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Autore: solly    09/08/2013    2 recensioni
ciau ragazzi questa è la mia prima fanfic scritta su dolce flirt, un gioco che amo, parlerò soprattutto di Castiel perchè è il mio personaggio preferito...spero che la seguirete e che vi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Leggetelo con il sottofondo di Someone Like You, di Adele.)

Mi guardai attorno, era un semplice insieme di uffici, con pareti bianche e pavimento lucido nero.
I nostri genitori lavoravano nell’ufficio n. 12, al quinto piano.
Entrammo in ascensore, mentre il personale che girovagava per gli immensi corridoio ci lanciava occhiate curiose.
Spinsi il bottone del numero 5 con una lentezza stratosferica.
L’ascensore al mio tocco subito scattò verso l’alto, e noi arrivammo quasi subito.
“wow” sussurrai ancora scioccata.
Lui fece un sorrisino divertito e mi precedette, fermandosi poi davanti alla porta.
 
 
Toc toc
Per tutto il corridoio si senti il rumore sordo delle nocche di Castiel che avevano bussato su quella superficie di legno d’acero.
“Avanti!” si udì una voce femminile dalla porta.
‘mamma’ pensarono i 2 ragazzi sorridendo.
Castiel aprì la porta e insieme fecero capolino dentro la stanza.
Marie e Daniel sbiancarono in volto.
La donna strabuzzò gli occhi, e il marito tossicchiò nervosamente.
Marie si andò a sedere, per paura di svenire.
“Io…..ehm…cioè noi…” continuava a balbettare, non sapendo che pesci pigliare.
“non preoccuparti, sappiamo già tutto…” disse Yuri sorridendo amaramente.
Anche Daniel si andò a sedere, affiancandosi alla moglie nel divanetto presente nell’ufficio.
“Allora, ragazzi….venite qui” disse invitandoli a sedere su delle poltroncine.
Loro obbedirono all’istante, non vedevano l’ora di scoprire la verità.
“Penso di sapere il motivo di questa vostra visita…” continuò lui passandosi una mano tra i capelli, nervosamente.
“Papà, niente giri di parole, vogliamo la storia di quel giorno, tutta la storia.” Tagliò corto la ragazza.
Marie sospirò, poi chiuse gli occhi e cominciò a raccontare, mano nella mano con il suo amato.
“Beh, quel giorno purtroppo successe l’incidente, come già saprete…
Una macchina ci arrivò addosso, dal di fianco, per cui noi non ebbimo gravi ferite, solo un forte giramento di testa e qualche costola incrinata ma…” si fermo soffermando lo sguardo sul rosso.
“purtroppo Cass, tesoro, subisti gravi ferite, per fortuna Yuri svenne e non vide quello che successe. Eri pieno di sangue, dalla testa ai piedi, così chiamai subito l’ambulanza, che non tardò ad arrivare.
Ti caricarono subito in ambulanza, e ci dissero che probabilmente non ce l’avresti fatta. A Yuri invece fecero una semplice flebo di Sali minerali, per dargli energie.
Quando arrivammo al pronto soccorso ti portarono subito in sala operatoria d’urgenza: dovevano cucirti le varie ferite aperte, tra cui una molto grande sul petto….” Sospirò.
Castiel si toccò il petto, e gli occhi gli si illuminarono.
“Mi avevate sempre detto che la causa era un ferro su cui caddi da piccolo! Mi avete mentito!” urlò rabbioso, Yuri lo trattenne per un braccio e lo fece risedere nella poltrona. Infatti lui nel frattempo si era alzato e aveva sbattuto il pugno sul tavolo.
“Tesoro, l’abbiamo fatto per il tuo bene….” Disse sconsolata la donna, per poi ricominciare il racconto.
“Aspettammo diverse ore, finchè il dottore non ci comunicò che l’intervento era andato bene, ma le tue probabilità di vita erano bassissime, intorno al 5%.....noi intanto eravamo andati da Yuri, perché non volevamo perdere anche lei, così le abbiamo controllato la flebo e le varie cose.”
Marie non riuscì più ad andare avanti, perché era scoppiata a piangere, perciò proseguì Daniel.
“andai anch’io con lei, e insieme ci mettemmo a discutere sul da farsi. Proprio in quel momento lei si svegliò, e subito chiese di te, Castiel. Eravate molto piccoli, 6 anni, ma nonostante tutto, lei ti voleva un bene dell’anima.
I dottori in quel mentre ci avevano detto che le condizioni di Castiel peggioravano di minuto in minuto, così noi preferimmo dirle subito che eri morto….” Una lacrima rigò il suo viso.
Castiel e Yuri si guardarono, trattenendo le lacrime.
L’uomo ricominciò il discorso.
“Yuri scoppiò subito a piangere come una matta, e io intanto andai da Castiel.
Mi dissero che le condizioni erano sempre le stesse, che eri in fin di vita e non miglioravi per niente….così andammo a casa tristi per Castiel e per averti mentito, ma non volevamo che soffriste ulteriormente.
Dopo una settimana tornammo all ospedale,  dicendoti che in realtà andavamo a far visita ad Armin, tuo cugino.
Quando entrai vidi i dottori, prima tristi e amareggiati, con un leggero sorriso e uno sguardo speranzoso.
‘Sign. Millar, le probabilità sono aumentate, il ritmo del cuore è ridiventato stabile, ma il pericolo è ancora in agguato. Bisognerà tenerlo monitorato per alcune settimane, ma il peggio è passato!’
Subito scoppiai a piangere di gioia, uguale fece Marie, e con un barlume di speranza, tornammo a casa.
Il problema era che ormai, ti avevamo detto della sua morte, e tu ti eri calmata, quindi decidemmo di mandare Castiel a vivere dai nonni….”
Il ragazzo lo fulminò con lo sguardo.
“beh…sigh….da qui la storia…sigh, la sapete…” disse la donna asciugandosi il trucco che le era colato con un fazzoletto offerto gentilmente da Yuri.
Per tutta la durata del racconto nell’edificio non si era sentita volare una mosca, si sentiva solo il loro battito del cuore, carico d’ansia e tristezza.
I 2 rossi si sforzarono di non piangere e fecero un sorriso forzato, poi Yuri si infilò la sua tracolla e trascinò Castiel via di lì.
“Grazie per averci raccontato la vera vicenda, ora però….dobbiamo andare…”
Yuri terminò la frase incupendosi.
Loro li salutarono baciandoli e abbracciandoli, ripetendogli scusa e che gli volevano bene.
Loro sorrisero ed uscirono.
Appena Castiel chiuse la porta, lei fece un sospiro liberatorio e subito si accasciò contro di essa, cominciando a piangere disperatamente.
Il ragazzo si era subito inginocchiato davanti a lei abbracciandola e baciandogli la fronte.
Ed eccoli lì, in pochi giorni la situazione si era ribaltata completamente.
Dalla padella alla brace.
Tutto distrutto, come un soffione che viene pian piano sgretolato dalla leggera brezza dell’alba.
Il loro dolce amore, in pochi istanti era stato distrutto, trasformato in amore fraterno…..
Peccato, che per nessuno  fosse così.
 
Già, il destino a volte gioca brutti scherzi.

THE END.
  
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