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Autore: Party Poison    08/08/2013    0 recensioni
“Anche io ho fatto lo stesso, Frank. Forse anche in un modo peggiore del tuo, ma reputo inutile continuare a ricordare gli errori che entrambi abbiamo commesso, semplicemente perché non li possiamo cancellare e nemmeno riparare. È anche inutile riaprire quel capitolo della nostra vita, solo per arrivare di nuovo a farci male. Va bene così”
“E invece no che non va bene”.
Si avvicinò a me, colmando quella distanza che prima vi era, e mi baciò appassionatamente, per poi spostare a terra borsa e chitarra dalla panchina e sdraiarsi sulle mie ginocchia. Allungò una mano e la intrecciò alla mia. “Così va bene, Gee. Così va fottutamente bene”.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4                                                                        Can you feel my heart?


Era stato un bacio molto breve ma aveva dato più problemi che quelli sul palco. Mio fratello aveva letteralmente spalancato occhi e bocca, lo stesso anche Ray. Frank si staccò subito e iniziò ad accordare la chitarra per non so quale motivo, mentre io mi morsi il labbro e iniziai a fissare il pavimento. Quel meraviglioso pavimento, marmoreo con venature nere e sfumature grigie!, ma non ebbe il potere salvifico che sperai.
“Bro, seguimi”, disse Mikey ma feci finta di non sentirlo. “Ora, in questo istante Gerard”. Questo indicava che la cosa era seria e problematica. Era un tono che oltre a non ammettere repliche, mi obbligava proprio a seguirlo come se fosse un dovere fraterno. Gli feci gesto di parlare tranquillamente dopo che uscimmo dalla sala registrazioni. A quanto pare però ero io a doverlo fare.
“Spiegami, Gerard, spiegami qual è il motivo stavolta. È per fare spettacolo, per solitudine o per dolore della fine della band?”
Sfortunatamente non avevo spiegazioni o altro da dire. Mi limitai a stare in silenzio e a fissare il vuoto dietro le sue spalle. Nonostante fossi io quello più grande tra i due, Mikey è sempre stato il più responsabile, quello con più buonsenso in famiglia; io invece ero sempre stato un disastro e lo sarei sempre stato se non avessi messo fine ai miei sentimenti con Frank.
“Gerard, ti prego. Sono tuo fratello: dimmi cosa sta succedendo di nuovo tra voi due. Siete ancora una volta amanti?”
“No, no, assolutamente no..ho sbagliato..non so cosa mi sia preso”
“Hai sbagliato anche l’ultima volta, quando siete usciti insieme dopo aver finito di registrare The light behind your eyes. Non so come avete poi trascorso il tempo ma ti imploro di non fare casini. Non un’altra volta, per mia nipote, che altro non è che tua figlia”
“Senti, io amo mia figlia e amo Lindsey, cerca di non metterle di mezzo quando non c’entrano nulla”, avevo involontariamente puntato il dito contro di lui, ma subito ritirai la mano.
“E allora cosa devo fare per metterti in quella testa che non devi sprecare così quello che hai, eh?”
“Stai dicendo che Frank è una mia distrazione saltuaria e che per lui non provo nulla, vero? Stai cercando di allontanarci? Non ce la farai, fratello, quindi stanne fuori”
“Sì, sto dicendo proprio questo! Se vi amaste davvero, ora sareste insieme quindi è solo una cosa momentanea, lo è sempre stato” ,mi prese per un braccio per avvicinarmi a lui.
“Sì, è vero, sei contento ora? Posso andarmene di là?”
Involontariamente Frank aveva sentito le nostre ultime frasi e se ne stava fermo sulla soglia a guardarmi negli occhi, deluso e con il cuore straziato. Lo avevo fatto di nuovo. Perché mi sorprendo tanto dopo la milionesima volta?
“Frank..io..”, non sapevo cosa dire. Non avevo parole.
“No, basta Gerard, basta con le scuse. Basta con tutto. Non so perché ti ho sempre amato in tutto questo tempo. È vero quello che dicono: sei convinto di essere amato perché tu stesso ne sei innamorato. Scusate ragazzi, oggi non me la sento di restare. Ho bisogno di distrarmi con questa situazione”, e sottolineò l’intera sua ultima frase.
