Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Miyu Orwell    05/10/2004    0 recensioni
Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.
Dalle menti geniali di Toru_Honda e Miyu68, sono felice di presentarvi The Desire! ^_^
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )


The Desire



Capitolo Secondo

-La maschera di lui-


Una stanza buia.. un letto a baldacchino con tende di velluto verde scuro… un letto enorme con lenzuola di seta bianca… dei capelli biondo chiaro appoggiati sul morbido cuscino…
Draco Malfoy stava ancora dormendo profondamente nel suo comodo letto, immerso in un sonno senza sogni, mentre all’esterno, il sole cominciava a spuntare tra le cime delle montagne lontane. I raggi del sole, però, non riuscivano a penetrare l’oscurità della spaziosa camera, perché le grandi tende delle numerose finestre erano tutte tirate.
Alcuni minuti dopo, due occhi di un grigio ghiaccio si aprirono lentamente, ancora impastati e offuscati dal sonno. Draco ammiccò un paio di volte e finalmente aprì del tutto gli occhi, prima di sbadigliare sonoramente e di stirarsi gambe e braccia. Il giovane Malfoy scostò le coperte di malavoglia e, dopo essersi infilato ciabatte e vestaglia, anch’essa di un verde scuro come le tende, si diresse verso il bagno, ondeggiando leggermente, per il sonno che ancora avvolgeva il suo corpo.
Dopo essersi lavato e vestito, la porta della sua stanza si aprì lentamente, facendo entrare una piccola elfa domestica di nome Riel, coperta da un logoro e spaventosamente sporco straccetto.
<< Che cosa vuoi Riel? >> chiese Draco, con noncuranza.
L’elfa si inchinò. << Il Signor Lucius, Signore, attende il signorino Draco nella Sala da Pranzo, il Signor Lucius lo manda a chiamare. Il signor Lucius, Signore, vuole che il signorino Draco faccia in fretta >> rispose l’elfa, tutto d’un fiato.
<< Bene… adesso scendo. Puoi andare >>
L’elfa si inchinò ancora e, strisciando all’indietro, uscì dalla stanza, lasciando Draco da solo.
Il ragazzo andò verso la finestra più grande della sua camera e aprì leggermente la tenda, lasciando entrare alcuni raggi di sole. Lo sguardo di Draco si perse ad osservare l’esterno, i grandissimi prati verdi, i fittissimi boschi, pieni di piccole e grandi creature. Con rammarico, si ricordò di dover scendere a colazione… suo padre lo stava aspettando e far attendere troppo Lucius Malfoy poteva essere rischioso e Draco lo sapeva fin troppo bene. Con sguardo spento, richiuse la tenda, facendo ripiombare nell’oscurità la sua stanza.
Oscurità.
Ormai ne era circondato… stava per esserne sopraffatto, ne era certo… si sentiva sempre peggio in quel mondo che lui voleva rinnegare… gli mancava l’aria… quell’oscurità gli impediva di respirare… gli impediva di vivere… e lui non poteva fare altro che lasciarsi avvolgere ancora di più… fino a soffocare… fino a morire…
Se lo sentiva… sentiva che se sarebbe andato avanti così, non ce l’avrebbe fatta a resistere… sarebbe morto dal dolore… ma tanto sapeva che sia che facesse una scelta, sia che ne facesse un’altra, il suo destino non sarebbe cambiato… sarebbe morto comunque… o per mano sua o per mano di suo padre, che sicuramente lo avrebbe torturato fino alla morte, per aver osato disubbidire a un suo ordine…
Draco uscì dalla sua stanza, diretto verso la Sala in cui si sarebbe consumata, come ogni mattina, la colazione. Arrivò davanti alla lunga scala, che portava davanti alla sala d’Ingresso, di fronte al portone dell’enorme edificio in cui abitava. Iniziò a scendere. Ogni passo sembrava sempre più pensante… sempre più difficile…
Quelle erano le scale che lo stavano conducendo all’inferno… e in fondo, lo stava attendendo lui, Lucifero, con i suoi occhi di ghiaccio, la sua anima di fuoco e la sua fredda ira…
Quello era un altro giorno di finzione… un altro giorno di sofferenze… non c’era alcuna via di scampo… nessuno modo per sfuggire alla sua ira… l’unica cosa che poteva fare, era assecondarlo…
Quello che doveva fare era fingere di essere come lui… fingere di essere orgoglioso di esserlo… fingere di essere il più potente e il migliore di tutti… giorno dopo giorno… sempre così…
<< Buongiorno, padre… >> I suoi occhi freddi, spietati e indagatori si posarono su quelli giovani del figlio… lo sguardo di Draco vacillò appena…
<< Sei in ritardo… >> rispose Lucius. E così, un’altra giornata ebbe inizio.
<< Scusa, papà >> Inutile inventarsi scuse… non le accetterebbe e Draco lo sapeva bene. Lucius lo scrutò un’altra volta, ma poi il suo sguardo si riposò sulla colazione.
I tre erano seduti all’enorme tavolo, distanti una decina di posti l’uno dall’altro. Ma ormai, Draco ci era abituato. La colazione. Una colazione regale, non da poveracci. Tutta roba sana ed estremamente costosa. Un vanto all’orgoglio dei genitori del giovane Malfoy, ma non di certo per Draco. Ma tanto lui ci era abituato.
<< Ti ricordi che questo pomeriggio, hai la lezione privata di Pozioni, vero? >> chiese improvvisamente Lucius a suo figlio, che annuì. << Vedi di farti entrare qualcosa in quella testa vuota che ti ritrovi, così da migliorare i tuoi voti a scuola e da non farti più sorpassare da una piccola stupida mezzosangue! >> Ogni occasione era buona per ricordargli i suoi voti inferiori a quelli di Hermione Granger.
Draco fissò con odio suo padre e, senza però rendersene conto, sussurrò: << Io faccio del mio meglio… se non ti va bene, sono affari tuoi… >>
Lucius lo sentì e fissò immediatamente il figlio.
<< Draco, come osi rispondermi in questo modo?! >> sibilò con freddezza al figlio che, resosi conto di ciò che aveva fatto, aveva iniziato a tremare impercettibilmente. Lucius si alzò da tavolo e si avvicinò a passo veloce al figlio, che fissava, con sempre più terrore, il volto freddo e minaccioso del padre.
<< Seguimi… >> ordinò Lucius e Draco si alzò, facendo ciò che gli era stato comandato.
Malfoy condusse suo figlio nei sotterranei. Man mano che camminavano, il freddo aumentava, ma Draco non ci fece caso, perché i suoi tremori erano dovuti ad altro… al pensiero di ciò che sarebbe successo di lì a pochi minuti… perché Lucius non sopportava che Draco tentasse di rivoltarglisi contro, lo mandava in bestia e l’unico modo per cercare di far entrare in testa a Draco un po’ di rispetto verso il genitore erano le punizioni… le torture… e a questo Draco non ci era di certo abituato, nonostante le innumerevoli volte in cui era stato in quella stanza buia… perché non ci si può abituare alle torture. Subdolo mezzo per punire e per estorcere informazioni… crudele mezzo per divertirsi a veder soffrire… futile e terribile mezzo per passare il tempo… non c’è nulla di buono, nel torturare un essere vivente. E anche questo Draco, lo sapeva bene.

