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Autore: Bambolina Blackmetal 94    08/08/2013    2 recensioni
Dedicata a ManuFury e LunAngel
Lily aveva sempre avuto paura dei tuoni, una paura infantile forse.L ennesimo boato la fece sussultare nel buio della sua camera, si porto le coperte fin sopra la nuca sperando che il temporale passasse in fretta. Ma la tempesta continuava ad imperversare fuori dalla finestra.
Un altro tuono accompagnato da un fulmine rischiaro la stanza facendo lanciare un grido spaventato alla principessa. di Monaco. Basta, aveva preso la sua decisione. Sposto bruscamente le coperte scalciandole sul fondo del letto. Si alzo a sedere, il contatto dei suoi piedi nudi con le fredde piastrelle del pavimento la fece rabbrividire. Sarebbe andata a dormire nella stanza della sua guardia del corpo.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emily Rochefort, Sergei Dragunov
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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BUONA NOTTE


Lili aveva sempre avuto paura dei temporali: in particolare dei tuoni che esso portava con sé per essere piu precisi.
La sua stanza era immersa nel buio e faceva freddo, terribilmente freddo. La principessa di Monaco si ritrovò a rabbrividire nel suo pigiamino di seta rosa a fragoline, cosi inadatto per quella stagione.
Un fulmine rischiarò la stanza per un brevissimo istante, proiettando sul muro l'inquietante immagine di una mano tesa pronta ad afferrarla e trascinarla via: che in realtà altro non era che l'innoqua ombra dell'albero al di fuori della sua finestra. Un forte boato la fece sussultare , spaventata si portò la coperta fin sopra la testa.
"Avanti Lili calmati. E' solo un tuono, smettila con queste paure infantili!" Si disse per calmarsi.
Il ticchettio ritmico della pioggia contro i vetri continuava a rimbombarle nel cervello incessante impedendole di calmarsi. L'ennesimo boato le fece lanciare un grido strozzato mentre stringeva più forte il pesante piumone tra le dita.
Basta, aveva preso la sua decisione: sarebbe andata a dormire nella camera di Sergei, con o senza il suo permesso. Era sì o no la sua guardia del corpo? La doveva proteggere no? Beh, lei doveva essere protetta dal temporale.
Scalciò le coperte sul fondo del letto per poi alzarsi a sedere.
A contatto dei suoi piedi nudi con le fredde piastrelle del pavimento le procurò un brivido di freddo, ma non perse tempo a cercare le sue morbide pantofole.
Aveva troppa paura per farlo.
Prese a camminare per quel labirinto di corridoi, le gambe intirizzite per il freddo per via dei corti pantaloncini, la sottile cavigliera d'argento che tittinnava ad ogni suo passo. Dopo alcuni istanti eccola lì: la porta dello Spetsnaz russo.
Si chiese per un breve istante se era il caso di bussare oppure no, ma in fondo quella era casa sua e poteva entrare dove voleva senza bisogno di chiedere il permesso, si rispose.
Spinse delicatamente l'uscio, rivelando l'interno della stanza. Aguzzò la vista cercando di abituarsi al buio per scorgere la figura della sua guardia del corpo. Un tuono la indusse ad affrettarsi, si infilò velocemente nella stanza cercando il letto con le mani.
Quando arrivò a tastare il materasso, vi salì con un ginocchio intravedendo la mole dell'uomo sui cuscini e questo la fece calmare. Sentì il suo respiro regolare: stava dormendo, non si era ancora accorto di lei.
Un fulmine richiarò la stanza attraverso le imposte della finestra permettendole di scorgere meglio l'immagine dell'uomo disteso sul letto: il viso completamente rilassato privo di quell'espressione perennemente impassibile, il petto nudo. Lili si chiese come Diavolo facesse a dormire a petto nudo con quel freddo, in quella camera si congelava, ma era troppo stanca per pensarci e salì con l'altro ginocchio sul letto, gattonando fino al corpo di Sergei, accoccolandosi contro la sua schiena, gli cinse le braccia sul petto beandosi del suo calore.
Ormai tutto era un brontolio lontano nella sua testa che le arrivava ovattato alle orecchie, fuori poteva benissimo esserci una tromba d'aria non le sarebbe importato niente. Ormai era al sicuro.
Sbadigliò piano vinta dal sonno, le sue membra che si facevano pesanti. Scoccò un piccolo bacio sulla nuca del bel soldato.
Buonanotte Draggy" bisbigliò certa di non essere sentita.
Ma Sergei Dragunov l'aveva sentita eccome: non era mai stato addormentato, si era accorto del suo arrivo dal tintinnio leggero della sua cavigliera nel corridoio, aveva capito benissimo le sue intenzioni. Per una volta poteva fare un'eccezzione e lasciare che lei gli stesse vicino, si era detto, per una volta poteva far finta di niente e fingere di dormire beandosi del suo contatto, del suo profumo.
Lei non lo sarebbe mai venuta a sapere.
Portò la mano al petto, cercando quella piccola e delicata della giovane. Quando la trovò, la strinse piano.
"Buona notte Lili" pensò prima di addormentarsi.

 
Fine
  
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