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Autore: mrs_1direction    10/08/2013    15 recensioni
Allison è una ragazza di 17 anni che vive a Doncaster con sua madre, mentre suo padre è morto quando lei era ancora neonata.
Una notte in discoteca le è bastata per conoscere un ragazzo che le fa perdere la testa e che fa di tutto per farla cadere a i sui piedi, e che la protegge dal male che le fa il suo ragazzo. Il nome di questo ragazzo è Louis.
I due ragazzi non sanno cosa aspettarsi e saranno costretti a vivere il loro amore di nascosto. Il loro desiderio è che un giorno il mondo li accetterà per il loro amore, ma a costo di un grande sacrificio e molto dolore.
Non voglio anticiparvi troppo. Spero vi piaccia, un bacio, ciaooooo!!!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ero andata da lui con tutte le buone intenzioni di fare pace ma lui come al solito non aveva fatto altro che scaricare la colpa su di me e aggredirmi.
Lui non sapeva usare le parole, solo le mani.
Da un anno e mezzo che stavamo insieme eravamo sempre andati d'accordo ma nell'ultimo periodo le cose si stavano mettendo male. Non facevamo altri che litigare, ogni giorno era la stessa storia fatta di urla e discussioni, ma soprattutto di mani alzate. Mi ero scocciata di perdonarlo per ogni volta che si rivolgeva a me in modo così scontroso e che mi aggrediva.
Dall'inizio della crisi già mi aveva procurato un livido sul polso e due sulla gamba sinistra. Ero esausta di essere picchiata da lui, ma non potevo neanche lasciarlo perchè avevo paura.
Lui frequentava una palestra e stava più li che a casa ed era anche il ragazzo più forzuto che io abbia mai visto, un ragazzo con cui è meglio non scendere a compromessi.
Chiamai subito Jade. Lei sapeva sempre come consolarmi e per me non era solo la mia migliore amica ma era una sorella, una persona a cui puoi confidare i tuoi segreti senza alcun problema e che riesce sempre a strapparti un sorriso con quella sua ironia. Aveva molta più esperienza di me in certe cose e così se mi serviva un consiglio lei era sempre disponibile ad ascoltarmi.
'Jade, come va?' le chiesi appena lei rispose.
'Bene, ma mi sembra che io non possa dire la stessa cosa di te'
Ci conoscevamo da quando eravamo nate e lei in 17 anni aveva imparato a capirmi solo sentendo la mia voce.
'Abbiamo litigato'
'Di nuovo? Oddio...Allison io credo che tu lo debba lasciare'
Lo sapevo bene ma avevo paura di lui, altrimenti l'avrei già fatto da tempo.
'Perfavore Jade non complicare le cose' le dissi, stanca di sentire persone che me lo dicevano di continuo, senza badare alla difficoltà che mi creava. 
'Che ne dici se andassimo in discoteca sta sera?' le chiesi.
'Certo! A che ora ci vediamo?’
'Facciamo tra mezz'ora fuori da me'
'Ok, a dopo.'
Chiusi il telefono e mi incamminai in fretta e furia per la strada di casa che di sera poteva diventare un posto davvero inquinate.
Arrivai sotto il palazzo, salii i due piani più lentamente e affannando dopo la camminata veloce che avevo fatto per arrivare.
Entrai in casa. Mamma non c'era, probabilmente era andata subito a dormire perchè la mattina dopo doveva andare a lavorare molto presto. Andai subito a farmi una doccia e a vestirmi per la sera. Indossai una minigonna e una maglietta piuttosto scollata. Non ero solita a vestirmi in quel modo ma quel giorno volevo veramente scatenarmi.
Mi truccai e intanto era arrivata Jade che mi aspettava giù al palazzo con il motorino.
Scesi di corsa e salii immediatamente.
Arrivammo al locale dove andavano di solito. Il locale era carino. Non era molto affollato a causa del giorno, ma a noi non interessava. Volevamo solamente rilassarci un pò e parlare. A differenza di molte discoteche, questa era più calma, quindi anche il sabato non c'era molta gente. Era meglio così. Ci sedemmo a prendere un drink.