*


Freddo… tanto freddo… ma anche tanto dolore… un dolore terribile, che si propagava in tutto il suo giovane corpo… il suo giovane corpo sporco del suo stesso sangue e della polvere accumulata nella stanza…
Terribili tagli erano aperti sulla schiena di Draco, che, dolorante, riaprì appena gli occhi, giusto in tempo per vedere i piedi del padre dirigersi verso la piccola porta e uscire dalla stanza.
*Questa volta ci è andato più pesante del solito… dannazione…* pensò Draco, richiudendo gli occhi, stravolto dal dolore.
La porticina si riaprì e un piccolo esserino entrò nella buia stanza, dirigendosi frettolosamente verso Draco.
<< Ciao… Riel… >> sussurrò il ragazzo, mentre sentiva i singhiozzi dell’elfa domestica, che era partita in quarta per curare le ferite del ragazzo.
<< P-Povero Signorino Draco… >> singhiozzò Riel, mentre cercava di curare alla meglio le ferite sulla schiena del Serpeverde. << I-Il Signor Lucius, Signore, ha e-esagerato questa v-volta… >> sussurrò l’elfa, guardandosi immediatamente intorno, temendo la presenza di Lucius.
<< C-Che ci vuoi fare… Riel… mi… >> Si bloccò per una fitta alla schiena. << …mi adora… >> continuò sarcastico. << …soprattutto quando sono ricoperto di sangue… >> terminò, con un gemito di dolore.
Riel rimase a sistemare Draco per ancora un’ora, nella quale il povero ragazzo gridò spesso per il dolore, mentre la piccola elfa piangeva disperata, per ciò che un padre poteva fare al proprio figlio senza nemmeno un po’ di rimorso.



Ringraziamenti:
Grazie mille a Ran e Miyu per tutto l'aiuto che mi danno con i loro consigli e il loro sostegno! ^_^
Poi ringrazio Tink per il commento! Per la risposta alla tua domanda, ti avevo mandato una e-mail... ti è arrivata??
Un grazie anche a Susy e Puh di www.BadTaste.it che hanno letto la storia e mi hanno dato il loro parere! ^_^
Infine ringrazio anche tutti coloro che hanno letto, ma non commentato, sperando che stavolta si facciano sentire! ^_-

Un bacione!!

Miyuncina
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Miyu Orwell