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Autore: Vale3    05/10/2004    7 recensioni
Gli Episodi I e II non ci hanno mai veramente rivelato quale fosse il legame che univa Obi-Wan Kenobi ad Anakin Skywalker...ci hanno sempre fatto vedere che non andava al di là del rapporto Maestro-Allievo...e, se subentrasse un affetto paterno?
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Obi-Wan rimase un attimo interdetto, indeciso sul da farsi

Obi-Wan rimase un attimo interdetto, indeciso sul da farsi.

 

Poi guardò nuovamente Anakin, i cui occhi lo fissavano senza odio e rabbia, ma quasi imploranti; imploranti di un aiuto vitale in quel momento, e Obi-Wan non avrebbe tradito la sua nuova fiducia.

 

Fece leva sulle proprie gambe, dando un colpo di reni per tirarsi su.

Prese Anakin per le spalle e la schiena, tirandolo a sé.

Il ragazzo era debole, non avrebbe potuto reggersi da solo.

Lo fece  appoggiare a sé, facendogli da sostegno lungo la strada che li separava dalla nave.

 

Iniziarono con fatica a salire i gradini, ma Anakin volle fermarsi. Si voltò a guardare il suo maestro negli occhi.

    “Cosa ne sarà di me, ora?” chiese con quell’innocenza di una volta, che fece sciogliere il cuore di Obi-Wan, il quale non poté nascondere un sorriso rassicurante.

    “Ti porterò a Coruscant, ti cureranno, e io sarò insieme a te” disse con voce ferma, ma quasi dolce.

Anakin sfiorò il sorriso, ma abbassò la testa, come a nasconderlo.

Obi-Wan lo guardò per un momento, poi riprese a camminare.

 

Anakin cercò di assecondare i suoi movimenti, cercando di rendersi il meno pesante possibile, ma era molto difficile: era ferito, e molto anche.

Senza l’intervento di quella macchina, su Mustafar sarebbe morto entro breve.

 

Risalirono i gradini, uscendo da quell’immensa stanza e entrando nel piccolo atrio con le cinque porte.

Obi-Wan guidò Anakin verso il corridoio di fronte a loro, quello da dove era venuto.

Avevano via libera, ma non per molto.

Sicuramente, ora di droidi non ce ne sarebbero stati, ma di sicuro,  dal campo di guerra dove si trovavano i Jedi, qualcuno si sarebbe accorto dell’improvviso cambiamento. Sperava solo non fosse Palpatine.

Continuò a camminare per il lungo corridoio, trascinandosi Anakin, che intanto aveva passato il suo braccio bionico, dietro la nuca di Obi-Wan.

In fondo girarono a sinistra, e poi ancora una volta, superando le postazioni di controllo dei due droidi che Obi-Wan aveva abbattuto.

 

Arrivarono alla scala che li avrebbe condotti al piano superiore.

Obi-Wan avvertì una debole esitazione di Anakin a salire.

Si voltò verso di lui.

    “Ce la farai…fidati” disse in un soffio, anche a causa del fiatone che aveva per lo sforzo.

Anakin lo fissò per un attimo, poi si mosse debolmente verso le scale, spronando il suo maestro a fare lo stesso.

Obi-Wan fece altrettanto, cominciando a salire i gradini a curva.

 

Arrivati al piano superiore, Obi-Wan si mosse verso il magazzino, ma realizzò subito che Anakin non sarebbe riuscito ad attraversare il condotto d’areazione.

Decise di uscire, attraversando le stanze  al di sotto del condotto, per non perdersi, e uscire così dalla porta dell’edificio.

 

Si mossero nuovamente verso la porta del magazzino.

Appena entrati, Obi-Wan lo guidò attraverso le pile di armi e rifornimenti, arrivando così al capo opposto del salone.

 

Attraversarono un’apertura, che fungeva da porta, molto stretta e ambigua.

 

Si ritrovarono in una sala deserta, assolutamente vuota, inadoperata.

L’attraversarono, ma a metà, Anakin si bloccò, piegandosi in due.

Obi-Wan lo afferrò prima che potesse cadere.

Si accucciò al suo fianco e lo fece sedere per terra.

 

Anakin ansimava, il sudore imperlava la sua fronte bagnandoli i capelli.

    “Obi-Wan non ce la faccio…vai…vai tu…” disse con voce mozza, ad occhi chiusi per lo sforzo.

    “No…che dici, sono venuto qui per portarti via…” rispose lui, non potendo credere alle sue orecchie. Non aveva mai sentito Anakin arrendersi in quel modo.

    “Mi basta sapere che mi hai perdonato…e che hai sfidato tutto per venire a cercarmi…te ne sono grato, ora non rischiare di più…” continuò il ragazzo.

    “No, Anakin” riprese Obi-Wan. “Andremo via insieme, o non ce andremo affatto, non posso lasciarti ancora…non me lo perdonerei” .

    “Non credo di avere scelta” disse Anakin con un mezzo sorriso.

Obi-Wan sorrise di rimando e, prima che Anakin potesse accorgersene, lo sollevò e lo rimise in piedi.

