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Autore: Miyu Orwell    19/09/2004    7 recensioni
Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.
Dalle menti geniali di Toru_Honda e Miyu68, sono felice di presentarvi The Desire! ^_^
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )
ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.



The Desire



Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.



Capitolo Primo

-La maschera di lei-


Quell’estate faceva molto caldo, tanto che tutte le numerose finestre della Tana erano spalancate, mentre le persone all’interno della casa erano intente a sistemarla perché di lì a poco sarebbero arrivati ospiti: Harry Potter e Hermione Granger. Ginny Weasley aveva appena finito di stendere il bucato per la madre, che subito sentì le grida di Ron, uno dei suoi numerosi fratelli. Il ragazzo stava rincorrendo Fred e George per tutta la casa, perché i due gemelli lo stavano prendendo in giro, per come si era agghindato: si era fatto tutto bello ed elegante per l’arrivo della sua ragazza, Hermione. Da quando i due si erano fidanzati, lui era cambiato in certi lati del suo carattere: non era più scontroso e musone come prima. Purtroppo, però, era rimasta la sua grande gelosia e il fatto che Hermione fosse ancora in contatto con Viktor Krum, lo rendeva spesso di cattivo umore. Nonostante tutto, la loro storia proseguiva, arricchita da litigi e riappacificazioni, aiutate talvolta dall’intervento di Harry e della piccola Weasley.
*Ma è mai possibile che quei tre non facciano altro che urlare?! Non li sopporto quando fanno tutto quel rumore!* Un’esasperata Ginny Weasley era appena rientrata in casa, portando un cesto vuoto, dove prima erano contenuti i panni bagnati che lei aveva steso.
I gemelli entrarono in cucina di corsa, canticchiando: << Perché Ronnie è un rubacuori, come lui non c’è nessuno, forza Ronnie sei il migliore, sei un grande rubacuori! >>
Ron entrò pochi istanti dopo, con le orecchie rosse come papaveri, gridando a Fred e al suo gemello: << Smettetela immediatamente! Non siete nient’affatto divertenti!! >>
I due gemelli uscirono dalla cucina, passando davanti a Ginny, sempre schernendo il povero Ron che immediatamente li seguì, ma con così tanta foga, che andò a sbattere contro Ginny, facendola cadere per terra.
<< Scusa, Gin! >> gridò lui, mentre con uno sguardo veloce alla sorella usciva dalla stanza, per arrivare nel cortile, dove i due gemelli avevano iniziato a cantare sguaiatamente il loro ritornello.
*Adesso basta!! Sono proprio stufa!!* pensò con rabbia la ragazza.
<< Tutto bene, Ginny cara? >> chiese dolcemente la madre, nel veder comparire sul giovane volto della figlia segni d’irrequietezza.
<< Sì, grazie mamma… >> rispose Ginny, rimettendosi in piedi con un sorriso stiracchiato.
<< Non te la prendere con i tuoi fratelli.. sai come sono fatti… >> disse la madre, alzando gli occhi al soffitto. Ginny poté scorgere nel suo sguardo un’infinita dolcezza.
<< Non ti preoccupare, mamma… non me la prendo… >> Fece una piccola pausa. << Mi conosci… >> disse infine. << Ora vado in camera mia a cambiarmi… >> aggiunse la rossa, con un sorriso angelico stampato sul volto.
<< Vai pure piccola mia >> le rispose Molly guardandola con serenità.
