Socchiude gli occhio.
Affonda morbida una mano nella mia testa, massaggiandomi la cute.
Ora siamo fronte contro fronte. Cominciamo uno sguardo che dura pochi attimi, e poi un altro bacio. Questa volta più coinvolgente dell’altro, più forte. Lo stringo forte lasciandomi prendere da esso. Sopra di lui conduco il gioco, accarezzandolo dappertutto, mordendogli le labbra, saggiando la lingua.
- Ti voglio così.. – gli sussurro sulle labbra - .. niente pigiama
Gli passo una mano sulla coscia, che poi scivola in basso verso il fondo schiena. Muove appena il bacino verso l’alto ricongiungendo le nostre labbra. Poi si stacca velocemente quasi scioccato. Mi guarda, poi ridacchia leggermente nervoso.
- Mettiamo il film ?!


POV KAITO
Sul letto guardiamo in silenzio il film. Questa volta ci ha veramente azzeccato.
Ha scelto un film, che cercavo di trovare in giapponese da settimane e lui ce l’ha fatta. Un film romantico, con un alto coinvolgimento emotivo e soprattutto a tematica gay.
Mi volto leggermente verso di lui.
- Hey tu.. dimmi un po, dov’è che l’hai trovato questo film ?!
- Ho chiesto un po’ in giro e ho scelto questo. Se non ti piace ne ho degli altri.. puoi mettere quello che vuoi
Ribatte subito con estrema naturalezza.
- Hai chiesto in giro ?! E a chi di grazia ?! – gli chiede cercando di trattenermi dallo scoppiare dal ridere.
Insomma, l’immagine di lui che và in giro per la scuola a chiedere “ Scusa mi sapresti consigliare qualche film romantico. Magari anche gay. “ No dai sarebbe esilarante.
Gonfia il petto fiero, come un moccioso.
- Ti stupirebbe sapere quante depravate yaoiste ci siano nella nostra scuola kacchan. Persino quella Sakura me ne ha consigliano una cosa tipo 25
- Sakura ?! La stessa Sakura che ha preso a sberle il suo migliore amico perché gli ha detto che era uscito con me ?!
- Già già proprio lei. Ma ce da dire che lo ha fatto solo perché ne era innamorata, e poi secondo me ha fatto davvero bene – dice.
- Ah si. E per quale motivo ? – chiedo beffardo, avvicinandomi leggermente al suo viso. Lui arrossisce fino alla punta dei capelli. Capita molto di rado ma quando succede è la cosa più tenera del mondo. Sorrido a trentaquattro denti e gli do un piccolo bacio sulla guancia prima che la tv attiri la mia attenzione in una scena che deve essere la rosa di tutto il film.

Rimasti soli in una stanza ricolma di luce, i due si osserva scrutano ogni singola sfumatura nello sguardo dell’altro. Gli occhi pargono legati da robuste catene, perché non si separano nemmeno per un secondo, nemmeno mentre i vestiti cominciano uno a uno a scivolare al suolo. A tempi alterni si denudano di ogni velo, mostrando la loro completa nudità dell’altro senza vergogna.

Sento Hitomi irrigidirsi. Così, fingendolo un gesto casuale, mi avvicino un po’ di più a lui, sfiorandolo appena. I suo muscoli diventano morbidi e mi porta un braccio a cingermi le spalle.

Un passo del più piccolo. Uno dell’altro. Si avvicinano al centro della luminosa stanza. Studiando i movimenti fluidi che il corpo compie. Poi la scena cambia. Distesi in un letto che ha visto il loro amore peccaminoso consumato. La leggera luce bluastra della sera domina nella camera.
Ti amo –
E perchè mi ami ? –
Ti amo perché sei mio. Ti amo perchèhai bisogno di amore. Ti amo perché quando mi guardi, mi sento un eroe.. ed è sempre stato così-
Il più piccolo si volta verso il fratello maggiore, facendosi stringere. Regalandogli una risata infantile. Poi l’uomo prosegue.
Ti amo perché quando ti tocco, mi sento più uomo di chiunque altro.-
Gli accarezza con un’estrema dolcezza una guancia, baciandolo.

