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Autore: darkroxas92    10/08/2013    3 recensioni
E se Harry Potter fosse finito per sbaglio nel mondo di Fairy Tail durante la sua infanzia? E se fosse stato accolto proprio nella gilda numero uno di Fiore? E se un giorno Albus Silente riuscisse a ritracciarlo, chiedendogli di tornare nel suo mondo d’origine? Come si svilupperà la storia del mago più famoso della comunità magica con queste premesse?
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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30: Sogni, voci e sostituzioni Ed eccomi qui con il nuovo capitolo!
E vi avviso subito che questo sarà un capitolo col botto! XD
Da questo capitolo, comincerà a venire introdotta una serie di eventi, che avranno non poca influenza sui futuri avvenimenti! E la cosa potrebbe non essere troppo positiva per i nostri maghi...
Ma baldo alle ciance!
Faccendo il bravo ragazzo, ringrazio Liberty89 per avermi betato il capitolo e rispondo subito alle recensioni!

@ fria: Vedrai... per il terzo anno ho in mente un po' di idee...
@ fenris: Sì, se mai il concilio dei maghi di Fiore dovesse scoprire l'esistenza di quelle lettere, per Fairy Tail potrebbe essere la fine XD. E per Sirius... già, finalmente è apparso ù.ù
Per i poteri di Harry: 1) Harry è allo stesso livello di Erza, ma fai conto che è comunque meno allenato rispetto agli altri XD. 2) Non ti ho risposto perché non voglio scoprire subito tutte le mie carte... lentamente, pian piano che passeranno gli anni (nella fiction XD), verrà tutto rivelato...
Per Allock invece... bella domanda XD. Probabilmente ben poco XD
@ Ronnie Stregatto: Ogni tanto ci metto un po'... ma poi torno con grande stile, come vedrai in questo capitolo XD
Già, Allock non ha la più pallida idea che ogni misera parola che dice è più efficace di un nome su un Death Note XD.
Beh, questo Harry non ha la pazienza dell'altro... o meglio, ha le risorse per reagire, come hanno imparato a loro spese quei giornalisti. E aspetta di vedere Rita XD
Per Sirius... non so ancora... anche perché ci saranno eventi ben più pesanti, molto presto le cose potrebbero mettersi assai male...
@ marta_uzumaki86: Prima di tutto, benvenuta tra i recensori! Grazie mille! Già, l'ho scoperto recentemente, ma mi sono visto tutte e sette le serie in poco più di una settimana XD.
Mi fa piacere sapere che la storia ti piaccia, e spero con i prossimi capitoli di aumentare il tuo interesse... perché i colpi di scena sono solo agli inizi!
E Allock... beh, quando arriverà il momento, dovrà sperare che uno yeti lo trovi e ponga fine alla sua esistenza prima dei maghi di Fairy Tail XD
@ hinata 92: Già, siamo quasi in pari come libri di Harry Potter XD. Beh, il nuovo Harry non poteva sopportare Allock come il suo originale... era fisicamente impossibile! *mostra disegno di Majutsu stile lezione* vedi, è proprio qui! *indica un punto dove c'è scritto "Odio verso Allock"*
E ora rispondiamo alle citazioni!
- Ma credo che se lo chiede anche la stessa Rownling XD
- No, ne è sprovvista... ma non è detto che Silente seguirà il tuo consiglio XD
- Eh... sensi acuti, dolori acuti... XD
- A dir la verità, credo che anche Riddle sia rimasto incredulo di fronte a tale reazione... Aveva appena cominciato a condizionare Ginny, non si aspettava una simile eventualità XD
- Uhm... non so, in effetti non è mai stata affrontata tale questione... ma credo che Madama Chips possa guarire anche quello XD
- No, Lucy non starà mai zitta. E pensa come reagirebbe se dovesse incontrare la donna-pianta che si vede nel secondo episodio della prima serie di Doctor Who XD
- Ahimè, purtroppo il vaso... anche se pure io avrei preferito il professore XD
- No, no. La Sprite ha solo visto come ha reagito a un volume troppo alto, ha chiesto conferma alla McGranitt e lo ha esonerato. Ma solo Silente sa tutta la verità
- Purtroppo no. E anche se avesse potuto, credo che vedere un primino farsi spuntare le ali e volare per i corridoi avrebbe destato qualche domanda XD
- Eh, Luna, Luna, Luna... vedrai cosa combinerò con lei... XD
- "Fairy Tail! Usciti a loro, e diventerai molto più potente!" *scritta in piccolo* "Effetti collaterali: possibile vena distruttrice di città, tendenza a ignorare le leggi, voglia di fare a botte e altri effetti simili. Si raccomanda di non esagerare" XD
- Già... Sirius è già apparso! E vedrai, anche per lui, ho ben in mente tutto quanto...
A questo punto possiamo fondare il club "Annientiamo Allock fisicamente e psicologicamente!" XD
PS: ho recuperato tutti i commenti... spero XD
@ Liberty89: Lib! Eccoti qui!
Vedo che le sventure di Natsu hanno fatto divertire proprio tutti XD. Ma non potevo ignorarlo... era troppa la tentazione di torturarlo in quel modo XD.
Per Allock... non so, sto ricevendo alcune spinte per farlo cadere giù da una torre... *cerca di ignorare Majutsu che tiene una spada puntata sul suo collo*, ma temo che ce lo dovremmo sorbire per tutto l'anno... dopo il quale Harry sarà in grado di resistere a qualsiasi provocazione XD (o alla minima distruggerà mezzo mondo... non saprei XD).
