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Autore: M_Cullen    10/08/2013    1 recensioni
Era strano... come se una parte di me fosse morta, ma in realtà, per la prima volta mi sentivo vivo davvero.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Demetri, Felix, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- CONFUSIONE –






Quella volta, Felix mi portò in camera sua.

Le stanze sembravano identiche, tranne per il colore dell’arredamento… la sua era nei toni del verde e del dorato, al contrario della mia in cui prevaleva il rosso.

Mi fece cenno col capo, esortandomi ad entrare per primo, poi con un movimento fulmineo, si precipitò verso l’armadio.

“A te la scelta…” disse, scostandosi da esso, lasciandomi libero arbitrio su più di una ventina di completi.

Avevo l’imbarazzo della scelta… erano tutti meravigliosi, ma uno in particolare attirò la mia attenzione.

Mi diressi verso il bagno per indossare quel nuovo completo, ma prima di tutto trovai opportuno lavarmi il viso. Posizionai poi lo sguardo sullo specchio, continuando a sorprendermi della mia estrema bellezza.

Mi passai una mano tra i capelli color oro, sfiorando poi le mie labbra marmoree con la punta delle dita. Non mi ero mai sentito così bene con me stesso… Ma quell’odore… quell’odore mi faceva impazzire. Lo avevo continuamente sotto le narici, come se fosse presente.
Basta. Non dovevo pensarci… ma come avrei potuto? Si ripresentava costantemente nei miei pensieri, torturandomi.

Mi rivestii in un attimo.

“Come sto?” domandai innocentemente a Felix, dalla soglia della porta, ma mi pentii subito di averglielo chiesto.

Mi osservava esterrefatto, incantato dalla mia immagine, con lo sguardo fisso sul mio nuovo abbigliamento, come se volesse toglierlo con gli occhi.

Per un momento mi sentii in imbarazzo e distolsi l’attenzione da lui, ma lo fui ancora di più quando mi rivolse la parola.

“Sei… perfetto…”

La sua voce era un sussurro, che scaturiva in me un certo disagio.

Mi avvicinai al grande specchio attaccato alla parete, per rompere l’imbarazzante silenzio che si era creato.

Quella che vidi riflessa era una figura di estrema eleganza e raffinatezza. Non avrei mai pensato che un abito di quella portata, avesse potuto donarmi così tanto. Di sicuro non avevo mai indossato un abbigliamento del genere, ne davano chiara dimostrazione i vestiti che avevo addosso precedentemente.

Quello che indossavo era un completo di velluto nero con rifiniture d’orate sull’orlo delle maniche, che richiamavano il colore dei bottoni sulla parte superiore, la quale aderiva perfettamente al busto, dando l’impressione di essere stata cucita su misura.

La parte inferiore, invece, era costituita da culottes in tinta, lunghi sino al ginocchio, aderenti abbastanza da lasciar intravedere la muscolatura perfetta del mio nuovo corpo.

Sotto di essi, delle lunghe calze bianche giovavano a coprire la parte restante della gamba, slanciandola.

Le scarpe, nero laccato, munite di tacco ad altezza adeguata, risultavano in perfetta sintonia con i guanti.

L’accessorio che amavo particolarmente e che mi dava un tocco di maestosità, era il lungo mantello grigio fumo che sfiorava leggermente il suolo, legato al collo da una sottile catena in oro.

“Credo che manchi ancora qualcosa…” disse Felix, distraendomi dai miei pensieri.

“A cosa ti riferisci?”

Lo vidi frugare tra i cassetti ed estrarre una collana d’oro, identica a quella che portava al collo.

“A questa…” rispose, mostrandomela.

La collana era costituita da un cordone spesso come una fune di anelli a catena, al cui centro pendeva un grande ciondolo a forma di V, in cui vi erano incastonati due rubini rossi alle estremità.

Felix si avvicinò lentamente a me, con l’intenzione di allacciarmela lui stesso. Inizialmente mi scostai leggermente, ma poi ci rinunciai quando vidi che lui, si fermò a pochi centimetri da me, con un movimento quasi impercettibile.

Mentre cercava di legarmela al collo, sentivo il suo respiro freddo, intenso, sfiorarmi le labbra. Ebbi come un brivido che mi attraversò la schiena. Respirare il suo profumo da così vicino era alquanto piacevole.

Forse lui provava lo stesso… chissà se il mio respiro era simile al suo…

Mille domande mi intasarono la mente, confondendola, impedendomi di capire ciò che stava accadendo… poco dopo le sue labbra erano sulle mie, impegnate in un leggero bacio, casto… sembrava le stesse sfiorando, data la soavità della sua pelle liscia.

Mi staccai da lui, leggermente scosso. Non sapevo come comportarmi… la cosa migliore da fare sarebbe stata andarmene da quella stanza.

“Forse.. è meglio che io ritorni in camera mia…” riuscii a pronunciare con estrema difficoltà.

Mi avviai verso l’uscita, e in pochi secondi arrivai a destinazione.

Richiusi la porta alle mie spalle, rimanendo nella mia più completa tranquillità.

Mi lasciai andare, appoggiandomi al muro… mi sentivo agitato o per lo più scosso. Strinsi tra le dita sottili il ciondolo che avevo al collo, cercando di dimenticare l’accaduto.

Sentivo la testa scoppiare, poi qualcosa mi ritornò alla mente…

Il suo odore.

Quel profumo che mi sfiorò le labbra.

Era molto simile a quello che avevo sentito mentre ero a caccia, e che mi tormentava.

Qualunque cosa si nascondeva in quella foresta, non era di certo un essere umano. 








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