Ginny uscì dalla cucina e salì di corsa le scale, fino a giungere davanti alla sua camera. Sulla porta c’era una targhetta, sulla quale era inciso il nome della giovane Weasley: Ginevra. Il suo vero nome era Ginevra, infatti… Ginny era solo un diminutivo che usavano tutti quanti; un nomignolo che la faceva sentire piccola… tutti quanti la chiamavano “piccola Ginny” o “ragazzina”, nessuno aveva mai osato chiamarla Ginevra… nessuno.. a parte lui, ma lui l’aveva solo usata, l’aveva fatta cadere nella sua trappola con le sue belle parole, fingendo di ascoltare i suoi problemi, tutto ciò che lei gli aveva rivelato… ma ora lui era ciò che era sempre stato: un ricordo… solo un ricordo, nella mente di Ginevra Weasley… un ricordo, ma anche una ferita nell’animo della ormai sedicenne ragazza. Con lui era riuscita a essere sè stessa, era riuscita a essere non più Ginny, ma Ginevra.
Nessuno, infatti, conosceva il vero carattere di Ginevra, ma solo quello fasullo, quello creato dalla ragazza per paura di non essere accettata per quello che era veramente. Lei non era timida e riservata come aveva sempre fatto credere, lei era una ragazza decisa, capace.. sapeva essere riflessiva, ma anche impulsiva… aggressiva quando qualcuno osava troppo, era passionale e una ragazza allegra, piena di idee… la maschera che aveva creato per se stessa era timida, impaurita da tutto e tutti, eternamente indecisa, che si faceva mettere i piedi in testa da chiunque… quella era la maschera della ragazza, nonché la sua condanna, perché, infatti, si era pentita tantissimo di non essersi mostrata subito a tutti per come era realmente… << Ormai il danno è fatto, cara Ginevra … >> sussurrò a se stessa, sempre davanti alla porta della sua camera. Finalmente si decise ad entrare. La finestra della sua camera era forse l’unica di tutta la casa ad essere chiusa, nonostante il caldo. E, in effetti, ne faceva parecchio in quella stanza, ma lei non ci badò. Era troppo presa dai suoi pensieri, per rendersene conto. Andò in bagno e si fece una doccia veloce, poi tornando nella sua camera, aprì il piccolo armadio, cercando qualcosa di carino. Cosa decisamente impossibile! Tutti i suoi vestiti erano di seconda mano, rattoppati in diversi punti, alcuni erano stati perfino usati dai suoi fratelli più grandi, facendola sembrare ancora più piccola e minuta di quanto già non fosse quando li indossava. Sembrava ridicola in quei maglioni decisamente grandi per il suo corpo da adolescente. Frustata da tutto ciò, Ginny prese velocemente l’unica maglia che non sembrava troppo usata e se la infilò. Doveva sbrigarsi… a momenti sarebbero arrivati i due ospiti.
Infilò una gonna che le arrivava fino al ginocchio, quando sentì la voce di sua madre, chiamarla dalla cucina, al piano di sotto: << Ginny!!! Presto scendi! Stanno arrivando Harry e Hermione! >> La voce della donna era decisamente allegra. Ginny fece per uscire, ma si bloccò sulla porta. Si rigirò, aprì la piccola finestra e, gettando uno sguardo al grande albero che sorgeva proprio davanti ad essa, uscì dalla stanza. Scese velocemente le scale e, saltando giù dall’ultimo gradino, si ritrovò faccia a faccia con un bel diciassettenne moro, che la fissava con un sorriso dolcissimo.
<< Ciao Harry! >> esclamò Ginny, sorridendogli.
<< Ciao Ginny… >> disse lui, chinandosi per baciarla.
Ad interromperli però arrivarono gli << Uuuh! Guardateli i piccioncini!! >> di Fred e George. Ginny si girò, riservando loro uno sguardo leggermente irato, mentre Harry rideva allegramente, appoggiando una mano sulla spalla di Ginny. La ragazza però non sembrava molto irritata per l’interruzione, ma lo sembrava piuttosto per la mano che si era posata sulla sua spalla. Forse per l’irritazione precedente o per il troppo caldo, non riusciva proprio a sopportare il fatto che Harry fosse tanto appiccicoso.
<< Ciao Ginny! >> La voce allegra di Hermione, fece voltare Ginny, che le riservò un sorriso allegro, nascondendo il nervosismo di pochi istanti prima.
<< Ciao Hermione! Tutto bene? >>
<< Sì, grazie! Tu che mi dici? >>