Beh, in un certo senso, sono entrambi dei gatti, tra simili si intendono XD. Luna invece... vedrai, ho progetti ben precisi per lei. Ma non li rivelerò nemmeno sotto tortura XD *evita una falce volante*
E vedo che sono riuscito a farti rivalutare la vecchia Hermione XD.
Silente invece credo sia quello con il maggior autocontrollo di tutti... credo che se ci fosse stato Galdaf al suo posto, Allock stava precipitando nel Monte Fato assieme a Gollum XD.
Per Sirius invece... *sorriso malvagio/divertito* Oh, vedrai... molto presto vedrai... e sarà qualcosa di (spero XD) fantastico!

Bene, e detto ciò... buona lettura a tutti!

Capitolo 30: Sogni, voci e sostituzioni
Harry era in piedi, pieno di ferite e con il pugno alzato di fronte a sé, mentre attorno a lui c’era solo nebbia a non finire.
Ansimando, spostò lo sguardo dalla propria mano e cercò di scrutare in avanti di qualche metro, fermandosi su una figura insanguinata che si stava rialzando a fatica da terra.
“Dov’è finita la tua forza di prima?” chiese la figura, che tuttavia restò completamente offuscata per il moro. “Con così poco non riuscirai a uccidermi.”
Majutsu restò in silenzio, guardandosi la mano sporca di sangue. Un sangue che non gli apparteneva.
“Se nel non uccidermi sei stato mosso da pietà… sappi che hai commesso un grande errore.” Continuò la figura, pulendosi la bocca dal liquido vermiglio.
“Perché?” chiese Harry, tremando. “Che cos’ho fatto?”
“Stai solo compiendo il tuo destino.” Rispose una nuova voce, che costrinse il mago a girarsi.
Nel far ciò, il paesaggio attorno a lui cambiò drasticamente, mutando in un fiume circondato dalle montagne.
Harry si sentì subito sprofondare nelle acque gelide, attratto dalla gravità e dalla corrente verso il fondo, mentre una scia di sangue segnava la sua caduta.
Spalancò gli occhi quando vide qualcuno che camminava sull’acqua, e che si fermò proprio sopra di lui.
“Non sei sufficientemente forte per affrontarmi. E tu vorresti proteggere i tuoi amici?” domandò la stessa voce di prima, mentre Potter cercava di identificare il volto sconosciuto, cosa che non riuscì a fare a causa dell’acqua che gli distorceva la vista.
“Patetico.” Fece la figura, girandosi e allontanandosi, mentre Harry continuava ad affondare.
“Io… Io non mi arrenderò!” esclamò Majutsu, ignorando l’acqua che gli entrava nei polmoni, chiudendo le mani a pugno. “Non mi arrenderò mai per raggiungere il mio obiettivo!”
“E quale sarebbe questo tuo obiettivo?” domandò una terza voce, mentre l’acqua scompariva, lasciando il moro in ginocchio di fronte a un’altra figura indistinta, seduta su quella che sembrava una poltrona. “Un rimbambito della pace come te… Nonostante la tua forza…”
“Cercare la pace non è un crimine!” urlò Harry con rabbia, alzandosi. “Ed io non mi fermerò finché non riuscirò a ottenerla!”
“E come vorresti fare?” domandò un’altra figura ancora, che uscì dal muro come se niente fosse, con una maschera a coprirgli il viso. “In fondo, non sei anche tu accecato dalla vendetta? Non hai detto tu che vuoi far soffrire l’assassino dei tuoi genitori con le tue mani?”
“E con ciò?!” replicò lui. “Voldemort è malvagio! Deve pagare per tutte le persone che ha ucciso!”
Harry non poteva vedere il volto delle due figure, ma era sicuro che in quel momento stavano sogghignando.
“Bene. Allora, Harry… sveglia.”
Il moro sbatté gli occhi.
“Come?”
“Sveglia Harry.”
 
“Harry, svegliati!” esclamò una voce, scuotendo Majutsu nel letto.
Il moro spalancò gli occhi di colpo, alzandosi in piedi l’attimo dopo e prendendo per il collo la persona che lo stava chiamando, facendola sbattere contro il muro.
“Harry, per carità, torna in te!” urlò spaventato il proprietario della voce, mentre finalmente Potter metteva a fuoco Oliver Baston, che stava cercando di liberarsi dalla sua stretta.
Il giovane mago sbatté gli occhi, per poi aprire la mano e lasciar cadere a terra il capitano della sua squadra di Quidditch, che cominciò a tossire e a fare grandi respiri.
“I-Io… scusa Oliver, stavo avendo un incubo e-”
“C-Cavoli… non credevo fossi così forte…” ansimò lui, mostrando comunque un sorriso. “Questo mi fa ben sperare! E tranquillo, è colpa mia. Terrò a mente di non svegliarti più in questo modo…”
Harry sospirò, mettendosi seduto sul letto, mentre i suoi compagni di dormitorio sembravano non essersi accorti di nulla.
“Come mai qui all’alba?” chiese a Baston, guardando fuori dalla finestra e accorgendosi dell’ora.
“Allenamento di Quidditch!” rispose lui, fiero.