'Hai visto là?' Mi disse Jade
'Cosa?' Le domandai confusa
'Quel ragazzo...' Mi fece notare 'È da quando siamo arrivate che non fa altro che guardarti.'
Io feci una risatina. Avevo sempre attirato l'attenzione dei ragazzi e, anche se io non me ne accorgevo quasi mai, loro mi fissavano e dopo pochi minuti me li trovavo dietro e non si staccavano più. Tutti si chiedevano sempre perchè io non fossi mai stata con nessuno ma era semplicemente perchè volevo conoscere bene una persona prima di giudicarmene innamorata. 
Ma adesso stavo vivendo un periodo difficile e avevo voglia di conoscere gente nuova, uscire e farmi nuovi amici.
'Perchè non gli vai a parlare? È un ragazzo così carino'
Io ci pensai su...
'No! Io ce l'ho il ragazzo!!' esclamai irritata.
'E tu quello lo definisci il tuo ragazzo?! Quello è solo uno stronzo che sta approfittando di te e dell'amore che provi per lui. Guarda come ti ha ridotta!!' disse quasi urlando mostrandomi il mio livido sul polso. Alcuni ragazzi seduti vicino a me si voltarono e mi fissarono.
Io abbassai gli occhi per terra vergognandomi.
'Devi solamente parlargli' disse.
'Non lo so. E se ci vede qualcuno?' dissi impaurita guardandomi intorno.
Nonostante stessi osservando uno a uno i volti delle persone che mi stavano attorno, con la paura che si prendeva gioco di me, per vedere se c'era qualcuno che ci conosceva e che poteva sentirci, non mi accorsi che quel ragazzo carino che mi guardava da lontano si era avvicinato a me.
Io ero indifferente.
Jade lo vide, così con una scusa si alzò e si allontanò verso Kim che era a pochi passi da noi. Kim, insieme a Jade, era la mia migliore amica. Tutte e tre ci conoscevamo dall'asilo ed eravamo inseparabili. Ricordavo che dal primo momento cominciammo a giocare insieme e a scambiarci i giochi. La nostra amicizia è andata prolungandosi nel tempo. Vedendola, mi alzai e mi diressi verso di lei.
Non mi accorsi però che c'era un fazzoletto bagnato sul pavimento e improvvisamente ci scivolai sopra.
Pensavo che sarei caduta a terra facendo girare tutti e che si sarebbero messi a ridere di me, invece no. Sentii una stretta sotto le mie braccia che mi prendeva prima che io potessi raggiungere il pavimento.
'Fatta male?' mi chiese il misterioso ragazzo. Solo quando mi alzai del tutto mi accorsi che era quel ragazzo che mi fissava.
'No. Grazie. Se non ci fossi stato tu non so dove sarei'
Lui sorrise abbassando lo sguardo e poi
'Piacere sono Louis' disse.
'Piacere Allison' dissi imbarazzata con il rossore sul viso.
Da lontano non avevo notato quanto quel ragazzo fosse carino e neanche quanto il suo sorriso smagliante che metteva a risalto i denti bianchi e tutti ben allineati potesse avere avuto un tale effetto su di me.
'Posso offrirti da bere?' mi chiese.
'Molto volentieri'
'Cosa prendi?' mi chiese
'Una birra. Tu?
'Quello che prendi tu'
Parlammo per un bel po'.
Mi accorsi che quel ragazzo che era davanti a me dal sorriso splendente era una persona molto sensibile e generosa. 
Cominciammo a bere un pò troppo e ci ritrovammo a ridere come due ebeti. 'Parlami un pó di te' disse
Io cominciai a ridere ancora di più, sotto gli effetti dell'alcool.
'Mi chiamo Allison Walker, vivo con mia mamma e mio padre non l'ho mai conosciuto. È morto durante un incidente stradale quando io avevo 3 mesi e così mia madre mi ha cresciuta da sola' dissi con voce triste.
'Ti ho parlato di me adesso parla tu' gli dissi.
'Ne sei proprio sicura?' mi chiese
'Certo'
Sbuffó e, con aria molto scocciata, cominció....
'I miei si sono separati quando io avevo sette anni e mia madre si è risposata dopo poco tempo con un altro uomo e da lui ha avuto 2 bambine. E' da un anno che vivo con mio padre.'