Uscì dallo stabile in fretta e furia, correndo, lasciando chitarra e borsa dentro. Mi tolsi dalla stretta di Mikey con cattiveria e con occhi da sfida che dicevano ‘ne parliamo dopo’, e mi precipitai fuori, cercando di inseguire Frank, ma senza successo. Tolsi il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans e iniziai a fumarne una. Dopo quella, ancora una. E una ancora. Nel giro di due ore che rimasi di fuori, finii il pacchetto.
“Devi smetterla con quello schifo. Ti ucciderà.” Una voce melodiosa, da ragazzino. Una voce distrutta, distorta e anche sconvolta. La sua voce.
“Meglio, no?”
“Smettila imbecille”
“Mi odio e anche se mi scusassi, non servirebbe a nulla”
“E’ vero quello che hai detto prima?”
“Tu cosa credi?”
“Io non so più cosa credere, Gerard. Ogni fottuto giorno che passa io ancora non respiro se sento il tuo nome, se ti sto troppo vicino sento che sto per collassare. Ora, io non voglio che tu mi dica che mi ami o cose del genere perché potrebbe essere solo un momento in cui il senso di colpa ti pervade ma io..sì Gerard, io ti amo. Molto, forse troppo. Andrò all’inferno ma cazzo, ne sarà valsa la pena perché solo Dio sa quanto ti amo. Il problema è che non potremo mai essere un noi, mai, e questo mi fa terribilmente male. La fine della band segna la fine a tutto quello che c’è stato tra noi. Sei pronto a questo?”
“Non sono pronto a lasciarti andare”, finii l’ultima sigaretta  e imprecai in thailandese perché ora non avevo più scusanti per non guardarlo negli occhi.
Sbuffò con il naso, chiudendo gli occhi. “Non dire questo. In realtà tu lo sei sempre stato. Mi hai lasciato andare ogni santissima volta, Gee, ogni volta e io non ce la faccio più. Tu non sai quanto faccia male”
“Io non so quanto faccia male..ma ti prego, Frank, evita di dire queste cazzate proprio a me. Ti ho sempre abbandonato per non farti soffrire troppo. Stare con me vuol dire auto lesionarsi, chiedilo a Lindsey, che ci ha visti al parco insieme. Chiedilo ad Eliza. Chiedilo a mio fratello, ai miei genitori. Chiedilo a te stesso. Se tu fossi stato mio, tu avresti già ricorso a misure drastiche per salvarti”.
“Non hai mai pensato che io non volessi salvarmi? Che io volessi soffrire pur di starti accanto? Se siamo separati, siamo un disastro, una catastrofe, un cataclisma. Siamo semplicemente distrutti dentro. Vorrei essere felice per una volta anche io. Vuoi esserlo con me? Anche solo per poco tempo, o per sempre..”
“Frank..non sai cosa comporta questo..”
“Fanculo alle conseguenze, Gerard”. Mi si avvicinò con molta calma e mi prese una mano, guardandomi negli occhi. “Osserva, la mia mano è perfetta insieme alla tua. Siamo due colombe, ricordi?, sei pronto a spiccare il volo?”
Non mi accorsi di star tremando e di essere scosso dai singhiozzi. Mi abbandonai sul suo petto per l’ennesima volta, facendogli male di nuovo. Mi vide soffrire come mai avevo fatto prima. Non avevo più fiato nei polmoni tanto stavo piangendo ma non mollavo la presa su di lui. Mi baciò la testa e immerse il suo volto tra i miei capelli castano chiaro, arruffati e con qualche venatura grigia; con l’altro braccio cercò di sorreggermi perché stavo davvero per cadere.
Quando finalmente riacquistai le forze, lo guardai negli occhi e vidi che anche i suoi erano arrossati e colmi di lacrime. Lo erano sempre in questo periodo.
“Scusami, Frank, ma io ti amo e ti amerò sempre”
  
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