“Adesso?” domandò con un certo cipiglio il moro. “Non dico che non sia una buona cosa allenarsi, però-”
Ma prima che potesse completare la frase, un urlo squarciò l’aria, seguito da un tonfo.
“Non sono l’unico a prenderla male quando si viene svegliati così…” concluse Harry, mentre Natsu e Gray si alzavano di colpo.
“Chi è che ha svegliato Erza?!” chiesero all’unisono, bianchi in volto come lenzuoli, mentre Baston li guardava ricadere indietro addormentati con incredulità mista a perplessità.
“Postumi di uno shock… Erza li ha ridotti a uno stato pietoso l’ultima volta che l’hanno svegliata durante un viaggio…” rispose Harry, guardando il maggiore correre fuori dalla stanza, dopodiché si alzò per vestirsi rapidamente.
“Angelina!” urlò preoccupato Oliver scendendo le scale, mentre Happy e i gemelli Weasley lo raggiungevano.
“Cos’è successo?” chiese sbadigliando Fred.
“Baston ci ha convocati per un allenamento improvviso… però non aveva calcolato la reazione mia e di Erza a essere svegliati di punto in bianco.”
“Ho paura di chiedere cosa sia successo…”
“Niente di grave… spero. Erza dovrebbe avere sufficiente autocontrollo per non usare le spade…” rispose Harry.
“C-Credo che tornerò a letto, aye…” fece Happy, deglutendo.
“Noi invece andiamo a prepararci… Baston non sarà di ottimo umore…”
Majutsu annuì, per poi cominciare a scendere le scale, raggiungendo l’uscita dei dormitori, dove trovò Erza già in divisa.
“Brutto risveglio, eh?” le fece, sorridendo.
“Lascia perdere. Angelina è stata fortunata che mi sono resa conto che era lei prima che la tagliassi in due… e tranquillo, non ho evocato nessuna spada… l’ho solo sbattuta sul muro.”
“Temo che Baston e Angelina oggi non ci guarderanno troppo in faccia… gli abbiamo riservato lo stesso trattamento.” Commentò il moro ridacchiando, attraversando il passaggio nel muro assieme alla compagna.
Attraversarono il castello, fino al portone, per poi proseguire nel giardino, fermandosi solo una volta giunti negli spogliatoi.
Pochi minuti dopo i restanti membri della squadra gli raggiunsero, e rimasero lì in gruppo ad aspettare Baston, che giunse poco dopo assieme ad Angelina, che guardò per un secondo Erza, spostando immediatamente lo sguardo tremando.
Oliver sembrava essersi ripreso dallo spavento, oltre a essere l’unico veramente sveglio: Fred e George erano entrambi sul punto di addormentarsi nuovamente, come Katie, che si trovava seduta al loro fianco. Angelina si era seduta dalla parte opposta rispetto a Erza, mentre lei e Harry cercavano di ignorare la stanchezza.
“Bene!” esclamò Baston, attirando l’attenzione dei presenti. “Prima di entrare in campo volevo fare due chiacchere con voi, perché ho passato l’estate a mettere a punto un nuovo programma di allenamento che secondo me cambierà radicalmente le cose…”
Mentre parlava, mostrò una grande pianta del campo da gioco, su cui erano state tracciate linee, frecce e croci con inchiostri di colore diverso. Tirò fuori la bacchetta magica con cui diede un colpetto al grafico e le frecce cominciarono a contorcersi come millepiedi.
Ci vollero circa venti minuti per spiegare il grafico, ma con grande disappunto dei presenti, il capitano ne tirò fuori un altro, per poi proseguire con un terzo, facendo piombare i suoi giocatori in uno stato di semi-sonno con le sue spiegazioni infinite.
“Allora!” concluse Baston, ridestando i ragazzi. “Tutto chiaro? Ci sono domande?”
“Sì, io ne ho una, Oliver.” rispose George, sbadigliando. “Perché tutto questo non ce l’hai detto ieri, quando eravamo svegli?”
Il capitano non apprezzò l’osservazione.
“Statemi bene a sentire tutti! L’anno scorso avremmo dovuto vincere il Campionato di Quidditch. Siamo senz’altro la squadra migliore, ma purtroppo, a causa di circostanze non del tutto indipendenti dalla nostra volontà… abbiamo fallito.” e qui Harry, Erza e i gemelli distolsero lo sguardo, fingendo di non capire l’allusione. “Quindi quest’anno ci alleneremo molto più di quanto non abbiamo mai fatto. Bene, ora andiamo a mettere in pratica le nostre nuove teorie!” dichiarò, afferrando il suo manico di scopa e uscendo dagli spogliatoi, seguito dal resto della squadra.
Erano rimasti così tanto dentro a parlare che il sole era ormai alto, sebbene l’erba del campo ristagnasse ancora qualche residuo di nebbia.
Quando entrarono in campo, notarono gli altri membri di Fairy Tail seduti sugli spalti.
“Non avete ancora finito?” chiese sorpresa Lucy.
“Avessimo iniziato…” mormorò Fred sbadigliando, mentre gli altri guardavano con invidia i toast che il gruppo di Grifondoro aveva in mano. “Finora abbiamo fatto solo teoria…”
Harry confermò con un cenno, per poi alzare lo sguardo più in alto, dove vide Colin con la sua fidata macchina fotografica, intento a scattare una serie di fotografie al suo eroe.