Mi sento stringere, mentre la sua mano gioca con qualche ciuffo di capelli.

- Anche io ti amo – dice con voce roca il fratello minore.
- E tu perché mi ami invece ? –
- Ti amo, perché quando ti tocco ti faccio sentire più umo di qualsiasi altro –

Rido appena, alla dolcezza e spontaneità di quella scena. E Hitomi non è da meno.
Appoggio la testa sulla sua spalla, dandogli un leggere e velocissimo bacio sul collo. Imbarazzandomi tantissimo, pochi millesimi di secondo dopo. Proprio mentre le mie labbra si posavano sulla sua pelle calda, il discorso continuava con:
- Ti amo, perché non ci potranno mai incolpare per questo amore. –

E’ come se io in prima persona stessi pronunciando queste parole a lui. Adoro questo film. Mi spoglia davanti dei dubbi e delle parole troppo complicate che non riesco a dire, senza bisogno che io faccia niente; perché è come se lui già sapesse tutto.

- … ti amo perché per capire questo amore bisognerebbe, girare e rigirare il mondo. Ti amo perchè potresti scegliere un’altra persona da amare; ma invece ami me. –
- Sole te –
Poggia una mano su una delle mie cosce, e mi volta verso di lui. Intreccia le dita con le mie. Baciandomi le nocche e poi il palmo, che si porta all'altezza del cuore stringendolo un po’. Si avvicina piano, e socchiudo gli occhi.

- Solo te – pronuncia ancora, portandosi sopra di lui. Avvolgendolo in un bacio appassionato. Le coperte si scostano, scoprendo i loro corpi nudi, che ora si sovrastano.

Lo stomaco già mi si stringe in una leggera morsa fastidiosa, che mi fa salire una leggera nausea. Come delle scosse elettriche, mi attraversano in lunghezza il corpo. Il suo respiro si mescola al mio surriscaldami fino alle viscere.
Faccio appena in tempo a sentire il sapore leggero delle sue labbra, che una luce fortissima mi abbagli al aprirsi della porta.
Gli occhi riescono a distinguere solo pallide ombre che prendono forma troppo lentamente. Ma in quelle nuvole biancastre due pozzi di petrolio fuso non scappano alla vista.
Profondi e penetranti.
Glaciali, ma alcun tempo ribollenti di astio.
Il padre di Hitomi.

Il sangue diviene ghiaccio.
Il cuore pompa faticosamente. L’aria cerca di rientrare nei polmoni, rimanendo immobile, per la paura di fare il minimo suo alla sua presenza.
Tremo.
La vista mi si appanna; non più per il fastidio di quella luce, ma per il terrore.
- Che diavolo stavi facendo ?!
Non so bene a chi dei due si riferisca, ma rimaniamo muti.
I suoni sono come ovattati. Rimbombando nelle pareti colpiscono piatti i timpani dolenti.
Con presa ferrea mi trascina giù dal letto; cadendo pesantemente su un fianco.
Gli occhi rimangono persi sul pavimento freddo, non avendo il coraggio di guardarlo. Mi torce un braccio facendomi alzare e solo per darmi un sonoro schiaffo che mi fa ricadere a terra. Questa volta picchio la testa contro un muro.
La nuca mi formicola quando noto di aver evitato di poco uno spigolo.

Umiliazione.
Sono nudo come un verme a casa di un uomo che per me prova solo astio; che se solo mi trovassero morto sotto un ponte ne gioirebbe.
- Non voglio in casa mia un deviato come tu. Hai rovinato la vita di mio figlio
Mi sento gli occhi pizzicare, ma mi faccio violenza per non far uscire nemmeno una singola lacrima; nessun segno di debolezza deve trapela. Tutto questo è giù troppo umiliante. Davanti a Hitomi. Perché proprio davanti a lui. Mi prende per un braccio mettendomi in piedi.
Per un millesimo di secondo incontro i suoi occhi e mi è parso di morire sul posto.
Come può una persona avere uno sguardo simile. E’ odio puro. Potrebbe fare impazzire chiunque. I suo occhi è come se ti scavassero a suon di picconi all’interno. Come se ti stuprassero l’anima.
- L’unico motivo per cui tuo padre se ne è andato sei. hai rovinato la tua stessa famiglia
- Fugaku - interviene la madre di Hitomi. Con uno strattone mi libero dalla sua presa e lo guardo con furia. Come se gli volessi saltare al collo da un momento all’altro. Ma non lo farò.
Il mio non è coraggio, ma un palese ricordo dello spirito di sopravvivenza che ancora ci lega a delle bestie.

