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Autore: katyjolinar    09/08/2013    3 recensioni
Il Ponte interuniversi venne chiuso nel 2012. Tempo dopo l'equilibrio viene minato da una nuova minaccia. La Divisione Fringe dovrà affrontare un pericolo mai affrontato prima, mentre il nuovo membro del team cerca di ambientarsi nel nuovo mondo. [Lincoln/AltLiv]
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La fissai per qualche secondo. Perché dovevo guardarmi? Non capivo. Alla fine mi decisi e mi guardai la mano, e rimasi sorpreso.

La pelle era color metallo, grigia e lucida, e anche una parte della manica della giacca aveva lo stesso colore, anche se stava lentamente tornando alla normalità.

"Ma che diavolo..." esclamai "Non è possibile..."

"È possibile, invece, amico." rispose Logan, che si era avvicinato con aria divertita.

"No, tu non capisci." protestai "Non è possibile che io sia un mutante perché dall'altra parte i mutanti non esistono: io vi conosco perché voi tutti siete fumetti."

Ci fu un improvviso silenzio. Mi guardai la mano: era tornata normale, non c'era più traccia del metallo sulla mia pelle.

Mi rivolsi nuovamente al Professore, mantenendo la calma.

"Picchi magnetici ed oggetti metallici impazziti. Mi faccia indovinare: Magneto." dissi, serio.

"Proprio così, Tenente." rispose l'uomo "Ma prima di poterlo affrontare, tu devi imparare a gestire le tue capacità." concluse, indicando le posate sul tavolo vicino a me, che vibravano impazzite.

Feci un respiro profondo e le posate smisero di vibrare; mi voltai verso Olivia, che attendeva spiegazioni e le consegnai le chiavi della macchina.

"Torna alla base e avverti gli altri che il responsabile è un pericoloso mutante con il potere di controllare i metalli. Il suo nome è Erik Lencherr, ma si fa chiamare Magneto." ordinai "Potrebbe non essere solo, state attenti."

"Dovresti venire anche tu." protestò la Rossa.

"Non posso. Al momento sono pericoloso. Qui posso comunque lavorare; tu non hai idea delle tecnologie di cui dispongono gli X-Men. Possiamo tenerci in contatto." conclusi. Olivia annuì e la accompagnai alla macchina.

Aspettai che si fosse allacciata la cintura e le chiusi la portiera, quindi le diedi una pacca affettuosa sulla spalla e mi allontanai di qualche passo.

Olivia partì; io mi voltai verso Logan, che mi aveva raggiunto e guardava l'auto della Rossa.

"Non fa per te, amico!" esclamai, scherzosamente "Conosco la tua passione per le rosse, ma tu non sei il suo tipo."

"Mh... vedremo." borbottò "Vieni con me, Hank vuole farti degli esami prima di cominciare."

Annuii e lo seguii lungo i corridoi della scuola. Era una situazione strana: fino a qualche ora prima pensavo che gli X-Men fossero solo un gruppo di eroi dei fumetti, ed ora mi ritrovavo a camminare accanto a uno di loro, nella loro scuola-base. La vita a volte ci riserva delle strane sorprese.

Scendemmo nel sotterraneo e passammo una porta in legno uguale a tutte le altre. L'arredamento cambiò, come il colore dei muri del corridoio in cui eravamo entrati; ora ricordava più uno dei locali della Divisione Fringe che quelli di una scuola.

"Ecco, questo è più simile ai film che ai fumetti." commentai, sorridendo.

"I film?" chiese Logan, incuriosito.

"Dall'altra parte hanno fatto una trilogia sui fumetti, un paio di spin-off e un reboot, forse anche il seguito di quest'ultimo." spiegai "Sono riuscito a vedere solo alcuni di essi, perché gli altri sono usciti dopo che mi sono trasferito. Ah, lo spin-off era su di te."

Logan mi guardò incuriosito, ma non disse altro, aprì la porta dell'infermeria e vi entrò.