Majutsu scosse la testa, salendo sulla scopa e librandosi in cielo, seguito dagli altri e rilassandosi con il vento che gli passava sulla faccia, scompigliandogli i capelli.
Guardandoli, Happy non riuscì a trattenere uno sbuffo.
“Non è giusto!” esclamò. “Perché non posso volare anch’io? Sono senza dubbio quello con più esperienza, aye!”
“Purtroppo qui si vola usando le scope. Non le ali.” Rispose Gray a bassa voce. “Senza contare che non hai ancora provato a vedere se puoi usare la tua magia nelle tue attuali condizioni.”
Il gatto abbassò la testa con aria triste.
“Su, su, non demoralizzarti!” cercò di farlo riprendere Natsu. “Sono sicuro che non appena avrai la tua prima di lezione di volo, lascerai tutti di stucco!”
Colin nel frattempo continuò a scattare foto, per poi fermarsi un attimo per mettersi a urlare.
“Guarda da questa parte, Harry! Da questa parte!”
Il moro sospirò, girandosi dalla parte opposta. “Non resisterò molto di questo passo…” mormorò, mentre Baston lo raggiungeva.
“Che succede?” chiese, per poi guardare Colin. “Perché quel primo anno scatta foto? Non mi piace. Potrebbe essere una spia dei Serpeverde che cerca di sapere di più sul nuovo programma di allenamento.”
“Tranquillo Oliver, è di Grifondoro.” Intervenne Erza. “È qui solo perché non sa stare al suo posto senza importunare Harry.”
“Inoltre, i Serpeverde non hanno bisogno di una spia.” Disse Fred, tranquillo.
“Perché dici così?”
“Perché sono qui di persona.” Concluse il Weasley, indicando l’ingresso del campo, dove era comparso un gruppo di ragazzi in tuta verde con i manici di scopa stretti nelle mani.
“Non ci posso credere!” esclamò Baston, scendendo subito a terra seguito dal resto della squadra. “Il campo l’ho prenotato io per tutta la giornata! Adesso la vedremo!”
Atterrò bruscamente, barcollando appena una volta sceso dalla scopa.
“Flitt!” gridò al capitano dei Serpeverde. “Questo è il nostro turno di allenamento! Ci siamo alzati di buon’ora apposta! E ora fuori dai piedi!”
Marcus Flitt aveva un’espressione di diabolica furbizia. “C’è spazio a volontà per tutti, Baston.”
“Ma il campo l’ho prenotato io!” ribatté il Grifondoro.
“Ah, ma io ho un permesso speciale del professor Piton!” affermò l’altro capitano, mostrando un foglio di pergamena. “Il sottoscritto, professor S. Piton, autorizza la squadra del Serpeverde ad allenarsi oggi sul campo di Quidditch per l’istruzione del nuovo Cercatore.
“Avete un nuovo Cercatore?” domandò preoccupato Baston. “E dov’è?”
“Proprio qui.” Rispose una voce conosciuta, mentre i componenti della squadra si spostavano, lasciando finalmente vedere il settimo giocatore, che altri non era che Draco Malfoy.
“Chissà perché, ma ci avrei scommesso.” Asserì Harry gelido, guardandolo male assieme a Erza, Fred e George.
“E lasciate che vi mostri il generoso regalo che il padre di Draco ha fatto alla squadra dei Serpeverde.” Continuò Flitt, mettendo bene in vista la sua scopa, imitato dai suoi compagni.
Al sole del primo mattino, sette manici di scopa lustri e altrettante targhette d’oro fino, con scritto ‘Nimbus Duemila Uno’, brillarono sotto il naso dei Grifondoro.
“Ultimissimo modello. È uscito solo il mese scorso. Credo che superi di molto il vecchio modello Duemila. Per non parlare delle Scopalinda. Quelle credo possiate usarle per spazzare il campo.”
I gemelli Weasley guardarono i loro manici di scopa, due Scopalinda Cinque, chiudendo la mano libera a pugno, mentre Harry ed Erza continuarono a guardare freddamente i loro avversari.
“Non è una scopa a decretare la bravura di un giocatore.” Replicò Majutsu, mentre i membri di Fairy Tail entravano in campo.
“Che succede?” chiese Natsu, raggiungendoli.
“Come mai vi siete fermati? E che ci fa lui qui?” aggiunse Gray, fissando Malfoy, che rispose con un ghigno.
“Sono il nuovo cercatore dei Serpeverde, Fullbuster.” Lo informò. “E tutti stavano ammirando i manici di scopa che mio padre ha generosamente offerto alla squadra.”
“E allora?” fece Happy. “Sono solo dei pezzi di legno per volare.”
“Beh, non è proprio così…” mormorò Ron.
“La tua è tutta invidia, Dragonil. In fondo, non puoi neppure volare, tu.”
“Almeno nessuno della squadra di Grifondoro si è dovuto comprare il posto in squadra con dei manici di scopa.” Commentò aspra Hermione. “Loro sono stati scelti per il talento!”
Il sorriso di Draco vacillò per un momento, per poi tornare più viscido di prima.
“Nessuno ha chiesto il tuo parere… lurida sangue sporco.” Disse, sottolineando le ultime parole.
Hermione sgranò gli occhi, mentre immediatamente gli altri Grifondoro si aizzarono contro di lui.
“Come osi?!” esclamarono insieme Fred e George, cercando di saltargli addosso, venendo intercettati da Flitt, che gli impedì di toccare Malfoy, mentre Erza portò la mano avanti, pronta a evocare la spada, come Harry che aveva alzato il braccio.