Ginny fece un’alzata di spalle e disse: << Tutto bene, grazie… vieni su in camera, così sistemi le tue cose >> Hermione annuì e seguì la ragazza su per le scale, mentre Harry fissava la rossa un po’ deluso per il fatto di non essere riuscito a salutarla decentemente.
Le due ragazze entrarono in camera di Ginny e Hermione esclamò: << Certo che oggi fa veramente caldo, non trovi? >>
<< Sì, soprattutto in questa stanza, temo… mi ero dimenticata di aprire la finestra… >> Ginny sorrise a ‘mo di scusa.
<< Capita… >> le rispose Hermione, con il suo sorriso allegro. Mentre la riccia appoggiava il suo baule e iniziava a rovistare al suo interno, Ginny si appoggiò al davanzale della finestra per godersi il lieve venticello, che le spostava leggermente i capelli, facendoli ondulare.
<< Noto che ti sono cresciuti molto i capelli… >> disse Hermione, guardando Ginny. La ragazza annuì, ma non disse niente… sembrava presa molto dai suoi pensieri perciò Hermione decise di non dire più nulla, per non interromperli.
*Non è bello essere interrotti, mentre si compie un’azione, nemmeno se questa è pensare!* pensò Hermione, notando l’espressione decisamente troppo seria, per poter appartenere a Ginny.
<< Hermione! Hermione, sei qui?? >> La voce imbarazzata e insieme euforica di Ron, arrivò nella stanza da fuori la porta.
Hermione sorridendo radiosa, andò ad aprire, trovandosi faccia a faccia con il rosso, che subito le disse: << Ciao… hai finito di sistemare le tue cose? >> Hermione annuì e lui la prese per mano, portandola di sotto.
<< Ginny… Ginny!! >> la chiamò un po’ più forte Harry, che era entrato nella camera di Ginevra, subito dopo l’uscita di Hermione. La ragazza si voltò di scatto, rendendosi conto solo in quel momento che Hermione se ne era andata.
<< Dov’è Hermione? >> chiese guardandosi intorno. Harry la guardò stupito.
<< Ma come, Gin… è appena uscita con Ron… davvero non l’hai sentita? Cavoli… dovevi davvero star pensando a qualcosa di particolare… >> costatò Harry. << Sei preoccupata? >> chiese lui, avvicinandosi. Ginny scosse la testa.
<< No, non sono preoccupata… >>
<< E allora cos’è che ti rendeva così pensierosa? .. se mi è concesso chiederlo… >> aggiunse lui con un sorrisino.
*Non ti è concesso, infatti…* pensò Ginevra, ma poi disse con un sorriso imbarazzato: << Pensavo ai G.U.F.O… non mi sono ancora arrivati i risultati, sai… >>
<< Vedrai che sarai andata benissimo! >> le disse Harry, con un sorriso rassicurante. Ginny annuì, con aria convinta. In realtà non le importava molto dei G.U.F.O… aveva altri problemi e i voti erano l’ultima delle sue preoccupazioni!
<< Andiamo giù, dai… è quasi pronto da mangiare! >> disse Ginny, precedendo Harry, che però la fermò, chiudendo la porta e, dopo essersi rigirato verso di lei, che lo stava guardando un po’ malamente, le passò le braccia intorno alla vita e si chinò a baciarla.
Harry e Ginny si erano fidanzati l’anno prima, a Natale. Lui da quando era morto Sirius, il suo padrino, aveva sempre avuto degli attacchi isterici o momenti in cui era tremendamente depresso. Solo Ginny era riuscita a risollevarlo e, senza volerlo, a farlo innamorare di sé. Ginny, ormai tutti quanti lo avevano capito, era innamorata di Harry sin da quando lo aveva conosciuto e aveva continuato ad amarlo nonostante lui fosse completamente perso per Cho Chang. Aveva avuto altri ragazzi, è vero, ma solo per cercare di dimenticare Harry. Alla fine la sua cotta giovanile si era trasformata in amicizia, ma lei non se ne era resa conto in tempo… ormai si erano già messi insieme e lei non se la sentiva di lasciarlo, dopo tutto quello che era successo e che ancora stava accadendo.

