Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: wilgiappone33    08/08/2013    3 recensioni
E' stata una sereta totalmente normale, l'ultima notte di vacanza prima dell'inizio dell'inizio del liceo, non è successo nulla di strano...ma allora perché quando il giorno dopo ti svegli senti di essere cambiata? Quella riflessa nello specchio sei sempre tu, eppure in te c'é qualcosa di estraneo e anche il comportamento delle altre persone nei tuoi confronti è cambiato. Non capisci cosa possa essere successo, finché ti chiedi se l'incontro con quel ragazzo così misterioso, quella sera, sia stato del tutto casuale, o se invece sia successo qualcosa che ti rifiuti anche solo di immaginare. Ma è inutile, non puoi scappare da quello che sei diventata, né da tutto ciò che sta per accaderti, perché in fondo questo è solo l'inizio...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano circa le sei e mezzo del pomeriggio, ma essendo ormai Novembre il cielo era già scuro. Erika stava tornando a casa dal solito parco: era uscita con Kat e con il suo cane, Luna, una labrador femmina. Avvolta nel cappotto pensava all'inverno alle porte e alle temperature che diminuivano di giorno in giorno. Poi, come sempre, il suo pensiero volse a Ren, Ren il vampiro, che ancora non era riuscita a trovare. In fondo come aveva potuto credere di riuscirci? Non sapeva nulla su di lui, forse anche il nome era falso, e comunque non aveva i mezzi per rintracciare nessuno e di certo non poteva rivolgersi alla polizia. Così, lentamente, si era arresa all'idea che non l'avrebbe più rivisto, e non avrebbe mai saputo. Erano passate un altro paio di settimane in cui non era successo nulla di particolare: niente crisi e niente ferite gravi, solo qualche dichiarazione rifiutata e il meritato titolo di “atleta della classe” come aveva predetto Kat. In effetti ormai Erika aveva preso dimestichezza col suo corpo "vampiresco": era agile e velocissima. Aveva anche fatto delle prove con i suoi amici, la sera, nelle zone meno visitate del parco: poteva correre alla velocità di un'automobile da corsa, fare salti di alcuni metri, afferrare, schivare o sollevare qualunque tipo di oggetto.
In un secondo però venne strappata, letteralmente, a questi pensieri, perchè qualcuno o qualcosa l'aveva presa e ora la stringeva fra le braccia mentre cominciava a saltare da un ramo all'altro degli alberi del parco. Il suo cuore saltò un battito: era lui. Contro ogni aspettativa si era fatto vivo. E ora? Aveva intenzione di rapirla? Decise, complice il panico che la attanagliava, di star ferma, prima o poi si sarebbe fermato. E infatti qualche minuto dopo lui la lasciò e schizzò via. Si guardò intorno: era in bosco, probabilmente abbastanza lontano dalla città data la velocità a cui il ragazzo si muoveva, e di fronte a lei c'era una vecchia chiesa sconsacrata e diroccata, dove probabilmete lui la stava aspettando. Era spaventata, ma del resto non aspettava altro che poterlo avere di fronte, quindi ricacciò giù la paura ed entrò. Lui era lì, appoggiato all'altare, e dire che era bello è decisamente troppo poco: capelli scuri, occhi profondi, lineamenti delicati ma decisi, fisico alto e asciutto, ma robusto, anzi, decisamente muscoloso. Sembrava tranquillissimo, come un modello in posa sotto la luce dei riflettori, che in questo caso era la luce fioca che penetrava dalle grandi finestre a mosaico alle sue spalle, tutto intorno, buio. L'aria era spessa e l'atmosfera spettrale, silenzio di tomba, che fu lui a rompere:
-Ciao, Erika.
Lei rimase interdetta, aveva così tante cose da dirgli che non sapeva da dove iniziare.
-Sei tu vero? Il ragazo di quella notte, sei tu!
-Già, e sai anche qualcos'altro su di me, no?- nei suoi occhi brillò per un attimo un lampo rosso
-Sì, so che tu sei un orribile mostro, e che ora lo sono anch'io, per colpa tua!
-IO NON SONO UN MOSTRO, e tu tantomeno!- urlò lui, senza però perdere la compostezza
-MI HAI ROVINATO LA VITA, COME PUOI NON ESSERLO?
-IO...senti, ci saranno cose che vuoi chiedermi, no?- sembrava desideroso di cambiare discorso
-TUTTO CIO' CHE VOGLIO SAPERE E' PERCHE' MI HAI FATTO QUESTO!
-Mi dispiace ma questo lo scoprirai solo a tempo debito.
Erika distolse lo sguardo, così continuò Ren
