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Autore: gemelli89    09/08/2013    1 recensioni
E' ambientata qualche anno dopo la partenza di Cuddy dal PPTH...ci saranno delle piccole sorprese che sconvolgeranno la vita dei protagonisti. Anticipo che è presente un personaggio nuovo che non è presente nella serie, così come saranno ancora presenti sia Wilson che Dominika. E' la mia prima fanfiction, spero di scrivere qualcosa di interessante e che vi piaccia, la storia è ancora in lavorazione e sinceramente non so come andrà a finire. Lo scopriremo insieme:)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sali in moto frastornato dalla miriade di emozioni e sentimenti che ti invadono. Non sei abituato a gestirle.
Indossi il casco e parti, senza una meta. Hai solo voglia di guidare.
Non sai cosa provare, non sai come sentirti, non sai come comportarti.
Un figlio con Lisa Cuddy, neanche nei tuoi incubi peggiori. Forse dovresti smetterla di mentire anche a te stesso, l’idea che ci sia qualcuno che con il solo fatto di esistere vi lega così indissolubilmente l’uno all’altra ti fa sentire bene.
Non hai mai pensato di diventare padre, troppe responsabilità, troppi doveri, soprattutto per uno come te abituato a pensare solo a se stesso.
Hai il terrore al pensiero di doverti occupare di un bambino. A casa hai solo cibo in scatola, riviste e dvd porno, vicondin nascosto ovunque. Non pulisci casa da tempo immemore a meno che Dominika non sia passata di recente. Ah già, Dominika, dovresti spiegargli anche che hai sposato quella donna solo per il gusto di far soffrire sua madre. Per non considerare che se c’è un caso che ti appassiona, non c’è niente di più importante per te, neanche un figlio. Non sei propriamente un buon modello di padre, mancano le premesse e non sei neanche sicuro di voler cambiare per poterlo diventare.
Eppure c’è una sensazione nuova che ti invade, una sensazione piacevole che allevia i tormenti di una vita infelice, ma che al contempo ti fa desiderare di scappare lontano per non doverci convivere. Meglio la tua amata solitudine.
Tutte le volte che una folata di felicità è entrata nella tua vita, il risultato finale è stato cadere sempre più nel baratro. È se succedesse anche questa volta? Se non fossi capace di prenderti cura di tuo figlio? Se scopristi che preferisci restare solo con i tuoi puzzle?
Troppe domande senza risposte. E per un razionale come te è inconcepibile non sapere. Ma c’è un’altra domanda che ti affligge. Saresti capace di continuare con la tua vita ignorando l’esistenza di tuo figlio che cresce a chilometri di distanza da te?
 
Sei finito, dopo aver macinato un sacco di chilometri, nel parcheggio dell’ospedale. L’ultimo posto in cui pensavi di andare.
“Maledizione House! Che ci fai qui?”. Dopo aver spento la moto, eri entrato in ospedale e ti eri diretto nell’ufficio di Wilson. Avevi passato la notte su quel divano, aspettando Wilson, anche se adesso non eri sicuro di voler parlare.
“Mi nascondo dal direttore sanitario”, gli rispondi ironico, “Sono io il direttore sanitario” ti risponde mentre appende il cappotto all’appendi abiti e indossa il camice, “Cavolo me n’ero dimenticato! Per fortuna sei anche mio amico, altrimenti ero fregato”, richiudi gli occhi e mantieni la stessa posizione.
“House, ho un paziente tra mezzora”, lo senti dirigersi verso la scrivania, spostare la sedia e sedersi. “Ho fatto sesso con la Cuddy”, gli dici la prima cosa che ti viene in mente, “Cosa?”, sorridi immaginando la sua faccia sconvolta, “Voi due siete…non so cosa siete. Ne avete parlato? Cosa farete? Lei come sta? House avete combinato un macello la prima volta…”. Ti sollevi di colpo e ti metti a sedere, ti massaggi la gamba e infili una mano in tasta per prendere il flacone di vicodin, “Di prima mattina hai l’energia per fare tutte queste domande?”, “E tu di prima mattina quante pillole di vicodin hai già ingurgitato?”. Sbuffi sonoramente, “Dieci”, osservi la sua espressione sconvolta, “Non ho chiuso occhio stanotte”.
“Torna dalla Cuddy e parlate di quello che è successo stanotte”, ha pensato che tu sia sconvolto per la notte passata con la Cuddy, “Due notti fa”, puntualizzi mentre ti alzi e cominci a camminare per lo studio, hai bisogno di muoverti. “Sei ubriaco? Perché non riesco a seguirti”, “Ho fatto sesso con la Cuddy due notti fa” gli chiarisci.
Socchiude gli occhi, sta cercando di capire, “Se hai fatto sesso con la Cuddy due notti fa, perché sei qui oggi?”. Aggrotti la fronte e la sfiori con il pollice, “Hai mai pensato di diventare padre?”, Wilson è sempre più confuso, “Vuoi diventare padre?”, ti chiede, anche a lui sembra assurdo, “Perché tu no? Ed io che speravo in te per il concepimento”.
“House ma che ti è preso stamattina? Parli di figli…ma hai assunto qualche altra droga?”. Ti siedi alla sedia di fronte alla scrivania, la testa bassa, “Matt è mio figlio”. Ride come se gli avessi appena raccontato una barzelletta. Lo fissi serio e il suo sorriso si spegne di colpo, “Non stai scherzando…” dice più a se stesso che a te, “Ne sei sicuro? Non avrai mica tratto conclusioni affrettate come con tuo padre?”, ti chiede sospettoso, “Conclusioni esatte oltre che affrettate”, sposti lo sguardo, “In realtà sì, Matt ha una voglia rossa simile alla mia”, sospira, “House non sei l’unico al mondo con una voglia. Se andrai da Lisa chiedendole se Matt è tuo figlio la farai arrabbiare”, “L’ho già fatto”, si è ammutolito di colpo, “E’ mio figlio”. Alza la cornetta del telefono che ha sulla scrivania, “Avvisa il signor Smith che non potrò riceverlo oggi”.
Gli racconti di quello che hai scoperto dopo che lui ti aveva abbandonato con un Matt gocciolante. “Quindi Rachel ti ha fatto vedere delle foto…”, non è ancora convinto, “Senti House, hai preso un sacco di vicodin, non è possibile che tu abbia immaginato tutto?”. Gli sbatti in faccia la foto che ti ha dato Rachel e che ti sei portato dietro quando la Cuddy ti ha sbattuto fuori di casa. “Stento anch’io a credere di essere padre, ma tu non mi aiuti se continui a mettere in dubbio la mia parola”.
“Cosa intendi fare?”, è preoccupato, “Non lo so”.
  
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