Ci sentivo una nota amara in quello che stava dicendo. Gli si leggeva negli occhi che aveva sofferto molto la separazione dei genitori e che aveva superato tutto con grande difficoltà. O forse non l'aveva superato affatto.
Per un attimo mi sentii in colpa di averglielo chiesto, perchè lui da che rideva e scherzava, in quel momento abbozzava un sorriso che sembrava quasi forzato.
'Hai sofferto molto la separazione dai tuoi genitori?' Gli chiesi. Era una domanda inutile da fare perchè si vedeva benissimo, ma volevo solo sembrare cortese dopo quello che avevo combinato.
'Beh, sono in ogni caso i miei genitori' Ci furono alcuni secondi di silenzio.
'Senti Louis, non avrei dovuto chiedere della tua famiglia, scusa.'
'Ma che dici no. Tu non hai fatto niente non devi assolutamente preoccuparti.' Mi prese la mano tra le sue e mi accarezzò.
Poi mi chiese se volevamo ballare e io capii che era per cambiare discorso. In ogni caso accettai.
***
01:00 a.m
'Louis, senti io devo andare' lo informai.
'No, e perchè?! Ci stiamo divertendo così tanto insieme'
Dal tono della sua voce si capiva benissimo che era ubriaco fradicio, molto più di prima.
'Louis, no, non posso'
Lui sembrò non importarsi di quello che io stavo dicendo e cominciò a tirare il mio bacino verso di sè.
Io appena avvertì il suo movimento cominciai a sentire i brividi scendere dalla spina dorsale fino al sedere che lui continuava a palpare senza badare della reazione ha io stavo avendo al suo tocco forte e sensuale.
'Louis, ti prego basta' gli dissi affannando.
Lui era noncurante.
Cominciò con la lingua a tracciare delle scie sulla pelle del mio collo nudo ornato solo di una piccola collanina, che sembrava essere un vero e proprio ostacolo dall'ottenere quello che voleva, e questo lo faceva piuttosto infuriare, dal momento che lo sentii ringhiare lievemente tra i denti. Continuò a dare piccoli morsi sul mio collo che non facevano affatto male ma che provocavano una sensazione strana in tutto il mio corpo.
Lui continuava senza fermarsi un attimo mentre continuava a fare versi strani e contemporaneamente accarezzava la mia chioma bionda. Combattevo contro la sua stretta, ma invano. Era troppo forte. La mia sudorazione corporea cominciò ad aumentare notevolmente. Cominciai ad affannare, un pò per il caldo, un pò per la paura. Ero terrorizzata. I miei occhi si riempirono di lacrime. La mia bocca emetteva piccoli gridolii soffocati.
'Allora ti piace' mi disse.
Io non riuscivo a rispondere.
Il ragazzo che mi stava facendo un succhiotto in quel punto sensibile della mia pelle mi era sembrato molto dolce a prima vista ma era pur sempre uno sconosciuto di cui sapevo ben poco.
Lui continuava ansimante e io gli tiravo leggermente i capelli per farlo smettere.
Senza preavviso, lui si staccò dal mio collo e mi tirò per mano.
Non riuscivo a capire dove mi stesse portando tirandomi tra la folla e rischiando di perdere la mia mano.
Arrivammo ad una stanza. Questa era buia e piuttosto inquietante. C'erano oggetti di ogni genere, ovunque. Dava l'idea di una sorta di ripostiglio.
Lui cominciò a baciarmi su tutto il viso, sul collo e il suo obbiettivo era quello di scendere fino ad arrivare al seno.
'Louis, ti prego fermati' dissi quasi urlando.
Lui capì la mia preoccupazione e si staccó quasi immediatamente.
'Che c'è? Che problema c'è?' Io mi diressi verso la porta. Provó a bloccarmi ma io mi dimenai e così lasció perdere. E così scomparve tra la folla. 
Andai di fretta scansando tutta la gente che ballava noncurante della mia presenza e del fatto che mi potessi prendere un pugno in faccia.
Chiamai subito Jade fuori da locale.
'Che succede Alli?!' Mi chiese preoccupata.
'Andiamo! Ti spiego strada facendo'
...
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