Ma prima che uno di loro potesse fare qualcosa, Ron alzò la sua bacchetta, che aveva banalmente aggiustato con dello scotch magico.
“Questa la paghi Malfoy!” gridò, per poi lanciare l’incantesimo.
Tuttavia la magia esplose all’interno della bacchetta, colpendo in pieno il proprietario, che volò all’indietro e finì a terra di schiena.
“Ron!” urlarono i Grifondoro, correndo subito a verificare la salute del compagno, che si rialzò.
Per qualche secondo restò immobile, poi si piegò in due, sputando una decina di lumache, che caddero a terra in tutto il loro viscidume.
“L-Lumache?!?!” gridò schifata Lucy, mentre la squadra in verde scoppiò a ridere, con Flitt e Malfoy in prima fila.
Ma prima che potessero continuare, una folata di vento li colpì in pieno, con tale forza da farli cadere.
“Fate attenzione.” Disse Harry, senza girarsi a guardarli. “Se basta così poco per farvi cadere a terra, allora non resterete in volo nemmeno per un minuto.”
Dopo questa frase fu il turno dei Grifondoro di scoppiare a ridere, compreso Ron, che però dovette fermarsi per vomitare altre lumache.
“Meglio portarlo da Hagrid.” Suggerì Gray, prendendo un braccio del rosso per sollevarlo, aiutato da Natsu che lo prese dall’altro lato, per poi cominciare ad allontanarsi.
“Baston, se non ti dispiace lo accompagniamo anche noi.” Disse Erza.
“Non preoccupatevi. Ormai l’allenamento di oggi credo sia saltato.” Rispose il capitano, non poco scocciato. “Ma mi sentiranno! Oh, se mi sentiranno!” continuò, dirigendosi verso gli spogliatoi.
“Cerchiamo di calmarlo noi. Voi portate Ron da Hagrid.” Sospirò George, seguendo il capitano assieme al gemello, mentre gli altri maghi di Fairy Tail seguivano i compagni in direzione della capanna del guardiacaccia.
Malfoy nel frattempo sussurrò qualcosa a Flitt, per poi tornare indietro verso il castello.
 
 
“Accidenti, mi sono svegliato tardi!” esclamò Neville, inciampando e saltellando in avanti per riuscire a non cadere. “La sala Grande chiuderà tra poco!”
“Come mai tutta questa fretta?” chiese una voce, che fece fermare di colpo il Grifondoro.
“C-Chi ha parlato?” domandò, guardandosi intorno, senza però riuscire a vedere nessuno.
“Neville Paciock… Il mago meno dotato di questo posto pieno di pazzi…” continuò la voce, che sembrò risuonare in tutto il corridoio, completamente deserto a parte il ragazzo, che ora stava cominciando a tremare vistosamente.
“F-Fatti vedere! C-Chi sei?!”
“Chi sono? Domanda interessante… Ma credo che voi maghi siate soliti definirmi… un Babbano.”
“Un B-Babbano? Impossibile!” esclamò Neville. “N-Nessun Babbano può entrare a Hogwarts!”
“Se ti riferisci alle misere illusioni che avvolgono questo castello, sappi che per me sono ben poca cosa. Ma mi sorprendi: credevo non ne fossi a conoscenza.”
“H-Ho letto a-anch’io Storia di Hogwarts…”
“Il primo libro che ho letto quando sono arrivato qui. Devo ringraziare l’autore, senza non avrei saputo districarmi in questo mondo…”
“Cosa vuoi da me?”
“Molto semplice, Paciock…” proseguì l’altro, mentre da dietro una colonna una piccola figura usciva dalle ombre. “Semplicemente voglio prendere il tuo posto.” aggiunse, cambiando tono di voce e assumendo lo stesso di Neville, il quale fece per urlare, senza però riuscire a emettere alcun suono.
“Oh, spiacente. Ho fatto in modo che tu non possa parlare.” Replicò la figura, che si rivelò essere la copia esatta del ragazzo. “Cerca di capirmi… Se devo sostituirti, non posso certo rischiare che qualcuno ti veda o senta… Ma sarò magnanimo. Prima di farti sparire, risponderò alle tue domande.” Continuò, muovendo la mano e facendo tornare la parola a Neville.
“C-Cosa credi di fare con il mio aspetto?” domandò lui, guardando la sua copia. “S-Se non sbaglio, la pozione Polisucco ha una durata limitata…”
“Te l’ho detto: io sono un Babbano, non ho un briciolo di magia dentro di me. E chi meglio di un mago incapace di fare decentemente un solo incantesimo può permettermi di nascondere questo mio problema?”
“Se ne accorgeranno subito! I professori e i miei amici non sono stupidi!”
“Ma tu sottovaluti il mio talento di attore. Sono ben in grado di imitare la tua goffaggine e incapacità. E come senti tu stesso, la voce non è un problema.” Gli fece notare con aria saccente.
“E come credi di risolvere il fatto dei ricordi? Se qualcuno ti chiedesse qualcosa di me, non sapresti rispondere!”
“Ed è per questo che non ti ucciderò, per ora…Ma non temere, soffrirai. Soffrirai a tal punto da dirmi tutto quello che sai, tutta la tua vita, supplicandomi poi di porvi fine. Per adesso, devi solo fare il bravo ragazzo.”
