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Autore: ely_trev    10/08/2013    2 recensioni
[Hélène e i suoi amici]
Avviso subito che la storia sarà comprensibile anche a chi non conosce questo telefilm che Mediaset ha improvvisamente sospeso per non si sa quale motivo ormai più di dieci anni fa. Quest'estate, girovagando su internet, ho scoperto che ne sono stati fatti ben tre seguiti (l'ultimo dei quali, per giunta, in patria, ancora in programmazione a distanza di 20 anni dall'inizio della serie) mai arrivati in Italia; dopo essermi informata a grandi linee sullo svolgimento della storia, ho deciso di riprenderla dal punto di vista di uno dei miei protagonisti preferiti - Christian - provando a portare avanti un mio personalissimo "e se...?".
E se il suo amore verso la fidanzata storica non fosse mai svanito?
E se quell'inaspettato ritorno avesse risvegliato tutti i suoi sentimenti?
E se si fosse reso conto di non essere innamorato della sua attuale fidanzata?
Alcuni personaggi sono stravolti rispetto all'ambientazione originaria, altri (che non conosco bene, non avendo avuto modo di vedere il telefilm tradotto) sono stati eliminati per semplificarmi un po' la vita (anche perché i protagonisti della mia storia sono Johanna e Christian).
Per chi non ha conosciuto la serie, prenda il mio racconto come un originale. Buona lettura!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora, che ne pensate degli ospedali americani? Le stanze sono deliziose mini suite dotate di ogni comfort” scherzò Johanna, agitando a mezz’aria il telecomando della tv, con l’intento di spezzare un po’ la tensione, che era decisamente palpabile.
Johanna, ti prego! Ti sembra questo il momento di mettersi a fare battute?” la riprese Hélène, non nascondendo, però, un leggero sorriso.
Johanna riusciva a rallegrare tutti, in qualsiasi occasione; la sua vitalità poteva risultare inopportuna, ma era davvero trasportante. In poche parole, era impossibile resistere alla sua gioia.
Christian la osservò divertito; come aveva potuto vivere per tanto tempo lontano da lei?
D’un tratto, però, la vide piegare le ginocchia e perdere i sensi e riuscì ad afferrarla giusto in tempo per non farla cadere in terra. Quindi, mentre Hélène l’aiutava a sdraiarla sul letto, Kate attirò l’attenzione di un medico che camminava in corridoio.
Quando riprese conoscenza, Johanna si trovò circondata dai volti preoccupati dei suoi amici e da quella del dott. Miller, che le misurò il polso e osservò le sue reazioni.
Cosa è successo?” chiese Johanna, riaprendo gli occhi.
Sei svenuta” le comunicò il medico “e questo non mi piace. Hai il battito molto rallentato; hai mangiato qualcosa prima di uscire di casa?”.
No” disse Johanna “non avevo voglia di fare colazione, avevo un leggero senso di nausea”.
Di nuovo?” si preoccupò Kate “Sbaglio o mi hai raccontato che ti capita già da qualche giorno?”.
È così, Johanna?” continuò il dott. Miller, mentre Christian osservava con ansia la conversazione, della quale, non parlando inglese correntemente, non riusciva bene a comprendere il senso. “Quante volte ti è già successo?
Ma no, dottore, Kate si agita troppo. I miei amici sono tutti troppo ansiosi” rispose sorridendo e cercando di celare, dietro quel gesto, l’ansia che, invece, stava cominciando ad avvertire anche lei.
Io sarò pure preoccupata, Johanna, ma sei stata tu a confidarmi che, negli ultimi giorni, ti senti spesso molto debole e che, a volte, fai fatica a mangiare per via della nausea che ti colpisce, specialmente al mattino!” insistette Kate con decisione.
Johanna, scusa se ti faccio una domanda indiscreta” proseguì il dottore, invitando tutti gli altri ad uscire dalla stanza, per poter restare sola con la sua paziente “ma sono il tuo medico e, specialmente adesso…” disse rivolgendo, per un attimo, lo sguardo verso la porta e alludendo chiaramente a Christian “…c’è qualche possibilità che tu sia… incinta?”.
Cosa?!” esclamò Johanna, totalmente colta alla sprovvista da quelle parole. “No! Non… Io… No, è impossibile!”.
Niente è impossibile, persino utilizzando tutte le precauzioni di questo mondo” precisò il medico.
Ma io non posso avere bambini! È successo tutto dieci anni fa… Mi hanno sparato... quasi dieci anni fa… e da allora non posso più avere figli. Io… avrei voluto tanto trovare un rimedio, anche a costo di dovermi sottoporre a qualche intervento, ma la diagnosi fu netta: hanno dovuto asportarmi totalmente una tuba e l’altra è rimasta fortemente lesionata”.