*


<< Oh, Harry caro! Scusa! Non ti avevo ancora salutato come si deve, ma con tutta la casa piena… >> disse Molly Weasley a Harry, mentre il ragazzo entrava in cucina, seguito a ruota da un’accaldata Ginny Weasley.
<< Non si preoccupi, Signora Weasley… non ci sono problemi! >> rispose il ragazzo, con un sorriso, sedendosi a tavola per pranzare.

*


Dopo pranzo…
<< Ehi, Harry! Andiamo a farci una partita a Quidditch? >> chiese Ron. Il moro annuì e i due, preceduti da Fred e George, uscirono di casa. Ginny, che aveva sentito quello che stavano andando a fare i ragazzi, arrivò di corsa dalla cucina.
<< Ragazzi! Posso venire anche io? >> chiese la rossa.
Ma in quel momento, la Signora Weasley disse: << No, no, Ginny cara. Ho bisogno di te. Devi aiutarmi a fare la spesa >>
<< Ma mamma…! >>
<< No, niente ma mamma >> disse la madre con aria severa.
<< Non preoccuparti, Gin! Ci divertiremo anche per te! >> disse con un ghigno Ron, mentre sia Fred che George si mettevano a ridere. Harry la fissò desolato, anche se il fatto che la sua ragazza non giocasse, lo faceva sentire più sollevato. Non voleva che le accadesse niente di brutto e se si fosse fatta male, non se lo sarebbe di certo perdonato! Ginny, dal canto suo, fissò con rabbia i suoi fratelli e, dopo essersi girata verso la madre e averle detto che andava a cambiarsi, corse su per le scale, fino alla sua camera dove sbatté la porta con rabbia, facendo sobbalzare Hermione, che era intenta a cercare un libro nel suo baule.
<< Ginny! Che ti è preso? Perché hai sbattuto la porta in quel modo? >> chiese la ragazza. Ma Ginny non rispose. Aprì con foga l’armadio, ne tirò fuori un paio di pantaloni consunti e una maglietta molto larga e si cambiò.
Passò il pomeriggio seguendo la madre per i vari negozietti, mentre le amiche della signora Weasley si fermavano a chiacchierare con lei, complimentandosi per come era diventata carina sua figlia e facendole le solite stupide e terribilmente irritanti domande. Trovava insopportabile doversi sorbire quelle signore che magari osavano persino strizzarle le guance, come si fa con i bambini piccoli, e che le rivolgevano commentini sgradevoli alle sue orecchie. Le giornate come quella erano da lei definite “pomeriggi da incubo”, perché, effettivamente, lo erano realmente.
Tornata a casa, si chiuse nella sua camera a pensare. Era da diverso tempo che Ginevra era diventata pensierosa e un po’ ribelle, sicuramente perché la sua vera personalità lottava per venire a galla e non dover più essere repressa da quella di Ginny.
Ginevra era stanca di quel modo di vivere, non ce la faceva più ad andare avanti così… nessuno riusciva a capirla veramente, nessuno con cui confidarsi.
<< …Tom… >>
Ginny si mise subito una mano davanti alla bocca, orripilata da quello che aveva appena pronunciato. Come poteva pensare ancora a lui?!
Ma lui è stato l’unico a capirti per come sei realmente… le disse una vocina scaturita dalla sua mente.
Ma lui mi ha solo usata, si rispose lei.
Lui ti piaceva.. ti affascinava la sua aria avvolta dal male… tu avevi capito com’era veramente… sapevi che amava il male… disse nuovamente la vocina.
Non è vero … non lo apprezzavo… non mi affascinava…, si disse Ginny.
Non è così… lo sai perfettamente! Quante volte desiderasti che fosse vero… che potesse uscire da quel diario… che potesse abbracciarti… che potesse baciarti?
Ginny si mise le mani sulle orecchie, come se, così facendo, potesse non sentire più quella vocina crudele, che però non faceva altro che leggerle nel cuore… perché quelli erano sempre stati i suoi pensieri per Tom Riddle… lo aveva amato, ma quando si era resa conto di ciò che lui l’aveva costretta a fare, aveva provato odio per lui e… per se stessa.. perché nonostante tutto, il suo cuore ancora palpitava quando ripensava ai momenti passati con lui, scrivendo sul suo diario, parlando con lui di tutto… il suo amico e amante, quello era stato per lei…

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Ho bisogno di sapere che ne pensate, perciò commentate, vi prego!

Bacioni!

Miyuncina
  
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