Neville fece per replicare, ma i suoi occhi cominciarono a chiudersi.
“C-Cosa… mi stai… facendo?” riuscì a mormorare, prima di cadere a terra, privo di sensi.
L’altro Neville restò fermo per qualche secondo, per poi chinarsi verso l’originale.
“Se tutto andrà come spero, presto sarò il padrone di questo mondo… E la cosa ironica sarà che ad aiutarmi sarà proprio colui che tutti ritengono l’ultimo della classe.” E qui i suoi occhi si strinsero. “Anche se non devo sottovalutarlo. Sono sempre loro i più temibili.”
Il ragazzo si fermò quando sentì un battito di mani alle sue spalle.
“Un piano davvero niente male, i miei complimenti.” Commentò una voce. “Purtroppo per te, in questa scuola non ci sono solo semplici studenti e professori.”
Neville si girò, ritrovandosi a guardare Draco, con addosso la maschera di Klaun.
“E tu chi sei? Non mi sembra di averti visto a scuola, e ho tenuto sotto controllo tutti.”
“Come tu sei stato in grado di passare inosservato, lo stesso vale per me. Devo ammettere che non me n’ero accorto nemmeno io, e se non fosse stato per il semplice fatto che passavo da queste parti, ne sarei rimasto all’oscuro. Dovrei ringraziare Weasley.”
“Dunque abbiamo un problema, immagino. Mi spiace, ma mi vedo costretto a eliminarti.”
“Elimineresti un tuo possibile alleato?”
Il ragazzo socchiuse gli occhi, guardandolo sospettoso. “Cosa intendi dire?”
“Mi sembra abbastanza chiaro. Anch’io voglio conquistare questo mondo, ma a differenza di te, voglio solo eliminare chi non mi va a genio. Non ci tengo al controllo totale.”
“E che cosa ci guadagno io a non eliminarti?”
Draco sorrise. “Perché se non mi attaccherai, ti dirò come conquistare questo mondo senza rischiare che Fairy Tail ti intralci.” Rispose sorridendo da sotto la maschera, guardando il volto di Neville restare impassibile.
“Parla. A seconda di come mi risponderai, vedrò se lasciarti vivere o no.”
 
~~~~~~~~~~~~~~
 
“Meglio fuori che dentro.” Disse allegramente Hagrid, porgendo al giovane Weasley un secchio, dove il rosso cominciò subito a rimettere un altro conato di lumache. “Buttale fuori tutte, Ron.”
“Credo non ci resti nient’altro da fare se non aspettare che finisca.” Sospirò Erza, mentre Lucy cercava di non guardare.
“Ditemi un po’, chi ha cercato di incantare?” domandò il guardiacaccia.
Hermione distolse lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime.
“Malfoy. Ron ha cercato di colpirlo dopo che mi ha chiamato… Sangue Sporco.”
“Che cosa?!?!” ruggì Hagrid, guardandola incredulo.
“Quel bastardo… Abbiamo studiato a sufficienza per sapere che è uno dei peggiori insulti che si possono fare!” esclamò Titania, chiudendo le mani a pugno.
“Come avrei voluto bruciarlo! Deve ringraziare Ron, mi ha solo anticipato! È un peccato che l’incantesimo non l’abbia colpito!” sbottò Natsu.
“Meglio se lo ignorate. Avere a che fare con lui vi porterà solo guai.” Ribadì l’uomo, per poi guardare Harry. “Ad ogni modo… Com’è che mandi in giro le tue foto a tutti tranne che a me?”
“Io non mando in giro foto con l’autografo!” gridò furibondo. “E se quello pseudo professore osa ancora mettere in giro simili voci, io lo-”
Ma si interruppe quando sentì il guardiacaccia ridere.
“Ci sei cascato!” esclamò divertito, mentre anche gli altri si lasciavano sfuggire una risata. “Lo sapevo che non eri stato tu. Gliel’ho detto al professor Coso: tu non ce n’hai bisogno, sei più famoso di lui senza sbracciarti tanto.”
“Già. Harry è solito vedere un articolo su di lui almeno un paio di volte la settimana.” Disse Gray.
“Davvero?!” domandò incredulo Hagrid, guardando il bambino sopravvissuto, che sospirò, per poi prendere un mestolo appoggiato vicino al camino e lanciarlo in testa al mago del ghiaccio.
“Non per mia scelta.” Replicò dopo, ignorando sia lo sguardo del guardiacaccia sia l’amico che cadeva all’indietro. “Quando si aiutano tante persone, i giornalisti cominciano a farsi troppe domande, tutto qui. E il mercato del gossip purtroppo è infinito.”
A questo commento Lucy cominciò a fischiettare, cercando di distogliere lo sguardo.
“Comunque, immagino che non abbia apprezzato il tuo commento.” Continuò Harry, ignorandola.
“Mi sa di no. E gli ho pure detto che non ho mai letto manco uno dei suoi libri e a quel punto se n’è andato, dicendomi che ci avrebbe pensato lui a rimediare a questa mia grave mancanza… C’è mancato poco che lo buttassi fuori a forza da casa…”
Poi Hagrid si girò verso una delle finestre, per poi indicare ai ragazzi di guardare fuori.
“Guardate un po’ cosa sto coltivando!” esclamò fiero, attirando la curiosità dei presenti, che si sporsero per guardare.