-E va bene, non vuoi parlare, allora sarò io a schiarirti le idee. Tanto per cominciare, non sono l'unico vampiro, siamo molti ma ben nascosti. Ogni gruppo di vampiri ha la sua zona, controllata e governata da una sola famiglia. Siamo gli unici esseri sovrannaturali esistenti, quindi ora non ti aspettare licantropi, folletti o gnomi. Come già sai abbiamo forza, agilità, velocità e...bé, fascino, superiori a quelli dei comuni umani. Inoltre siamo immortali e guariamo o ci rigeneriamo molto velocemente. L'unico difetto che abbiamo è che dobbiamo nutrirci di sangue. Ogni quanto tempo dipende da individuo a individuo. Tu finora hai dimostrato di essere parecchio resistente, ma ti ho portata qui ora perché fra poco saranno due mesi da quando ti ho morsa, due mesi senza bere sangue.- a quel punto Erika sembrò rianimarsi
-IO NON BERRO' MAI SANGUE! Non voglio far fare a qualcun altro la mia stessa fine!
-VUOI RIMANERE IN VITA O NO? L'astinenza da sangue è l'unica cosa che, forse, può uccidere un vampiro, ma non è mai successo, e sai perché? Perché quando hai assoluto bisogno di sangue non riesci più a controllarti e allora è più probabile che tu uccida qualcuno, invece di trasformarlo in un vampiro!- fece una pausa ad effetto e poi ricominciò con tono nuovamente calmo- invece se tu periodicamente bevi sangue da un animale, oppure da un sacchetto delle trasfusioni, se preferisci, niente di tutto questo succederà. E' così che facciamo solitamente, anche perché rendere qualcuno un vampiro senza permesso è vietato, e se mordessimo un umano dovremmo per forza levargli tanto sangue da farlo morire dissanguato.
-In pratica sono costretta ad uccidere un qualsiasi animale e bere il suo sangue?- Erika sentiva arrivare conati di vomito al solo pensiero- e poi perché tu hai ottenuto il permesso di mordere me?! Che ho di speciale??
-Per la prima domanda: esatto, e anche alla svelta, alla seconda ho detto che risponderò tempo debito e in quanto alla terza...proprio nulla.
-Se dovrò saperlo a tempo debito vuol dire che ti farai rivedere?
-Oh, scusa- sul viso del bel vampiro comparve un sorrisetto- non ti ho ancora detto la cosa più importante! Da domani io sarò uno studente della tua scuola e potremo vederci ogni giorno, non sei contenta?
Erika strinse forte i pugni: ribolliva di rabbia. Non solo quell'essere le aveva distrutto la vita, ma ora pretendeva anche di entrare a farne parte, come se niente fosse!
-Non fare quella faccia! Tu hai bisogno di me! Potresti rischiare di essere scoperta e poi qualcuno ti deve pur “allenare”, puoi fare molto più di quel che credi!
-NON VOGLIO UN PERSONAL TRAINER, TI VOGLIO LONTANO DA ME!!
-Mi spiace ma non sei tu a decidere, ora sei come me sotto il segno della croce e lo sarai per tutta l'eternità.
-Sotto il segno della croce?
-Avrai notato da qualche parte sul tuo corpo una piccola cicatrice a forma di croce comparsa del nulla, giusto?- In effetti era vero, l'aveva anche mostrata agli altri, ma non ci aveva mai dato importanza- ecco, è il segno che contraddistingue noi vampiri- tirò su una manica della camicia nera che portava mostrando il braccio sinistro: poco sotto la spalla si notava un segno identico a quello di Erika.-Ce l'hai anche tu, no?- Lei annuì e lui riprese a parlare:
-Si è fatto tardi, sarà meglio che tu vada o i tuoi si preoccuperanno, ci vediamo domani a scuola, ok?
Lei gli lanciò uno sguardo ricolmo d'odio
-Ehi, non guardarmi così! A proposito, non hai visto la strada che abbiamo fatto venendo qui, vero? Quindi mi toccherà anche riportarti indietro...-e si avvicinò a lei
-Non mi toccare!!
-Smettila di fare la bambina e sta' ferma! Vuoi rimanere qui per caso?- Ora il suo tono era duro e deciso, ed Erika abbassò lo sguardo e si lasciò prendere in braccio dal ragazzo che varcò il portone della chiesa e cominciò a saltare di ramo in ramo come aveva fatto all'andata.
Tenne per tutto il tempo gli occhi chiusi perciò quando Ren si fermò e la posò delicatamente a terra non credeva di trovarsi nello stesso punto in cui, quasi due mesi prima, lui l'aveva trasformata in quel che era.
-Ecco, ti ho portato quasi sotto casa! Bé, ci vediamo domani, eh?- e detto questo sparì nell'ombra come Erika gli aveva già visto fare una volta. Lei sospirò e si avviò verso casa, pensando all'ultimo sorriso che le aveva fatto quel ragazzo: sì, era molto diverso da come se lo aspettava, ma non per questo avrebbe smesso di odiarlo. Né ora né mai.












 

Sciau a tutti! Ehi, siamo all'ottavo capitolo e ancora nessuna recensione :(
E dai, anche 3 parole vanno bene!

Fatemi sapere cosa ne pensate, come migliorarmi...
ditemi qualcosa! Consigli, critiche, accetto tutto!

In qualunque modo, kisses e ci vediamo al prossimo capitolo! c:

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: wilgiappone33