Però, fondamentalmente, la possibilità, per quanto remota, esiste?” chiese il medico, prospettando a Johanna un’eventualità forse poco probabile, ma, a quanto pare, ancora possibile. “Perché, onestamente, i sintomi ci sono tutti. Ma capirai che io devo conoscere il tuo stato, prima di poter effettuare qualsiasi genere di intervento” precisò subito dopo.
Sì…” ammise Johanna, non riuscendo quasi a credere che potesse avverarsi l’unico sogno che, forse, superava quello di poter stare di nuovo con Christian: diventare madre, un’eventualità che, a quasi quarant’anni e con gli eventi passati sulle spalle, non credeva potesse più realizzarsi.
Sì…” ripeté abbandonandosi sui cuscini del letto, ancora incredula. “Forse…”.
Allora togliamoci il dubbio e facciamo subito le analisi. Capirai, però, che una gravidanza, in questo momento, sarebbe un problema molto serio” la informò il dottore, non nascondendo la sua preoccupazione. “Cambierebbe totalmente la situazione”.
Si guardarono fisso negli occhi per qualche secondo, entrambi con un’espressione terribilmente seria dipinta sul viso, poi il dottore si congedò, comunicandole che avrebbe fatto venire un’infermiera che si sarebbe occupata del prelievo per poter verificare la correttezza della loro ipotesi.
Poco prima che lasciasse la stanza, però, Johanna si raccomandò di non raccontare nulla ai suoi amici, in quanto si parlava solo di una remota eventualità tutta da verificare, e lei non voleva far stare in ansia nessuno.
Certo, c’è il segreto professionale. Informerò solo la persona con la quale tu mi autorizzerai a parlare. Nessun altro” la rassicurò il medico.
I suoi amici rientrarono nella stanza subito dopo, ansiosi di conoscere il contenuto della conversazione avuta con il dottore.
Johanna si affrettò a tranquillizzarli, precisando che, probabilmente, il suo malessere era dovuto alla tensione e alla stanchezza. Vedeva la possibilità di una gravidanza come qualcosa di talmente lontano e irrealizzabile, che non se la sentiva di condividere il dubbio sulle sue condizioni con nessuno, nemmeno con Christian.
Sicura che sia tutto a posto?” le chiese, infatti, il suo fidanzato, avvicinandosi al letto e prendendo la sua mano tra le sue. “Ricordati quello che ci siamo promessi: niente più segreti, i problemi li affronteremo insieme” le ricordò subito dopo, quasi ammonendola.
Sicura, amore, sta’ tranquillo” rispose Johanna, abbozzando un sorriso “E, in ogni caso, tra poco verrà un’infermiera per fare un prelievo, così avremo tutti la certezza che sto benissimo” precisò.
Sei incredibile, Johanna” continuò Hélène “solo tu puoi dire di stare benissimo nelle tue condizioni”.
Oh, Hélène! Sai che, nonostante quello che è successo ultimamente, è mia abitudine affrontare i problemi in maniera diretta. E, comunque, per stare bene, mi basta essere circondata dall’affetto delle persone che mi sono care” spiegò Johanna, allungando una mano che Hélène si affrettò a stringere, proprio mentre fece capolino nella stanza un’infermiera dal camice rosa, armata di laccio emostatico e provette per la raccolta del sangue.
Un paio d’ora più tardi, il dott. Miller raggiunse di nuovo Johanna, per sincerarsi delle sue condizioni. Invitò, quindi, di nuovo, i suoi amici a lasciare la stanza e, questa volta, l’intero reparto, essendo terminato da molto l’orario delle visite.
Andate a mangiare qualcosa, potrete tornare più tardi” tentò di convincerli.
A malincuore, considerate, soprattutto, le insistenze della stessa Johanna, i ragazzi decisero di andare a mangiare qualcosa, per tornare nel primo pomeriggio, quindi si allontanarono dalla stanza, lasciando Johanna in compagnia solo del suo medico.
Hai degli amici molto tenaci, vedo” constatò il dottore.
Non ha idea di quanto siano testardi, soprattutto Christian” scherzò lei.
Invece una vaga idea ce l'ho, dal giorno in cui l'ho conosciuto" proseguì, subito dopo, il dottore. “Comunque, a
scolta, Johanna: sono arrivati i risultati delle analisi”.
E…?” chiese Johanna, con un misto terrore e speranza nei suoi occhi.
Ed è come sospettavo: sei incinta” confermò il medico.
Oh, mio Dio!” esclamò Johanna, a quel punto, non sapendo se poter gioire di quel miracolo che stava nascendo dentro di lei o se esserne, invece, spaventata.
Fu, quindi, il dott. Miller a spegnere immediatamente ogni briciolo di felicità, sentenziando: “Ma questo è male, Johanna. Molto male”.
Pronunciò quelle parole con estrema durezza, sottolineando quella frase come se la stessa rappresentasse una condanna senza possibilità di appello e lasciando a Johanna una forte, fortissima sensazione di angoscia.

   
 
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