Nel piccolo orto dietro alla capanna c’era una dozzina di zucche, le più grosse che avessero mai visto, tanto da raggiungere le dimensioni di un macigno.
“Cavoli, sono enormi!” gridò Happy incredulo. “Puoi fare lo stesso anche con il pesce, aye?”
“Ti piace proprio, eh?” rispose divertito Hagrid. “Purtroppo no. Poi quelle zucche sono per Halloween, e per allora saranno grosse giuste.”
“Vuoi dire che devono diventare ancora più grandi?” chiese incredula Lucy.
“Un incantesimo di Ingozzamento, suppongo.” Osservò invece Hermione, divertita. “Direi che hai fatto un ottimo lavoro.”
“Lo dice pure la piccola Weasley.” Disse Hagrid. “È venuta qui proprio ieri, assieme a quella strana ragazza dai capelli rosa… senza offesa Natsu, ma non è un colore molto comune.”
“Ginny e Melody sono venute qui?” chiese Ron senza nascondere la sorpresa. “Avevo visto che Ginny aveva cominciato a parlare con lei, ma non pensavo sarebbe riuscita a convincerla a uscire insieme per qualche motivo. Quella ragazza è incredibilmente impassibile…”
“Beh, perché lei sia venuta qui non lo so, ma per tua sorella, posso presumere che sperava in un fortuito incontro…” asserì, facendo l’occhiolino a Majutsu, che sospirò.
Quando fu quasi ora di pranzo, il gruppo salutò Hagrid per dirigersi verso la Sala Grande.
A loro insaputa, in piedi sopra il cornicione di una finestra, Neville li osservò allontanarsi, con il vento che gli passava tra i capelli e gli muoveva le vesti, donandogli un aspetto intimorente.
“Così nemmeno loro sono di questo mondo, eh?” costatò sorridendo. “Avrei dovuto capirlo da solo, sono diversi, proprio come me. Senza considerare che due di loro mi ricordano delle vecchie conoscenze…”
Dicendo ciò portò la mano sinistra a coprire l’occhio corrispondente.
“Voglio proprio vedere il loro vero potere, e se sarà necessario, lo farò mio. Per il momento, però, meglio fare nuovamente la parte dell’idiota incapace… come si ci aspetta da un bravo ragazzo.”
 
 
I maghi di Fairy Tail non fecero in tempo a mettere piede nella gelida sala d’ingresso che udirono una voce.
“Eccoti finalmente, signor Weasley.” Disse la McGranit, raggiungendoli con dipinta sul volto un’espressione seria. “Stasera dovrà scontare la sua punizione.”
“C-Come?” balbettò il diretto interessato, totalmente colto di sorpresa.
“E anche voi, signor Fullbuster e signorina Heartphilia.” Continuò, per poi guardare Harry ed Erza. “Allora siete sicuri sulla punizione?”
“Stando alle condizioni che ci ha dato, è stata la cosa peggiore che potessimo pensare.” Rispose Harry, facendo deglutire i due compagni.
“C-Che cosa dovremo fare?” osò domandare Lucy.
“Weasley dovrà lucidare l’argento della sala dei trofei assieme a Gazza. E niente magie, solo olio di gomito! Voi due invece… beh, credo lascerò l’onore di dirvi la vostra punizione direttamente a chi l’ha scelta.”
Detto ciò la professoressa si allontanò.
“A-Allora Harry… che cosa dobbiamo fare?” chiese Gray, sperando che i loro amici fossero stati abbastanza clementi.
Speranza che durò solo pochi istanti, dato che sui volti di Majutsu e Titania apparve un ghigno ben poco rassicurante.
“Diciamo che vi userò per liberarmi di un problema…” rispose il moro, facendo deglutire tutti.
 
 
“Non ci credo…” mormorò Lucy con un tic nervoso all’occhio destro, mentre lei e Gray avevano già passato ben due ore a firmare autografi a nome di Allock, con il suddetto professore seduto di fronte a loro, che non gli stava prestando la benché minima attenzione, come se fosse deluso per qualcosa.
“Ora capisco l’intenzione di Harry… Vuole che ce ne liberiamo noi lasciandolo con le mani pulite… Più subdolo del solito…” rispose con lo stesso tono il mago del ghiaccio.
“Suvvia, da come state parlando sembra quasi che sia una tortura.” S’intromise Allock, rivolgendogli uno dei suoi sorrisi a trentadue denti. “Credetemi, non sono molti coloro che possono dire di aver passato così tanto tempo con me!”
“E speravo di non farne parte…” disse a volume quasi impercettibile Gray. “Anzi, spero quasi che un secondo Deliora appaia qui…”
 
 
“Non siete stati un po’ severi?” domandò Happy ai due maghi di classe S, mentre finiva di scrivere un compito nella sala comune, in quel momento vuota a parte loro.
“Se fossimo stati severi, li avremmo mandati a occuparsi di Fuffi o del Platano Picchiatore.”
Hermione sospirò divertita. “E conoscendo Gray, lui di certo avrebbe preferito qualcosa del genere piuttosto che firmare autografi per conto di Allock.”
“Solo Ron è convinto che a lui sia capitata la punizione peggiore… E fortuna che almeno le lezioni di quello pseudo-professore sono momentaneamente sospese…” intervenne Fred, lasciando subito la parola al gemello.