- Cos'è quello sguardo ? Vedi di portarmi rispetto piccolo bastardo, perché te ne potresti pentirtene. E tu ! – si rivolge a Hitomi che sbianca, se fosse possibile impallidire di più. Ha il solito sguardo sfrontato, che cela la tachicardia frenetica che gli bombarda il petto.
- Come faccio ad avere un figlio cosi ignorante. Non ti rendi conto di quanto stai cadendo in basso. Ti ho detto che non lo voglio in casa mia e finché vivrai sotto il mio tetto così deve essere. Se non fosse per me finiresti in mezzo ad una strada hai capito ?!cosa pensi di fare dopo la scuola è .. quali altre scelte pensi di avere se non venire a lavorare da me. pensi che qualcuno assumerebbe un delinquentello da quattro soldi con problemi di droga ?

Vorrei provare a difendermi ma il solo pensiero di contraddirlo.. non ci penserebbe due volte a massacrarmi. E’ uno degli avvocati più abili e scaltri, per non parlare del fatto che la famiglia di Hitomi economicamente non è messa male. Se anche avessi tutte le ragioni del mondo, potrei solo soccombere sotto di lui.

Usa parole taglienti, dolorose. Quasi fossero calibrate in maniera soggettiva per affondare un obbiettivo preciso.
Una mano gentile, mi accarezza la guancia leggermente arrossata. Tremi scostandomi di pichi millimetri. Chou-san mi guarda con occhi tristi, cercando di sorridermi.
Soffre più lei di me. Come fa una donna di così nobile animo a stare con un mostro del genere.
- Non lo toccare – ruggisce. Lei ubbidisce.
Mi spintona verso il corridoi.
- Vattene. Non ti avvicinare mai più alla mia famiglia frocio schifoso.
Un’altra spinta che mi fa scivolare per l’ennesima volta a terra e questa volta non mi è andata bene però. Picchio di faccia contro il corrimano in ferro. sbatto forte il naso e il labbro superiore spaccandomelo.
Mi porto velocemente i palmi a pressare le parti lesa e sanguinanti. Il sapore ferreo del sangue riempi l’aria, e mi vaga in bocca. Liquido cremisi pullula. Piccole gocce ricado sul freddo marmo delle scale. Macchiando la superficie immacolata.
La testa mi scoppia in spasmi interni continui.
Poi succede tutto all’improvviso. Non lo vedo nemmeno arrivare. Sento solo carne colpita da ossa d’acciaio.
Un suono sordo è un sospiro spezzato.
Poi lo vedo cadere dalle scale. Il corpo morto ricadere all’indietro. Muscoli è ossa scricchiolano. Il cranio picchia contro la lama di marmo.
CRACK !

Il mio corpo non ha bisogno di capire, che rabbrividisco a quel suono. La pelle d’oca mi cosparge rapida.
La paura. Posso quasi sentire il sapore della morte.
E alla cima della rampa.
Il boia.
Suo figlio.
Hitomi.
 
Contusione celebrale.
Tre costole fratturate. 
Possibili debilità motorie.

Fine Flash back





Ed ecco qui il nuovo capitolo. :) volevo solo precisare che il film che i due hanno visto ( o almeno tentato) si intotola " Do comeco ao fim" ( ciòè, letteralmente " Dal principio alla fine")un film brasiliano a mio parere bellissimo, che però si trova solo, o in portoghese o con sottotitoli in spagnolo o inglese. bene solo questo. Spero il capitolo vi piaccia. Al prossimo capitolo, che caricherò tra non molto. Ciao ciao :) :) :) RECENSITEE !!!!
  
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