10/08/2013
1 recensioniLA RAGAZZA DI CARTA
Indossò i jeans neri e infilò le scarpe, dopo di che recuperò la giacca di pelle dall’attaccapanni.
Doveva assolutamente arrivare in centrale se no sarebbe stato nei guai.
Ore 11:00 il Signor. Malik era in un grande ritardo.
Questa volta avrebbe preso la sua moto, salì sopra e con una sgommata netta partì.
Il “paesaggio” della periferia passava velocemente sotto i suoi occhi distratti, si fermò per un semaforo rosso.
Alla sua sinistra due ragazze avevano la musica a palla ed erano vestite da “puttane”, perché si una scollatura così ampia non era certo per una ragazza semplice come piacevano a lui.
E se per altro ormai tutte le ragazze avevano preso a tingersi i capelli di biondo platino, colore altrettanto schifoso da far sembrare una ragazza una barbie da prima classifica.
Quella che guidava doveva avere sedici anni e la seconda massimo quindici.
Come potevano a quell’ età conciarsi in quel modo? Dovevano far vedere di essere grandi…
Il solito edificio, le solite macchine, i soliti dipendenti e le solite guardie.
WOW! Che noia…
Un giorno avrebbe fatto quello che desiderava veramente.
Ha promesso a sé stesso che anche lui sarebbe stato acclamato.
Sarebbe stato su una rivista, avrebbe raggiunto il successo.
Si, ma quando?
Molto presto si rassicurò tra se.
Posteggiò la sua moto, gli mise le catene.
Era una bella moto, telaio a verniciatura bianca, motore potente al punto giusto, ruote da strada.
In poche parole l’adorava!
Andò verso l’entrata, la porta era scorrevole e per questo lui l’adorava, almeno quando era ancora imbambolato dal sonno non doveva aprirla.
Anche se qualche pecca c’è stata, è capitato che ci si spiaccicasse letteralmente sopra.
Andò come al solito verso la sua scrivania intento a prendere posto e sistemare tutti i documenti che erano provvisti gli scatoloni al lato della sua sedia girevole.
Quando una mano lo bloccò, girandosi si accorse che era il direttore dell’ufficio.
Mike.
“ Ieri notte mi hanno detto che sei ritornato a casa tardi” lo informò l’uomo sulla cinquantina.
“ Beh….si” ammise Zayn.
“ Per quale motivo?” chiese curioso il direttore.
“ Avevo il turno di notte” dichiarò.
“ Scusami me ne ero scordato…” si scusò Mike.
“ Niente non si preoccupi” disse il ventenne con un sorriso forzato.
“ Ah…- disse il direttore bloccandosi, cercando di ricordarsi il motivo di quello che voleva dire – devi archiviare i documenti sulla scomparsa di quella bicicletta” gli ricordò.
“ Nessun problema” finì la conversazione scocciato.
Ci avrebbe pensato dopo, insomma per una bicicletta!
Poi si ricordò di ieri sera, e sbattendosi una mano sulla fronte si ricordò che doveva ancora finire quel disegno che lo aveva tanto preso.
Sempre al centro dei suoi pensieri quel foglio.
Stava perdendo colpi, dopo la scorsa sera continuava a dirsi che l’amore per lui non sarebbe mai arrivato.
Rimanere single per sempre? Infondo lui era uno spirito libero.
Scacciò quei pensieri per lui malvagi, era contro i suoi pensieri libertini, come un muro di fuoco.
Riaprì con la sua chiave quel cassetto – considerato un forziere per i suoi segreti – e prese tra le mani quel foglio pieno di vita.
Doveva terminarlo, per questo aveva portato dei colori.
Rese più delicati quei tratti del viso, intensificò gli occhi.
Diede luce allo sguardo in un modo sensuale.
Gli mise degli indumenti semplicissimi.
Una camicetta bianca, dei jeans stretti, una giacca militare e dei stivali con le borchie.
Terminato…
Lo lasciò sotto un quadernone, mentre svolgeva quello che gli era stato richiesto, muoveva prontamente la biro su quei documenti che non lo avrebbero mai portato a nulla.
Stava continuando imperterrito a compilare quei lunghi e noiosi moduli, quando un pastore tedesco gli si appoggiò ai piedi.
Seriamente un cane?
“ Scusami mi dispiace un casino se questo cucciolo ti ha disturbato” disse velocemente una poliziotta molto giovane in preda all’imbarazzo.
“ Niente, mi piacciono i cani” disse lui rivolgendogli un sorriso.
“ Si chiama Jack… – lui la guardò con uno sguardo confuso- il cane!” chiarì lei.
“ E come mai è nel reparto uffici?” chiese Zayn.
“ Dobbiamo trovargli una casa” spiegò la ragazza.
“ Lo addotto io!” disse deciso.
Sapeva che comportava una grande responsabilità, ma aveva bisogno di qualcuno che gli tenesse compagnia.
“ Veramente?!” chiese la poliziotta in preda all’euforia.
“ Certo!” disse.
“Vieni con me devi compilare dei moduli per l’adottamento – mentre lui sbuffava, insomma ne aveva pubblicati per tutta la mattina- e poi sarai libero di andare a pranzare”.
No!
Cavolo!
Aveva dimenticato di fare colazione!
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Finì di compilare il tutto.
“ Te lo porteremo a casa stasera” lo informò la ragazza.
“ Grazie Darcy” la ringraziò.
Nel tempo in cui preparavano i moduli si erano conosciuti meglio, era in effetti una bellissima e simpaticissima ragazza.
Gli occhi da cerbiatta color caramello striati da un verde acceso, i capelli scuri di un cioccolato fondente le incorniciavano il viso, mentre dei dolci boccoli le ricadevano sulle spalle.
La pelle chiara e paffuta del viso le evidenziavano le dolci gote rosse che la caratterizzavano, il nasino piccolo e le labbra carnose colorate da un rosso carminio.
Indossava la divisa poliziesca che deve dire le stava di incanto.
La ragazza aveva ventiquattro anni, si un po’ più grande di Zayn ma sempre possibile come nuova amica/fidanzata.
Certo non ci aveva ancora provata, ma perché no.
“ Ciao Zayn Malik!” disse lei sorridente.
“ Ciao Darcy Styles! - disse urlando uscendo dalla centrale, dato che la mattinata era finita e poteva andare a mangiare – ci vediamo domani!”
Destinazione…. Nando’s!
Darcy Styles
JACK il cucciolo di pastore tedesco
La camera di Zayn