    “Avanti, ci siamo quasi…”.

 

Ripresero a camminare, verso la porta che li avrebbe portati nella terza stanza, secondo la mappa e seguendo il condotto.

Attraversarono prima un piccolo corridoio, e poi subito arrivarono in una piccola camera circolare, con a destra e a sinistra, piccole postazioni di controllo.

L’attraversarono in fretta, ma un droide sbarrò loro la strada.

Obi-Wan non si fece prendere alla sprovvista, alzò una mano, quella libera, e appellandosi alla Forza mandò il droide a sbattere contro i computer, mandandoli in corto.

 

Continuarono a camminare giungendo nella seconda camera.

Quello che videro fu uno spettacolo orrendo.

 

Sei vasche, tre da un lato e tre dall’altro, si ergevano in tutta la loro altezza. Vasche rigeneratrici come quella di Anakin.

Al loro interno contenevano ognuna una persona.

Erano cloni. Cloni della guerra, mandati a curarsi, dopotutto erano soldati.

Attraversarono la stanza, con occhi sorpresi,  trattenendo il respiro, uno spettacolo del genere non si vedeva tutti i giorni.

I volti dei soldati-cloni, erano quasi impassibili, addormentati in un sonno profondo e per loro ristoratore.

 

Sorpassarono la porta.

Dopo uno stretto corridoio nel quale fecero fatica a passare in due accanto, si ritrovarono nell’anticamera, dove iniziava il condotto d’areazione.

 

Eccola lì, la porta. La loro unica via d’uscita.

Stava per raggiungerla, quando entrando nel raggio d’azione di un allarme invisibile, lo fecero scattare.

Il rumore acuto si diffuse per tutto l’edificio, facendo scattare a loro volta altri allarmi.

 

Obi-Wan e Anakin rimasero un attimo spiazzati e sorpresi; ma non a lungo.

 

Subito due droidi entrarono dalla porta dietro di loro, che si chiuse automaticamente sigillandosi.

Obi-Wan scaricò senza troppi complimenti Anakin, il quale fece di tutto per togliersi dai piedi, appoggiandosi di schiena alla parete, dietro un armadietto.

Obi-Wan scattò in avanti, attivando la spada laser e parando i colpi di blaster dei due droidi.

Avvicinandosi, piroettò, tagliando la testa ad entrambi.

 

Subito, però, si rese conto del pericolo che adesso incombeva su di loro.

L’allarme avrebbe di sicuro attirato l’attenzione, allontanandola dalla battaglia con i Jedi.

 

Obi-Wan si precipitò ad afferrare  Anakin e a trascinarlo fuori dall’edificio. Doveva fare segno alla nave di azionare i motori.

 

Uscirono, il vento caldo li investì, facendoli venire la pelle d’oca per il repentino cambio di temperatura.

Obi-Wan non si scoraggiò. Erano ormai arrivati, ancora pochi passi…

 

Un Guaritore sul ponte della nave li vide e fischiò al pilota di partire.

Obi-Wan e Anakin accelerarono il passo, per quanto era possibile.

 

Arrivati al bordo della nave, tre Guaritori issarono Anakin, trasportandolo velocemente in una sala riservata. Si sarebbero occupati di lui.

 

Obi-Wan invece fu aiutato da un altro Guaritore, il quale insisté per vedergli il taglio sopra l’occhio destro, opera di un colpo di blaster preso di striscio.

Obi-Wan rifiutò gentilmente, chiedendo invece di assistere alle cure di Anakin.

 

Il Guaritore allora lo condusse nella stanza nella quale, prima, si erano chiusi tutti.

Obi-Wan diede un rapido sguardo ai piloti, ormai alle prese col volo, poi si diresse nella stanza.

 

Aprendo la porta, il Guaritore gli mostrò la velocità dei loro mezzi.

Anakin, infatti, era già stato portato su un lettino, gli era stata già messa la maschera dell’ossigeno, e gli altri medici si accingevano a disinfettarli e fasciarli ferite e ustioni.

Obi-Wan entrò.

Il Guaritore insisté per curargli il taglio e lui, a quel punto, non poté rifiutare.

Si sedette su un altro lettino, ogni tanto sbirciando il suo Padawan, e si fece medicare.

 

Passarono pochi minuti, che i Guaritori avevano finito il loro lavoro, lasciando Anakin e Obi-Wan da soli.

Anakin faceva fatica a restare sveglio e Obi-Wan faceva del suo meglio per togliere quell’imbarazzante silenzio.

 

    “Cosa è successo, veramente?” chiese con voce in un soffio, cercando di non dar troppo fastidio ad Anakin.

Il ragazzo lo guardò per un attimo.

    “Veramente non lo so…” rispose con lo sguardo fisso sul soffitto della nave.   “Non so cosa mi sia successo…ricordo solo odio, rabbia…verso di te, verso tutti…l’ultima persona che ricordo è Palpatine…ah, maestro, Palpatine è…” disse spalancando gli occhi, dopo essersi ricordato, ma Obi-Wan lo zittì posandogli una mano sulla mascherina.