“Già. Dopo l’esperienza avuta con i folletti, dice che sta preparando qualcos’altro…”
“Finché non avrò a che fare con lui, credo possa andare bene.” Commentò Harry. “Anche perché dubito di riuscire a sopportarlo ancora a lungo.”
“La tua rabbia si è sentita anche a Earthland. Direi che hai stabilito un nuovo record.”
“Devono solo ringraziare che mi sono sfogato su quei folletti. Altrimenti rischiavo veramente di lasciar andare la mia vena distruttrice.”
Hermione deglutì. “Spero di restare immune all’effetto Fairy Tail: non voglio diventare anch’io una potenziale distruttrice di città…”
Harry, Erza, Natsu e Happy si guardarono tra di loro.
“Impossibile, è il tuo destino.” Risposero infine insieme, facendo letteralmente cadere a terra la ragazza.
“N-Non cercate nemmeno di nasconderlo?!” esclamò lei, leggermente stizzita dalla loro schiettezza.
“Prendi Harry.” Cominciò a spiegare Titania. “Quattro anni fa era un bambinetto ignaro della magia. E ora è conosciuto come uno dei maghi più forti del nostro mondo.”
“E ho sulla coscienza qualche città… certo, sono riuscito a far scappare tutti gli abitanti prima, però ciò non toglie che poi sono dovuto scappare da una folla inferocita…” continuò ridacchiando Majutsu.
“Conoscendo chi l’ha aiutato nella formazione magica, è un miracolo che possa camminare senza distruggere tutto ciò che tocca, aye…”
“Era così terribile il tuo maestro?” domandò curioso George.
“Non troppo, diciamo solo che spesso era… distratto. Magnolia deve cambiare topografia ogni volta che viene in gilda. Non si accorge nemmeno delle case che ha di fronte.”
“… Da come ne stai parlando, deduco che non va semplicemente a sbatterci contro, vero?”
“Ci passa attraverso come se fossero fatte di carta.”
“Un giorno riuscirò a sconfiggerlo!!!” urlò di colpo Natsu, ricevendo un colpo in testa da Erza.
“Vuoi svegliare tutta Hogwarts?!?!” replicò lei con lo stesso tono, facendo scoppiare tutti a ridere.
“Fortuna che ho isolato la stanza.” Disse il moro. “Altrimenti ci ritroveremmo qui tutti i professori più velocemente di quanto potrebbe fare Superman.”
“Superman?” ripeté la rossa, guardandolo con curiosità. “E chi sarebbe?”
“Un personaggio inventato dai Babbani.” Rispose Hermione. “Sarebbe un… accidenti, come posso dirlo senza risultare offensiva?”
“Anche lui, secondo la sua storia, veniva da un altro mondo.” La aiutò Majutsu, sorridendo di fronte all’imbarazzo della compagna. “In un certo senso è simile a voi. Possiede poteri unici rispetto agli altri ed è praticamente invulnerabile. Ma per non avere troppe attenzioni addosso, quando combatte per aiutare le persone indossa un costume da supereroe, mentre il resto del tempo finge di essere una persona imbranata e debole.”
“Interessante…” mormorarono assieme Natsu e Happy, ricevendo pochi istanti dopo due pugni in testa dai maghi di Classe S.
“E voi due non fatevi venire strane idee come andare in giro in costume!” urlarono all’unisono, facendo scoppiare ancora a ridere tutti quanti.
“Ahio! Non c’era bisogno di colpirci… stavamo solo fantasticando… Anche se non sarebbe male come idea…” ridacchiò Natsu.
“Ti farò a pezzi…”
Il Dragon Slayer si irrigidì di colpo, deglutendo. “S-Scusa Harry… ritiro tutto, ma non farmi a pezzi!” esclamò, girandosi verso il moro, che tuttavia era sorpreso quanto lui.
“Farti a pezzi?” ripeté Fred. “Va bene tutto, ma non credo che arriverebbe a tanto.”
Natsu si voltò verso il rosso. “Voi… Voi non l’avete sentito parlare?”
“Natsu…” s’intromise Majutsu, guardandolo serio. “Non sono stato io a parlare…”
“Eh? C-Come sarebbe a dire che non sei stato tu?”
“Ma di cosa state parlando?” domandò Erza.
“Voi non avete sentito proprio nulla?” replicò Harry, guardando i compagni, che scossero tutti la testa.
“No, aye.”
“Vieni, vieni da me… Ti squarterò… Ti ucciderò…”
Harry tirò fuori la bacchetta, mentre Natsu avvolse un pugno con il fuoco.
“Dove sei?! Fatti vedere!” urlò il rosato, guardandosi attorno, imitato da Potter, che si rivolse alla compagna.
“Hermione, presto, un’analisi immediata della stanza! Dobbiamo scoprire se c’è qualcuno che ci sta spiando!”
 
Poco lontano, al sicuro sulle scale, Neville sorrise.
“È inutile che vi affanniate tanto…” mormorò, chiudendo l’occhio sinistro. “Non capirete mai cosa vi sta per colpire, maghi.”
“Sai… anch’io sarei un mago.” Fece una voce, per qualche motivo non identificabile, vicino a lui. “E non uno qualsiasi, aggiungerei.”
Il falso Paciock si girò a guardare la figura al suo fianco.
“Ma tu sei un caso a parte… Tom.” Rispose. “So bene che tu non sei paragonabile a loro. E presto avrai modo di dimostrarlo… e di vendicarti.”
   
 
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