Io lo seguii guardandomi intorno; la stanza era molto semplice: un paio di brandine, scaffali alle pareti e una scrivania alla quale era seduto un uomo peloso e blu, Hank McCoy, la Bestia.

"Allora, Palla di Pelo, come sta andando?" domandò Wolverine, camminando verso una piccola tenda montata nell'angolo più in penombra dell'infermeria, che non avevo notato in un primo momento.

"Stanno bene tutti quanti, Logan. Ora stanno riposando." rispose Hank. Logan annuì e si inginocchiò vicino all'entrata della tenda.

Mi avvicinai anch'io, mentre Wolverine infilava la mano nella tenda e dava una pacca leggera al suo lupo, che stava allattando tre dei suoi cuccioli, mentre il quarto sonnecchiava vicino al muso della madre.

Mi abbassai per guardarli meglio; Logan diede un'altra pacca alla madre e si spostò, lasciandomi la visuale libera.

"Due maschi e due femmine." spiegò "Sembrano in salute."

"Cosa farai quando cresceranno?" domandai.

"Non lo so, devo trovare loro una sistemazione al più presto." sospirò Logan, fissando uno dei cuccioli, l'unico che non stava mangiando e che annusava l'aria con fare curioso. La madre era vicina, ma il cucciolo, una delle due femmine, nonostante avesse non più di un'ora, gli occhi chiusi e fosse completamente indifesa, sembrava più interessata agli stimoli che provenivano dall'esterno che alle attenzioni della madre.

La piccola, continuando ad annusare l'aria, si avventurò fuori dalla tenda, trascinandosi con le ancora deboli zampine. La madre non la perdeva d'occhio, ma la lasciava libera, rassicurata dalla presenza di Logan; la piccola si fermò tra noi due e annusò nuovamente l'aria, poi venne verso di me. Io guardai la madre, pronto a scattare indietro nel caso il cucciolo mi avesse toccato e lei mi avesse aggredito: le madri sanno essere molto aggressive se il loro cucciolo viene sfiorato da un estraneo.

La piccola si fermò vicino alla mia mano, poggiata a terra, e posò la testa sulle dita; io guardai Logan, indeciso su cosa fare.

"Tranquillo, finché ci sono io nei paraggi non ti farà niente!" mi rassicurò "Sembra che tu abbia un'ammiratrice, ragazzo: alla piccola piace il tuo odore."

Io guardai la piccola, indeciso, quindi mossi delicatamente la mano. Il cucciolo protestò debolmente, ma si tranquillizzò quando rimisi la mano sotto di lei per prenderla in braccio.

Era molto piccola e fragile, eppure, per qualche strana ragione, appena sentito il mio odore aveva deciro di avventurarsi fuori dal rifugio sicuro dove era nata un'ora prima e di raggiungermi.

"Stanno istituendo delle nuove riserve naturali." dissi "Una delle più grandi si trova dove una volta c'era il Vortice di Yellowstone. Dall'altra parte è uno dei parchi più importanti al mondo. Il Segretario alle Politiche Ambientali, John Fritzgerald Kennedy, è molto amico del Segretario della Difesa, e io sono in buoni rapporti con il Segretario Bishop. Posso chiedere di organizzare un reinserimento in natura non appena saranno abbastanza grandi."

Logan annuì e Hank si schiarì la voce dietro di noi. Ci voltammo entrambi: aveva tra le mani alcune provette e una siringa per prelievi.

"Ah, giusto, le analisi." dissi, restituendo il cucciolo alla madre e andando a sistemarmi su una delle brande.

Sospirai e mi guardai intorno. Sapevo che la mia vita era cambiata, tre anni prima, ma non pensavo che i cambiamenti sarebbero continuati così drasticamente, rivelandomi di essere un mutante, quando nel mondo in cui ero nato i mutanti esistevano solo nei fumetti.

I miei pensieri vennero interrotti dalla porta che si apriva. Un uomo entrò, scusandosi per il ritardo; io lo fissai stupito.

"Nick Lane? Che ci fai qui?" domandai.
   
 
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