    “…so chi è…è un Sith…” disse lentamente.

Anakin annuì gravemente.

    “Mi dispiace, mi dispiace tanto…” riprese Anakin, mentre una solitaria lacrima gli solcava la giovane guancia.

Obi-Wan decise di farlo sfogare.

    “Quello che ho fatto è orribile…potrò mai perdonarmi?” chiese con voce strozzata, ma Obi-Wan lo fermò ancora una volta.

    “Per perdonarti…sarà difficile” disse con un sorrisino. “…Ma si può cominciare prima col pentirsi, non credi?” .

Anakin annuì ancora una volta.

Obi-Wan sorrise dolce.

 

Era il momento.

Era il momento di dirgli tutto.

 

“Anakin…voglio che tu sappia…che…che sei la persona più importante per me, e… se sono venuto a cercarti, non è stato perché avevo un dovere morale nei tuoi riguardi…ma vedi, era più perché…è difficile…perché ti voglio tanto bene, non ho mai sopportato l’idea di poterti perdere…sei un grande amico, e credimi, il mio affetto per te, va oltre quello che tu puoi immaginare…” disse Obi-Wan arrossendo leggermente e abbassando lo sguardo.  “Mi dispiace se in questi anni non ti sono stato davvero vicino…non era mia intenzione farti soffrire…ci tengo a te, più della mia stessa vita, credimi, sei come un figlio…”.

 

Anakin spalancò gli occhi chiari.

Si voltò verso il maestro, e lo abbracciò forte.

 

“Obi-Wan…anche tu sei importante per me, altrimenti non credo che avrei sofferto così, in tutti questi anni…e in più, mi dispiace per quello che ti ho fatto, parlo di Palpatine, Mustafar…” disse con voce pentita, rompendo timidamente l’abbraccio.

 

Obi-Wan gli poggiò una mano sulla spalla. Scosse la testa.

    “Non importa, non importa…se i miracoli esistono davvero, beh, questo è uno di quelli…si ricomincia da capo…io e te, insieme…” disse.

Il volto di Anakin si aprì nel primo vero sorriso dopo molto tempo.

    “Grazie” disse infine.

 

 

Alle loro spalle, una figura prese forma lentamente.

Entrambi i Jedi si voltarono, e videro la sagoma di Qui-Gon.

I due sorrisero.

Qui-Gon rispose.

    “Mi siete mancati tanto, insieme” disse  sorridendo.

 

Obi-Wan si voltò verso Anakin.

    “Ti ricordi di lui, non è vero?” chiese.

Anakin rimase un attimi interdetto; bisognava scavare in un passato vecchio più di dieci anni, e in quei dieci anni erano cambiate parecchie cose.

Poi ricordò.

Tatooine…Qui-Gon Jinn…

    “Il tuo maestro” disse guardando Obi-Wan, il quale annuì contento.

 

Qui-Gon sorrise al ragazzo, poi si rivolse ad Obi-Wan.

    “Avevo ragione ancora una volta…sei davvero diventato un grande Jedi, e hai mantenuto la promessa, hai addestrato Anakin come un Cavaliere, sono fiero di voi…”.

I tre Jedi sorrisero radiosi.

 

Che stupido che era stato…cedere al Lato Oscuro, per lasciare un mondo di Luce e Bene…Non l’avrebbe fatto, mai più…In fondo era quello il segreto…pensava Anakin, mentre la nave entrava in iperspazio, diretta a casa… Non abbandonarsi alla solitudine, restare insieme

 

 

Una cosa, che lui e Obi-Wan avrebbero fatto ancora per tanto, tanto tempo…

 

 

THE  END

 

 

 

 

Ciao a tutti, cari lettori!!

Se siete arrivati a leggere fin qui, significa che non vi siete addormentati…è già un buon segno! ^_^

Cmq, siamo arrivati alla fine di questa breve storia…sono felice, ma altrettanto nostalgica.

Spero che vi sia piaciuta…e vi prego, almeno come ultimo capitolo, lasciatemelo un commentino…mi farebbe molto felice!

Intanto passiamo ai ringraziamenti:

 

 

Cecily:   Cara Cecily, oh mio Dio, credimi, non so proprio cosa dire…Sei molto gentile a dire queste cose…e cmq, non preoccuparti, sono sicura che le tue fic (se le pubblicherai) saranno molto belle…anche perché credo che tu sia una persona molto sensibile…grazie!

 

Anakina: Cara Anakina! Prima di tutto ti ringrazio per avermi seguito fin dal primo chap…le tue recensioni, insieme a quelle di Cecily, e a quella di Maximanf89, hanno contribuito a mandare avanti questa storia, infatti all’inizio ero un po’ dubbiosa…ma poi sono andata avanti! Grazie anche a te per il sostegno…grazie!

 

Grazie a tutti voi, che avete recensito o anche  solo letto!

 

Che la Forza sia con voi!    ^^

 

Vale3

 

 

 

 

 

  
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